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Il talento del rookie ieri e oggi
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MarcUs
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Iscritto il: 12/08/2020, 22:14 Messaggi: 7384
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Il talento del rookie ieri e oggi
Dichiarazioni anticipate? Non mi riferisco a Unico e 740 (Salvato' statte bbuono)... Gioventù bruciata? Anche in questo caso non sto scrivendo di James Dean, di corse clandestine e film in bianco e nero. Il tema di questo nuovo argomento riguarda le scelte al draft, gli anni di apprendistato al college e, nello specifico, la formazione tecnica dei ragazzi che poi affrontano il professionismo. La sua evoluzione. Tra passato e futuro.
(Avevo affrontato il tema nel luogo sbagliato. Qui quasi copio-incollo quello che avevo scritto altrove)
Il tema ( uno dei tanti) trattato da coach Gandini due sere fa (a proposito: che splendida serata!) definiva la preparazione tecnica dei rookie inferiore rispetto ad anni fa. La responsabilità di questa minore preparazione era attribuita, in particolare, all'uscita anticipata dal college. Ecco, questa è una cosa su cui mi sento personalmente di dissentire. Delicatamente. Da amante ricambiato del basket universitario statunitense non ho proprio questa sensazione. Anche perchè l'uscita anticipata dal college è un tema ormai arcaico visti quanti anni sono che i migliori prospetti escono al primo, massimo al secondo anno. Addirittura, c'è stata un'epoca, 15-20 anni fa, in cui i primi giocatori scelti avevano saltato l'università passando direttamente dalla High school alla NBA . Dwight Howard, Lebron James, pure Kwame Brown, sono state prime scelte assolute, mai transitate dal college. Stessa cosa per Kevin Garnett e il povero Kobe Bryant senza però essere prime assolute ... L'ultimo giocatore scelto alla prima assoluta che avesse completato i 4 anni di università era stato Kenion Martin nel 2000. Giocatore discreto. Buonissimo ai NETS di Kidd che disputarono due finali. Mi piace ricordare che nel suo anno da freshman a Cincinnati giocava 10 minuti a partita con 3 punti e 4 rimbalzi... si fosse dichiarato eleggibile non sarebbe andato neanche a fine del secondo giro... è uscito al quarto anno ... ma non è che in quattro anni fosse poi sbocciato un fuoriclasse... Il draft 2000, tra l'altro va annoverato come uno dei peggiori di tutti i tempi, considerando che Stromile Swift fu scelto alla 2 e darius Miles (direttamente da High School) alla 3...
La mia sensazione è che in minor tempo (per via di organizzazioni molto più "scientifiche") i giovani crescano tecnicamente anche meglio di una volta. Il problema (ne abbiamo scritto e riscritto) è semmai l'andamento tattico-tecnico di questa NBA degli ultimi anni. Quale sia il modello. Quale sia il progetto formativo e il bersaglio. Si fanno giocatori atleticamente sempre più impressionanti, tecnicamente forti, magari mirando parametri diversi. Si va di questo passo fino ad arrivare al basket dei Rockets (e di Harden come interprete principe) che qualcuno su questo sito ha definito in maniera pertinente come uno sport diverso e nello specifico il TIROACANESTRO ... ultimamente lo si potrebbe definire anche Zompetta e tira, o Passeggia-zompetta-e-tira
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"L'unica cosa che penso della superstizione è che porta male essere indietro alla fine della partita.“ Bill Russell #6
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06/12/2020, 16:16 |
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mister3.2
Hall of fame
Iscritto il: 29/09/2012, 12:00 Messaggi: 4171 Località: Sant'Egidio Del Monte Albino
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Re: Il talento del rookie ieri e oggi
MarcUs ha scritto: Dichiarazioni anticipate? Non mi riferisco a Unico e 740 (Salvato' statte bbuono)...
Grazie del pensiero Marcus, veramente grazie, comunque fortunatamente, poichè un certo lavoro ti porta alla pazzia, questa fase l'ho passata da tempo e mi dedico più alla consulenza e di qualità. Ho letto con attenzione la tua analisi e mi sono reso conto che le tue riflessioni sono giuste, aggiungo che mi hi aperto la mente su conoscenze che da semplice tifoso non avevo notato. Adesso in un'eventuale discussione posso argomentare la mia tesi con dati di fatto. Fai cose belle Marcus.
