con quelle assenze c'era da pensare che la potessimo dare su, invece gran partita degli abile ed arruolati e terza W in cascina

DAI DAI DAI

Su Kemba non credo ci fossero grossi dubbi. Ha lo status di star e gioca da star. Veniva volentieri a Boston e bene ha fatto Danny a portarcelo.
Lo stesso Horford ha detto che se avesse saputo di Kemba forse avrebbe cambiato decisione, ma Phila tra le altre cose gli ha offerto una montagna di soldi sproporzionata vista l'età.

Vedete, l'apporto che Kemba porta alla squadra non è solo tecnico ma soprattutto umano e caratteriale: mi sembra di poter dire che lui è un raggio di sole all'interno della squadra, senza dubbio insieme a Smart e Brown è quello che influenza maggiormente l'aspetto temperamentale dei compagni inducendoli ad affrontare le partite con serenità.
E' sempre sorridente, positivo è il primo a prendersi le responsabilità.
Ma che vi debbo ricordare come eravamo messi lo scorso anno ?????


Lunga vita a Re

Re Kemba????

re leone.

https://www.youtube.com/watch?v=x7SNDwVya8o

No?
Non ti piace Re Kemba?
Beh...fattelo piacere !!!

Curiosità...

Rompiamo il record palindromo di gennaio. Fino a ieri era composto da 2w + 3L + 2w + 3L + 2w leggibile in ogni senso. Ora andiamo per la prima volta in striscia di 3W dopo quasi un mese (dal 18 al 27 dicembre, erano però 5W).

Ad un certo punto nel primo tempo, era a 25 punti e tutti gli altri a 18, fatto inusuale.

Chiudo con un aspetto importante, che sto cercando di farvi capire da settimane, ma funziona meglio quando si vince. , con lo stesso spazio d'azione che aveva ai Jazz dove era lui a far... tutto, non è che diventa magicamente un altro giocatore, lui è questo. Oggi tutti lo esaltano, non sapete quanti "è tornato" ho letto, ma allora mi chiedo perché fermarsi alle apparenze durante i momenti di buio (nostro di tifosi). Certo ha perso qualcosa in termini di velocità ed esplosività, lo sappiamo perché, ma resta un fantastico giocatore. Se il suo impatto è inferiore ad un tempo, lo è in massima parte perché ci sono dei campioni al suo fianco, che ai Jazz non aveva. Bisogna ragionare attentamente se perdere uno come lui, con quella testa e quella capacità di saper fare tutto, in altri contesti girerebbe a 25+8+8 tutte le sere.

Vabbé era facile: Kemba, Simba e Re Leoni vari.

Se me lo devo far piacere ubbisco, chi sono io per mettermi contro lo Stato Pontificio.

Ahhh Ahhh Ahhh
Caro Boss...Lo Stato Pontificio ti rendera' onore per la tua devozione!!
Sarai omaggiato a dovere !

Vittoria non banale.

Ottime le rotazioni di Stevens, che mixa titolari e riserve, una volta constatato come la second-unit, ridotta ai minimi termini, facesse troppa fatica. Ottime anche le prestazioni di Granito e GH, ma a spiccare è ancora Kembra, che con quella tripla fulminante dal palleggio, in uscita dal blocco, può mettere sul tabellino tanti punti in poco tempo e ha la tendenza a non venir meno quando la squadra ne ha più bisogno.

Vittoria importante per dare continuità e poiché eravamo con assenze importanti.
Walker e Hayward si sono presi la squadra sulle spalle Come ci si aspetta da loro.

Pienamente d'accordo. Aggiungo che dopo una RS giocata con una buonissima continuità, ai playoffs non escludo di vedere un GH che alza ulteriormente la propria asticella.

... probabilmente sono tra quelli che proprio non ci arrivano ma ho bisogno di scrivere un poco attorno a come vedo e percepisco .
Premetto che sono affezionato enormemente a Gordon, lo sono dai tempi di Butler e già lo sognavo ai Celtics (figuratevi: un bianco nativo dell'Indiana alto 203...che perde la finale NCAA ... addirittura 2 Finali ...) e il suo arrivo a Boston sotto coach Stevens da sempre mi ha fatto immaginare la favola (taci!!!)

