https://www.youtube.com/watch?v=qsZKFNFuK54Il CNA (Comitato Nazionale Allenatori) con la consueta imbarazzante mancanza di acume propone video didattici per noi allenatori, molto spesso fuori contesto.
Questa volta il compito è toccato a Luca Banchi, reduce da un paio di mesi di collaborazione con i NETS (sia Brooklyn che Long Island, affiliata in G-League).
Ci racconta della
Difesa Drop sul P&R, come l’ha vista applicata a N.Y.
Prima considerazione… caro CNA, male, molto male.
So già per certo che quando ripartiranno i campionati giovanili, un sacco di allenatori, non nel pieno possesso delle loro facoltà mentali, si metteranno a difendere sul P&R in questo modo, sprecando un sacco di tempo in palestra per le letture difensive del P&R.
Poi giocheranno per esempio contro di me, che non uso il P&R fino al primo anno Under 18, e li batteremo tutti in 1c1 con una finta e una partenza in palleggio.
Ma sebbene su questi argomenti si potrebbe argomentare a lungo, torniamo a ciò che per noi, appassionati di basket NBA, è davvero significativo.
Diverse situazioni aprono ad interpretazioni un po’ più articolate rispetto a come sono state espresse da Banchi, il quale inizia presentando un interessante grafico che esprime la
Frequenza delle situazioni di gara.
Da qui si rileva che l’87% dei possessi si esplicitano nel gioco a metà campo e addirittura il 68% da P&R.
Questa statistica indica l’orientamento del gioco ma non necessariamente la sua migliore efficacia.
Questo grafico ci mostra chiaramente come
solo il 15% delle conclusioni si verifichi in situazioni di Transizione, smentendo immediatamente tutti quelli che ritengono il basket di oggi più veloce di quello di una volta.
È un basket lento, noioso e decisamente prevedibile.
La slide successiva è molto interessante e indica
le aree del campo con la maggiore e minore incidenza di Punti per Possesso susseguentemente al P&R.È chiaro che tirare da 3 punti dall’angolo è ritenuto più efficiente perché la distanza lì è minore (6,71 metri) rispetto al tiro da 3 punti dall’arco (7,24 metri).
Una differenza di 53 cm. che è piuttosto sostanziale ma che per contro comporta sempre più palle perse, dovute ai piedi sulla linea laterale… altro argomento che sarebbe interessante affrontare.
Banchi ci racconta di tiri considerati ad alta efficienza e tiri considerati a bassa efficienza.
Ma anche in questo caso è l’orientamento che si è voluto dare al gioco che ha comportato questa mappa, perché se le squadre tirassero maggiormente dal mid-range, ecco che questa mappa ci darebbe risultati diversi.
Per chiarire, non è che tirare da 3 punti dagli angoli dopo un P&R renda di per sé più efficiente un tiro, bensì se l’efficienza viene misurata dalla produzione di punti per possesso, lo rende più efficiente la quantità di tiri che vengono presi da una determinata posizione.
Il P&R di per sé è un gioco di collaborazione a 3 (non a 2) e il modo di difendere che vedrete spiegato molto bene da Banchi invita gli attacchi a trovare soluzioni fuori dalle Aree considerate ad Alta Efficienza.
Una difesa con parecchi accorgimenti tattici (come è ovvio che sia a questo livello) ma che sostanzialmente si concretizza in un
“mucchio selvaggio” dentro l’area per invitare gli attaccanti a passare la palla fuori dall’arco.
Finte difensive con aiuto e recupero, questi gli strumenti (non così innovativi) per contrastare il P&R, creando incertezza all’attacco.
Quando associato alla difesa nel basket mi tocca sentire la frase “densità in area” provo istantaneamente repulsione perché torno con la memoria al basket dopolavoristico italiano dei quarantenni che mettono in pratica il "Paludone Difensivo".
La “densità in area” la lascio volentieri ai calciatori e sempre a quei pazzi furibondi che ne abusano nel basket giovanile contando sull’errore al tiro di giocatori che stanno imparando a tirare da fuori.
Oltretutto trovo contraddittorio consentire agli avversari tutti questi tiri da 3 punti quando proprio queste sono le soluzioni che prediligono.
Viceversa, ascoltando Banchi si comprende bene come la prima cosa che si vuole fare è proteggersi dai bloccanti Rim Rollers e dai “creatori” capaci di penetrare.
Ecco spiegato il motivo per cui molto spesso sul P&R vediamo Smart, Brown, Tatum e Walker giocare “snake”, per mantenere il vantaggio fisico sul proprio difensore e conseguentemente la situazione di vantaggio di 2c1.
Ecco spiegato come diventino tanto efficaci i blocchi Seal (che Theis portava divinamente bene a favore di Tatum) contro il Rim Protector che si stacca tantissimo dal blocco.
Ecco spiegato il motivo per cui spesso vediamo un giocatore fermo in angolo sul lato debole, in attesa della palla per un tiro da 3 punti.
Ma questa scelta, frutto dei maledetti Advanced Analytics, non è l’unica possibile e Nuggets, Jazz e Suns ce lo stanno dimostrando.
Immaginate se a rollare dopo un P&R, al posto di
ci fosse Arvydas Sabonis e DeAndre Jordan si presentasse davanti per giocare Fake and Fall… finta di tiro, zompo assurdo di Jordan, passo e inchiodata al ferro con risatina compiaciuta.
Sorrido immaginando al posto di Saba quella sagoma di Vlade Divac… che amava dileggiare gli avversari.
Ciò che comunque risulta molto evidente dalle considerazioni di Banchi è che il lungo è sempre molto importante in una squadra NBA, solo che dobbiamo immaginare il suo gioco esteso su una porzione di campo molto più ampia, cosa questa che per assurdo dovrebbe comportare maggiori capacità tecniche.
Sempre i lunghi, in attacco oggi devono disporre di una gamma di soluzioni a canestro molto più ampia rispetto a quanto si chiedeva ai lunghi di una volta.
Viceversa, i lunghi, soprattutto statunitensi, sono degli specialisti e in pochi hanno la multidimensionalità del gioco, come ad esempio ha Theis e non hanno
e
.
Non solo, i lunghi di oggi
IN MEDIA, hanno perso anche la capacità di giocare vicino a canestro, con una gamma di soluzioni estremamente limitata, sebbene riconosco che esistano le eccezioni, alcune notevoli.
Comunque, se giochiamo Pick and Pop con Williams o Thompson, il lungo avversario sta fermo in mezzo all’area, mentre su Theis usciva per contrastare un possibile tiro.
Anche qui… ma questi lunghi che stanno in mezzo all’area con il lungo che ha la palla sopra al tiro libero, non commettono infrazione di 3” difensivi ?