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06/12/2020, 16:54 |
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Unselfish
Hall of fame
Iscritto il: 11/05/2018, 12:18 Messaggi: 3767
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Re: Il talento del rookie ieri e oggi
E se fosse che le esigenze del basket moderno stiano diventando sempre più alte per pensare di costruire i giovani in così poco tempo ?
Penso come esempio al ruolo del centro, che secondo me è il ruolo più delicato in sede di draft.
Un ventennio fa se eri grosso e un freak atletico molto probabilmente avevi una carriera di altissimo livello praticamente assicurata, salvo infortuni. Al centro veniva richiesto di essere grosso e di farsi sentire sotto canestro, sia a rimbalzo sia come rim protector. Un giocatore specializzato a vivere nel pitturato, il post era il suo pane e tutto ciò che era fuori dal post non era poi così importante.
Invece ora ? Ora se sei un giocatore del genere, per me un esempio che calza benissimo è Drummond, non sei più un centro di alto livello. E un giocatore come Drummond non è che sia una mezzasega, è uno che ha sempre vissuto di doppie-doppie... un armadio a 4 ante che se metti sotto canestro te lo oscura molto bene.
Però ora se vuoi essere un centro di alto livello devi comunque avere un ottimo fisico, sufficiente a marcare gente grossa ma allo stesso tempo anche i giocatori rapidi, devi saper mettere la palla a terra e tirare da una buona distanza. Insomma tanto lavoro in più su tanti aspetti diversi del gioco che per forza di cose necessitano di tempo per la crescita. Come diceva coach Gandini in diretta di solito sui giocatori si lavora nei punti di forza e poi dopo si dedica del tempo per migliorare le altre skills, solo che le skills ormai richieste in NBA sono tante e quindi serve più tempo per avere un giocatore effettivamente completo.
Stesso discorso secondo me vale per anche gli altri ruoli. Nel backcourt serve gente capace di costruirsi il vantaggio a inizio azione e concretizzarlo subito con alte percentuali, il tutto sfruttando semplici blocchi. Quindi tantissima tecnica nel ball-handling, palleggio e dribbling portato a velocità assurde, jump-shot e triple curati in maniera maniacale. Ali che devono essere in grado di contenere dei freak atletici pari-ruolo di quasi 210cm per 110kg di muscoli (tipo Antetokounmpo), giocatori sia capaci dall'arco ma anche in grado di attaccare il canestro.
Secondo me non è che i talenti arrivino al draft più acerbi di prima, bensì ora sono reputati più acerbi perché l'evoluzione del basket richiede che ormai i giocatori siano capaci di poter giocare in più ruoli e con uno skill-set notevolmente ampliato.
E probabilmente ci sono giocatori che hanno talento in due o tre cose, tuttavia non essendo in grado di sviluppare il contorno risultano comunque acerbi. Mente invece qualche decade fa quelle due o tre cose fatte bene e sempre più sviluppate nell'allenamento sarebbero bastate per garantire una solida carriera in NBA.
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06/12/2020, 17:04 |
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Unselfish
Hall of fame
Iscritto il: 11/05/2018, 12:18 Messaggi: 3767
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Re: Il talento del rookie ieri e oggi
Sintetizzando:
Al draft di qualche anno fa probabilmente un giocatore che rispettava 3/4 requisiti era un giocatore già pronto per stare sul parquet.
Oggi invece un giocatore come minimo deve rispettare quei 3/4 requisiti solo per essere preso in considerazione... e poi deve avere le doti per migliorare tutto il resto. Se migliora bene, se non migliora nada.
Un esempio nel nostro roster: Ojeleye.
Ojeleye in sede di draft è un'ala, forte fisicamente, capace difensivamente e un discreto tiro dall'arco... praticamente i 3 requisiti classici dei vecchi 3&D.
Ora, dopo questi anni con noi Ojeleye proseguirà la sua carriera in NBA al di fuori di un ruolo molto marginale ? Ho i miei grossi dubbi e il motivo è perché quei requisiti non sono più sufficienti, discorso diverso se invece in questi anni fosse migliorato fino a un livello accettabile nel ball-handling e quindi nell'attaccare il ferro, per esempio.
