Fuori piove eppure la primavera è arrivata. E con la primavera arriva il torneo più emozionante e coinvolgente che ci sia, nonostante la fagocitosi del lavoro (e della paternità), è troppo forte l’attrazione per tutto questo, troppo forte la passione e troppo forte anche la volontà di non deludere le aspettative di chi con me ogni anno ha condiviso questo thread in maniera particolare (Cedric ? dico a te). Per cui eccomi qua a mettere assieme appunti e sentimenti.
Confesso che rispetto alle 4-5 partite di NCAA a settimana che abitualmente seguivo negli ultimi 25 anni almeno, questo anno ho seguito meno. Ma provo a fare ugualmente un punto.
Tre squadre hanno dominato la stagione. Purdue, Houston e i detentori di UConn. Sono tre teste di serie numero 1 nei rispettivi quadranti e le favorite di gran parte degli scommettitori.
Purdue è all’ultimo giro di giostra con il formidabile centro canadese con sangue cinese Zach Edey, UConn ha ricostruito immediatamente una super squadra nonostante le partenze del nucleo di giocatori che aveva dominato la passata edizione del torneo finale, Houston è anch’essa ripartita, però da ben altro umore: dalle macerie di una elite eight persa lo scorso anno, quando, forse ancor più di quest’anno, godeva dei favori dei pronostici.
Poi ogni anno si mugugna delle possibili sorprese.
Le sorprese ultimamente ci sono regolarmente, non avrei immaginato di veder sconfitte Kansas e Kentucky così presto. Mi sembrava complesso e tortuoso il quadrante con i Wildcats di Arizona. Ma invece le sorprese sono state meno del solito. A questo punto, tutte e quattro le teste di serie numero 1 rimangono in corsa ( Connecticut, Houston, Purdue e North Carolina) e anche tutti e quattro i seeds n. 2. sono ancora in corsa con tutte le legittime aspirazioni di Arizona, Marquette, Tennessee e Iowa State. Questo tasso di sopravvivenza del 100% nella prima settimana tra le prime due linee è stato eguagliato solo due volte in questo secolo.
Quattro squadre ACC sono negli Sweet 16: North Carolina, Duke, Clemson e NC State. Rimangono tre squadre dal Big East con Connecticut, Marquette e Creighton, due nei Big 12 e Big Ten con Houston e Iowa State più Purdue e Illinois, e due dalla SEC con Tennessee e Alabama.
L'incontro di Sweet 16 di quest'anno nella regione orientale tra gli Huskies del Connecticut e San Diego State, replica la sfida finale del campionato nazionale dell'anno scorso.
Ma non è l'unica sfida che merita, non perdetevi nessuna gara delle prossime 8. C’è tantissimo talento da ammirare : 12 dei 15 giocatori nominati nella prima, seconda o terza squadra All-American dell'Associated Press sono ancora in circolazione.
