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[2020/21] Miami Heat @ Boston CELTICS #68 e #69 
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Messaggio Re: [2020/21] Miami Heat @ Boston CELTICS #68 e #69
Maravich ha scritto:
Non l'ho menzionato per lasciare a ognuno il piacere o il gusto della ricerca e attenzione... si tratta solo della mia opinione, non della verità rivelata.
Lo stesso giocatore, nello stesso frangente, in attacco ha, sempre e solo a mio parere, mandato completamente fuori ritmo la squadra.
Potrei fornire ulteriori indicazioni ma non voglio condizionare le valutazioni di ognuno indicando il giocatore in questione.

Guarda che lo puoi nominare Tatum, a parte lo Zio, gli altri continuano a parlarti. :D

Nell'allungo decisivo di Miami ti aggiungo anche Nesmith facci caso, purtroppo ha sbagliato tutte le difese su Robinson che ha segnato sempre, ma sempre. Però se dal rookie questi errori li posso capire, a gente come Tatum faccio molto più fatica a perdonare queste mancanze.

Come diceva un grande allenatore, nel basket si può attaccare anche in due (aggiungerei che oggi si attacca anche da soli, ma sorvoliamo), ma si difende sempre in cinque. Se uno solo dei difensori omette la sua fase, salta tutto il meccanismo, perché si dovranno coprire le sue mancanze e di conseguenza si scopriranno altri settori. Ecco, nel momento chiave almeno un paio dei nostri non hanno più difeso con la stessa intensità ed è crollato tutto, -20 in un amen e partita finita. Se vogliamo avere anche sola una possibilità di vittoria, contro chiunque, non dobbiamo mai smettere di difendere, men che meno nei finali.


12/05/2021, 14:28
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Messaggio Re: [2020/21] Miami Heat @ Boston CELTICS #68 e #69
ClutchPlayer ha scritto:
Credo che se non mi passa la cagna ora di sera lo vado a prendere a casa.

Che brutta serata che lo aspetta, crede di gioire per la vittoria, ed invece... baaaaam, tutto buio. :D


12/05/2021, 14:32
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Messaggio Re: [2020/21] Miami Heat @ Boston CELTICS #68 e #69
Guardate, per storia, tradizioni e DNA la nostra Squadra non puo' esimersi dal difendere duro e dal tenere la tensione alta in campo.
In questo, nelle partite in casa, come dice spesso Clutch, la mancanza della bolgia del Garden l'abbiamo di sicuro pagata, ma non puo' essere una giustificazione visto che la spinta del tifo è mancata a tutte le squadre.
Se non torniamo a difendere forte abbiamo poche speranze di vincere le partite, perchè guardate bene di punti segnati ne mettiamo a referto sempre tanti ma se gli avversari ne fanno sempre piu' di noi...i conti sono belli che fatti!!

:cry:


12/05/2021, 14:43
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Messaggio Re: [2020/21] Miami Heat @ Boston CELTICS #68 e #69
Sirio Ouzmann ha scritto:
Credo che Adebayo sia un "grosso" problema per tutti, più di Embiid, più di Giannis, più di Davis, più di chiunque altro. Soprattutto per noi ma anche per altri. Per noi soprattutto perché contro di lui siamo meno attrezzati e l'anno scorso lo eravamo ancor meno.

Adebayo non è stato un problema quest'anno per i 76ers, Suns, Clippers, Grizzlies, Jazz e Hornets... contro cui gli Heat hanno sempre perso.
Provo a cercare una caratteristica comune tra queste squadre e ne trovo tre, 1) Embiid, contro cui Adebayo non ce la fa proprio; 2) difesa; 3) esterni pericolosi al ferro e capaci di tenere alto il ritmo.

Cita:

Ma la pallacanestro è gioco di squadra: a mio modo di vedere, sbagli quando elenchi gli altri giocatori di Miami dicendo loro non sono il problema. Perché é vero che, se per contenere Adebayo, trascuriamo qualcun altro, quel qualcun altro ci punisce, ma è vero anche che, se per impedire il gioco preferito di Herro (ad esempio), trascuriamo qualcun altro, avviene lo stesso di cui sopra.

Concordo, non abbiamo difeso male sui loro esterni, anche fisicamente è stato alto il dispendio di energie di Smart, Pritchard, Walker e Nesmith.
Hanno quasi sempre tirato con l'avversario addosso eppure segnavano con continuità... bravi loro, bisogna dargliene atto.

Cita:
Il problema è che solo se, mentalmente e fisicamente siamo un passo avanti di intuito, rapidità e cattiveria agonistica, è possibile far fronte a queste situazioni. E non solo per uno sprazzo di dieci minuti ma almeno per gran parte della partita.

