Beh, in questo momento i Knicks ci incalzano in classifica con un filotto di 6 vittorie consecutive uguale al nostro. Siamo i migliori di tutta la NBA, tanto ad est che ad ovest. Ci superano solo Kings e Thunder che sono a 9 consecutive. Le loro però sono sconfitte.

Torno su Steph Curry, giocatore importante che più di ogni altro ha influenzato e cambiato il basket nel nuovo millennio.
Ottimi fondamentali... sicuramente si, come moltissimi giocatori in NBA, palleggia e passa con grande proprietà e ambidestrismo.
Ciò che lo distingue da sempre è il tiro, in particolare la rapidità di rilascio e l'elevato raggio di tiro che non influiscono negativamente sulla sua efficacia.
Tutto vero ma da sempre non si riconosce a Steph Curry il ruolo di modello da emulare perché da un punto di vista della meccanica di tiro il movimento non è il migliore possibile.
Questo ruolo compete da sempre a Klay Thompson, dopodiché se un giovane giocatore si ispirasse a Ray Allen andrebbe bene ugualmente.
Non sono il solo allenatore a essere convinto del fatto che il miglior tiratore in NBA sia Klay Thompson...

Ad esempio Tom Poser, ex giocatore di UCSB e oggi allenatore giovanile afferma:

Steph Curry...
He shoots from a variety of release points, contorts his body to get off shots, takes preposterously deep threes, and often fires at full tilt off the dribble.
Klay ?
He is a jumpshooting metronome: plant, pop, release.
If possible, one gets the sense he’d prefer never to dribble; when he scored 60 points in three quarters earlier this season, he did so in only 90 seconds of possession.
His shot contains no wasted motion, especially from the waist up.
It is replicable, if not always exciting.
“I’ve even begun shooting like Klay myself, it simplifies everything.”

Personalmente trovo che il punto di pickup della palla di Curry sia troppo basso e non vada imitato, aldilà della sua mancanza di compostezza posturale che è l'aspetto che più di ogni altro rende Curry non imitabile.
Che sia un grande interprete del basket sin da quando era ragazzo è verissimo.
Anch'io tifavo la piccola Davidson ai tempi solo perché c'era lui.
Un giocatore che ho ammirato in passato e ammiro ancora oggi.
Non a tutti i giocatori NCAA viene dedicato un documentario mentre si trovano ancora al College.
I suoi atteggiamenti e la sua gestualità irriverente e irrisoria hanno allontanato la simpatia di molti tifosi ma credo se ne freghi completamente.
Se potessi prendere un giocatore ai Warriors prenderei Thompson, poi Toscano-Anderson (quel tuffo... ragazzi) e in terza analisi Curry.
Per mio gusto personale i giocatori che sono efficaci senza eccedere nel palleggio sono di gran lunga preferibili.

Jaren Jackson Jr ha giocato finalmente le sue prime due partite di stagione, la lacerazione di legamenti e del menisco del ginocchio destro occorsa nella fase di preparazione lo ha tenuto lontano per tutto questo tempo.
Prima partita 2 giorni fa contro i Clippers 15 punti, 8 rimbalzi e 4 stoppate in 18 minuti (tirando male)
Seconda partita contro Portland 23 punti e 3 rimbalzi in 24 minuti (tirando con oltre il 71% dal campo)

Jaren Jackson Jr è un grandissimo giocatore, 210 cm, range di tiro infinito, ottimi fondamentali tecnici, tempismo nelle stoppate, buon atletismo e velocità, non proprio un difensore (qui andrebbe rifinito), lo ammiro fin dai tempi di Michigan State dove era evidente che il colore della canotta verde gli donasse particolarmente, e spero che prima o poi sia il verde Celtics, non c'è lungo giovane (a parte Joker) che io preferisca a di lui...Per intenderci, lo considero più di Towns e più di Collins ...

L'ho visto contro i Clippers e sono rimasto sorpreso del suo esordio e di quanto tempo fosse rimasto fuori. Giocava con una naturalezza disarmante, cose che possono permettersi in pochi. Condivido con te l'ammirazione per il giocatore, potrebbe diventare davvero un giocatore speciale, anzi a dire il vero lo è già.

https://twitter.com/intent/like?ref_src ... 9520180226

Emozionante la telefonata tra Toscano e sua madre dopo aver avuto conferma di un biennale da parte dei warriors.
28 anni, undrafted, tanta gavetta, andato in Messico per poter giocare, una bella storia che ogni tanto la Nba ci regala. Commovente l’emozione dei 2.
Dovrebbe essere preso da esempio per Etica del lavoro e voglia di arrivare

Ah che meraviglia Ale, grazie!!!
Che emozione!!! Davvero uno stralcio stupendo.
Dopo quel tuffo al TDGarden ho subito pensato che avrei avuto un preferito fra i non CELTICS, ora ne ho la certezza.

C'è ancora spazio per le emozioni in questo mondo così cinico.

Bella segnalazione, grazie.

E' nota la mia ammirazione per Chris Paul come giocatore e come uomo. Il dispiacere di non riuscirlo a veder vestire la maglia dei Celtics è probabilmente destinato a rimanere incolmabile.

Così come è noto il mio affetto per Nate Tiny Archibald, uno dei più preziosi folletti dei Celtics e del mondo NBA.