La differenza, però, tra l'ultimo Gordon di Utah e questo Gordon di Boston è vastissima, tocca diversi aspetti del gioco, della forma e anche della psiche, ma potrei tendenzialmente ridurre ad una parola soltanto tutto quel margine. La parola è atletismo. E non è poco. Tutt'altro: è tantissimo. Tu deep hai scritto velocità ed esplosività ed è la stessa cosa.
Non è poco.
Questo difetto è tremendamente condizionante nel gioco e anche nell'umore del nostro 20.
Qualcuno lo aveva già chiamato Flash Gordon e qualcun'altro lo ha poi chiamato Hair Gordon. Lo avevano chiamato Hair Gordon ancora prima dell'infortunio ed era divertente quel gioco tra uso raffinato del pettine e sfida alla gravità, ma oggi se dici Hair Gordon si penserà solo al ciuffo ben curato...
Dal ragazzino di Butler all'atleta che fu tre anni fa fino al giocatore di oggi c'è la curva gaussiana che ne rappresenta il rendimento atletico. Atletico, non tecnico e men che meno tattico.
Non sono le sue medie a partita che ci danno un riscontro del suo valore mutato, della sua efficienza o efficacia .
Gordon è un giocatore certamente utile, uno che sa giocare a basket come pochi, uno che sa fare tutto. Questo rimane. forse ancora più acuto e temperato.
Tre stagioni fa, però, era arrivato al suo apice, non perchè facesse regolarmente 20 punti a partita ma perchè era determinante, aveva tra le mani i possessi determinanti, gestiva i momenti più importanti, era il tiratore scelto, era il leader! Aveva negli occhi lo sguardo di sfida di chi è vincente!
Dopo il terribile incidente ha perso l'esplosività. Non è più capace di andare via di forza. Togliere questa caratteristica al suo gioco non è poco. Torna ad essere un giocatore "meno" straordinario, sempre ordinato, bravo, mediamente costante ma non ha più nello sguardo (prima ancora che nelle fibre muscolari e nei tendini) l'arroganza sprezzante di chi sa che quando vuole ti salta in testa.
Alcuni grandi giocatori reduci da gravi infortuni non riescono più a tornare determinanti ma rimangono grandi perchè hanno la pallacanestro che scorre nelle vene e la sanno giocare (pensa a Bill Walton, a Danny Manning, a Grant Hill, a Ardivas Sabonis, a Derrick Rose... cribbio che quintetto!...), giocano anche oltre i limiti che l'infortunio ha prodotto. Magari sarà così anche per Gordon.
La sensazione però è che Gordon, da uomo sensibile, competitivo, intelligente (come fu per Walton, come è per Rose), soffra questo suo nuovo status di giocatore "meno" straordinario...
La differenza qui c'è. E non è poco.
Quello sguardo adesso non è più quello di chi avrà tra le mani l'ultimo tiro e Lo avrà senza chiederlo.
Prima di lui adesso c'è Jayson, e c'è Jaylen, e c'è Kemba e c'è anche Marcus.
Anche per questo, tutto il mio rispetto e tutto il mio affetto vanno a Gordon.

Mi sono espresso più volte su questo argomento, il mio pensiero in merito è arcinoto.
Per caratteristiche tecniche e QI, è quello che fra i nostri big si presta maggiormente al "rinunciare" a qualcosa di suo in favore dei benefici che questo sacrificio porta alla squadra. E lo fa.

@Piero ho bene negli occhi quel giocatore, ne ero un entusiasta spettatore, consumavo le partite di quei Jazz. Oltre all'infortunio, all'anno fermo ed anche il tempo, per carità, tutto ha contribuito ad avere in squadra un giocatore diverso, non certo strabordante fisicamente, magari se proprio vogliamo dirla tutta, tecnicamente è testa e spalle sopra la media.

In alcune cose è pure migliorato, ma non voglio certo ripetermi dopo aver scritto di lui nel recente passato tante righe. Hai ragione quando affermi che non è più quello di prima, ma questa sua nuova versione è quella di un giocatore unico nel nostro roster capace di fare tante cose, anzi ho sbagliato, di fare tutto. Ad un impatto visivo è indubbiamente diverso, anche se i numeri ci raccontano che non è quel disastro che qualcuno vorrebbe farci credere.

Con questo non voglio difenderlo ad oltranza, ci pensa da solo, sto cercando di far capire che molti giudizi su di lui sono figli da un preconcetto di base e su prime e forse troppo fugaci impressioni. Facciamo un giochino: senza avere il precedente Gordon davanti agli occhi, lo definiremo uno straordinario giocatore all-around? Sì, senza dubbio.

Il confronto però viene fatto, è nella natura umana lo faccio anche io, ma dovremo pensare che il contratto, la sua precedente versione, l'infortunio, l'impatto che aveva ai Jazz, se da un lato sono tutte ottime argomentazioni, su nessuna di queste abbiamo il controllo, nessuna. A questo punto, preso atto di quello che è stato, pensiamo a quello che è e può dare, senza avere dentro di noi solo vagonate di rimpianti.

Siamo tutti bloccati a quella dannata partita a Cleveland, tanto che a volte ho l'impressione che preferiremo liberarcene in favore di una non ben identificata miscellanea pur di non dover soffrire con il confronto con lo splendido passato. Per carità, ci può stare, ma a patto che siano ragionamenti fatti con costrutto e che partano da una base di ragionamento sereno e non fermi al solito rimpianto di quello che poteva essere e non è. Se cedere questo Gordon portasse giovamenti al nostro roster e la squadra ne risultasse migliore, beh avanti facciamolo, ma altrimenti... fermate il mondo voglio scendere, continuate pure senza di me.

In estrema sintesi i numeri ci raccontano che è un valido giocatore anche rispetto a quello che era, l'impatto visivo no, ma solo se restiamo ossessionati dal passato, altrimenti, beh... si lascia guardare uno con quella pulizia tecnica.

Scusa Piero, non è del tutto rivolto a te questo messaggio me ne rendo conto, ho divagato ed abbracciato anche altre considerazioni che nel tuo messaggio non hai fatto. Mi rendo conto di essere sensibile all'argomento anche perché nell'affrontarlo vedo troppa superficialità da parte dei nostri tifosi in primis, cosa che mi stupisce, ed anche su quest'ultima cosa non sto parlando con te, ancora scusa se ti ho usato come pretesto.