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K.C.Jones 
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Messaggio K.C.Jones
... ho iniziato a guardare (e amare, simultaneamente) i Celtics da ragazzino, con quella squadra di fenomeni che eravamo noi Celtics negli anni ottanta: Bird, McHale, Parish, Dennis Johnson, Ainge ...
E il mio coach era K.C. Jones.
Con quella sua faccia imperturbabile, da nero che piace a tutti, levigata come quella di Sidney Poitier.
Neanche lo sapevo che era stato un formidabile protagonista dell'epopea dei Celtics anni 60 con Russell e Cousy. Non lo sapevo ancora.
Neanche immaginavo cosa fosse stato a livello universitario.
K.C.Jones era un mito. E' un mito.
Ho dovuto leggere Second Wind di Bill Russell per sapere che era il suo compagno di stanza, silenzioso.
Il tipo di persona che non parla mai. Indicava tutto con un cenno. Questo o quello.
Era stato scelto da Red Auerbach al secondo giro, ma aveva preferito un viaggio nell'esercito prima di tentare l'avventura NBA. Non si sentiva pronto.
Era stato scelto anche dai Los Angeles Rams ma un infortunio ad una gamba gli avrebbe subito sconsigliato la carriera nella NFL.
Era un'atleta formidabile.
Un difensore arcigno, grintoso, atletico, inarrestabile.
Non aveva bisogno di parlare. Era un giocatore concentrato, fisso sull'obiettivo.
Taciturno ma concentrato.
Se la squadra opponente avesse avuto un esterno pericoloso lui lo avrebbe annullato.
Per tutto il tempo trascorso sul campo.
Quei Celtics di fine anni 50 iniziavano un basket di difesa senza tregua e contropiedi fulminanti dentro cui K.C. Jones calzava a pennello. Era una guardia e davanti aveva Cousy e Sharman, due extraterrestri dell'attacco. E non solo.
Lui silenzioso li osserva e si guadagna anno per anno più spazio, già nel 59 nel suo anno da sophomore si fa sentire (in campo col gioco, perchè fuori a parole, come scrive Russell, niente... non parla).
Vince 8 titoli. Da protagonista. Senza parlare.
Poi torna come vice di Bill Fitch e dal 1983 diventa Head Coach, con Larry Bird in campo e Red Auerbach in tribuna vince due fantastici titoli (1984 e 1986). Nessuno lo ha mai visto urlare.
Ma nel frattempo ha imparato a comunicare parlando.
Spiega le cose pacatamente.
Con calma. Dettagliatamente.
Larry Bird ha dichiarato:
"He is the kind of person I would like to be, but I don't have the time to work on this."
ovvero "è il tipo di persona che avrei voluto essere ma non ho avuto tempo di lavorare su questo".

VIVA K.C.JONES

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"L'unica cosa che penso della superstizione è che porta male essere indietro alla fine della partita.“
Bill Russell #6




26/12/2020, 0:08
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Messaggio Re: K.C.Jones
Ho condiviso tante delle cose che hai scritto, altra fitta al cuore dei tifosi dei Celtics. :cry:


26/12/2020, 0:15
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Iscritto il: 03/05/2010, 19:39
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Messaggio Re: K.C.Jones
MarcUs ha scritto:
... ho iniziato a guardare (e amare, simultaneamente) i Celtics da ragazzino, con quella squadra di fenomeni che eravamo noi Celtics negli anni ottanta: Bird, McHale, Parish, Dennis Johnson, Ainge ...
E il mio coach era K.C. Jones.
Con quella sua faccia imperturbabile, da nero che piace a tutti, levigata come quella di Sidney Poitier.
Neanche lo sapevo che era stato un formidabile protagonista dell'epopea dei Celtics anni 60 con Russell e Cousy. Non lo sapevo ancora.
Neanche immaginavo cosa fosse stato a livello universitario.
K.C.Jones era un mito. E' un mito.
Ho dovuto leggere Second Wind di Bill Russell per sapere che era il suo compagno di stanza, silenzioso.
Il tipo di persona che non parla mai. Indicava tutto con un cenno. Questo o quello.
Era stato scelto da Red Auerbach al secondo giro, ma aveva preferito un viaggio nell'esercito prima di tentare l'avventura NBA. Non si sentiva pronto.
Era stato scelto anche dai Los Angeles Rams ma un infortunio ad una gamba gli avrebbe subito sconsigliato la carriera nella NFL.
Era un'atleta formidabile.
Un difensore arcigno, grintoso, atletico, inarrestabile.
Non aveva bisogno di parlare. Era un giocatore concentrato, fisso sull'obiettivo.
Taciturno ma concentrato.
Se la squadra opponente avesse avuto un esterno pericoloso lui lo avrebbe annullato.
Per tutto il tempo trascorso sul campo.
Quei Celtics di fine anni 50 iniziavano un basket di difesa senza tregua e contropiedi fulminanti dentro cui K.C. Jones calzava a pennello. Era una guardia e davanti aveva Cousy e Sharman, due extraterrestri dell'attacco. E non solo.
Lui silenzioso li osserva e si guadagna anno per anno più spazio, già nel 59 nel suo anno da sophomore si fa sentire (in campo col gioco, perchè fuori a parole, come scrive Russell, niente... non parla).
Vince 8 titoli. Da protagonista. Senza parlare.
Poi torna come vice di Bill Fitch e dal 1983 diventa Head Coach, con Larry Bird in campo e Red Auerbach in tribuna vince due fantastici titoli (1984 e 1986). Nessuno lo ha mai visto urlare.
Ma nel frattempo ha imparato a comunicare parlando.
Spiega le cose pacatamente.
Con calma. Dettagliatamente.
Larry Bird ha dichiarato:
"He is the kind of person I would like to be, but I don't have the time to work on this."
ovvero "è il tipo di persona che avrei voluto essere ma non ho avuto tempo di lavorare su questo".

