I Lakers allungano la serie contro Boston, portando a casa una gara che avevano l’obbligo di vincere, se non altro perché è arci-noto che chi è sotto 3-0 non ha mai recuperato. E’ stata una partita in cui entrambe le formazioni hanno giocato a sprazzi, rincorrendosi e recuperandosi a vicenda, nuovamente dalle basse percentuali offensive e nella quale una grossa differenza l’hanno fatta i tiri liberi. Coach Jackson, che aveva già aveva innescato ad arte, come solo lui sa fare, le polemiche in gara 1 sul presunto infortunio di Pierce, nel dopo gara 2 aveva protestato contro gli arbitri ritenendo che le giacchette grigie fossero state troppo generose nel concedere tiri dalla lunetta ai biancoverdi (38 contro 10). Ieri notte la situazione si è invertita, con i Lakers che sono andati alla linea della carità ben 34 volte contro 22, 18 con un Kobe imprecisissimo ma che alla fine ha messo i liberi decisivi.
Doc Rivers, con il suo proverbiale umorismo, non manca di lanciare una stilettata al coach avversario: “Mi sono meravigliato che stavolta Jackson non si sia lamentato dei falli”. Coach Zen ha detto poi in press conference che KG era apparso stanco nell’ultimo quarto, il Doc così replica: ” Non so se Kevin fosse stanco o meno. La questione è che non abbiamo giocato bene come squadra, non solo Garnett” .
Boston poteva anche vincere la gara ma dopo il super parziale 17-5 del terzo quarto si è spenta offensivamente nell’ultimo, subendo un break iniziale di 9-0 dai Lakers, più che altro di rabbia e aggressività. “Ho detto ai ragazzi che avrebbero potuto portare a casa la partita, ma di non avere troppi rimorsi”, ha continuato il Doc. “Loro hanno giocato più duro di noi, sono stati molto aggressivi, hanno attaccato costantemente il canestro e, sono andati spesso in lunetta. Hanno meritato la vittoria”.
Analizzando invece la gara dei suoi, Rivers ha detto: ”Abbiamo difeso bene, ma attaccato male, e questo è bastato per perdere”. Un’analisi che potrebbe andar bene anche per i Lakers, bravi specialmente ad evitare le transizioni avversarie, ma che hanno avuto anche loro momenti di black-out offensivi, mettendo poi canestri importanti quasi sempre con azioni di singoli e non con un gioco costruito. “Non è stata per nulla una bella gara”, ha giustamente sentenziato coach Jackson.
I Lakers avrebbero sofferto meno se Kobe avesse tirato i liberi con le sue abituali percentuali, è tuttavia anche lecito sottolineare che due dei Big Three, proprio quelli che non ti aspetti, ossia KG e Pierce, hanno tirato malissimo dal campo, una rarità di questi tempi. “Non tutte le ciambelle riescono con il buco” , chiosa filosoficamente Garnett. “Quando le cose vanno bene sembra tutto più facile. Comunque avremo subito la possibilità di rifarci, è questo il bello del basket (NBA, ndr)”.
E infatti domani sera, allo Staples Center, c’è subito gara 4, (gara 5 invece si giocherà domenica sempre a LA). Garnett e Pierce difficilmente sbaglieranno entrambi la partita e la sensazione è che, per quanto visto finora, i Celtics siano superiori rispetto ai Lakers, nonostante la sconfitta in gara 3 e qualche pauroso rilassamento simil-gara 2. Bryant non è il killer dei precedenti turni di playoffs, Gasol e Odom sono discontinui, Fisher è in crisi e Vujacic fa quel che può, mentre la panchina è anch’essa sotto gli standard della regular season. Dall’altra parte ci sono tre superstar con un ritrovato Ray Allen , un l'incredibile Rondo, limitato solo dall’infortunio alla caviglia, e una panchina solida guidata da James Posey. |