Trovo che tu abbia ragione ma ieri sera abbiamo difeso per davvero (con i limiti fisici che abbiamo) per quasi tutta la partita... quel quasi ci ha ucciso.
Avessimo difeso così tutto l'anno oggi il bilancio W/L sarebbe ben diverso.
A me non siamo dispiaciuti rispetto a tante, troppe, altre partite.
Fournier mi garba di molto come direbbero a Firenze.

Cita:

E' chiaro che non c'è da rassegnarsi, che occorre trovare le contromosse, ma è anche chiaro che, per fortuna nostra, non tutta la NBA sono gli Heat. Certo che, se la partita della stagione è contro questi Heat e noi siamo questi Celtics, si fa particolarmente dura.


Tu hai giocato e ricorderai benissimo i nervi che ti vengono quando ti ammazzi in difesa e c'è uno che dorme e che ha tempi di reazione letargici.
Tu corri ad aiutare, recuperi sul tuo, un compagno è battuto ma un altro lo aiuta, poi la palla arriva ad un avversario che fa una finta e se ne va a canestro indisturbato... ti risenti un attimo per così dire.
Ne basta uno su cinque che non fa il suo per vanificare le energie e l'impegno degli altri quattro.
Certo che non dobbiamo rassegnarci.
Come ha giustamente a mio parere puntualizzato anche Luca, prima ancora della qualità del gioco, occorrerebbe ritrovare la voglia di lottare come squadra e da questo punto di vista mi pare che si stia progredendo.


12/05/2021, 15:07
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Messaggio Re: [2020/21] Miami Heat @ Boston CELTICS #68 e #69
deep ha scritto:
Maravich ha scritto:
Non l'ho menzionato per lasciare a ognuno il piacere o il gusto della ricerca e attenzione... si tratta solo della mia opinione, non della verità rivelata.
Lo stesso giocatore, nello stesso frangente, in attacco ha, sempre e solo a mio parere, mandato completamente fuori ritmo la squadra.
Potrei fornire ulteriori indicazioni ma non voglio condizionare le valutazioni di ognuno indicando il giocatore in questione.

Guarda che lo puoi nominare Tatum, a parte lo Zio, gli altri continuano a parlarti. :D

Nell'allungo decisivo di Miami ti aggiungo anche Nesmith facci caso, purtroppo ha sbagliato tutte le difese su Robinson che ha segnato sempre, ma sempre. Però se dal rookie questi errori li posso capire, a gente come Tatum faccio molto più fatica a perdonare queste mancanze.

Come diceva un grande allenatore, nel basket si può attaccare anche in due (aggiungerei che oggi si attacca anche da soli, ma sorvoliamo), ma si difende sempre in cinque. Se uno solo dei difensori omette la sua fase, salta tutto il meccanismo, perché si dovranno coprire le sue mancanze e di conseguenza si scopriranno altri settori. Ecco, nel momento chiave almeno un paio dei nostri non hanno più difeso con la stessa intensità ed è crollato tutto, -20 in un amen e partita finita. Se vogliamo avere anche sola una possibilità di vittoria, contro chiunque, non dobbiamo mai smettere di difendere, men che meno nei finali.


Tatum in campo dalla seconda metà del terzo quarto è stato un problema enorme.
Non capivo perché Stevens non gli concedesse un po' di riposo.
Walker, Fournier, Pritchard, Nesmith e Thompson potevano farcela a stare in campo contro gli Heat.
Tatum in attacco ha bloccato la circolazione della palla, concedendo pure dei raddoppi agli Heat, reagendo con tempi da slowmo.
Non si può rinunciare ovviamente ad un giocatore come Tatum ma gestirne le risorse è imperativo, soprattutto ora che dobbiamo fare a meno di Brown.
Forse era cotto e in difesa è stata una tassa che abbiamo pagato caramente, ma anche in attacco, dove a me quando ferma la palla e sfonda il parquet a suon di palleggi saltano i nervi, anche quando segna, perché poi quando hai bisogno dei compagni di squadra più coinvolti, come puoi lamentarti ?
È un giocatore di grandissimo talento e mi piacerebbe che invece di ispirarsi a Bryant si ispirasse a Duncan Robinson che non essendo minimamente dotato dello stesso talento, palleggia poco (buon per lui), si muove rapidamente senza palla e se non tira, passa immediatamente la palla.
Oppure, cercando un migliore role model, Klay Thompson, che la palla la trattiene poco ma segna a raffica.
Queste indicazioni però dipendono molto dal coaching staff, non se ne può fare certo una colpa a Tatum.
A proposito di Robinson, primo giocatore a raggiungere le 500 triple con il minor numero di partite... che grinta, con Smart non ha fatto mai un passo indietro e non è cosa da tutti questa.