Le 8 sfide nel dettaglio:
La notte tra giovedì 28 e venerdì 29 marzo EstN.1 UCONN HUSKIES – n.5 SAN DIEGO STATE AZTECSI campioni in carica giocano alla grande. Gli Huskies hanno condotto le partite del primo e del secondo turno di 39 e 30 punti e non sono mai stati sotto per un secondo. Hanno avuto 42 assist e solo 16 palle perse in due partite. Giocano una difesa meravigliosamente organizzata che non concede spazi ai migliori realizzatori. Domenica hanno difeso sulla stella del Northwestern Boo Buie lasciandogli un misero 2 su 15 al tiro, proprio come hanno infastidito il grande realizzatore di Stetson, Jalen Blackmon, cui avevano concesso 4 su 17. Domenica sono andati 3 su 22 nel tiro da 3 punti contro i Wildcats e hanno comunque vinto 75-58. A questo punto, hanno vinto otto partite consecutive di torneo NCAA con un margine a doppia cifra, ripercorrendo la marcia trionfale che aveva portato la squadra di coach Hurley alla vittoria dell'anno scorso. Quest'anno sono entrati nella postseason con 18 vittorie nelle ultime 19 partite dal 20 dicembre e sono probabilmente migliori di un anno fa, almeno sulla carta. Cinque giocatori hanno chiuso la stagione in doppia cifra di media e hanno nella meravigliosa guardia veterana Tristen Newton colui che guida emotivamente e tecnicamente il gioco degli gli Huskies con 15,0 punti, 7,1 rimbalzi e 5,8 assist a partita in stagione, guadagnandosi anche un posto nella First Team All-America. Poi c'è Donovan Clingan che è una forza rara a questo livello. Con un'altezza di 7'2, 280 libbre e un'apertura alare di 7'6, Clingan è una meraviglia e le guardie dell'UConn sono eccellenti nel trovarlo con i lob quando non stanno attaccando il canestro o quando non stanno cercando gli angoli per un tiro da tre punti. Il freshman Stephon Castle sarà il miglior candidato NBA più credibile di questa squadra, chiamata da primo giro, partita dopo partita, sta diventando un difensore altamente versatile e un creatore di gioco affidabile.
San Diego State era arrivata alla partita del campionato nazionale 2023 come testa di serie numero 5 un anno fa. Sono tornati al secondo fine settimana come testa di serie n. 5 anche quest'anno. Gli Aztechi hanno superato l'UAB nel round di apertura, e poi hanno battuto Yale domenica sera per raggiungere gli Sweet 16. Proprio come l'anno scorso, questa squadra è una potenza difensiva, con un attacco invece molto alterno. La fase offensiva degli Aztechi anche in questo torneo finale è stata poco brillante, hanno tirato dalla lunga solo con il 30,4% ma fanno affidamento sui rimbalzi offensivi per accumulare punti nel pitturato, una sezione del campo in cui sono rognosi. E questa rogna offensiva dentro l’area è legata all'esplosione del centro ultimo anno Jaedon LaDee. LeDee che un anno fa dalla panchina portava meno di 8 punti questo anno viaggia a 22 punti a serata e gioca a tratti come un uomo adulto tra i ragazzini. (o come un gatto coi topi?) Aggiungiamoci l’affidabilità di giocatori come Lamont Butler, Micah Parrish e Darrion Trammell, e alla fine non è per niente una sorpresa che siano di nuovo arrivati fin qui con qualche speranza per andare anche oltre.
La storia poi ci racconta come finì la corsa: l'anno scorso il sogno del titolo nazionale si infranse contro UConn e gli Huskies sono gli avversari di quest'anno in Sweet 16.
Non ci sarebbe modo più sweet di vendicarsi.
N. 2 IOWA STATE CYCLONES - N. 3 ILLINOIS FIGHTING ILLINIUna delle difese più elettrizzanti contro uno degli attacchi più sfavillanti.
L'Iowa State Cyclones sotto la guida dell'allenatore T.J. Otzelberger sono stati plasmati come una squadra terribilmente ostica, con una difesa arrembante e organizzata, che mantiene gli avversari a soli 62,1 punti a partita in questa stagione. Non sono mai avanzati alle Elite 8 dal 2000 e si è molto discusso del fatto che abbiano ottenuto una testa di serie numero 2, considerata alta anche dopo aver battuto Houston (altra difesa straordinaria) nel campionato Big 12. Invece, le prime due partite del torneo hanno detto forte e chiaro che meritano quella testa di serie. Hanno smantellato completamente (da Cicloni quali sono) lo Stato del South Dakota con un perentorio 82-65 al primo turno, e poi si sono ripresi da un inizio lento per sconfiggere la difficile Washington State 67-56 e avanzare agli Sweet Sixteen.
