Anche in Italia suscitò molto scetticismo quando iniziò ad allenare e ho personalmente assistito a supposti "fenomeni" criticarlo aspramente, facendo una pessima figuraccia.
Secondo me è un grandissimo allenatore che cerca di costruire una squadra competitiva sfruttando i giocatori che gli vengono messi a disposizione, facendo leva sui loro punti di forza, a volte esagerando.
Si fa in fretta a ridere dei suoi Rockets ma non è che con Capela sarebbero stati in grado di battere i giallastri.
Harden ti condiziona tanto, così come Antetokounmpo.
Non sono giocatori flessibili che si adattano facilmente ad un sistema di gioco ma lo condizionano totalmente.
Criticare D'Antoni che si è "inventato" Tucker e Gordon mi sembra poco obiettivo.
Westbrook è stata una scelta sbagliata ma siamo davvero certi che lo abbia voluto lui.
A me è anche molto simpatico, nonostante abbia giocato all'Olimpia Milano e abbia allenato la peggiore versione dei Loackers.
Gli auguro di trovare una bella realtà, con programmi seri e a lunga scadenza, in cui poter esprimere un basket interessante da vedere.

E così D'Antoni se ne va.
Invece il "grande statista" Morey rimarrà lì a fare delle statistiche ancora più avanzate.
Un suggerimento per i Rockets potrebbe essere la modifica alle uniformi: dopo il numero del giocatore potrebbero aggiungere anche un simbolo di %.

So di essere una mosca bianca e pure malaticcia, ma io D'Antoni l'ho apprezzato (sicuramente in incarnazioni precedenti) ed infatti conoscendolo, mi permetto di dire anche meglio di molti detrattori, non l'ho mai condannato, almeno non del tutto.

Più volte ho detto che per un progetto/esame in passato passammo, con un amico, tantissime ore ad analizzare i suoi Suns, c'era del genio in quelle visioni che tramutò in concetti concreti in campo, portando una squadra al più discreta e probabilmente esagero pure, a livelli insperati. Mike ha sempre messo idee innovative nel suo gioco, basate su concetti, anche estremi, ma con enormi analisi dietro. Guardate che creare una squadra vincente con "scarti" di altre squadre non è per nulla facile, ma lui ci riuscì. Il suo basket è stato senza mezzi termini alla base di altre realtà vincenti, come i Warriors che hanno attinto a piene mani dal suo lavoro e da quello di Nelson, almeno per la parte offensiva.

Poi la NBA è una brutta bestia e spesso si finisce in situazioni più grandi di te. Senza citare le due metropoli americane che avevano altri problemi (di NY inutile parlare, dei Lakers eravamo all'interno della faida Buss e lui era alle prese con enormi problemi fisici), ai Rockets è rimasto stritolato dalle situazioni contingenti. Una franchigia che opera in totale disarmonia, con Harden al centro del progetto e che non transige su questo, con un mercato fatto in totale autonomia dalle opinioni dell'allenatore, è impossibile cavarci un ragno dal buco.

Certo Mike ha fatto degli errori, pure enormi, il primo è stato quello di restare una volta capito che l'ossessione di Houston (società) per Harden avrebbe modificato il suo stile di gioco e costretto ad un passaggio molto doloroso per lui. Amante del ritmo su ogni altra cosa, odiava anche che le partite si fermassero per i falli e conseguenti liberi e, cosa che non tutti sanno, che pretendesse il sacrificio fisico dei suoi ragazzi, ad ogni livello, trovarsi ad adattare il suo gioco ad uno che concepisce il basket con palleggi in sequenza sul posto per poi sparare dopo 23 secondi da 9 metri per non parlare di intensità ed abengazione inesistenti, sono certo che la deriva non gli sia mai piaciuta, ci metto la mano sul fuoco. Certo in quella realtà non ha potuto fare altrimenti, perché mettersi contro Harden vuol dire diventare disoccupato. Regalo della dirigenza a questo punto, dopo le continue delusioni amorose... Westbrook, ecco una ennesima dichiarazione di guerra, il divorzio era solo questione di tempo, non avevo più dubbi.

Quando parlo di progetto fallito non cito (solo) D'Antoni, ma Houston, perché è l'insieme degli aspetti che hanno fallito, non solo quelle del coach che ha estremizzato concetti perché i concetti hanno estremizzato lui. Harden è ingestibile, non ascolta nessuno e vuole giocare solo in una maniera, la dirigenza lo supporta in pieno e quindi non si può fare nulla di diverso.

