Lasciando perdere ogni disquisizione tecnica o tattica, questa dell'Italia è un'occasione persa che fa malissimo. Torneo in casa organizzato per essere vinto, per far innamorare la gente non solo dell'Italbasket ma anche di questo bellissimo sport ed invece arriva un'altra, ennesima, amarezza.

Non siamo più una nazionale giovane, i giocatori di punta sono intorno ai trenta anni ed inizio a temere che questa generazione resterà senza vittorie o senza risultati di grido.

Peccato, l'amarezza è davvero tanta anche pensando a quello che poteva essere e non sarà.

Amarezza

Povero basket italiano....

non mi viene altro da aggiungere...

Se non si può parlare di fallimento, poco ci manca.

Questa nazionale, appena si gioca qualcosa di decisivo, sistematicamente cicca l'appuntamento.

Sono molto deluso..

Le cose devono essere chiamate con il loro nome, questo è un fallimento che dura da parecchi anni e il problema è che il futuro del basket italiano si prospetta ancora più nero.

Tanta tristezza perchè perderla così fa ancora più male.
IL problema vero è che non vedo talento cristallino all'orizzonte.
Per alcuni giocatori questa era l'ultima chiamata per essere protagonisti ad un torneo internazionale (Bargnani ha dimostrato di essere alla frutta), alcuni (Gallinari, Datome e Belinelli) possono giocarsi le loro fiches per il prossimo europeo ed eventualmente il mondiale successivo ( sempre che ci qualifichiamo, cosa per nulla scontata).
Non credo che con il solo Gentile possiamo sperare in un futuro luminoso, rischiamo veramente di vedere una talentuosissima generazione di azzurri non lasciare alcuna traccia del proprio passaggio.

In Serbia, a Belgrado l'Italia sta giocando contro i Dominicani.
Visto un cartellone pubblicitario: "MINISTRY OF YOUTH AND SPORT"
... un altro mondo, anzi un'altra galassia rispetto all'Italia.
Del confronto con il basket slavo ne ho spesso parlato con diversi allenatori di Serie A (Sodini, Gandini, Pozzecco, Sacchetti, Galbiati, Consolini) e solitamente mi si è risposto che loro sono migliori perché hanno fisici migliori.

La Serbia a Belgrado si presenta con:

Miloš Teodosić
Nemanja Bjelica
Boban Marjanović
Vasilije Micić
Stefan Jović
Danilo Anđušić
Aleksa Avramović
Ognjen Dobrić
Dragan Milosavljević
Nikola Kalinić
Dejan Davidovac
Filip Petrušev

Non ci sono:

Bogdan Bogdanović
Nikola Jokić
Aleksej Pokuševski
Alen Smailagić

quasi 7 milioni di abitanti... e hanno il Ministero della Gioventù e dello Sport.

Noi siamo più di 60 milioni di abitanti ed in NBA abbiamo 2 giocatori (per decenza ed onestà non conto Mannion).

Il Ministero dello Sport da noi è sostituito dal Mistero dello Sport.

W l'Italia.

Condivido ogni parola coach e anche la risata.
Voglio dire: è vero che i balcanici sono mediamente più alti di noi, ma la questione è di organizzazione.
Cosa è accaduto alla politica italiana ( e quindi alla gestione di questo paese ) negli ultimi 40 anni? Siamo passati dalla lotta politica violenta al bunga bunga. Forse la sintesi è fin troppo striminzita.

Rispetto allo sport, alla cultura sportiva e alla "educazione fisica".
Dall'enfasi fascista del culto della forza, alle olimpiadi di Roma del 1960, al precipizio delle tangenti di Italia 90, fino a Forza Italia, c'è tutta la gaussiana civile di questo popolo di improvvisatori, di ladri e anche di stronzi che si credono furbi.

Manca la cultura e mancano le strutture.
Manca pure l'etica del lavoro e il valore dell'impegno. Impegno civico e civile.
In Europa dell'est l'Educazione fisica è una materia come la matematica (dai balcani ai paesi dell'ex CCCP).
Se non salti almeno una certa misura sei rimandato in atletica, se non metti almeno 5 liberi su 10 sei ripetente in pallacanestro.
Ricordo alle medie che il mio insegnante di educazione fisica era uno stimato allenatore di pallacanestro (arrivato fino alla B1) e durante le sue 2 ore settimanali di lezione molto semplicemente ci divideva in due squadre per farci giocare a pallamano (???) e lui andava al bar di fronte alla scuola con i dirigenti della sua squadra di club o qualche suo giocatore e la gazzetta dello sport sotto il braccio...

Un'analisi corretta e che mi sento di condividere in pieno.
È vero che l'educazione sportiva nei paesi dell'Europa dell'est non è demagogia politica bensì una realtà concreta e molto spesso profondamente radicata nella cultura popolare.
Tuttavia anche in paesi come Germania, Spagna, Francia e Olanda questi valori sono condivisi e assodati.
Quando mai in Italia avremo un centro per il basket giovanile come l'Alqueria di Valencia, per il quale sono stati investiti 17 milioni di euro?
https://www.alqueriadelbasket.com/
Quando mai in Italia gli istruttori di basket riceveranno un contributo mensile dal Ministero dello Sport come avviene in Francia?
https://www.sports.gouv.fr/
Qualcuno avrà notato che alcuni giocatori della nostra nazionale sono andati in Germania per migliorare il proprio gioco e le proprie capacità.
L'esempio più clamoroso è Nicolò Melli, che all'Olimpia Milano Piero Bucchi teneva segregato in fondo alla panchina.
Lo stesso Bucchi oggi assistente di Sacchetti in Nazionale.
Melli è sbocciato definitivamente al Bamberg.
Un altro esempio, più recente è Simone Fontecchio, panchinato, ma guarda un po', proprio all'Olimpia Milano (un'autentica tomba di talenti) da Simone Pianigiani, un fenomeno vero a parole ma di cui conservo il ricordo dei suoi schierati a zona per 40 minuti alle finali nazionali Allievi (14 anni).
Fontecchio è risorto in Germania, all'Alba Berlino.
Riferendomi al mondo del basket italiano, che conosco un po', mi sento di dire che siamo pieni di parolai, abilissimi nel fare proclami, uniformati ed integrati in un sistema disorganizzato e improvvisato, legati ad una neo-didattica totalmente fallimentare, che nulla ha a che vedere con il basket attuale.
I risultati sono la conseguenza.

Questa sera finale come da pronostico tra Serbia ed Italia. Chi vince si qualifica per le Olimpiadi di Tokyo. Loro sono ovviamente favoriti e giocano in casa però vediamo se ci scappasse una sorpresa.

Ore 20,30 con diretta tv su Sky e Rai 3.

La nazionale italiana di pallacanestro gioca a basket meglio dei Boston basketball team.
Ho detto tutto.

Beh, fin dal 1975 Sacchetti "studiava" Heinsohn!

Bravi
Ci si sacrifica in difesa, si cerca il miss match in attacco, la palla circola, tutti toccano il pallone e portano il loro contributo (se poi entra anche qualche tripla in fila.....).

Vantaggio in doppia cifra all'half

Basterà? Non credo proprio, ma fino a qui..... solo applausi per i nostri

E allora caro Sirio, forza Meo!!!