Ojeleye avrebbe avuto una carriera diversa se fosse stato draftato un po' di anni fa ? Secondo me sì.
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06/12/2020, 17:11 |
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MarcUs
History of team
Iscritto il: 12/08/2020, 22:14 Messaggi: 7384
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Re: Il talento del rookie ieri e oggi
Unselfish ha scritto: Ojeleye avrebbe avuto una carriera diversa se fosse stato draftato un po' di anni fa ? Secondo me sì.
Sono molto in linea con i tuoi ragionamenti. Su Ojeleye (su cui hai spesso da scrivere) vorrei ragionare un attimo. Il ragazzo non è riuscito a trovare una dimensione offensiva ma è già uno dei migliori difensori in circolazione. Tra l'altro la sua carriera universitaria è stata per certi versi travagliata e la chiamata alla 37 (come da numero di maglia) è stata meno di quanto ci si potesse attendere. Allora, lui ha la dinamite nei polpacci, può contenere qualunque tipo di attaccante. La sua applicazione, la sua determinazione, lo hanno portato a ritagliarsi un ruolo. Se lo sviluppassimo come ala forte, lui sarebbe il suo cambio naturale, consentendo a Tatum e Brown di girare finalmente al largo dai gomiti di quelli fisicati. Ha cercato di sviluppare un tiro da tre che ancora è balbettante, al college non era un realizzatore e i suoi punti venivano dai rimbalzi offensivi, convertiti in schiacciate impressionanti o in liberi... Il tiro da tre gli e lo ha chiesto Stevens e lui ci prova. A Stevens piace l'idea che Ojeleye allarghi il campo e se lui avesse un solido tiro da tre avrebbe già i gradi di titolare. Non è così... in attacco non ci prende mai, è questo giocatore e io quando lui è in campo so che in attacco non rischierà nulla (il minimo minimo) ma pure so che in difesa il suo uomo sarà il più pericoloso degli altri e gliela farà sudare, intanto in quel frangente Brown può respirare, e andiamo ... Ho idea, questa è solo una percezione, che lui sia anche un ragazzo in gamba e molto ben integrato nel gruppo. La questione: cosa sarebbe stato Ojeleye nel decennio 80.? Probabilmente un solido 4 che partiva in quintetto per proteggere un centro più vocato all'attacco. Non in una contender, ma avrebbe fatto il suo. Uno da 8 punti e 8 rimbalzi in carriera che dopo 10 -12 anni veniva in Europa a giocare centro molto largo e sottodimensionato come se ne sono visti tanti (tipo Clarence Kea o Corny Thompson ...) Cosa sarebbe stato negli anni settanta? Una stella! Ma sono discorsi di poco senso (da senso degli angeli) Negli ultimi 20 anni è certamente diverso. Chi ha visto dal vivo LeBron (la tv non rende abbastanza) sa che il dominatore del gioco è una enorme montagna di muscoli che corre come un bisonte robotizzato senza fermarsi mai... e la tecnica raffinata è proprio un'altra cosa... per questo continuo a scrivere che il miglior giocatore contemporaneo di pallacanestro è Durant. LeBron è semplicemente (!) il più dominante.
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"L'unica cosa che penso della superstizione è che porta male essere indietro alla fine della partita.“ Bill Russell #6
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06/12/2020, 20:53 |
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Unselfish
Hall of fame
Iscritto il: 11/05/2018, 12:18 Messaggi: 3767
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Re: Il talento del rookie ieri e oggi
Diciamo che se posso fare un paragone azzardato negli sport il Lebron di inizio carriera per il basket è un po' come Lomu per il rugby. Un frigorifero pieno di muscoli capace di correre forte e travolgere tutto ciò che gli passa davanti. Poi sulla veduta Durant/Lebron la vedo diversamente da te perché trovo impressionante come James è riuscito nel tempo a ritagliarsi su misura uno stile di gioco più adatto ad un atleta che invecchiando non può più fare solo affidamento sul fisico, trasformandosi da ala che attacca costantemente il ferro a play aggiuntivo leader nella lega per assist e tra i migliori per visioni di gioco. Ma queste sono sottigliezze e gusti personali, oltre che
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06/12/2020, 21:35 |
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MarcUs
History of team
Iscritto il: 12/08/2020, 22:14 Messaggi: 7384
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Re: Il talento del rookie ieri e oggi
Mi pare interessante constatare come molti dei maggiori talenti in circolazione abbiano avuto destini non troppo diversi e un adattamento graduale (o perlomeno non immediato) al basket dei pro. Stuzzicante constatare (col senno di poi obietterà qualcuno...) come questi talenti siano stati curiosamente snobbati al draft. Non meno interessante sarebbe adesso confrontarli con i nostri Brown e Tatum... ma anche con i primi anni registrati da G. Williams e Langford. Direi che c'è materia per riflettere e per sperare bene.