Di qualche interesse così può essere la lettura di questo articolo https://theundefeated.com/features/chris-paul-and-the-nbpa-are-saving-lives/

Sembrerebbe che, per far fronte alle perdite derivanti dalla situazione Covid, la NBA stia pensando ad una nuova espansione, passando da 30 a 32 franchigie, con le principali candidate ad ospitarle le città di Las Vegas e Seattle:
NBA 'widely believed' to expand

Questo comporterebbe anche una rivisitazione delle division, in un tweet veniva ipotizzato un passaggio di Minnesota nella Eastern e 4 division da 4 squadre per conference.

Per quanto rivedere una squadra storica come i Supersonics (perché non credo che una franchigia a Seattle possa mai avere un altro nome) questa ulteriore diluizione del talento non so quanto sarebbe opportuna...

A me preoccupa che il talento non si diluisce, quello rimane concentrato nelle cerchie di amichetti che si mettono d'accordo per trovarsi nella stessa franchigia...
Il problema è vedere ulteriori franchigie che sprofondano nella mediocrità a causa dello scarso appeal della città di appartenenza.

Però dall'altro lato l'idea mi intriga, perché ci sono più probabilità di vedere giocatori esplodere dal nulla... il famoso talento sommerso.

Sarebbe bellissimo rivedere Seattle, una città splendida sotto ogni punto di vista e con una tradizione cestistica non da poco, non solo per i Sonics ma proprio per essere la città natale di tanti campioni di oggi e di ieri, Nate Robinson, Jamal Crawford, Jason Terry, Kevin Porter Jr., Doug Christie, Dejounte Murray, i primi che mi vengono in mente.

Il talento diluito ulteriormente è in effetti un rischio oggettivo.
Si impoverirà sicuramente la G-League quanto l'Eurolega... e così forse vedremo qualche altro italiano in NBA oltre a Paolo Banchero.

Bravo, ci sono oggi delle franchigie che francamente non hanno dimostrato capacità nel costruire oppure non sono riusciti ad ottimizzare contratti e scelte. Diluire ancora più il talento è certamente un rischio, ma è anche vero che a quel punto un solo giocatore di livello garantirebbe comunque un valore competitivo molto maggiore. Invece da sempre mi sarebbe piaciuto un ridimensionamento del numero totale delle franchigie, alcune proprio non capisco perché esistano, mentre è ben chiaro che la direzione sia opposta ed è solo per la pandemia se non abbiamo già assistito a cambiamenti nelle lega.

Due cose che invece andrebbero a far lievitare il livello di questa lega sarebbero la riduzione del numero complessivo di partite e quello delle franchigie. Una lega da 60 partite all'anno e 24/26 squadre, sarebbe una manna per spettacolo e salute degli interpreti. Ma non ci sente nessuno, sarebbe un abbassamento drastico del giro economico e quindi niente, non succederà mai.

Purtroppo "io dio denaro" vince sempre, non aspettiamoci mai nulla che possa contrastarlo efficacemente. Diceva un vecchio saggio di questo sport, che teme si vada sempre più verso una lega dove ogni partita sembri la partita delle stelle, pochi contenuti tecnici e molto spettacolo, la WWE+NBA. Per me finirebbe subito qualsiasi interesse, ma sai quanti bambini assatanati per vedere l'ultima schiacciata 720?

Quali sono a tuo avviso queste franchigie nello specifico, deep, se posso chiedere?

Certo che puoi, tu puoi chiedermi tutto.

Partiamo dall'assunto che mai e poi mai avrei permesso la sparizione di Seattle e la nascita di OKC, ci sono altre franchigie che però non mi piacciono per nulla. A dover di cronaca riporto anche il pensiero che non è del tutto peregrino, di evitare di avere città con doppia franchigia, ecco perché i Las Vegas Clippers avrebbero un senso.

I numeri ci dicono che franchigie come Atlanta e Minnesota non hanno legami stretti con la città, se per gli Hawks non vorrei una ricollocazione, per Minnesota sì.

Se dipendesse poi da me, ci sarebbero alcune franchigie con la lente d'ingrandimento sul loro operato e sulla direzione che intendono prendere: Orlando, Sacramento, New Orleans e Charlotte, sono franchigie molto ondivaghe e che andrebbero capite con attenzione (Orlando andrebbe consegnata in altre mani). Oltretutto alcune di loro non hanno nemmeno il conforto del pubblico.

Se di getto oggi dovessi non ricollocare, ma cancellare delle franchigie, privarmi di Minnesota e Memphis non mi darebbe troppo tormento (Morant ricollocato a Boston) ed eliminare OKC ed al suo posto rimettere Seattle sarebbe una naturale conseguenza. Las Vegas Clippers (ma anche San Diego Clippers) poi mi piacerebbe molto di più, procederei quindi con 28 franchigie e due ricollocazioni.

So che stiamo facendo del supermegafantanba, ma così per divertici, tu come agiresti?

Concordo con il tuo ragionamento, Seattle deve (e prima o poi avverrà) tornare nel mondo Nba, leggo spesso di tifosi Sonics che quasi quotidianamente..chiedono di riportare la pallacanestro nella loro città.

Su Orlando e Atlanta ci penserei un po' a escludere o ricollocarle..comunque un po' di storia ce l'hanno anche se i risultati sportivi soprattutto recenti, sono un pianto.

Minnesota e New Orleans per me out.