La chiave del loro successo è fondamentalmente una: i Cyclones hanno forzato 28 palle perse in due partite. La loro difesa soffocante intrappola il gioco avversario in modo aggressivo, cambia rapidamente e costringe a passaggi sbagliati. In attacco si muovono di squadra. Tirano in modo incredibilmente efficiente, stanno giocando come una delle squadre più calde della nazione in questo momento… e insomma: c’è da temerli! E c'è da ammirarli.
Da parte sua, invece, l'ultima volta che l'Illinois ha partecipato al secondo fine settimana del torneo NCAA, Deron Williams e Dee Brown iniziavano la corsa verso la finale del campionato nazionale del 2005. Sì, è passato un po' di tempo. Questa squadra di questo anno sotto Brad Underwood produce un attacco sfavillante che attualmente è al primo posto nel paese. Gli Illini partono essenzialmente con cinque esterni il che dà loro una formazione in cui tutti possono palleggiare, passare e (Ty Rodgers escluso) tirare da ogni posizione con sicurezza. Terrence Shannon Jr. ha una media di 30,5 punti a partita durante le sei vittorie consecutive della squadra. Marcus Domask è diventato una fantastica seconda opzione realizzativa. Coleman Hawkins è un lungo abile, forte in difesa, di buona tecnica.
Nulla sembrerebbe tenere il loro talento offensivo. La difesa ciclonica di Iowa state sarà una prova dura. Ancora più dura sarà però la prova che attende la difesa legale, in questo caso giudiziario, di Shannon jr imputato per stupro con lesioni nello stato del Kansas…
Tifo per Iowa state. Decisamente.
ovestN. 2 ARIZONA WILDCATS - N. 6 CLEMSON TIGERSUn finale che rischiava di diventare un thrilling quando la partita sembrava già serenamente risolta a proprio favore, potrebbe essere un buon viatico nell’avventura dei Wildcats dell’Arizona. Con circa 11 minuti rimanenti nella partita del secondo turno di sabato tra Arizona e Dayton, una tripla di DaRon Holmes II aveva ridotto il vantaggio dei Wildcats a soli tre punti. Dopo aver raggiunto un vantaggio di 17 punti nel primo tempo, i Flyers hanno aumentato la pressione difensiva e i Wildcats erano nei guai. Arizona non si è smarrita, è ripartita, ha trovato il modo di andare avanti, resistendo alla pressione e al ritmo difensivo di Dayton finendo con una vittoria importantissima perchè ha ribaltato un'inerzia emotiva che pareva ineluttabilmente condurre in direzione contraria. Arizona ha un grande attacco, e nonostante siano rimasti al di sotto della media stagionale di 88 punti, la vittoria di sabato ha dimostrato che i Wildcats possono trovare diversi modi per vincere e possono resistere alla formidabile pressione del gioco che i Flyers hanno portato in campo. La guardia Caleb Love ha guadagnato la menzione d'onore Pac-12 Player of the Year All-America come capocannoniere dell'Arizona in questa stagione. L'ex Tar Heels ha una media di 18,7 punti, 4,9 rimbalzi e 3,4 assist per i Wildcats. Lui è il faro di un gruppo che l'allenatore al terzo anno Tommy Lloyd sta guidando ad un altissimo livello di gioco e di consapevolezza. Occhio!