Non sono d'accordo, per quanto valga la mia stramba opinione, a sparare su Mike è un errore pacchiano. Non sono nemmeno d'accordo e vedo un grosso problema a portarlo a Phila con Embiid (mi ricordo del dispetto fatto con Shaq, ma sono altri discorsi), mentre potrebbe elevare Simmons ad MVP della lega.

Padronissimi di insultarmi, lo so, me lo merito, ma è più facile colpire il parafulmine che il granaio [cit.].

Eh no, scusa Boss, ma stavolta i miei insulti te li becchi proprio tutti, ma proprio tutii !!
Non ho la competenza tecnica per giudicare il D'Antoni allenatore, ma guardo i risultati che ha ottenuto da allenatore, per me non sono all'altezza.
Con Huston inoltre è il responsabile del " non gioco" che abbiamo sempre denigrato.
Tutti mi sembra.
Non dico certo che non capisca di basket, ci mancherebbe, ma di sicuro veder giocare le sue squadre è sempre un esperienza " difficile da digerire", per me anche con i Suns che tu hai citato.
Stavolta Boss.....ti bacchetto duramente !!!
Naturalmente rispetto e lo faro' sempre le tue e le opinioni di tutti, ci mancherebbe

Se padronissimo di farlo e l'ho scritto, me lo merito, ma le colpe di D'Antoni sono per me altre rispetto a quelle che scrivi, ma non dilunghiamoci ulteriormente. Poi so che lui è molto divisivo per i suoi trascorsi italici, ma anche qui non avendo mai tifato nessuno ne resto immune.

Inche senso diviso?

Nel senso che per esempio se come me sei tifoso della Scavolini Pesaro, ecco, diciamo che hai motivi bene radicati per detestarlo !!!

Volevo risponderti ma ilcrispo qui sopra ha sintetizzato il concetto.

Da giocatore non si discute, come non si discute Magnifico(rimanendo alla Scavolini) o Riva.

Da tifoso Olimpia Milano, su D'Antoni posso non essere obiettivo.
Grande allentarore e persona squisita, ho avuto la fortuna di parlarci qualche istante.
Sempre educato e umile, grande persona.
La cosa che mi ha sopreso di lui è che ha sempre fatto giocare un basket alle squadre da lui allenate opposte al suo stile di gioco da gicoatore.
Le sue squadra mi hanno sempre divertito, soprattutto i Suns.
Per giudicare questi Rockets, dovremmo sapere con certezza se è stato lui o il GM a scegliere le ultime mosse di mercato, specialmente l'acquisizione di Westbrook. (con lui gli unici anelli che si possono vedere sono quelli in gioielleria)

Infatti, come ho scritto, ho l'idea che ora se ne andrà e si prenderà le legnate mediatiche (anche se magari non è esente da colpe), mentre Morey la passerà liscia.
Un che pensa che una squadra si possa costruire solo coi numeri.
Spingere le cose all'eccesso fino a quando non ti si rigirano contro.

Ahhh behhhh...come giocatore D'Antoni un grandissimo !!
Che bello pero' rinominare Walter Magnifico...che ricordi ho all'Hangar dei Partigiani di Pesaro, il vecchio palzzetto bolgia !!!

Vado OT un secondo, quella era la pallacanestro italiana che seguivo e per cui sento nostalgia, grandi giocatori con fondamentali eccezionali.

Ha visto troppe volte Moneyball.

O comunque viene dalla stessa scuola di pensiero.
Peccato che Moneyball sia un film che è sì basato sulla realtà, ma mette poesia dove in realtà i freddi calcoli degli "analytics" vanno a toglierne.
E soprattutto distorce la percezione della realtà.

Uno guarda il film e pensa "oh guarda! Hanno buttato nel cesso tutta la conoscenza del baseball, hanno fatto piazza pulita di concetti arcaici ed hanno....."
E qui le opzioni sono 2:
1) ottenuto risultati straordinari
2) ottenuto 0 titoli
Dipende come la si vuole guardare.
Perché gli A's non mi pare abbiano vinto né quell'anno né gli anni successivi.
Hanno migliorato la squadra rispetto al fatto di essere pietosi, certo.
Arrivare fino in fondo e vincere è tutta un'altra cosa.
Per quanto i numeri possano essere d'aiuto, non ti fanno vincere e secondo me Morey è caduto in questa illusione.