Detto fatto, ecco la sezione dove poter discutere di questioni culinarie, interessantissime e per giunta molto gettonate nel Forum visto anche la presenza di personaggi ben ferrati nel settore.
Bello parlare di cibo che da sempre è sinonimo di tradizioni, cultura e voglia di godersi la vita !!!
Da buon marchigiano di fronte al cibo non arretro di un millimetro !!!

Per esempio tre capisaldi della mia Provincia sono i Vincisgrassi, il Ciauscolo e il Varnelli !!
Ricordo con amore l'immagine di mia nonna Elvira preparare per giorni i suoi fantastici Vincisgrassi con le frattaglie di pollo trasformando la cucina in un laboratorio artigianale.
Ma come dimenticare le tagliatelle con sugo di coniglio e cacciagione di mia Nonna Bettina?
Ahhhhh....che ricordi meravigliosi !!!!
Quanto mi mancate nonnine mie belle !

Oggi ho pranzato con tigelle e felino (friulano tipico insomma).
Quindi, cari i miei puristi, dove mi sono posizionato? Emilia....?? Romagna....? A metà.....?
In ogni caso, SPETTACOLO!!!!

Beh, come mi ha sempre ripetuto mia zia di Bologna le tigelle sono tipicamente emiliane no?
Lei si incazzava come una belva quando le prime volte gli dicevo che si mangiavano anche in Romagna.
" Le paidine? Ma valle mo' a buttar nel rusco!!"....diceva........

tra Parma e Modena, non arrivi a Bologna

Ehi ehi Crispo..vedi di variare il titolo in EnoGastronomo celtico..sennò i bevitori del forum potrebbero offendersi..ogni riferimento è puramente casuale..

Hai ragione Clutch...titolo saggiamente modificato !!

Top Crispo!

Intanto mi mangio i/gli gnocchi di zucca!

qui la MarcUs family risponde con Risotto alla zucca, mantecatura all'onda con burro di malga bergamasca e Parmigiano Reggiano 36 mesi di vacca ROSSA reggiana
è stato preceduto da Tigelle farcite indifferentemente con pesto di lardo e Parmigiano Reggiano oppure Mortadella Favola Palmieri... seguirà sontuosa Torta al cioccolato farcita di crema inglese...

Happy Halloween

Qui risponde Casa Crispo. ...dopo un ottobre di stravizi totali...a seguito di recentissime analisi del sangue.... disastrose ....si è deciso per un terribile ridimensionamento eno-gastrononico..... piange la tavola !!!

Attenzione che qui potrebbe scattare il fraintendimento sulla Mortadella

https://www.facebook.com/PacificSeafood/videos/payton-pritchard-shows-his-skills-in-the-kitchen/297982038054058/

Payton in cucina fa morire dal ridere, comunque meglio lui delle varie Benedetta...

Il Caffè

innanzitutto parto da Edoardo e il suo strabiliante monologo sul caffè*

Sono un appassionato di caffè... ho in casa caffè provenienti da molte parti del mondo, ho visitato produttori di caffè da agricolture solidali in asia e americhe, il caffè lo macino io stesso e alcune volte lo miscelo, utilizzando diverse tipologie. Sono più sfide organolettiche che meditate ricette.
Il caffè della moka è parzialmente tollerabile ma non è paragonabile alla napoletana regina incontrastata delle macchinette da fornello.
Il caffè espresso, oggi pure brutalizzato dalle capsule per uso familiare delle macchinette nestlè, per me equivale alla brocca di bianchino alla spina, riguardo al vino.
Non mi piace il caffè denso e cremoso, con sentori fortissimi di bruciato che fatica a scendere dalle pareti della tazzina. Non mi piace il caffè da tragucitare in una sola alzata di gomito.
Non mi piace il caffè per come lo pretendono gli italiani che si sentono depositari della scienza del caffè e a malapena saprebbero distinguere un'arabica da una robusta.
Mi piace un caffè che faccia meditare. Un caffè quindi più lungo, che non significa annacquato, bensì armonioso, equilibrato, di giusta fluidità. Mi piace un caffè da conversazione, conviviale davvero ("andiamo a prendere un caffè?"), per cui rifuggo anche il caffè stile Starbucks da passeggio.
Sono fermamente convinto che se facessimo più attenzione alle sensazioni che ingoiamo vivremmo meglio. Di più, più intensamente e meglio.
Allora, è molto interessante per uso casalingo la Chemex, ma rimane insuperabile (mio gusto personale) il filtro vietnamita.
In ambedue i casi il caffè viene immediatamente a contatto con acqua bollente. Per poi attraversare un filtro. La napoletana in fondo è molto simile a questa modalità. Rimane quindi al vertice delle mie preferenze. Anche per praticità.
Un caffè, di alta qualità si intende, è esaltato da queste tecniche di estrazione morbida, senza pressione o con bassissima pressione.