I Clemson Tigers invece sembrano ai più una vittima predestinata dei Gatti selvaggi. Sfida felina, in questo caso. È il loro destino, per molti versi. Ma è un destino che stanno puntualmente ribaltando. Mistero delle logiche degli scommettitori, ma da testa di serie n. 6 era data perdente nella partita del primo turno contro il n. 11 del New Mexico. I Tigers hanno rapidamente ribaltato il pronostico con una prestazione da oltre 20 punti di margine. Clemson è stata ancora una volta considerata perdente nel secondo turno contro una super squadra come Baylor. Pronostico ribaltato anche questa volta. Vittoria 72-64. Netta. Forse è ora di smetterla di sottovalutare questo gruppo. Il gruppo: PJ Hall e Chase Hunter erano matricole l’ultima volta che Clemson faceva il torneo nel 2021. Ora sono le due più grandi stelle dei Tigers. Hunter ha fornito una fantastica partita contro il New Mexico e una prestazione ancora migliore contro Baylor. Ha concluso con 20 punti e sei assist contro i Bears mentre in difesa ha disintegrato le talentuose guardie avversarie. Hall ha avuto problemi di falli in entrambe le partite, ma il fatto che Clemson abbia raggiunto gli Sweet 16 senza che il loro miglior giocatore abbia giocato al meglio è una testimonianza del valore del resto del gruppo.
Ovviamente Clemson è data perdente contro Arizona, testa di serie n. 2.
A questo punto, credo che a loro piaccia proprio così, partire sfavoriti.
N. 1 NORTH CAROLINA TAR HEELS – N.4 ALABAMA CRIMSON TIDE I Tar Heels erano stati dietro alla testa di serie numero 9 del Michigan State di 12 punti a soli 10 minuti dall'inizio del match di sabato sera. All'improvviso, un interruttore è scattato: Armando Bacot ha iniziato a giocare a palla all'interno, il playmaker matricola Elliot Cadeau ha prorotto meraviglie zampillanti a getto continuo e su tutto il campo, la difesa ha iniziato a generare rubate, stoppate, vantaggi. Il quintetto è tra i più equilibrati e meglio assortiti del college basketball. RJ Davis è un All-American con un micidiale tiro da tre punti, Cadeau è un playmaker che prima di tutto cerca il passaggio e cerca sempre di liberare al tiro i suoi compagni di squadra, Bacot domina il pitturato su entrambe le estremità, Cormac Ryan è un artigliere veterano e Harrison Ingram è il tipo di ala grande e grossa, veloce e prestante, che può giocare su tutto il campo, cosa che mancava a questa squadra la scorsa stagione. L'allenatore Hubert Davis sta dimostrando di essere sempre stato l'uomo giusto per il lavoro. Qualche bookmaker li mette già tra i favoriti. Ma come non considerare l’energia dei Crimson Tide?
La velocità del gioco dei ragazzi dell'Alabama è un segno distintivo. Si gioca alla velocità della luce, azioni fulminanti, tagli, intuizioni, contropiede, soluzioni rapide dalla distanza, sul tempo e sul controtempo. Se il cronometro scende sotto i 20 su un possesso palla, qualcosa non va. Dove i Crimson Tide eccellono è in fase di transizione, catturando rimbalzi difensivi e volano lungo il campo. Mark Sears è un playmaker sensazionale, un generale in campo, un condottiero senza macchia e senza paura, che guida la carica e spesso le contorsioni del suo corpo sfidano l’elasticità muscolare e la tenuta scheletrica. Si lancia a canestro e non teme i contatti. Un guerriero che viaggia a 28 punti, 8 rimbalzi, 5,5 assist nel torneo. Hanno surclassato Charleston la tredicesima testa di serie al primo turno, segnando 109 punti, il massimo del torneo, finora. Contro Grand Canyon testa di serie numero 12, sono riusciti a staccarsi solo negli ultimi due minuti. La GCU ha rallentato il gioco commettendo falli (hanno tirato 37 tiri liberi) l'Alabama è stata costretta ad un attacco lento a metà campo e sembrava sinceramente confusa. Una situazione simile con un avversario più forte potrebbe risultare fatale.
Se la squadra di Nate Oats riuscirà a superare il North Carolina e ad arrivare all'ultimo fine settimana del torneo, lo farà facendo quello che sa fare meglio: schiacciare l’acceleratore.
