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M. (Michael) L. (Leon) Carr 
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Hall of fame

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Messaggio M. (Michael) L. (Leon) Carr
Non so se può esser considerato leggenda o grande del passato. Per me lo è, anzitutto affettivamente. Certo, in una storia clamorosa come quella dei Celtics, altri stanno tanti gradini più in alto, con qualità ben maggiori. A mio parere però lui, pur con minori mezzi, nel firmamento Celtics s’è aggiudicato un angolino di tutto rispetto, nello stile “Anche la classe operaia va in paradiso”.

Neppur lontanamente è paragonabile a Bird, né a Mc Hale, né a Parish, neppure a Cedric Maxwell, Dennis Johnson o Danny Ainge, parlando dei suoi compagni di squadra. Però le case non sono fatte solo di finestre, scalinate e terrazze, ma anche e soprattutto di muri e pilastri, certamente meno belli da ammirare eppur straordinariamente efficaci, quasi indispensabili.

Nato il 9 gennaio 1951 a Wallace in North Carolina, Marcus (guarda caso come Smart) Leon (e di fatto leone è stato), più semplicemente M.L., gioca al college a Guilford con cui nel 1973 vince il NAIA. Draftato sia in ABA dai Kentucky Colonels di Artis Gilmore che in NBA dai Kansas City Kings di Nate Archibald, tenta l’esperienza europea in Europa con i Sabras in Israele. Poi nel 1975 sceglie l’ABA degli Spirits of St. Louis (città di TaTum) prima di passare nel 1976 in NBA ai Pistons con cui nel 1979 diviene leader NBA per palle rubate e inserito nel secondo quintetto difensivo. Proprio nel 1979 come free agent sbarca a Boston dove giocherà sino al 1985 vincendo gli anelli del 1981 e del 1984. Dal 1995 al 1997 dei Celtics sarà poi allenatore. Nel 1997 credo sia stato anche general manager. Questo però è un periodo che conosco meno.

Forse il motivo per cui è più celebre è fuori del rettangolo di gioco. E’ legato allo sventolìo dell’asciugamano che nei momenti topici faceva inconfondibilmente roteare sopra la testa riempiendo d’entusiasmo compagni e pubblico. E’ stato - forse è ancora - suo marchio di fabbrica. Potrebbe anch’esso ambire a diventare simbolo patrimonio dell’NBA.

Poi ci sono azioni che recano il crisma del mito. Il 9 novembre 1984 a Boston sbarcano i Sixers di Doctor J, Moses Malone, Maurice Cheeks, Chas Barkley e Bobby Jones. Nella partita un giocatore dei Sixers, credo Sedale Threatt, non propriamente uno lento, se n e va in campo aperto in contropiede verso il canestro dei Celtics. Tutti sono presi "in contropiede": nelle partite a volte capita. Laddove pressoché chiunque si sarebbe rialzato, M.L gli parte dietro di circa 10 metri, continua imperterrito ad inseguire e proprio a ridosso del canestro lo raggiunge e gli rifila una clamorosa quanto memorabile stoppata. Boston vincerà 130 a 119, grazie anche a 42 monumentali punti di Larry Bird e alla ben nota battaglia con Doctor J. Non me lo ricordo ma forse è nella stessa partita che con non poco coraggio M.L. esibisce i pugni nientemeno che a Moses Malone.

Infine la perla. 6 giugno 1984, gara 4 delle Finals, neppur a dirlo contro i Lakers. Al Forum, davanti a Jack Nicholson e Elliot Gould, con i Lakers in vantaggio nella serie 2 a 1, a 10 secondi dalla fine dell’overtime sul punteggio di 127 a 124 a nostro favore, Michael Cooper deve rimettere il caldissimo pallone in gioco da metà campo per uno schema che deve portare ad un tiro da tre punti e a giocarsi ulteriori chances. Invece con una incredibile difesa d’anticipo M.L. intercetta il pallone destinato a James Worthy e s’invola verso il canestro dei Lakers chiudendo il gioco con una mortifera schiacciata. Con la consapevolezza d’aver portato a termine l’azione della partita, alza i pugni al cielo. Ma, sapendo che mai bisogna dar per vinti gli avversari, si lancia in una corsa forsennata per tornar subito in difesa. E a spegnere ancor più le speranze losangeline, a tre secondi dalla fine spende ancora un fallo su Bob Mc Adoo spedendolo in lunetta: ne segnerà solo uno, finisce 129 a 125. Mentre, dopo quei 10 secondi di gloria di M.L. Carr, in campo è la baraonda, solo allora K.C. Jones si lascia andare ad un sorriso. Certo, ricordiamo bene come la serie andò a finire …

Anche fuori dal campo M.L. s'è distinto appoggiando progetti a favore dei giovani e contro la droga, contro le discriminazioni, contro il razzismo, contro il sessismo, contro l’alzheimer e ricevendo per questo numerosi consensi e riconoscimenti.

