Ad un solo passo dal sogno.
Oregon State Beavers contro Houston Cougars
Oregon State, non smette di sorprendere e dopo aver battuto Tennessee e Oklahoma state, approda alle Elite 8 dopo una splendida prestazione, sofferta, contro quella Loyola guidata in campo dall’idolo di tutti Cameron Krutwig e sulle tribune dal tifo di Sister Jane, la più simpatica ed arzilla cappellana d’America.
Eroe del match è stato la Guardia Ethan Thompson, senior di 194 cm, con 20 punti e una leadership offensiva che ha messo al sicuro la partita nel finale. Oregon State ha avuto poi dal lungo (non arriverà a 200 cm) terzo anno Warith Alatishe una prestazione da 10 punti, 11 rimbalzi e la consueta difesa energica.
"Vogliono solo continuare a cavalcare l'onda", ha detto l'allenatore dei Beavers Wayne Tinkle il cui credo tattico è basato su una difesa molto organizzata, su continui cambi difensivi, una preparazione atletica invidiabile che consente alla squadra di venire fuori alla distanza, sempre. L’ultima volta che erano stati alla Elite 8 avevano in squadra Lester Conner, AC Green (freshman), Charlie Sitton… Mancano dalle Final Four dal 1963. L’impresa a questo punto si farebbe eccezionale.
I Cougars dopo aver faticato non poco con i Rutgers, hanno giocato la partita perfetta contro Syracuse di coach Boeheim, gli Orange sono rimasti a 46 punti finali. Una punizione durissima quella inferta da Houston, grazie ad una difesa che non ha mai concesso nulla ma anche grazie ad un controllo della situazione totale, anche in attacco, distribuendo giochi e responsabilità. Alla fine -come quasi sempre- Quentin Grimes è stato il migliore realizzatore dei texani con 14 punti (5-15 al tiro con 4-12 da tre) e anche capace di una difesa feroce su Buddy Boeheim tenuto al minimo score dall’inizio del torneo finale. Anche Marcus Sasser, guardia sophomore ha fatto la sua parte portando 12 punti e tanta presenza emotiva, come Justin Gorham, ala senior di 2 metri che ha dominato sotto con 13 punti e 10 rimbalzi.
PRONOSTICO
La testa dice Houston, la pancia dice Beavers. Ultimamente considero più la pancia.
Baylor Bears contro Arkansas Razorbacks
Baylor ha avuto un primo tempo molto equilibrato contro Villanova, una partita a scacchi, con mosse e contromosse, che sembrava aver intrappolato il talento dei suoi esterni. E poi è uscita alla distanza, costruendo azione dopo azione un successo che in molti pronosticavano meno sofferto. Ma tant’è. Coach Scott Homer Drew, ha saputo instillare il seme della resilienza. Baylor è una squadra che sa soffrire e ripartire, trovando anche risorse insperate. Ma i suoi destini dipendono dal backcourt più talentuoso del paese. Jared Butler ha giocato sottotono ma era nelle azioni che hanno scosso la partita a metà secondo tempo. Davion Mitchell, è stato il migliore dei suoi. MaCio Teague, ha giocato discretamente e la iniezione di energia in più l’ha offerta Flagler dalla panchina, che ne ha messi 14, caricandosi della responsabilità delle conclusioni e dell’attacco dei Bears nel primo tempo.
Ancora più scontato era il pronostico che dava Arkansas vincente su Oral Roberts e invece è stata partita vera, durissima, incerta fino alla fine. E Arkansas ha dovuto inseguire. Mettendo il tiro del sorpasso a meno di tre secondi dalla fine, con il jump da due metri di Davonte Davis (16 punti alla fine). Che sudata! Sì ma anche gran dimostrazione di volontà e carattere, la difesa che ha saputo stringere e un attacco che ha cercato con insistenza le soluzioni da due, rinunciando ai tiri più avventurosi dalla distanza. Ricucire punto dopo punto è stato il diktat di coach Eric Musselmann. Ha avuto ragione. Vittoria anche se continua a rimanere ai margini il reputatissimo Moses Moody, il freshman destinato ad una chiamata alta nel prossimo draft, che contro ORU fa solo 4-20 al tiro ... pochino. Invece molto molto forte ha risposto ancora Justin Smith ala di 200 cm che ha tenuto a rimbalzo e portato punti importanti, tanta energia, coraggio e spallate per tutti. Molte iniziative offensive le ha quindi risolte, non è la prima volta, Jalen Tate guardia senior che alla fine ha segnato 22 punti.