La notte tra venerdì 29 marzo e sabato 30 marzo[b]Sud[/b]
N.1 HOUSTON COUGARS – n.4 DUKE BLUE DEVILSDopo una stagione regolare fantastica, la squadra di basket maschile degli Houston Cougars tenterà nelle prossime settimane di fare qualcosa che non ha mai fatto nella storia della scuola: vincere un campionato nazionale.
Come previsto, dopo il titolo della stagione regolare Big 12 e l'avanzamento alla finale del torneo Big 12, i Cougars sono stati scelti come testa di serie numero 1 nella regione del sud. Guidata da tre guardie molto efficienti, LJ Cryer, Emmanuel Sharp e Jamal Shead, è una squadra quadrata che ha nella velocità di adattamento difensivo la sua dote principale. Houston ha avuto la difesa numero 1 del paese per tutta la stagione. I Cougars non hanno grandi dimensioni al centro, ma contestano ogni tiro, forzano palle perse, corrono. Il talento non sembra travolgente qui, ma il piano di gioco e l'esecuzione sì.
Alla fine concedono agli avversari il 37% di realizzazione al tiro, mentre da parte loro viaggiano a oltre il 57%. È decima nella nazione per numero di steals a partita e ha un differenziale di oltre 16 punti. Difesa e contropiede. Difesa e accelerazioni. Terrò gli occhi puntati in particolare su Jamal Shead che ha guadagnato lo status di First Team All-America ed è uno dei leader veterani di Houston. In questa stagione ha una media di 13,2 punti, 3,9 rimbalzi e 6,2 assist a partita. Si vocifera che il mitico coach Kelvin Sampson sia stato ad un passo dall’assumere il ruolo di head coach dei Bucks dopo aver mancato le Final Four 2023 che avrebbe giocato sostanzialmente in casa. Adesso sembra esserci un legame speciale tra lui e i suoi ragazzi. Tutti i suoi ragazzi.
Houston ha superato Texas A&M domenica sera con quattro titolari fuori per falli, necessitando di un canestro straordinario da un giocatore che aveva giocato una sola partita per tutto l’ultimo mese e grazie a un libero da un giocatore che ne aveva presi quattro in tutta la stagione. Questo dopo aver perso 10 punti di vantaggio negli ultimi 80 secondi regolamentari. Le riserve dei Cougars hanno salvato la situazione in un combattimento durissimo finito 100-95 con 75 tiri liberi tirati. Potrebbe essere stata quel tipo di prova del fuoco che fa sentire una squadra destinata. Quel tipo di situazione che cementa tutto un ambiente. Il gruppo c’è di sicuro ed è motivatissimo. La guida è salda. Ora però gli attende DUKE che forse è già oltre le sue stesse aspettative.
L'incontro di Duke con l'aspirante cenerentola James Madison sembrava il gioco trappola definitivo. Invece, i Blue Devils non hanno lasciato possibilità agli avversari. La guardia freshman Jared McCain quando si scalda da tre punti trasforma i Blue Devils ad un livello di efficienza grandiosa. Ha tirato 8 su 11 dalla profondità contro JMU per una prestazione eccezionale da 30 punti. In qualche modo questa partita lo porta ad una sicura chiamata alta nel primo round del Draft NBA 2024 . E poi c’è il lungo Kyle Filipowski, che al secondo anno ha elevato il suo gioco ulteriormente (ha guadagnato il titolo Second Team All-America con 16,7 punti, 8,0 rimbalzi e 2,8 assist in questa stagione) e può segnare dentro e fuori, ma soprattutto sa passare la palla e i suoi passaggi sono davvero ciò che porta Duke al livello superiore. Tyrese Proctor e Jeremy Roach (in particolare) mi piacciono tanto, sanno giocare per la squadra. E poi Caleb Foster. Coach Jon Scheyer è già idolatrato per il reclutamento del prossimo anno ( Cooper Flagg e Khaman Maluach sono talenti immensi che dovrebbero dominare il prossimo torneo 2025) ma anche questo anno potrebbe essere più luminoso di quanto si attenda. In definitiva, Duke ha un talento serio, Houston sarà un problema immenso, ma questi Blue Devils se la dovrebbero giocare fino in fondo. Partita imperdibile, poi vada come vada, i diavoli blu però almeno sanno che è possibile giocare negli Sweet 16 senza Mike Krzyzewski come allenatore. L’ultima volta che l’hanno fatto era il 1980.
