Rileggendo i post di alcuni utenti sul nostro forum, lo spirito negativo che li anima mi ha fatto sorgere sempre più domande alle quali è ora di dare una risposta, perché davvero queste le lamentele sull'operato del nostro GM fatico a capirle, così come tutto questo pessimismo. Anzi più che domande al plurale, la domanda è una sola e risponderò solo al termine delle mie riflessioni: i Celtics sono più forti dello scorso anno?
Facciamo una doverosa e forse inutile premessa: come sappiamo l'assalto ad un grosso free agent e ad un TOP10 del draft non è andato a buon fine ed allora Ainge ha messo in piedi un ottimo piano B, sì avete letto bene, ottimo.
Abbiamo perso Bass e Datome, ma aggiunto Lee, Jones, Johnson oltre ai rookie Rozier, Hunter e Mickey (Thornton è volato dai canguri nel frattempo). In particolarepartirei proprio da Lee, che ricordo nei suoi ultimi due anni a NY ha giocato da centro viaggiando a 18.1p e 11.7r nonostante i soli due metri idi altezza, è in cerca di rivincita e può farci fare un grande salto di qualità. Qualche settimana fa ha cambiato le sorti di una finale NBA, non il torneo del Parco Francolini. David potrà giocare da centro o insieme ad un Zeller come ala forte, dando in tutti i casi multidimensione alle rotazioni. Oltre a questo è un mancino, merce sempre spigolosa per gli avversari. Anche qui non sottovalutiamo il potenziale impatto di un giocatore che come se fosse un personaggio di Pirandello è in cerca, non di autore, ma di riscatto.
Se Lee è sicuramente un gran giocatore nella metà campo offensiva, non possiamo dire altrimenti della fase difensiva ed è qui che scatta l'idea meravigliosa di Ainge: affiancare un giocatore muscolare ed atletico in grado di dare una mano concreta anche nella metà campo difensiva: Amir Johnson. Preso in sostanza al posto di Bass è un giocatore molto diverso dal nostro ex, meno talentuoso e capace nella fase offensiva, ma enormemente più concreto in quella difensiva. Non nascondiamoci dietro un dito, Brandon (giocatore che adoro e che ho difeso in tanti momenti bui) non è un fulmine di guerra in difesa, viste le sue doti atletiche potrebbe fare molto di più. Ecco perché Amir a Boston non è uno spot elettorale, ma anzi ha un senso tecnico notevole.
Certo molti opinano sul fatto che in realtà le acquisizioni di Ainge siano avvenute tutte nello stesso ruolo ed è parzialmente vero, ma il buon Danny sta ammassando talento dando a Stevens materiale su cui lavorare. Non ne facciamo un mera questione di centimetri come qualche pornostar farebbe, pensiamo invece che il basket non è quello di dieci anni fa e la distinzione in ruoli la facciamo probabilmente solo noi tifosi e la Panini.
In quest'ottica va letto l'arrivo di altri giocatori nel nostro roster come Perry Jones III e Terry Rozier. Il primo è la più classica delle scommesse, oltretutto giocata gratis visto che è stato acquisito per una pizza ai quattro formaggi. Ainge lo avrebbe preso nel draft del 2012 insieme a Fab Melo (chi?????) se non si fosse ritrovato inspiegabilmente alla 21 ancora Sullinger libero. Ma evidentemente Danny in questo ragazzo ci vede del potenziale enorme e quando ne ha avuto l'occasione lo ha preso senza badare a spese.... ok, non ha speso nulla ma il concetto resta. Cosa ne vorrà fare? Probabilmente cercherà con Stevens di dargli un peso specifico definito nel roster e non escludo che venga usato insieme ad altri due lunghi sul terreno di gioco. Un sette piedi da ala piccola? Beh, che vi avevo detto sui ruoli moderni?
Per quanto riguarda Rozier, la presenza nel roster di Smart avrebbe scoraggiato l'acquisizione di un tale giocatore, ed invece Danny, puntuale come un bollettino di Equitalia, ha scelto in base al talento. Il nostro GM reputa il ragazzo estremamente talentuoso e le uscite alla Summer League non hanno certo ridimensionato questa visione. Terry ha talento, un ottimo ball handling e un efficacissimo crossover. Tira bene, ottimo il suo fadeaway e si sbatte molto in difesa. Per ora direi che la sua scelta il giorno del draft è stata ben consigliata. Oltre a questo abbiamo visto alla SL che può stare in campo con Smart, quindi che volete di più, un soffocotto?
Ma non è finita qui, perché Ainge non si è fermato all'apparenza, ma ha mirato dritto alla sostanza. Jordan Mickey, che nessuno di noi conosceva (siate sinceri), è molto probabilmente a 6'8" di altezza ma con l'apertura alare di un pterodattilo, già oggi il nostro miglior stoppatore, e ne avevamo bisogno. Altra carenza nel roster era quella di un tiratore puro ed ecco che arriva un tiratore puro dal draft come Hunter, uno che può crescere tantissimo. Se non è lungimiranza questa, credo che non esista la lungimiranza.
Queste le nuove aggiunte che si affiancano a giocatori di sicuro impatto e che faranno la squadra sin dall'inizio. Crowder, Jerebko e Thomas ora sono dentro il progetto sin dal primo giorno e saranno dalla prima palla a due motivati a marcare il loro territorio. Sullinger vorrà far dimenticare l'etichetta di "ciccione che si rompe spesso" a tutti i detrattori e ricordate che le motivazioni nel basket sono una notevole componente. Un giocatore è 50% talento, 50% disciplina e 50 % motivazioni, chi scrive invece non andava molto bene in matematica.
Non ho parlato poi di Smart che io e molti altri credono possa davvero esplodere (in senso positivo) dando finalmente sfogo a tutto il suo talento. Non ho parlato di Bradley, Olynyk e Turner che non sono certo giocatori di complemento e che se circondati da un talento migliore saranno in grado di salire di colpi, così come potrebbe fare lo stesso Young, che avrà sicuramente più spazio da parte di Stevens.
Poi ovvio che Ainge è un perfezionista e davanti ad un'occasione potrebbe anche decidere di ripartire con un roster molto diverso da quello attuale, ma se devo darvi una risposta ora, in questo caldo luglio italiano, vi dico assolutamente sì, i Celtics sono migliorati rispetto allo scorso anno e possono ambire perlomeno ai playoff e probabilmente non solo a quello. Non capitemi male, non siamo una contender, ma siamo una bella e giovane realtà che farà sudare chiunque ci sfiderà.
Il futuro non è rosa, è biancoverde...
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