Ma sai Massimo, c'è poco da fare il pompiere. Qui c'è un chiaro piano di portare Kyrie ai Nets, che hanno messo in atto una mossa di mercato che va proprio in quella direzione. Anche se sappiamo tutti che sarebbe una violazione delle regole NBA, in realtà tutti sanno che le squadre, magari per vie traverse, parlano coi giocatori prima del primo luglio, se proprio hanno qualche scrupolo passano per qualche intermediario o persona molto vicina al giocatore. I Nets potrebbero avere già strappato una mezza promessa da Irving, per quanto possa valere, ed ecco la loro volontà di muoversi sul mercato in maniera aggressiva.

Vediamo, tutto può succedere, ma certo che far vedere a tutto il mondo che i due giovani di riferimento della squadra sono tornati a lavorare, è un messaggio molto forte.

Ah a proposito, perché Jaylen è griffato Celtics dalla testa ai piedi e Jayson no, casualità?

Ainge using lessons learned from last season when re-tooling Celtics roster
By A. Sherrod Blakely June 06, 2019 12:37 PM

BOSTON -- Danny Ainge has been involved in the NBA in some capacity for four decades. If there’s one thing he has learned over the years, is you can never stop learning.

And this past season for the Boston Celtics was full of teachable moments for all, himself included.

“We all need to learn from this past year,” Ainge told reporters.

That acquired knowledge should come in handy this summer when Ainge, the team’s president of basketball operations, looks to re-tool this roster.

The process begins in earnest with the June 20 NBA draft and soon after, free agency.

Ainge 'will never regret' making Irving trade
For Ainge, this past season was “a unique situation” that presented challenges that frankly, he and the rest of the Celtics didn’t think would be as problematic as they eventually proved to be.

And it all goes back to the team’s 2018 playoff run that in retrospect was both a blessing and a burden of expectations for the franchise this past season.

“We overachieved to such an extent the year before with young players,” Ainge said.

And that experience, coupled with the success that comes with advancing to the 2018 Eastern Conference Finals, provided a heightened level of confidence based upon the results of strong play and winning.

Doing so without and and later trying to re-integrate them into the mix the following season, would be far more challenging than anyone anticipated.

But that’s in the past now.

Irving’s future in Boston is very much up in the air, with him set to hit unrestricted free agency and the Celtics being seen by many as a long shot at re-signing the perennial All-Star guard.

Hayward has been a regular at the team’s practice facility this summer, putting in the work that both he and the Celtics hope will result in him regaining the form he showed prior to arriving in Boston in 2017.

But the lessons Ainge alluded to have little to do with Hayward or Irving, and more to do with the kind of talent Ainge surrounds them with going forward.

Boston had a youthful core that they brought along that on many levels, exceeded expectations in terms of being able to make an impact at a high level.

That worked to some extent, but became an issue when those young players wanted more than the role that they were being asked to play.

And just like that, agendas kicked in, which led to this team’s demise coming sooner than anticipated.

Look for Ainge to bring in more seasoned veterans this offseason, players who have been around the league long enough to know who they are, what they can do and not have an agenda or plans to try and prove their worth.

Because as previously stated, Boston needs more players who have been around the NBA long enough to know who they are and aren’t trying to do anything they haven’t done before.

This past Celtics team had players whose intent was to play within the role they were expected to play, but so many of Boston’s most important players are still learning their way through the NBA, still seeking to establish who they are and where they stand in the NBA.

When you examine the rosters of the last two teams standing in the NBA now, it’s clear that they have elite talent. But what also stands out is the fact that Golden State and Toronto have a number of players who are stars in the role they’re asked to play, and tend to not deviate from whatever their strengths are on the floor.

And why?

Because most of them have been in the NBA long enough to where they know what they do well, and so they stick with that.

Ainge’s other big takeaway was not having as good a read on whether the way the team was constructed last season, would actually work.

Chemistry is often one of those intangibles that doesn’t become a topic of discussion until it becomes clear that it’s not there.

But knowing the talent he had assembled, it just made sense that they were too good to not figure out how to be effective for sustained periods of time.

Ainge was wrong.

“We knew there would be some challenges,” Ainge said. “And we all knew that going in, but I even underestimated how long it would take. It didn’t really ever take where we had 100 percent buy-in from 100 percent of our players; I did not anticipate that. I thought through the course of the year, everyone would figure out their roles.”

So going forward, don’t be surprised if Boston’s roster for this upcoming season consists of players who aren’t quite as similar in terms of skills and experience as we’ve seen the past couple seasons.

After getting to the Conference Finals in 2017 and 2018 only to have their season end in the second round last month, everyone within the organization knows that change is going to come.

And it is that lesson, maybe more than any other, that will drive Ainge to do all he can to better position the Celtics for what’s the ultimate goal every year — winning it all.

Ah, ma Lei caro leader è proprio malizioso

Dici che sono il solito italiano complottista? Capisco...