N. 2 MARQUETTE GOLDEN EAGKES - N. 11 NORTH CAROLINA STATE WOLFPACKSQuesto sarà il primo Sweet sixteen di Marquette in 11 anni. "Abbiamo la sensazione che sia passato molto tempo", ha detto il fantastico playmaker Tyler Kolek che ha distribuito 22 assist nei primi due turni.
Un anno fa le aquile dorate entrarono nel torneo NCAA come testa di serie n. 2, ma furono eliminati al secondo turno da una testa di serie a doppia cifra. Hanno rischiato tanto che la vicenda si ripetesse al primo turno contro Western Kentucky quindicesima testa di serie. Poi domenica, i Golden Eagles hanno affrontato un'altra testa di serie a doppia cifra, la decima testa di serie Colorado. All'inizio sembrava che Marquette avrebbe vinto agevolmente portandosi ad un vantaggio di 11 punti all'intervallo. Ma i Buffaloes hanno aperto il secondo tempo con un forcing imponente e Marquette era sotto di uno a circa 15 minuti dalla fine. È stato Kolek, il leader della nazione negli assist, a realizzare il floater che ha riportato avanti i suoi, guidandoli magistralmente alla vittoria da lì alla fine.
Ironia della sorte, cosa attende Marquette negli Sweet Sixteen? Una partita per la terza volta consecutiva contro una testa di serie a doppia cifra. L'incredibile corsa di North Carolina State, iniziata nel torneo ACC, li mette non soltanto in rotta di collisione con i Golden Eagles, quanto piuttosto in prossimità di quel tipo di situazione che potrebbe fornire un soggetto cinematografico di tutto rispetto.
I Wolfpacks da tornano a far parlare di loro, primo ingresso in sweet 16 dal 2015 e quarantuno anni dopo la corsa per il campionato nazionale. Avevano perso 10 su 14 e quattro di fila in vista del torneo ACC per finire al 10° posto, ma poi la magia è arrivata ed è ancora nell'aria. Da allora sono perennemente in modalità sopravvivenza, dentro o fuori, e con le spalle al muro hanno vinto sette partite eliminatorie in 12 giorni, due ai supplementari. In particolare, restano memorabili le cinque vittorie in cinque giorni (con quelle davvero sorprendenti su Duke, Virginia e North Carolina) con cui hanno completato il torneo ACC, guadagnandosi l’ingresso al torneo finale. Settimana scorsa NC State ha battuto la testa di serie n. 6 Texas Tech e la testa di serie n. 14 Oakland che aveva battuto Kentucky. Il pezzo forte della squadra è DJ Burns, la stella emergente, un abile realizzatore interno e passatore da non sottovalutare. Poi è determinante l’energia straordinaria di Casey Morsell, uno dei migliori difensori perimetrali del torneo, DJ Horne è una guardia veloce che guida l'attacco offensivo e Michael O'Connell ha mani calde nei momenti che contano. Le Cenerentole del torneo sono Cenerentole perchè non hanno il blasone dei Wolfpacks, è vero. Però la loro magia di marzo potrebbe non essere ancora terminata e per Marquette sarebbe dura. Veramente dura.
La difesa di Marquette talvolta è distratta e il suo destino poggia sopra il talento di Kolek che guida un attacco che se tirasse bene come ha fatto a Indianapolis (hanno tirato il 47,8% contro il Kentucky occidentale e un enorme 61,8% contro il Colorado) dovrebbe non lasciare scampo ai Wolfpacks. Però, c'è un però gigante, Casey Morsell sembra fatto apposta per inceppare le traiettorie dei pensieri di Kolek e tutto il gioco di Marquette. Staremo a vedere.