Altri ricorderanno M.L. Carr ben più e meglio di me, magari unendo alle parole le rispettive immagini. A me pareva che in una vetrina per appassionati come questa il suo profilo da trascinatore e combattente avesse in qualche modo ragione di rientrare. Diciamo che mi sono preso il piacere di scodellare il pallone. Ora via alla partita …

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15/03/2021, 22:38
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Messaggio Re: M. (Marcus) L. (Leon) Carr
non perchè lo ricordi meglio ma M. sta per Michael e non per Marcus
...
la rubata con schiacciata è storia e se non avesse praticato come allenatore e direttore generale lo ricorderei con gioia ...

invece per me era ed è una devastazione, forse il peggior allenatore della nostra storia, sicuramente il peggior direttore

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15/03/2021, 22:45
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Messaggio Re: M. (Marcus) L. (Leon) Carr
MarcUs ha scritto:
non perchè lo ricordi meglio ma M. sta per Michael e non per Marcus
...


Sì, credo tu abbia ragione. Sai, l'età, l'alzheimer, gioia direbbe il vino, deep le seven up ...

A confondermi però deve esser stato un ragazzo canadese del 1999 di nome Marcus J. Carr di cui, incuriosito, devo aver guardato qualcosa.

Comunque mi pare che tra M.L. giocatore e Smart ci possa essere qualche punto di contatto...

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15/03/2021, 23:12
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Messaggio Re: M. (Marcus) L. (Leon) Carr
:nono
...
...........
................... :sorry:

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16/03/2021, 13:06
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Messaggio Re: M. (Marcus) L. (Leon) Carr
Sirio Ouzmann ha scritto:
...gioia direbbe il vino... ...

Caro Sirio, potrebbe essere il vino solo nel caso tu ne faccia uso sporadico ed in quantità limitate.
Se invece sei già oltre il litro/GG (quota minima giornaliera che ogni buon friulano assume) escludilo :D

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16/03/2021, 13:08
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Messaggio Re: M. (Michael) L. (Leon) Carr
Purtroppo Sirio non ci riesco proprio, anche se mi sforzo.

Pur apprezzandone tantissimo gli aspetti competitivi e di appartenenza unici, al contrario tuo ho ben chiaro la sua carriera da GM e resta una macchia assoluta sul suo operato. Lo so, probabilmente per troppo amore, ma la sua gestione fallimentare portò ad avere un roster ingolfato e non competitivo, perché se dai certi contratti a Minor, Ellison o scegli Montross quando hai gente come Rose o Jones disponibili e molto più gettonati del'ex North Carolina, un po' te le stai cercando. Certo portò anche Walker, ma fu tutta farina del suo sacco o la previsione dell'avvento? Avvento che procurò lui con la sua rovina da GM ed allenatore, con la nomina di colui che non nomino, che invece rischiò di rovinarci per sempre.

Un grande del passato? Diciamo in campo sì, ma dietro una scrivania e seduto in panchina ma in giacca e cravatta, molto molto meno.


16/03/2021, 18:04
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Messaggio Re: M. (Michael) L. (Leon) Carr
Caro Sirio,
come dire... se l giocatore si fece apprezzare e non poco... beh ecco... dopo... :ignr:


16/03/2021, 20:25
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Messaggio Re: M. (Michael) L. (Leon) Carr
Sì, in effetti quel periodo io l'ho vissuto davvero poco e male.
Però, a meno che ci sia stata malafede (cosa che nel caso di M.L mi sembrerebbe di poter escludere mentre per altri ne sarei molto meno certo), proprio per l'obiettività che sarebbe bene avere, senza voler né cancellare né rimuovere nulla, si dovrebbe discernere da quanto fatto da allenatore e da g.m. tutto - e mi pare tanto - ciò che ha fatto di buono da giocatore e da componente della squadra. Certo, come scrive lo zio, si fosse astenuto, sarebbe stato meglio per tutti, credo anche per lui. Però - e, vi prego di tenerlo presente, è caratteristica di quel tipo di persone/giocatori - lui ci ha creduto, si è gettato, ci ha provato. E, al contrario della rincorsa al giocatore dei Sixers, non ci è riuscito. Anzi, ha proprio sbagliato. Il pallone è finito agli avversari. E gli hanno schiacciato in testa. Ciò però non cancella né deve cancellare quanto di buono ha fatto prima oppure dopo e magari anche durante, ammesso che in quel periodo qualcosa di buono sia riuscito a fare. Forse, non lo so, ditemelo voi che lo avete vissuto più di me, neppur cancella lo spirito con cui ci si è gettato. Che, immagino, sia stato al solito da baldanzoso guerriero.
Non voglio innescare una polemica (non è mio stile e ne girano già troppe) e non voglio convincervi, tantomeno chiedervi di recedere dai vostri e nostri dolori di stomaco. Ma, proprio perché siamo a distanza ormai di decenni, riconoscere e rendere merito (e, laddove c'è stato, anche demerito) a un pezzo così significativo della nostra storia, a me pare non solo giusto ma doveroso. Tanto più che i combattenti sono una peculiarità della nostra storia, del nostro stile e del nostro gioco. E a maggior ragione, come nel caso di M.L., anche se le sue qualità tecniche non erano quelle dei ben più blasonati compagni, in coraggio e spirito di squadra non era secondo a nessuno.