Complottista, dietrologo e sobillatore aggiungerei

ed anche un po' disattento avendo il buon Jayson al polso il braccialetto verde dei Celtics

Se penso che i Nets rischiano di diventare una contender (con l'arrivo oltre che di Irving anche di KD) mi sembra impossibile....eppure è realtà...
Io la butto lì,a prescindere dalla sfiga x l'infortunio a Gordon,se veramente ci fosse questo sorpasso nel ranking tra noi ed i Nets.... dovrebbero fare una statua equestre al GM di Brooklyn,altro che Danny(con tutta la stima ed il bene che gli voglio) .
Anche perché se dovessimo parlare di "ripartire" sarebbe una enorme sconfitta, sportivamente parlando....
non è entrato nei nostri cuori,ci ha deluso,ma perderlo a zero sarebbe una catastrofe a livello di obiettivi ed appeal della franchigia....

D'accordo con te.
L'altro giorno pure io parlavo di fallimento di Ainge: dopo 6 anni dalla trade con i Nets non solo non abbiamo nessun anello al dito, ma rischiamo di ripartire da un gruppo di giovani.
E non fatemi passare per il solito criticone: in passato ho difeso più volte il nostro GM.

Fallimento in generale è una parola che non associo ad Ainge,alla fine una base solida c'è..... L' errore,se non dovesse restare, è stata la trade x Irving,magari (facile col senno di poi) si poteva puntare a George o ad altri.....diciamo che non abbiamo scommesso sul cavallo vincente...
La cosa che più mi ha deluso, è stato l'aspetto umano del giocatore che non ha dimostrato leadership vera.....
È chiaro che non sarebbe un'anno zero,dovesse andar via Irving,ma in questo sport così difficile,fare un passo indietro non è certo cosa buona.
Poi comunque stiamo parlando del nulla,visto che non sappiamo come andrà a finire....

dove lo hai fatto?dove hai difeso ainge?su celtics.it?non ricordo.se si con che nick?giusto per capire se stiamo parlando con un utente del passato, per correttezza.
il problema non è il difendere o accusare ainge di questo e quello, ma cercare di motivarlo senza frasette precostituite e sollenni.

vorrei poi che tu mi dicessi quali sono gli errori di ainge, il fallimento conclamato, perchè a dire che l'anno scorso le cose non sono andate come dovevano, siamo buoni tutti.

sul futuro, parlare di anonimato per i prossimi anni, beh spiegatemi su quali basi lo si farebbe visto il nostro nucleo giocatori e il pacchetto di asset ancora a disposizione.

per favore via, che poi rispondo male.

poi chiaro che potremo non vincere anche per i prossimi dieci anni(anonimato però è ben altra cosa cosa che non vincere...) perchè è nella natura delle cose e dello sport americano, si va a cicli.

le vittorie purtroppo hanno il loro lato negativo della medaglia.troppi bandwagoner per i miei gusti.ben vengano ma io coi tifosi che tifano le squadre che vincono spesso e se non vincono, è tutto uno schifo, un fallimento conclamato, non li gradisco proprio.non avertene a male, restiamo in democrazia quindi ognuno è libero di tifare come vuole.

però come ti ha detto daniele, critiche seguite da motivazioni, nei limiti del possibile e allora ne possiamo anche discutere costruttivamentee di cosa è andato e cosa non è andato.

NON siamo finiti, non c'è nessuna rifondazione all'orizzonte.anche perchè ancora non sappiamo come andrà tra un mese, ma anche fossero solo giovani, non si correrebbe quel pericolo.

e ricordatevi il concetto che nel prossimo futuro lo squadrone modello Gs NON dovrebbe esserci, e che la maggior parte delle squadre migliori di sto anno per motivi salariali e per l'effetto dei massimi vari, non potranno rinforzarsi, anzi inevitabilmente peggioreranno.

noi abbiamo vinto coi buck senza irving ed hayward.ci abbiamo perso con irving ed hayward.indi il problema non era chiaramente il talento della squadra che c'è e ci sarà.

secondo lelesarri senza irving andremo incontro ad anni di anonimato conclamato, come il fallimento di ainge.

l'unica cosa su cui potrebbe avere ragione, è che non vinceremo per i prossimi dieci anni.ma insomma avrebbe contestualmente ragione, ma parlare ad ora di fallimento conclamato di ainge e di anni e anni di anonimato, resta una solenne schiocchezza, detta con la più totale supeficialità.

e non mi si dica di rispettare le idee altrui, a parte che io non leggo idee od opinioni ma sentenze scritte sulla pietra e dall'alto di una non conoscenza di come funziona la nba.

perchè allora io da tifoso, chiedo di rispettare il lavoro di ainge. che è stato buono, probabilmente ottimo.poteva essere migliore?certo con ogni probabilità e con ogni probabilità ha fatto degli errori(quello irving che lelesarri vorrebbe con noi altrimenti è anonimato, lo è stato, chiaramente e nel passato altri, per certo)

Ragazzi ma adesso a parte tutto:

Abbiamo puntato su un cavallo sbagliato, Irving e su questo mi trovate pienamente d'accordo, tant'é che preferirei evitare di cedere Tatum o Brown piuttosto che ripuntare per un altro all-in con Irving e Davis cardini della squadra.