MidwestN.1 PURDUE BOILERMAKERS – n. 5 GONZAGA BULLDOGSI Cavaliers della Virginia tra il 2018 e il 2019 sono passati dalla sconfitta contro la testa di serie numero 16 alla vittoria del campionato nazionale in 12 mesi. I Boilermakers hanno sentito ripetersi il paragone per tutta la stagione e ora sono a quattro vittorie di distanza da un remake di quel film, e più si avvicinano, più la narrazione prenderà corpo. I Boilermakers sono una corazzata che ha spazzato via i primi due ostacoli del torneo con una difesa eccellente e margini imbarazzanti. Non ha dovuto neppure spremere i titolari. Zach Edey ha giocato appena 26 minuti nello smantellamento dello Utah State. Braden Smith 22 minuti Tutto questo fa credere che Zach Edey (che ha avuto una media di 24,2 punti, 11,7 rimbalzi, 2,0 assist e 2,2 stoppate a partita) e Purdue siano determinati a non deludere nuovamente le aspettative nel torneo NCAA. I Boilermakers eliminati nel primo round degli ultimi tre anni, hanno costruito un gruppo di veterani ulteriormente puntellato con l'aggiunta del bravo Lance Jones. È difficile trovare un punto debole a questa squadra che sembra destinata alle Final Four. Zach Edey è un talento mostruoso, generazionale in ogni senso della parola. È il primo giocatore nazionale dell'anno per due stagioni consecutive dai tempi di Ralph Sampson (un ex Virginia… guarda caso). Braden Smith e Fletcher Loyer sono stati bravi finora come co-protagonisti principali, ma è lo sviluppo del supporting cast più profondo che è davvero sorprendente e promettente. Trey Kaufman-Renn ha segnato 18 punti e preso otto rimbalzi nella vittoria sullo Utah State, mentre la guardia matricola Myles Colvin ha segnato tre triple uscendo dalla panchina. Purdue ha il miglior giocatore in campo e la squadra attorno a lui si muove in perfetta armonia. Sembra il suo anno. E sarebbe anche ora.
Li attendono i Bulldogs di Gonzaga che sono reduci da un’impresa. La partita di sabato tra Gonzaga e Kansas sembrava destinata a diventare un classico. I Jayhawks erano in vantaggio di uno nell'intervallo. A metà del secondo tempo, Gonzaga ha avuto un parziale di 15-0, fino a costruire un vantaggio di 22 punti. Ad un certo punto i Jayhawks erano a soli 4 su 23 dal campo nel secondo tempo. Per sei minuti non hanno fatto un canestro. I Bulldogs non sono la squadra corazzata che ha dominato il campionato in diverse annate nell’ultimo decennio ma c’è sempre coach Mark Few alla guida e Ben Gregg ha fornito 15 punti, nove rimbalzi e tre assist nella sorprendente vittoria contro i ragazzi di Bill Self.
Zach Edey è un ostacolo apparentemente insormontabile ma il loro gioco difensivo, unito a un sistema offensivo che ha dato serissimi problemi a Kansas, potrebbe dare a Gonzaga una possibilità.
Purdue è favoritissima ma attenzione.
