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[2016/2017] La nostra nuova stagione   di Deep   |   Pubblicato il 12/10/2016

Ci siamo amici tifosi, una nuova stagione dei nostri Celtics sta per iniziare (vabbé la pre-season è già iniziata, ma non stiamo a sottilizzare) e lo farà sotto i migliori auspici. Certo lo so, avrebbe potuto essere una stagione incredibile, simile per attese a quella del 2007/08, ma Durant un po' vigliaccamente (concedetemi il termine un po' pesante, mutuato dal nostro Jae), ha scelto la soluzione probabilmente più facile e comoda, non ha raggiungendo Horford a Boston. Ma anche con questa defezione eccellente, il lavoro fatto da Ainge è di primo livello e vediamo di conoscerlo un po' più nel dettaglio.

Chi è arrivato dal Draft?

Primi in ordine cronologico gli arrivi dal draft di Brown, Yabusele, Zizic, Jackson, Bentil e Nader, una pattuglia numerosa non c'è che dire. Ma non tutti saranno ai blocchi di partenza nella stagione, nel momento in cui scrivo (n.d.s. 12/10/2016) Brown, Jackson e Bentil saranno nel nostro roster, in maniera più o meno continuativa, mentre Yabusele è già ora in Cina, Zizic a Zagabria e Nader nel Maine con i Red Claws, dove molto probabilmente alcuni o tutti i tre dei ragazzi a roster lo raggiungeranno piuttosto spesso.

La nostra scelta numero 3, Jaylen Brown, è atteso ad un ruolo non certo di primo piano almeno all'inizio della stagione. Non pensiate però che Ainge abbia buttato la scelta, c'è solo da avere pazienza ed aspettare il comunque talentuoso ragazzo. Il comparto atletico è di prima fascia ed è già da ora al vertice atletico della nostra squadra (in compagnia di una vecchia conoscenza di cui parleremo dopo), ma tutto il resto è da verificare. Per Jackson e Bentil non so davvero che ruolo avranno in squadra, perché probabilmente giocheranno pochissimo a meno di infortuni a qualcuno dei nostri giocatori più importanti (toccatevi pure, non mi offendo).

Chi ci ha portato il mercato?

Ovviamente è Al Horford il pezzo da novanta, il suo arrivo cambia davvero gli scenari del nostro team. E' una star, tra i migliori lunghi della lega ed è capace di fare praticamente tutto per la causa, ora che ha aggiunto il tiro dalla distanza al suo già ben fornito arsenale. Saranno vitali i suoi numeri per la noi, avere in dote da un lungo 15.2 punti, 7.3 rimbalzi e 1.5 stoppate a sera (numeri dello scorso anno con Atlanta), è un dono incredibile per la nostra causa. Nessuno dei nostri lunghi lo scorso anno era andato sopra i 10.3 punti (Sullinger) o sopra le 1.1 stoppate a serata (Johnson), mentre per i rimbalzi gli 8.3 (Sullinger) erano numeri sostanzialmente simili. Invidiabile e di primissimo livello è anche la sua capacità di giocare pick-n-roll e pick-n-pop, entrambe fatte con notevole maestria. Insomma il suo arrivo ci porterà indubbi benefici, anche nella fase difensiva dove certo non spicca per atletismo, ma per posizione e capacità di certo sì.

Altro arrivo, o meglio ritorno, è quello di Gerald Green. Dopo essere stato "draftato" da Ainge nel 2005, passò due stagioni con i Celtics e lo ricordiamo sopratutto per le incredibili schiacciate che faceva ed infatti fu vincitore dello Slam Dunk del 2007. Da li in poi ha cambiato un numero notevole di squadre, per tornare quest'anno a 30 anni, a vestire nuovamente la nostra divisa. Di sicuro Gerald porta atletismo, capacità di difendere e ripartire in contropiede o penetrare le difese avversarie, oltre alla pericolosità al tiro dal perimetro, anche se ad onor del vero le percentuali degli ultimi due anni non sono proprio incoraggianti. Gerald possiede anche un interessante gioco dalla media distanza, anche se sempre meno utilizzato nel corso di questi anni.

Le firme/conferme di Johnson, Jerebko e Zeller sono dei riconoscimenti al lavoro fatto dai ragazzi sotto Stevens, ma con un peso diverso. Amir è sicuramente un titolare del nostro team, che ben si sposa con Horford per caratteristiche tecniche. Jerebko è chiamato a fare un passo in più, dopo i brillanti playoff dello scorso anno, anche perché la partenza di Sullinger e la momentanea assenza di Olynyk gli mettono sulle spalle giusto un minimo di pressione. Per Zeller il contratto elargito sembra un premio alla sua dedizione e la trade bait perfetta per eventuali scambi.