Ma detto questo per Irving abbiamo speso Thomas, che tra i suoi mille infortuni non è riuscito più a combinare nulla (e immaginatevelo da noi con questo rendimento e un contrattone come quello che avrebbe chiamato), Crowder che farebbe panchina ai nostri giovani, Zizic prospetto che non è esploso e la pick dei Nets che si è rivelata una 7.

E l'altra mossa è la presa di Hayward. Che da sano ha giocato 5' con noi.

Certo che con il senno di poi è tutto più facile... a saper prima che Irving è un idiota e che Hayward è stato baciato dalla sfiga...

Per quanto riguarda vincere le squadre sono 30, la NBA è il campionato più competitivo al mondo e per quanto sia gloriosa la storia della nostra franchigia Boston non è una città che può attrarre come altre piazze... penso a New York, penso a LA o anche la Florida. Poi in questi anni Golden State è stato un caso a parte dove hanno costruito con grande merito uno squadrone e poi c'è stato l'arrivo di tutti quelli che volevano anelli facili facili.

E visto che ormai si è direzionati verso una lega dove i giocatori a tavolino costruiscono le squadre è normale che il tutto diventi più complesso per le piazze meno attraenti... e che due squadre di m***a (permettetemi il termine) come Lakers e Knicks che negli ultimi 10 anni hanno sbagliato tutte le mosse possibili e immaginabili (dalle trade fino al draft) riescano a trovarsi all'improvviso uno squadrone per il solo "merito" di aver ripulito il cap e grazie alla piazza attraente.

Poi vabbé io vedo il basket in un altro modo... se vincere mi significa dover avere una squadra di giocatori che la maglia conta come quella delle altre e dove 3/4 di tifosi sono bandwagoner che a malapena conoscono i nomi dei giocatori del quintetto... allora passo.

Dal mio punto di vista questa stagione è stata uno strazio, la più brutta dai tempi di quando abbiamo pescato Smart alla #6.
Almeno gli anni scorsi mi esaltavo, magari per poco... per una squadra aggressiva ma con grossi limiti, però almeno mi esaltavo.
Ma alla fine sono tifoso, non un freddo calcolatore, perciò son fatto così.

Detto questo buona estate a tutti
Verrò a leggere volentieri per il draft e cerco di esserci per una eventuale diretta, mentre eviterò volentieri i thread sul mercato che come ogni estate si infestano di calciofili dell'ultima ora.

si ainge ha in effetti fatto un errore, grave, ha sottovalutato l'aspetto che ha costruito una squadra troppo forte e profonda.
quello alla conta dei fatti è stato il problema.

troppi giocatori forti che non hanno accettato il loro ruolo in squadra.servivano quei due tre role player giusti al posto di gente che invece voleva essere protagonista...che paradosso.

ed è per questo che bisogna risolvere alcune questioni del roster scorso anno.

bisogna ritrovare quella coesione che è mancata.senza irving il grosso dovrebbe essere risolto, per me è stato chiaramente LUI l'elemento più destabilizzante.

quello che mi proccupa è se c'è fondamento dietro alla questione hayward che non è molto amato dai compagni o da alcuni di loro.

motivo per cui in caso di linea giovane, lasciamo andare via pure morris e pam hayward, brown tatum avranno i loro minuti con semi di scorta.

ma penso che ainge abbia imparato la lezione!

A quanto immagino è l'invidia che alcuni hanno visto il rapporto speciale che c'è tra Hayward e Stevens... e magari il minutaggio "generoso" nei suoi confronti... ma che comunque ha un suo perché visto che i giocatori che devono recuperare DEVONO giocare.

E mi ricordo che Hayward stesso a metà stagione aveva rilasciato un'intervista che avrebbe accettato di buon grado di scalare tra i panchinari in caso fosse necessario.
Credo che Tatum, Brown e Hayward abbiamo un po' di sale in zucca... cosa che invece non penso di Irving, Rozier e Morris... per me il problema sta tutto lì.

Solo una piccola nota su quanto scritto da Unselfish:

"Certo che con il senno di poi è tutto più facile... a saper prima che Irving è un idiota e che Hayward è stato baciato dalla sfiga... "

Diciamo che Irving non aveva certamente dato l'impressione di essere Albert Einstein quando ha fatto le dichiarazioni sulla terra piatta

Beh diciamo che l'intelletto medio in NBA non sia alto
Io intendevo cestisticamente parlando... cioè Irving se volesse potrebbe essere un playmaker con doti assurde: ottimo ballhandling, buona visione di gioco e un buon tiro da ogni range.

Ma questo se lo volesse, perché in alcune partite gliel'ho visto fare.
Ma purtroppo non mi sembra che lo volesse così tanto, visto che spesso e volentieri gli scoreggiava il cervello e iniziava a giocare da solo con i suoi tiri forzatissimi e senza un minimo di criterio.

Io su uno come Westbrook ne dico di cotte e di crude sulla sua stupidità cestistica... ma Irving e Rozier quest'anno non è che abbiano giocato in maniera molto diversa.