12/05/2021, 15:35
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Messaggio Re: [2020/21] Miami Heat @ Boston CELTICS #68 e #69
deep ha scritto:
Guarda che lo puoi nominare Tatum, a parte lo Zio, gli altri continuano a parlarti


Perchè sono una lurida mandria di cani infedeli senza Dio :lol3

Scherzi a parte, se volete conosce lo Ziopensiero sulla nostra affezionata divinità pagana di quartiere, non dovete far altro che collegarvi alla nostra splendida diretta di stasera :fischio: :welcome: :dd: :dd:


12/05/2021, 15:47
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Messaggio Re: [2020/21] Miami Heat @ Boston CELTICS #68 e #69
Duncan Robinson è rimasto undrafted non a caso.
Non metteva insieme tre palleggi in fila se aveva un difensore addosso ed era destinato a giocare oltreoceano in campionati minori come quello olandese o svedese.
È chiaramente migliorato oggi e ci sarebbe pure mancato altro.
Quello che mi fa pensare e che non mi piace per nulla è considerare la grande efficacia che riesce ad avere uno specialista nel basket attuale.
Sirio cita spesso David Thompson, un giocatore per cui pagherei il biglietto ancora e forse soprattutto oggi.
Andare a vedere Robinson non mi entusiasmerebbe più di tanto, pur apprezzando l'eleganza, l'equilibrio e la rapidità del gesto.
Per me il basket è molto di più di questo e quel maledetto arco lo ha rovinato.


12/05/2021, 15:50
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Messaggio Re: [2020/21] Miami Heat @ Boston CELTICS #68 e #69
Maravich ha scritto:
Tu hai giocato e ricorderai benissimo i nervi che ti vengono quando ti ammazzi in difesa e c'è uno che dorme e che ha tempi di reazione letargici. Tu corri ad aiutare, recuperi sul tuo, un compagno è battuto ma un altro lo aiuta, poi la palla arriva ad un avversario che fa una finta e se ne va a canestro indisturbato... ti risenti un attimo per così dire. Ne basta uno su cinque che non fa il suo per vanificare le energie e l'impegno degli altri quattro.


Non me lo ricordare, te ne prego. Ho spesso giocato in squadre con cui dovevo prendermi il più forte avversario, sia che fosse 2 metri e oltre, sia che fosse 1,60, sia fosse tiratore mortifero (tipo Piero Mandelli o Alberto Marietta), sia atleticamente esuberante (tipo Picchio Abbio). In più dovevo pure correre ad tamponare su due o tre altri che sui loro uomini non facevano che solo atto di presenza. Però, ti dirò, una cosa sbagli: non mi venivano i nervi. Perché non ne avevo il tempo. E alla fine ero talmente sfiancato che non riuscivo a parlare. Mi venivano solo qualche giorno dopo in spogliatoio, quando li sentivo dire che avevamo perso perché in attacco non erano sufficientemente assistiti.
La pallacanestro è una brutta bestia da domare: ci vuole un equilibrio straordinario, compensazione di pregi e difetti, da una parte e dall'altra del campo, esatta e magari lungimirante interpretazione dei ritmi di gara. Ma prima ancora minuziosa e scrupolosa programmazione del lavoro in allenamento. E, naturalmente, un po' di fortuna. Perchè se, sul più bello, ti viene a mancare un Brown, beh, puoi solo stringere i denti cercando di rimediare con quello che nel frattempo, magari appunto in modo lungimirante, sei riuscito a prepararti. Ma non è proprio la stessa cosa...

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A CELTIC IS A CELTIC IS A CELTIC!


12/05/2021, 16:33
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Messaggio Re: [2020/21] Miami Heat @ Boston CELTICS #68 e #69
Sirio Ouzmann ha scritto:
Maravich ha scritto:
Tu hai giocato e ricorderai benissimo i nervi che ti vengono quando ti ammazzi in difesa e c'è uno che dorme e che ha tempi di reazione letargici. Tu corri ad aiutare, recuperi sul tuo, un compagno è battuto ma un altro lo aiuta, poi la palla arriva ad un avversario che fa una finta e se ne va a canestro indisturbato... ti risenti un attimo per così dire. Ne basta uno su cinque che non fa il suo per vanificare le energie e l'impegno degli altri quattro.