N. 2 TENNESSEE VOLUNTEERS - N. 3 CREIGHTON BLUEJAYSDalton Knecht è uno dei giocatori più intriganti del college basket, legittimo pretendente al premio di giocatore nazionale dell'anno, la sua sliding door fatale è stata il trasferimento dal Northern Colorado ed è diventato subito una star per i Volunteers, con una media di 21,4 punti, 4,8 rimbalzi e 1,8 assist, guadagnandosi lo status di First Team All-America. La porta girevole è però pure quella del Tennessee che ha raggiunto l'Elite Eight l'ultima volta nel 2010 ed è adesso ad un passo dall’eguagliare il suo miglior piazzamento. In linea teorica, forse storica, per certi versi culturale, questa squadra del Tennessee avrebbe dovuto essere diversa. I Vols hanno sempre avuto difese d'élite sotto la guida dell'allenatore Rick Barnes, ma storicamente l'attacco non era stato mai abbastanza buono per una corsa alle Final Four. Dalton Knecht ha cambiato tutto questo. Lui sa fare canestro da ogni posizione, in ogni modo. Un’ala con movenze d’altri tempi, più vicino a un Jerry West o a un Chris Mullin che a molto di quello che si ammira recentemente. Non so se la sua stoffa è pregiata quanto quella stoffa testè evocata, amo l’iperbole, lo sapete, ma quando lo guardo giocare (il suo arresto e tiro in sospensione…) lì corre il mio pensiero. L’attacco dei Vols però contro il Texas si è inceppato nel turno precedente. Contro i Longhorns, i Vols hanno tirato solo il 33,8% dal campo e hanno messo solo 3 tiri su 25 da tre punti. Hanno vinto nonostante tutto questo. È difficile immaginare che l'attacco possa superare un'altra prestazione inadeguata contro una squadra robusta come Creighton. Knecht può prendere fuoco in qualsiasi momento e un incontro importante contro Baylor Scheierman dovrebbe far emergere il suo meglio. Zakai Zeigler deve salire di livello, i lunghi del Tennessee sono bastati a domare quelli del Texas ma contro Ryan Kalkbrenner il livello dell’asticella sarà assai più alto e quindi servirà anche il tiro da fuori per aprire il campo. Non c’è modo di venirne fuori: se questa squadra del Tennessee è davvero diversa e se Dalton Knecht è di quella stoffa lì, dovrà dimostrarlo adesso o mai più, negli Sweet 16.
A proposito di sliding doors, a proposito in particolare di quel confine tra successo e fallimento che è incredibilmente sottile a marzo, una lama affilata, un millimetro e il precipizio, nessuna squadra per adesso lo incarna più di Creighton. Un anno fa, i Bluejays si trovarono a un passo dall’entrare nelle Final Four, un posto in cui non sono mai stati nella storia del programma. Questa stagione ha avuto rinnovate aspettative di Final Four fin dall'inizio ma il loro anno è stato improvvisamente sull'orlo del baratro negli ultimi secondi dei regolamentari nella partita dei sedicesimi contro la testa di serie numero 11 dell'Oregon. Il pull-up jumper di Baylor Scheierman ha portato i Bluejays ai tempi supplementari, ma ci sono volute due sessioni extra perché arrivassero alla vittoria. Creighton e Oregon hanno dato vita ad una battaglia entusiasmante in cui nessuna delle due squadre era in vantaggio per più di sei punti nell’arco di 48 minuti, poi Creighton ha scavato un parziale di 15-0 nel secondo OT. Sull’orlo del precipizio. Per superare il Tennessee e tornare negli Elite Eight dovranno essere arrembanti dall’inizio alla fine della gara. Fermare Dalton Knecht dovrebbe essere la priorità 1, 2 e anche 3 ed è sicuramente più facile a dirsi che a farsi.
Ma Creighton ha le carte in regola per competere contro qualsiasi avversario. Ryan Kalkbrenner è un lungo d'élite, Scheierman è un’ ala con una vasta gamma di movimenti offensivi, Trey Alexander è una guardia alta e robusta che sa guidare l'attacco, Mason Miller, il figlio di Mike Miller, è un cecchino alto 205 cm che tira con il 45% da tre in questa stagione. Coach McDermott ha costruito un gruppo formidabile, sapientemente puntellato negli ultimi due anni e tra qualche ora si gioca tutto.
Come tutti gli altri, del resto.
Buona visione!