La stagione che verrà

Ora che abbiamo capito chi ha affiancato i nostri ragazzi, capiamo un po' meglio le gerarchie. Il quintetto titolare sembra piuttosto granitico negli uomini che lo compongono, difficilmente cambierà se non per ragioni di forza maggiore:
PG: Thomas
SG: Bradley
SF: Crowder
PF: Johnson
CE: Horford
Nulla di sorprendente e devo essere molto sincero, mi piace molto. Giusta dose di ignoranza difensiva, capacità di correre e di colpire dalla distanza, perché i Celtics non dimentichiamolo mai, tirano molto da tre punti. Lo scorso anno sono stati undicesimi con 2142 tentativi da tre punti (ahimè solo ventottesimi per percentuale di realizzazione con il 33.5%, meglio solo di Grizzlies e Lakers). Se la nostra difesa è di primissimo livello ed anche quest'anno segnerà il nostro "umore" di serata, Thomas è chiamato in coppia con Horford a portarci per mano ai playoff. Il nostro piccolo grande uomo è vitale per il nostro gioco, così come la capacità di Bradley e Crowder di restare sugli stessi standard qualitativi difensivi, tra i migliori della lega, ma di restare concentrati e continui anche in attacco, magari avendo percentuali dall'arco migliori di quelle dello scorso anno, 36.1% per il nostro capitano e 33.6 per Jae.

Ma è con le unità speciali in uscita dalla panchina che lo scorso anno abbiamo segnato il territorio. Non nascondiamoci dietro ad un dito, la nostra forza viene dalla difesa e dalla capacità di rubare palloni e ripartire in contropiede. Sono state 752 le palle rubate la scorsa stagione, secondi assoluti nella lega. Spesso questo aggressivo cambio di ritmo, arrivava proprio con la prima girandola di cambi quando sul nostro parquet entravano Turner, Smart e spesso Sullinger. Due dei tre citati non fanno più parte del nostro roster ed inevitabilmente anche per questo per Smart le attese sono davvero altissime. Smart, Jerebko, Green, Olynyk ed anche lo stesso Brown, sono i designati a dare quella spinta propulsiva alle partite dei nostri. La perdita di Turner è importante non c'è dubbio, ma sono sicuro che sarà in parte mitigata dalla crescita di Smart ed in parte dalla fiducia concessa a Jerebko. Certo il genio di Turner è introvabile, ma la continuità dei nostri potrebb fare la differenza. C'è poi da capire e vedere quanto crescerà Brown, possibile che il ragazzo si conquisti uno spazio importante?

Due parole ache su un altro giocatore a dir poco attesissimo quest'anno, Terry Rozier, che con la summer league che ha disputato, oltre ad incoraggianti prestazioni pre-season, ne fanno come una scommessa (da vincere). Anche lui è chiamato a fare uno o meglio due passi in più rispetto alla scorsa stagione e prendersi un po' di quelle responsabilità che erano sulle spalle di altri compagni.

Aspettative

Getto la maschera neanche fossi un novello V (quello della Vendetta), e vi dico che secondo me quest'anno si va alle finali ad EST... BOOOOOOOOM l'ho detto, ribadisco come fatto in precedenza che potete toccarvi per scaramanzia, non mi offendo.

Vedo nella mia sfera di cristallo una stagione da 53-55 vittorie e secondo posto ad EST davanti ad Indiana e Toronto, dietro solo ai campioni NBA di Cleveland. Parto dal presupposto che restando più o meno della stessa ottima competitività dello scorso anno, aggiungendo un all star come Horford un miglioramento dalle 48 partite dello scorso anno è possibile, se non auspicabile. Io ci credo fermamente e sono davvero sincero, non sto facendo il solito omino tifoso coi paraocchi. Credo che ci siano tutte le possibilità tattiche e tecniche perché la stagione ci regali tante soddisfazioni e ci dia una vittoria ad una serie dei playoff, cosa che non accade da maggio del 2012. Poi una volta giunti in finale ad EST, beh può succedere di tutto, specie perché siamo guidati da uno dei migliori condottieri della lega e che considero la nostra più fulgida star, Brad Stevens.

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