Paul George aveva giocato due anni a Fresno State prima di entrare nel draft. Già l'anno da freshman al College aveva messo assieme numeri clamorosi (34 minuti giocati, oltre 14 punti, oltre 6 rimbalzi) che l'anno successivo migliorò ulteriormente (oltre 7 rimbalzi, quasi 18 punti a partita, 3 assist, 2 steals, 90 % ai liberi!!!!) . Il suo numero 24 è stato ritirato l'anno scorso. Nel draft 2010 fu chiamato da Larry Bird per i Pacers alla 10, appena dietro Gordon Hayward. Nell'anno da rookie mise assieme 20 minuti a partita in 61 partite con 7.8 punti, 3.7 rimbalzi, 1 assist, 1 steal.... Il secondo anno saliranno a 12 con quasi 6 rimbalzi, il terzo anno è già a 17,5 punti, 7 rimbalzi e 4 assist, il quarto anno è a 22 punti di media...
Jimmy Butler è uscito dopo 3 anni a Marquette, primo anno poco proficuo e l'anno da sophomore e da junior molto importanti (mette assieme in entrambi 15 punti, 2 assist e 6 rimbalzi a partita). Verrà chiamato solo alla 30 dai Bulls nel draft 2011. Nel suo primo anno pro gioca poco e le cifre ne risentono (42 partite in tutto, 8 minuti, 2,5 punti, 1 rimbalzo...). Nel secondo anno le gioca tutte e le statistiche crescono (quasi 9 punti e 4 rimbalzi in 20 minuti di media a partita con 20 ingressi in quintetto). Il terzo anno cresce fino a 13 punti, 5 rimbalzi e 2,6 assist a partita. Il quarto anno è a 20 punti a partita e quasi 6 rimbalzi. Percentuali altissime: 46% dal campo, 84% ai liberi. Sostanzialmente al quarto anno è diventato il giocatore che conosciamo e che abbiamo ammirato anche nella serie contro di noi.
Kawhi Leonard nel suo ultimo anno di High School (Tony Snell era con lui) ha segnato una media di 22,6 punti, 13,1 rimbalzi, 3,9 assist e 3 stoppate a partita ma nonostante questo viene considerato un prospetto a 4 stelle (su 5), ala numero 8 e prospetto numero 48 a livello nazionale... Fa ridere... Ha quindi scelto la San Diego University e al primo anno metteva assieme cifre clamorose: 13 punti e 10 rimbalzi a partita, partecipazione al torneo NCAA (usciranno subito da Tennessee, dopo una partita combattutissima in cui lui tiene le sue medie: 12 punti e 10 rimbalzi, difesa, applicazione e sostanza). Miglior freshman e mVp della sua conference (mountain west conference). Non si dichiara al draft di quell'anno ma gioca un secondo anno di basket universitario e le sue cifre crescono ancora (15.7 punti, quasi 11 rimbalzi, 2.5 assist, 1,5 steals in 33 minuti a partita), conduce San Diego state fino alla sweet 16 per uscire sconfitto solo da Connecticut (proprio la squadra di Kemba -e di Lamb, Oriakhi e Napier- che batterà in finale la Butler di coach Stevens per laurearsi campione). Si dichiara al draft 2011 e viene scelto alla 15! Nel suo anno da rookie gioca 64 partite con 39 ingressi in quintetto. Popovich crede subito in lui. Le statistiche ci dicono di 8 punti di media e 5 rimbalzi in poco più di venti minuti a partita. La crescita sarà poi graduale e costante: 12 punti e 6 rimbalzi il secondo anno, 13 punti e 6 rimbalzi il terzo (con il TITOLO), 16,5 punti e oltre 7 rimbalzi il quarto, 21 punti e 7 rimbalzi il quinto anno.
