Boston Celtics season preview: Rajon, Beantown is yours Sei estati fa i Celtics rivitalizzarono la loro franchigia portando Ray Allen e Kevin Garnett alla corte di Paul Pierce. Per sei stagioni consecutive i Celtics sono stati, non solo la squadra da battere ai playoff, ma il team temuto e rispettato da qualunque franchigia pretendente al titolo. Tuttavia, questa gloriosa parentesi di sei anni si è chiusa. I Celtics inizieranno la stagione 2013/14 senza i volti familiari di Pierce e Garnett sul parquet, né del coach che ha riportato Boston al titolo, Doc Rivers. La società, in primis il General Manager Danny Ainge, ha optato per un progetto di ricostruzione completa, partendo con lo spedire a Brooklyn Pierce, Garnett e Jason Terry, e rifondare la squadra da Rajon Rondo. Il popolo del TD Garden incoraggerà i nuovi beniamini?
Il Coach
Brad Stevens è probabilmente il miglior allenatore giovane dell’intera lega. Un instancabile stratega, spende più tempo in sala video che sul campo di allenamento. Analizza per filo e per segno tutte le partite, evidenziando le statistiche che gli interessano maggiormente. I suoi preparativi ossessivi gli hanno permesso di prendere una squadra come i Bulldogs Butler, con atleti poco talentuosi , e portarla a due Finals NCAA (perdendole tutte e due), battendo con la grinta e la caparbietà coach che con ogni probabilità saranno degli Hall of Famers.
Non sarebbe del tutto irreale la possibilità che Stevens conosca gli schemi di tutte le squadre NBA, meglio dei rispettivi allenatori. Stevens è perfetto per una ricostruzione come quella dei Celtics; certo la squadra dovrà rodare, e difficilmente i bianco-verdi riusciranno ad amalgamare dall’inizio gli schemi e le strategie di Stevens, ma la strada da percorrere è lunga e il tempo per far bene c’è, vista la giovane età dei singoli giocatori. Il passaggio dalla NCAA alla NBA non è mai facile, come ha dichiarato lo stesso Stevens, sarà un’annata piena di numerose sfide, ma il coach da Butler ha ereditato una squadra giovane, che può plasmare a sua immagine. Sarà affascinante vedere come l’esperimento prenderà forma.
Il giocatore più offensivo
Jeff Green . Con Rajon Rondo ancora ai box, le azioni d’attacco confluiranno su Green. L’anno scorso molti scettici non credevano nel suo ritorno a grandi livelli, dopo che gli venne diagnosticato un aneurisma all’aorta, ma Green ha dimostrato di poter ancora dare del filo da torcere alle difese avversarie. Nelle ultime 38 partite senza Rondo, Green ha tenuto una media di 16.4 punti, 4.7 rimbalzi, 2.4 assist a partita. Green beneficerà dell’assenza di Garnett e Pierce in attacco. Grazie alla loro dipartita potremmo constatare se effettivamente Green può fare la differenza in campo. Aggiungendo che per gli ultimi 15 anni , Paul Pierce è stato il protagonista assoluto delle giocate finali, quelle che facevano vincere a Boston partite su partite, sarà difficile rimpiazzare il numero 34, sopratutto cancellarlo dalla memoria dei tifosi. Tuttavia, con Pierce ora a Brooklyn, i Celtics dovranno trovare un’alternativa congrua. Green sembra l’opzione più valida, un giocatore versatile con molte abilità offensive, che non si è mai tirato indietro nei momenti che contano.
Il giocatore più difensivo
Avery Bradley . Lo scettro di miglior difensore si potrebbe dare a più giocatori nel roster dei Celtics: Rondo è un difensore fastidioso, è tra i primi dieci nella lega per palle rubate. Anche Gerald Wallace è stato un buon difensore durante i suoi primi anni; anche se ancora giovane, Bradley ha già guadagnato una buona reputazione come uno dei difensori perimetrali più esuberanti e aggressivi della NBA.
Miglior Playmaker
Rajon Rondo . Avevate qualche dubbio? Appena ritornerà, anche se non sarà al 100%, resterà senza dubbio il miglior play dei Celtics. Uno dei migliori passatori di questo sport, il numero 9 ha capeggiato la classifica assist per due stagioni consecutive. I compagni si affideranno al suo gioco magistrale, ai suoi dettami in attacco, ai suoi fantastici no-look. E’ un top player fatto e finito, e con la perdita di Pierce e Garnett ora la squadra è completamente sua. Boston cadrà ai suoi piedi?
L’arma in più
Kelly Olynyk . Il rookie da Gonzaga è un mix di agilità e atletismo. Con la pulizia totale da parte della dirigenza, i Celtics si ritrovano senza un vero e proprio centro d’area, ecco perché Olynik potrebbe giocare molti minuti nonostante sia un rookie. Inoltre Olynyk ha impressionato moltissimo durante la summer league ad Orlando, dove ha concluso al secondo posto nella classifica marcatori, con una buona media di 18 punti a partita.