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Sulla carta è la sfida più incerta della Elite8. Le guardie di Baylor mi sembrano più forti. Arkansas vince se finalmente Moody (che nel torneo finale ancora ha fatto poco) gioca da par suo e si guadagna una chiamata da lotteria.
Gonzaga Bulldogs contro USC Trojans
Gonzaga non perde un colpo, continua imperterrita da inizio anno a fornire veri e propri show, fondamentalmente poggiando su una rotazione a soli 7 uomini. Nella gara di Sweet16 Suggs e Kispert hanno fatto lo stretto indispensabile, ancora una volta Timme si è preso il palcoscenico (non so per quale motivo l’ho vista con la telecronaca ispanica e i cronisti erano esaltati al punto da paragonare Timme a Larry Bird, andando avanti 5 minuti con i paralleli tra i due. Al massimo Timme c’ha i baffi che aveva Bird quando dominava la NCAA come Sichimore dell Indiana State). Gran prestazione pure quella di Andrew Nembhard guardia junior di 194 cm e in generale la sensazione che se Gonzaga accellera, schianta chiunque.
Li affrontano i Trojans di Southern California che hanno dominato Oregon costringendoli a percentuali di tiro basse, con una pressione sulla palla e una difesa di prim’ordine. USC avrebbe nel suo arsenale le armi per contrastare Gonzaga. I fratelli Mobley potrebbero portare a spasso anche un lungo astuto e caparbio come Timme. La guardia Tahi Eaddy è forte mentalemente e pericoloso al tiro. Anche White ha risposto presente! Coach Andy Enfield sembra ispirato e ha annichilito Oregon, nonostante le prestazioni eccellenti dai suoi due condottieri senior Duarte (21 p + 6a + 5r) e Omoruji (28 p+10 r), annullando il resto della squadra che è mancata totalmente. Ma a Gonzaga non ci sono solo due leader e quindi la vedo più dura.
PRONOSTICO
Nessuno potrebbe dare Gonzaga non favorita ma USC con la sua difesa organizzatissima e il talento di alcuni suoi singoli (Evan Mobley su tutti), ha qualche spiraglio e non parte battuta.
UCLA Bruins contro Michigan Wolverines
Come si diceva, non è certamente la migliore versione di UCLA della storia ma coach Mick Cronin ha creato un’alchimia speciale. Il finale di partita con Alabama è stato un thrilling da cui non è detto che se ne esca bene psicologicamente e si sa che essere agguantati da un canestro da 10 metri allo scadere di una partita dentro-fuori con uno dei due tuoi migliori giocatori fuori per falli potrebbe abbattere -o addirittura demolire- anche una squadra di veterani. E invece no. L’overtime di UCLA è stato giocato con una determinazione speciale che fa pensare a quelle combinazioni (astrali?) che stavolta si sono tutte incastrate dalla loro parte. Al solito è stata la difesa e il ritmo contenuto a segnare la partita dei Bruins. Nonostante Alabama partisse con i favori del pronostico. I due sophomore Jaime Jaquez Jr e Johnny Juzang (uscito per falli) saranno molto impegnati dagli esterni dei Wolverines di Michigan. Sono curioso anche di vedere l’impatto di un lungo come Dickinson che costringerà ad un super lavoro Cody Riley, ala junior di 204 cm, che è l’unico di una certa stazza.
Michigan è la favorita. Anche contro Florida State ha imposto il suo gioco e donimato la partita anche oltre l’eloquente 76-58 finale. La squadra di coach Juwan Howard è una squadra ispirata che pratica una pallacanestro ariosa in attacco sfruttando al meglio il talento di un genietto come Franz Wagner, che più lo guardo e più mi folgora. Nonostante la mira da tre sia mancata, contro i Seminoles ha annullato Scottie Barnes e fornito una prova che va oltre le cifre. Molto rapido e attento, scaltro in difesa, sempre attento. Gran giocatore e con lui, oltre al sempre produttivo e tenace Hunter Dickinson, sono saliti di livello Johns Jr, Brown e il piccolo play tascabile Smith. Giocano con entusiasmo e sarà dura per chiunque fermarli. L’infortunio di Livers, il più carismatico dei suoi giocatori, sembra aver creato quella virtuosa ridistribuzione delle responsabilità che ha fatto salire tutti di tono. Bravo coach Howard!
PRONOSTICO
Michigan, poche storie!