il monologo di Edoardo sulla tazzulella e'caffè*
“A noialtri napoletani, toglierci questo poco di sfogo fuori al balcone… Io, per esempio, a tutto rinunzierei tranne a questa tazzina di caffè, presa tranquillamente qua, fuori al balcone, dopo quell’oretta di sonno che uno si è fatta dopo mangiato. E me la devo fare io stesso, con mani. Questa è una macchinetta per quattro tazze, ma se ne possono ricavare pure sei, e se le tazze sono piccole pure otto per gli amici… il caffè costa cosi’ caro… (Ascolta, poi) Mia moglie non mi onora queste cose non le capisce E’ molto piu’ giovane di me, sapete, e la nuova generazione ha perduto queste abitudini cbe, secondo me, sotto un certo punto di vista sono la poesia della vita; perchè, oltre a farvi occupare il tempo, vi danno pure una certa serenità di spirito. Neh, scusate Chi mai potrebbe prepararmi un caffè come me lo preparo io, con lo stesso zelo… con la stessa cura Capirete che, dovendo servire me stesso, seguo le vere esperienze e non trascuro niente… Sul becco… lo vedete il becco? (Prende la macchinetta in mano e indica il becco della caffettiera) Qua, professore, dove guardate? Questo… (Ascolta) Vi piace sempre di scherzare…. No, no… scherzate pure… Sul becco io ci metto questo coppitello di carta… (Lo mostra) Pare niente, questo coppitello ci ha la sua funzione… E gia’ perchè il fumo denso del primo caffe’ che scorre, che poi e il piu carico, non si disperde. Come pure, professo’, prima di colare l’acqua, che bisogna farla bollire per tre o quattro minuti, per lo meno, prima di colarla dicevo, nella parte interna della capsula bucherellata, bisogna cospargervi mezzo cucchiaino di polvere appena macinata piccolo segreto! In modo che, nel momento della colata qua, in pieno bollore, gia’ si aromatizza per conto suo. Professo’ voi pure vi divertite qualche volta, perchè, spesso, vi vedo fare al vostro balcone a fare la stessa funzione. (Rimane in ascolto) E io pure. Anzi, siccome, come vi ho detto, mia moglie non collabora, me lo tosto da me… (Ascolta) Pure voi, professo’ ?…. E fate bene… Perchè, quella, poi, è la cosa piu difficile: indovinare il punto giusto di cottura, il colore… A manto di monaco….. Color manto di monaco. é una grande soddisfazione ed evito pure di prendermi collera, perchè se, per una dannata combinazione, per una mossa sbagliata, sapete… ve scappa ‘a mano o’ piezz’ ‘e coppa, s’aunisce a chello ‘e sotto, se mmesca posa e ccafè… insomma, viene una zoza … siccome l’ho fatto con le mie mani e nun m’ ‘a pozzo piglia’ cu nisciuno, mi convinco che è buono e me lo bevo lo stesso. (II caffè ormai è pronto) Professo’, è passato. (Versa il contenuto della macchinetta nella tazza e si dispone a bere) State servito?… Grazie. (Beve) Caspita, chesto è cafè… (Sentenzia) é ciucculata. Vedete quanto poco ci vuole per rendere felice un uomo: una tazzina presa tranquillamente qui fuori… con un simpatico dirimpettaio…”

Che meraviglia leggere i tuoi racconti carissimo MarcUs !!