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16/03/2021, 22:54
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Messaggio Re: M. (Michael) L. (Leon) Carr
Sirio Ouzmann ha scritto:
Sì, in effetti quel periodo io l'ho vissuto davvero poco e male.
Però, a meno che ci sia stata malafede (cosa che nel caso di M.L mi sembrerebbe di poter escludere mentre per altri ne sarei molto meno certo), proprio per l'obiettività che sarebbe bene avere, senza voler né cancellare né rimuovere nulla, si dovrebbe discernere da quanto fatto da allenatore e da g.m. tutto - e mi pare tanto - ciò che ha fatto di buono da giocatore e da componente della squadra. Certo, come scrive lo zio, si fosse astenuto, sarebbe stato meglio per tutti, credo anche per lui. Però - e, vi prego di tenerlo presente, è caratteristica di quel tipo di persone/giocatori - lui ci ha creduto, si è gettato, ci ha provato. E, al contrario della rincorsa al giocatore dei Sixers, non ci è riuscito. Anzi, ha proprio sbagliato. Il pallone è finito agli avversari. E gli hanno schiacciato in testa. Ciò però non cancella né deve cancellare quanto di buono ha fatto prima oppure dopo e magari anche durante, ammesso che in quel periodo qualcosa di buono sia riuscito a fare. Forse, non lo so, ditemelo voi che lo avete vissuto più di me, neppur cancella lo spirito con cui ci si è gettato. Che, immagino, sia stato al solito da baldanzoso guerriero.
Non voglio innescare una polemica (non è mio stile e ne girano già troppe) e non voglio convincervi, tantomeno chiedervi di recedere dai vostri e nostri dolori di stomaco. Ma, proprio perché siamo a distanza ormai di decenni, riconoscere e rendere merito (e, laddove c'è stato, anche demerito) a un pezzo così significativo della nostra storia, a me pare non solo giusto ma doveroso. Tanto più che i combattenti sono una peculiarità della nostra storia, del nostro stile e del nostro gioco. E a maggior ragione, come nel caso di M.L., anche se le sue qualità tecniche non erano quelle dei ben più blasonati compagni, in coraggio e spirito di squadra non era secondo a nessuno.

Guarda nessuna polemica, non devi convincermi, sono già convinto della sua importanza in quel gruppo e della sua totale lealtà ai nostri colori. Non c'è nessun motivo di scontro su questo, è conclamato. C'è però anche il resto, non lo dimentico, ma certo non appanna tutto lo splendido contributo dato da giocatore. Sono certo che tuttora i Celtics li ami tantissimo, peccato che gli anni 90 gli abbiano detto tra il male ed il malissimo, ma tant'è.


16/03/2021, 23:59
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Messaggio Re: M. (Michael) L. (Leon) Carr
Mica vorrai farmi credere che il mio amore per i Celtics è più cieco del tuo?
Maddai!!!!

No, il fatto è che, come giocatore, io sono stato un Bruno Riva, poi un M.L. Carr e oggi sarei uno Smart. Ho sempre dovuto marcare il più forte, stringere l'avversario nell'angolo, beccarmi gli sfondamenti, intercettare passaggi e palleggi, correre in contropiede e smazzolare assist no look, al prezzo di qualche pecca di troppo in attacco. Poi ho fatto pure l'allenatore, ho insegnato anzitutto fondamentali, difesa, contropiede, gioco di squadra e in velocità, soprattutto voglia, coraggio e fiducia. Ma, onestamente, non ero così rapido a cogliere i mutamenti in campo. E detestavo un po' troppo la zona (se zona era, doveva essere zona press). Ero già fuori moda, allora. Il G.M., no, non ci ho neppure pensato, anche se ho vissuto a stretto contatto con un grandissimo e indimenticabile come Beppe De Stefano. Vabbé, fine retrospettiva.
Ecco perché M.L. Carr, anche se, sbagliando mestiere, è stato il peggior allenatore/G.M dei Celtics del primo, secondo e magari terzo millennio cestistico, per me resterà sempre e soprattutto il giocatore che in campo sputava l'anima e caricava a molla i tifosi del Garden.

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17/03/2021, 0:54
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Messaggio Re: M. (Michael) L. (Leon) Carr
Vamos ML :metal

https://youtu.be/SXLFWK1kNWE

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BILL WALTON


17/03/2021, 9:51
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