VIVA K.C.JONES


amen fratello :bowdown: :bowdown: :bowdown:

KC salutaci Tommy, Hondo e Red.


26/12/2020, 0:15
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Iscritto il: 03/11/2013, 20:35
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Messaggio Re: K.C.Jones
MarcUs ha scritto:
... ho iniziato a guardare (e amare, simultaneamente) i Celtics da ragazzino, con quella squadra di fenomeni che eravamo noi Celtics negli anni ottanta: Bird, McHale, Parish, Dennis Johnson, Ainge ...
E il mio coach era K.C. Jones.
Con quella sua faccia imperturbabile, da nero che piace a tutti, levigata come quella di Sidney Poitier.
Neanche lo sapevo che era stato un formidabile protagonista dell'epopea dei Celtics anni 60 con Russell e Cousy. Non lo sapevo ancora.
Neanche immaginavo cosa fosse stato a livello universitario.
K.C.Jones era un mito. E' un mito.
Ho dovuto leggere Second Wind di Bill Russell per sapere che era il suo compagno di stanza, silenzioso.
Il tipo di persona che non parla mai. Indicava tutto con un cenno. Questo o quello.
Era stato scelto da Red Auerbach al secondo giro, ma aveva preferito un viaggio nell'esercito prima di tentare l'avventura NBA. Non si sentiva pronto.
Era stato scelto anche dai Los Angeles Rams ma un infortunio ad una gamba gli avrebbe subito sconsigliato la carriera nella NFL.
Era un'atleta formidabile.
Un difensore arcigno, grintoso, atletico, inarrestabile.
Non aveva bisogno di parlare. Era un giocatore concentrato, fisso sull'obiettivo.
Taciturno ma concentrato.
Se la squadra opponente avesse avuto un esterno pericoloso lui lo avrebbe annullato.
Per tutto il tempo trascorso sul campo.
Quei Celtics di fine anni 50 iniziavano un basket di difesa senza tregua e contropiedi fulminanti dentro cui K.C. Jones calzava a pennello. Era una guardia e davanti aveva Cousy e Sharman, due extraterrestri dell'attacco. E non solo.
Lui silenzioso li osserva e si guadagna anno per anno più spazio, già nel 59 nel suo anno da sophomore si fa sentire (in campo col gioco, perchè fuori a parole, come scrive Russell, niente... non parla).
Vince 8 titoli. Da protagonista. Senza parlare.
Poi torna come vice di Bill Fitch e dal 1983 diventa Head Coach, con Larry Bird in campo e Red Auerbach in tribuna vince due fantastici titoli (1984 e 1986). Nessuno lo ha mai visto urlare.
Ma nel frattempo ha imparato a comunicare parlando.
Spiega le cose pacatamente.
Con calma. Dettagliatamente.
Larry Bird ha dichiarato:
"He is the kind of person I would like to be, but I don't have the time to work on this."
ovvero "è il tipo di persona che avrei voluto essere ma non ho avuto tempo di lavorare su questo".

VIVA K.C.JONES

:heart.... :cry:.... :heart

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"Basketball is one of those rare opportunities where you can make a difference, not only for yourself, but for other people as well".

BILL WALTON


26/12/2020, 0:28
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Messaggio Re: K.C.Jones
Marcus. ...Altra pennellata d'autore!
Complimenti di cuore.
Le tue parole scaldano il cuore!
:heart


26/12/2020, 0:44
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Messaggio Re: K.C.Jones
Marcus mi hai fatto ripercorrere un pezzo di storia, grazie.

K.C. Jones R.I.P.


26/12/2020, 13:46
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