Non me lo ricordare, te ne prego. Ho spesso giocato in squadre con cui dovevo prendermi il più forte avversario, sia che fosse 2 metri e oltre, sia che fosse 1,60, sia fosse tiratore mortifero (tipo Piero Mandelli o Alberto Marietta), sia atleticamente esuberante (tipo Picchio Abbio). In più dovevo pure correre ad tamponare su due o tre altri che sui loro uomini non facevano che solo atto di presenza. Però, ti dirò, una cosa sbagli: non mi venivano i nervi. Perché non ne avevo il tempo. E alla fine ero talmente sfiancato che non riuscivo a parlare. Mi venivano solo qualche giorno dopo in spogliatoio, quando li sentivo dire che avevamo perso perché in attacco non erano sufficientemente assistiti.
La pallacanestro è una brutta bestia da domare: ci vuole un equilibrio straordinario, compensazione di pregi e difetti, da una parte e dall'altra del campo, esatta e magari lungimirante interpretazione dei ritmi di gara. Ma prima ancora minuziosa e scrupolosa programmazione del lavoro in allenamento. E, naturalmente, un po' di fortuna. Perchè se, sul più bello, ti viene a mancare un Brown, beh, puoi solo stringere i denti cercando di rimediare con quello che nel frattempo, magari appunto in modo lungimirante, sei riuscito a prepararti. Ma non è proprio la stessa cosa...

Marietta e Abbio... che brutti clienti su cui difendere in effetti.
Ma i compiti difficili in difesa sono solitamente figli della stima del coach e dell'opportunismo più o meno grato dei compagni di squadra.
Tornando ai Celtics, noi vediamo solo 2 ore di partita in un arco temporale di 24 ore.
Ci mancano tanti, troppi pezzi, per poter nutrire delle certezze assolute.
Come giustamente rimarchi tu, la preparazione della squadra è importante e dev'essere programmata.
La programmazione poi si scontra con tutto ciò che nel bene e nel male non puoi prevedere, come il rendimento dei rookies e l'infortunio di Brown, per fare degli esempi.
Questa stagione poi è del tutto anomala, con giocatori che non si riposano da 2 anni (i 4 del mondiale).
I tempi per gli allenamenti sono pochi e devi tenere conto dei carichi di lavoro che devono essere perfetti se vuoi evitare di disporre di giocatori in fase di scarico all'inizio della partita successiva.
Poi devi integrare i nuovi giocatori...
Poi devi preparare la partita tatticamente...
Devi gestire le personalità a volte debordanti di milionari egocentrici che per tua sfortuna ti trovi in spogliatoio...
Stevens lo possiamo pure mettere in croce per quello che vediamo in quelle due ore ma non sappiamo nulla delle restanti ventidue.
Non è facile voglio dire gestire una squadra NBA e Stevens sarebbe solo un facile capro espiatorio.


12/05/2021, 17:11
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Messaggio Re: [2020/21] Miami Heat @ Boston CELTICS #68 e #69
Maravich ha scritto:
Tristan ci ha provato in ogni modo a difendere su di lui ma Adebayo è troppo skilled per Tristan e probabilmente Kornet e Fall non avrebbero (credo perché non li ha provati) saputo fare meglio.
Chissà Parker.....

15' giocati nelle ultime sette partite per lui, per altro, tutti concentrati in sole 2.
Anche nella partita contro i Bulls (sconfitta penosa) dove Tatum in palese serata no (3/15) si è pippato 38', non ha messo piede in campo.
Avevo perfino creduto d'essermi perso un infortunio....
Mi sa che siamo davvero al Kanter bis; non difende, non può stare in campo (ma prima non lo si sapeva?).

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"Basketball is one of those rare opportunities where you can make a difference, not only for yourself, but for other people as well".

BILL WALTON


12/05/2021, 20:03
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Messaggio Re: [2020/21] Miami Heat @ Boston CELTICS #68 e #69
Gioia CELTICS ha scritto:
Maravich ha scritto:
Tristan ci ha provato in ogni modo a difendere su di lui ma Adebayo è troppo skilled per Tristan e probabilmente Kornet e Fall non avrebbero (credo perché non li ha provati) saputo fare meglio.
Chissà Parker.....

15' giocati nelle ultime sette partite per lui, per altro, tutti concentrati in sole 2.
Anche nella partita contro i Bulls (sconfitta penosa) dove Tatum in palese serata no (3/15) si è pippato 38', non ha messo piede in campo.
Avevo perfino creduto d'essermi perso un infortunio....
Mi sa che siamo davvero al Kanter bis; non difende, non può stare in campo (ma prima non lo si sapeva?).


Ma non è che gli altri si siano dannati l’anima per difendere.

Quest’anno la nostra difesa si è vista davvero pochissime volte per cui tanto valeva provare a buttare nella mischia anche Parker.
Invece Romeo l’ho visto spesso provare a difendere con attenzione ma anche lui dimenticato.


13/05/2021, 6:07
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