Miglior innesto
Gerald Wallace. “Crash ” Wallace era un giocatore perso a Brooklyn , non è mai stato un tassello chiave a fianco di Deron Williams , Joe Johnson e Brook Lopez . Tuttavia, Wallace avrà una nuova prospettiva di vita a Beantown. Nonostante i vari infortuni, ha collezionato, in 465 partite, una media di 16.8 punti, 7.7 rimbalzi , 2.5 assist, 1.8 palle rubate e 1.1 stoppate. Un giocatore che può aumentare l’esperienza nel giovane roster Celtics.
Punti di forza di questi Celtics
Il vantaggio di questo progetto di ricostruzione è l’esuberanza e la voglia di far bene di un giovane roster. I Celtics avranno un’abbondanza di giovani alla ricerca di se stessi durante la prossima stagione. Inoltre, avranno un allenatore esordiente come Brad Stevens, alla sua prima stagione in NBA dopo un periodo di grandi successi con Butler University. A soli 36 anni , Stevens è ampiamente considerato come uno dei veri “up-and-coming” allenatori della lega. La combo di giocatori giovani e affamati di vittorie e l’allenatore “rookie” potrebbero far diventare i Boston Celtics una delle squadre da seguire l’anno prossimo.
Punti deboli di questi Celtics
L’inesperienza su tutto. Rondo non potrà ogni volta salvare la squadra da solo, e l’unico modo per riuscire a cavarsela in una lega ormai competitiva è creare un gruppo solido sotto ogni punto di vista. Ogni volta che una squadra cede i suoi due migliori marcatori e rimbalzisti, il sesto uomo, e un allenatore con un’esperienza magistrale come Doc Rivers, gli scenari che si precludono sono catastrofici. Non solo i giocatori ceduti erano delle superstar, ma anche i leader carismatici e indiscussi della squadra. Garnett è stato il giocatore trainante della difesa e, cosa ancora più importante, il cuore emotivo e l’anima della franchigia. Pierce è probabilmente il più grande all-around offensivo della storia dei Celtics. The Truth lascia i Celtics come secondo miglior realizzatore della franchigia. Si classifica anche come quarto di tutti i tempi negli assist, terzo nei rimbalzi difensivi, primo in palle rubate, e primo nei tiri da tre. Ancora una volta si rimane basiti dalla perdita di KG, Doc, e Paul Pierce.
Miglior scenario stagione 2013-14
La soluzione per una buona stagione e forse per il futuro della franchigia ce l’ha Ainge. Il GM dei Celtics dovrà essere in grado di sbarazzarsi dei contratti di Wallace e Humphries, in modo da avere spazio salariale per aggiudicarsi magari dei top player nella prossima sessione di mercato. Nel Mentre i Celtics dovranno affrontare una stagione lunga e in salita, tante facce nuove, tanti schemi nuovi, il gioco arriverà con il tempo. Le speranze sono riposte in un Jeff Green che potrebbe rivelarsi un All-Star e Jordan Crawford un probabile sesto uomo che, a detta di molti, potrebbe ripercorrere le orme del Brooklyn Net, Jamal Crawfor. In sostanza i Celtics vincono 59 partite, il miglior record a cui la squadra può puntare.
Peggior scenario stagione 2013-14
Ainge non riuscirà a scaricare i pesanti contratti dei già citati Wallace e Humphries. Jeff Green non contribuirà in maniera sostanziale allo sviluppo del gioco che vorrà coach Stevens. Un intoppo non troppo irreale sarebbe quello di perdere di nuovo Rajon Rondo a tempo indeterminato. Un incubo sarebbe quello di riuscire ad ottenere in extremis i playoff e incontrare i Nets, così da venire eliminati dall’ex Paul Pierce.
Previsioni
Brad Stevens è un buon coach, preparato e tatticamente intelligente, conosce ogni suo giocatore, anche se non ha ancora avuto il modo di veder giocare la sua squadra in una partita di regular season. Ma questa è la NBA, non bastano la grinta e la forza di volontà, esiste anche un fattore molto più importante ovvero il talento, e questi Celtics ne sembrano carenti. Vero è che c’è Rajon Rondo a dettare legge, ha esperienza da vendere, due finals alle spalle, sarà la chiave di volta per la squadra. La vera essenza dei bianco-verdi la vedremo in inverno, quando sarà più chiaro cosa la squadra può effettivamente dare ai propri tifosi. La stagione dei Boston Celtics comincerà il 30 Ottobre in casa dei Toronto Raptors, poi via con sei partite abbastanza abbordabili contro i Bucks, i nuovi Pistons, Grizzlies, Jazz, Magic e per finire in bellezza il soggiorno in Florida, a Miami contro i campioni uscenti Heat.
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