C'è ancora una "canotta" in realtà ritirata ....anche se il personaggio in questione non ha mai giocato una partita con i CELTICS. Sul campo almeno..... perchè fuori ne ha "giocate" a centinaia, partecipando anche a..... delle risse INCREDIBILE ma vero!!
1 $ del Monopoli a chi indovina senza l'aiuto di Internet

Troppo facile, mi astengo per non rovinare il piacere della scoperta.

In effetti non è difficile, lo sapevo anch'io, ma che fosse stato protagonista di diverse risse davvero non lo avrei mai immaginato....
Addirittura, così sveliamo subito il mistero per i pochi che ancora non l'hanno capito, scusandosi in diretta (durante la cronaca) di aver abbandonato il microfono per aver dovuto rimettere al suo posto un tifoso avversario
Johnny Most amici, semplicemente, la voce dei CELTICS.
Un mito!

Johnny era il classico teppistello di periferia

caspita, 16 Green?! e io che pensavo si potessero usare solo i sottomultipli....

riprendo questo thread:
avete letto l'intervista al capitano che parla della depressione post-incidente nel 2000?
Si tratta di una confessione molto intensa.

Ora che ci penso, magari ne avete parlato altrove e me lo sono perso.
Se è così, Deep, mi pento e mi dolgo.

Non ne avevamo parlato e sì, convengo con te, parole davvero pensanti come macigni. Spesso si pensa ai giocatori NBA solo come a dei privilegiati che vivono in un Eldorado, ma vengono colpiti da problemi e malattie esattamente come a chiunque altro e tutti i soldi del mondo non ti proteggono da certe debolezze, passatemi il temine davvero poco rispettoso nei loro confronti. Ho letto un paio di volte l'intervista ed è davvero toccante pensare a quello che ha passato ed al fatto che non ne avesse mai parlato pubblicamente prima.

Ancora una volta mi sembra di essere al cospetto di un ragazzo con uno spessore umano di notevole caratura.

Già...molto bello il pezzo in cui racconta come gli allenamenti e il solo fatto di essere nel campo lo facessero sentire meglio e più al sicuro.



Purtroppo non si riesce a capire che la depressione è una malattia che colpisce indifferentemente tutti. A questo riguardo credo che Kevin Love e DeRozan abbiano rilasciato delle interviste in cui espongono il problema ed hanno fatto da battistrada per molti atleti che si sono sentiti in certe situazioni di questo tipo.
Ho letto che noi Celtics siamo più all'avanguardia rispetto ad altre squadre anche grazie al nostro coach, che ha voluto fortemente per la squadra uno sportello d'ascolto psicologico.

Non voglio entrare troppo nei meandri profondi della psiche umana, ma consiglio di leggere il passaggio dove Love parla della sua esperienza.
E' un lucido racconto che spiega cosa significa avere un attacco di panico.

La cosa "bella" (dovrei virgolettarlo due volte) è che gli attacchi di panico sono democratici.
Colpiscono i ricchi come i poveri.

Andrebbe tenuto a mente.

Ho letto entrambe le interviste. Quella di Love abbastanza recentemente, ovvero quando avevo letto la sua dichiarazione su come LeBron gli avesse fatto i complimenti per aver avuto il coraggio di fare certe dichiarazioni.
Entrambe fanno riflettere.

Però se posso permettermi, è vero che non sono solo dei privilegiati, ma privilegiati lo sono.
È vero che in determinati casi tutti i soldi del mondo non ti salvano (vedi ad esempio Jobs), però ti permettono di avere trattamenti di un certo livello che altri poveri disgraziati non possono permettersi.
È vero che di fronte ad una malattia mortale non scampa nessuno, ma non credo che sia poi così facile che un giocatore di un qualsiasi sport professionistico possa morire per carenza di cure.

Hai ragione, le possibilità economiche permettono loro di avere le cure migliori.
Talvolta, però, essere sempre sotto i riflettori ed avere responsabilità abbastanza importanti può non aiutare chi, come in questi casi, soffre di malattie psichiatriche

No aspettiamo un attimo e facciamo un paio di distinzioni.

Che non siano immuni o invincibili è una cosa, il che vuol dire che anche loro possono avere problemi.

Il fatto di essere privilegiati è legato al fatto di godere di privilegi. È innegabile che persone che guadagnano milioni di dollari od euro godano di certi privilegi.
Io stesso, che non guadagno milioni ma lavoro nell'informatica e quindi non rischio la vita facendo il mio lavoro, mi ritengo privilegiato. Quando vedo una persona che lavora su un ponteggio o fuori al freddo d'inverno mi ritengo fortunato a fare il lavoro che faccio.

Essere sotto i riflettori è quello per cui si viene pagati e tanto, non sono in un campo di prigionia e possono tranquillamente prendere e togliersi dalla luce dei riflettori ed andare a fare un qualsiasi altro lavoro.

Ed anche sull'avere delle responsabilità importanti ho i miei dubbi. Stanno giocando a basket. Fare entrare una palla in un cerchio di metallo o prendere un rimbalzo non rientrano nell'elenco di responsabilità cruciali per la storia del mondo.
Mettiamo le cose nella giusta prospettiva.

Le responsabilità importanti che queste persone possono avere sono altre, ad esempio utilizzare il fatto di essere sotto i riflettori per fare qualcosa di importante. Giusto per fare un esempio, quando mettono la faccia nei temi di razzismo oppure aiutano la comunità sfruttando proprio i loro privilegi.

Nel caso di Love e Pierce, la cosa importante che hanno fatto è stata quella di utilizzare la loro posizione di risalto per sollevare il tema della salute mentale.
Il fatto che se ne sia parlato qui è un effetto positivo delle loro dichiarazioni.

Jason Collins ha fatto una cosa importante quando ha rilasciato l'intervista riguardo la propria omosessualità.
Manute Bol che è morto in semi-miseria per aver usato i propri soldi per aiutare le persone del Sudan ha fatto qualcosa di importante.

A volte secondo me si da troppa importanza a quello che fanno in campo a discapito di quello che fanno fuori, che è la cosa che fa veramente la differenza.

https://www.youtube.com/watch?v=ihuQFCE3cWo

The captain is back in business

Vuoi farmi piangere?