Questo è l'ultimo borsino dell'anno, quello che chiude la stagione. Forse ne farò uno riepilogativo al termine dei playoff come riassunto di tutta la stagione, ma c'è tempo, non bruciamo le tappe. Questa analisi va dalla partita del 18/03/2016 contro Toronto all'ultima giocata ieri sera in casa con Miami. Si tratta di 14 partite, con un bilancio di 9-5.
Avery Bradley ha saltato la gara contro i Lakers per un problemino fisico, ma nelle altre partite ha tenuto una media di 15.9 punti, 4.3 rimbalzi ed il 46.1% dal campo. Davvero un ottimo periodo per il nostro capitano, sempre continuo ed affidabile. In queste partite solo una volta non è andato in doppia cifra e per tre volte ha segnato 20+ punti. Avere un giocatore così affidabile, oltretutto con le sue doti difensive, è vitale nella costruzione di una squadra vincente.
Isaiah Thomas è stato il miglior giocatore per i Celtics quest'anno, ed anche in questo intervallo analizzato non ha sfigurato. Oltre 23 punti segnati in media (23.2), 4.8 assist e su 14 partite solo 2 volte sotto i 20 segnati. Insomma dai, non c'è molto da aggiungere, Thomas è stato sera dopo sera una spina nel fianco delle difese avversarie, una grande intuizione di Ainge.
Jae Crowder gioca solo 7 partite in questo periodo, a causa di un infortunio che gli ha fatto perdere 8 partite tra metà e fine marzo. Ovviamente quando c'è, Jae sistema tanti problemi della nostra squadra, soprattutto da quell'equilibrio attacco/difesa vitale per noi. I numeri del periodo, pur buoni, non ci raccontano tutto quello che il nativo della Georgia fa per i Celtics.
Non solo Evan Turner è in terreno positivo in questo periodo, ma è nettamente tra i migliori. Partiamo dai numeri: 13.9 punti a sera, 5.3 rimbalzi, 4.2 assist, il 49.3% dal campo e, udite udite, il 57.1% da 3PT. Chiaro che solo questi potrebbero spiegare molto, ma invece non raccontano tutto della sua capacità di elevare il proprio gioco quando serve alla squadra. Prendiamo ieri, era una furia durante il recupero o nel finale coi Warriors dove si è caricato tutta la squadra sulle spalle con giocate di livello assoluto. Evan ha talento, tanto talento, certo non è continuo, ma se lo fosse sarebbe un giocatore al top della lega.
Sale sempre il nostro Jonas Jerebko. Non è un caso se ha fatto fuori nella rotazione Zeller ed è lui in pianta stabile il quarto lungo nelle rotazioni. Certo non è una macchina da punti o in generale di statistiche, ma il suo apporto, anche nei momenti topici della partita, è davvero notevole. Ho ripetuto mille volte e lo faccio anche ora, JJ è vitale in una squadra vincente, oltretutto a dispetto di un rassicurante aspetto da bravo ragazzo, è davvero un figlio di buona donna. Lunga vita a JJ, meglio se nei Celtics.
Per Zeller ho visto un piccolo ma costante miglioramento in questo periodo, con la vetta raggiunta nella sfida vinta contro Milwaukee, dove è "esploso" con ben 26 punti messi a referto. Certo il suo peso specifico era ben diverso, a livello di attese, ma almeno non si è arreso e si è fatto trovare pronto quando è stato chiamato in causa. Io non credo che verrà riconfermato in estate, a meno di playoff strepitosi.
Numeri molto simili a quelli di Sullinger, del quale leggerete dopo, per Kelly Olynyk ma con una sostanziale differenza rispetto al numero 7: la crescita. Se Sully è in calo, Ollie dopo l'infortunio sta trovando il suo ritmo migliore. Spesso in campo finisce tra i migliori, sempre per l'atteggiamento che dimostra, ed il suo essere modo di giocare, restando costantemente in movimento, disorienta non poco i suoi diretti avversari.
Amir Johnson non piace a tutti i tifosi dei Celtics, ma per me è una pedina importante. Anche in in questo periodo non è stato certo ad un livello di rendimento eccelso con i suoi 8.1 punti e 7.9 rimbalzi, ma è il giocatore che intimidisce di più tra i componenti del nostro roster. Sullinger perché non è esplosivo, Olynyk per attitudine, Jerebko per altezza, Zeller per scarso minutaggio, insomma nessuno è in grado di difendere il nostro ferro come lui ed avere un giocatore così atletico è decisamente molto importante. Oltre a questo apprezzo di Amir che non è mai sopra le righe, fa gruppo ed accetta tutte le decisioni del coach, nonostante sia da 10 anni in questa lega.
In netto calo il rendimento di Jared Sullinger. Non solo nei numeri con i suoi 8.8 punti e 6.4 rimbalzi a sera, ma anche per minuti in campo ed in generale per l'impatto nelle partite. In 14 partite solo 4 volte è andato in doppia cifra per punti e 5 per rimbalzi. Inoltre, cosa ben più significativa, Stevens lo ha tenuto molto spesso in panchina durante le partite punto a punto o quando la squadra effettuava lo sforzo maggiore, sintomo di una fiducia che forse si è incrinata. Il rendimento atletico, se possibile, è ancor più peggiorato ed a sensazione mi sembra più gonfio, cosa non buona per un atleta professionista.
Marcus Smart a me piace, lo sapete, ma deve migliorare. Il suo impatto difensivo è sempre di livello, anche se un paio di passaggi a vuoto anche in questo fondamentale l'ha avuto, ma quello offensivo è davvero basso. Gli 8.1 punti di media con 34.2% dal campo ed il 22.2% (?!?) da tre sono davvero dei numeri poveri, pensando che il ragazzo ha giocato 28.0 di media a sera. La sua carriera rischia di essere molto simile a quella di un Tony Allen, giocatore importante certo, ma considerato di secondo piano. Potrebbe rischiare di diventare uno specialista difensivo e poco più, battezzatissimo in attacco.
N.G. Non posso giudicare gli altri del roster, hanno giocato troppo poco. Importante segnali si sono visti da Rozier che ha avuto impatto in alcune uscite ed anche per Hunter, ma nulla per un commento dedicato.
Stevens ha il polso del team, che gestisce con tranquillità, ricavando molto dai suoi uomini. Ora lo aspettiamo alla prova del nove dei playoff, vediamo se saprà trasformare un ottimo team da regular season in un team da "fuori o dentro". Di certo il nostro allenatore, che è in corsa per il premio di migliore dell'anno, ha le idee chiare ed afferma le afferma senza dover strillare o spaccare cartelline. Questo è la sua forza e la ammiro molto.
Con questo borsino, salvo numeri speciali, si chiude la rubrica che spero vi sia piaciuta. Ci si risente la prossima stagione, ma prima di chiudere voglio dedicare l'intera edizione ad Alessandro, che purtroppo ci ha lasciato troppo presto, e che da sempre è stato un fedele lettore ed un critico sincero.
Grazie di tutto Ale.