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"L'unica cosa che penso della superstizione è che porta male essere indietro alla fine della partita.“ Bill Russell #6
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09/12/2020, 22:07 |
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Zio Trifoglio
History of team
Iscritto il: 07/07/2017, 10:02 Messaggi: 7196 Località: Cadelbosco Sopra
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Re: Il talento del rookie ieri e oggi
MarcUs faccio la battuta: tutto sto articolo per dare speranze a Daniele su Romeo
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09/12/2020, 22:24 |
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MarcUs
History of team
Iscritto il: 12/08/2020, 22:14 Messaggi: 7384
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Re: Il talento del rookie ieri e oggi
Zio Trifoglio ha scritto: MarcUs faccio la battuta: tutto sto articolo per dare speranze a Daniele su Romeo a proposito di speranze su Langford: nel suo anno da rookie ha giocato 32 partite con 11 minuti di media per 2,5 punti e 1,4 rimbalzi come leggi, non proprio è da escludere che faccia una Jimmy Butler carriera ...
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"L'unica cosa che penso della superstizione è che porta male essere indietro alla fine della partita.“ Bill Russell #6
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10/12/2020, 0:43 |
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Zio Trifoglio
History of team
Iscritto il: 07/07/2017, 10:02 Messaggi: 7196 Località: Cadelbosco Sopra
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Re: Il talento del rookie ieri e oggi
MarcUs ha scritto: a proposito di speranze su Langford: nel suo anno da rookie ha giocato 32 partite con 11 minuti di media per 2,5 punti e 1,4 rimbalzi come leggi, non proprio è da escludere che faccia una Jimmy Butler carriera ... quello che mi spaventa è che non mi da l'idea di avere lo stesso fuoco sacro dentro di Butler... però ha giocato troppo poco ed è sempre stato mezzo rotto... ancora non è giudicabile per me... certo che entra nel suo terzo anno e qualcosa bisogna che faccia pur intravedere...
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11/12/2020, 19:09 |
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Zio Trifoglio
History of team
Iscritto il: 07/07/2017, 10:02 Messaggi: 7196 Località: Cadelbosco Sopra
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Re: Il talento del rookie ieri e oggi
Non so se la metto nel posto giusto, ma vorrei dedicare al nostro amico Luca la dichiarazione del giovane Bol Bol che vorrebbe vincere il titolo di ROY.
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11/12/2020, 19:14 |
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Gioia CELTICS
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Iscritto il: 03/11/2013, 20:35 Messaggi: 18024
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Re: Il talento del rookie ieri e oggi
Zio Trifoglio ha scritto: Non so se la metto nel posto giusto, ma vorrei dedicare al nostro amico Luca la dichiarazione del giovane Bol Bol che vorrebbe vincere il titolo di ROY.
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"Basketball is one of those rare opportunities where you can make a difference, not only for yourself, but for other people as well".
BILL WALTON
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11/12/2020, 21:26 |
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deep
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Iscritto il: 13/03/2010, 0:20 Messaggi: 36661 Località: Santarcangelo di Romagna
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Re: Il talento del rookie ieri e oggi
Zio Trifoglio ha scritto: certo che entra nel suo terzo anno e qualcosa bisogna che faccia pur intravedere... Guarda che è il suo secondo anno.
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11/12/2020, 21:46 |
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Zio Trifoglio
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Iscritto il: 07/07/2017, 10:02 Messaggi: 7196 Località: Cadelbosco Sopra
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Re: Il talento del rookie ieri e oggi
deep ha scritto: Zio Trifoglio ha scritto: certo che entra nel suo terzo anno e qualcosa bisogna che faccia pur intravedere... Guarda che è il suo secondo anno. uh già speriamo di non aver gufato cacchio
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11/12/2020, 21:54 |
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Unselfish
Hall of fame
Iscritto il: 11/05/2018, 12:18 Messaggi: 3767
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Re: Il talento del rookie ieri e oggi
deep ha scritto: Zio Trifoglio ha scritto: certo che entra nel suo terzo anno e qualcosa bisogna che faccia pur intravedere... Guarda che è il suo secondo anno. O forse era un lapsus per dire "entra nel suo terzo anno da infortunato"
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11/12/2020, 22:56 |
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