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I motivi del backup   di Daniele Palmese   |   Pubblicato il 14/07/2009

Lavorando in informatica so benissimo il valore di un buon backup, ti può salvare il lavoro fatto. Ed è proprio questo il motivo, traslando il concetto nel basket, percui servono dei ricambi validi per la stagione che sta arrivando.

Lapalissiano starete pensando, ma è vitale per una stagione di vertice. Nell'anno del titolo del 2008 dalla panchina uscivano veri professionisti com Posey, Brown e Cassell, senza contare quelli che ovviamente sono ancora a roster.

Quest'anno la situazione è molto diversa e deve essere forzatamente sanata. Ipotizzando che il campionato inizi oggi, ci sarebbero più ombre che luci. Ma analizziamo reparto per reparto cosa c'è e cosa ci dovrebbe essere a roster, ovviamente analizzando le figure mancanti, non individuando un solo nome per tale scopo.

PLAYMAKER: Beh qui è presto detto. Rajon Rondo e poi il nulla. Serve sicuramente qulcosa per dare il cambio a RR. Ovviamente non serve una star, ma un giocatore di contorno, capace di non sporcare troppo il foglio e non fare danni per la squadra. Un classico veterano con la valigia. In casa abbiamo alcune soluzioni, ma non credo percorribili, almeno in massima parte. L'esperimento Pruitt sembra tramontato e credo che il ragazzo sarà lasciato andare. Forse potrebbe fare qualcosa Hudson che piace alla dirigenza, ma a dire il vero il ragazzo non è un playmaker, ma una sorta di House atletico. Ecco House, potrebbe dare dei minuti nel ruolo, ma credo che abbia ampiamante dimostrato a tutti che è meglio attivarlo come tiratore che come costruttore.

GUARDIA: Ray Allen  è il sicuro titolare ed House il suo cambio. Reparto già finito, se non ci sono infortuni, possono giocarsi la stagione così. Ricordiamo inoltre J.R. Giddens che forse qualche minuto lo avrà e lo stesso Hudson che forse verrà provato anche lui nel ruolo. 

ALA PICCOLA: Pierce e poi una distesa di ombre. Walker qualcosa ha dato, ma sembra troppo poco. Qui serve che il mercato aiuti i Celtics. Serve un giocatore, a mio avviso, diverso da Paul. Non un attaccante, ma un difensore di livello. Deve togliere dalle spalle del capitano la fase difensiva in certi frangenti, per permettere al nostro PP di arrivare lucido nei finali.

ALA GRANDE: Potremmo essere a posto, ma ci sono mille se. Garnett, titolare del ruolo, ha il suo naturale rincalzo in Davis, che però non è detto resti visto che è free agents (con limitazioni). Se partirà, bisognerà affidarsi a soluzioni non del tutto sicure e con un più alto tasso di rischio. Qui Ainge deve fare uscire tutta la sua arte. Se non ci sarà Big Baby si potrebbe anche optare per Sheed nel ruolo e cercare un altro tipo di giocatore, magari un centro, ma siamo nel campo delle fantasiose ipotesi, meglio aggrapparci alle solide certezze, la firma di Glen Davis.

CENTRO: Perkins e Sheed, non serve altro a meno di infortuni.

 

Come vedete la situazione non è grave, ma per essere una (LA) contender serve uno sforzo economico non indifferente nel periodo in cui nel mondo la crisi economica tocca il suo apice. E' verissimo che è tempo di magra, ma è vero che l'età dei nostri ragazzi non permette speculazioni ed attese di tempi migliori. L'orizzonte temporale per un successo è al massimo per due stagioni e non è neanche detto. Alla fine di questa stagione tante cose potranno succedere, quindi questa che si appresta ad iniziare è davvero una "pivotal season" per dirla con l'idioma dei re del basket.

Spero che Ainge e tutta la dirigenza abbiamo chiaro questo concetto, altrimenti  sprecheremo tanto talento come da anni non abbiamo avuto e che forse per anni non avremmo più.

I motivi del backup   di Daniele Palmese   |   Pubblicato il 14/07/2009
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