MarcUs
History of team
Iscritto il: 12/08/2020, 22:14 Messaggi: 7384
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Re: NCAA
Nonostante si continui a chiamarla March Madness, ovvero la follia di marzo, e molto frequentemente nella sua narrazione epica si ricorra a menzionare eventi e partite che hanno sconvolto i pronostici del bracket, nella enfatizzazione dell' imprevedibilità (ovvia, acclarata) di un tabellone che in un mese mette l'un contro l'altra le migliori 64 università in sfide a partita secca, non si considera (si preferisce non considerare) che nelle ultime 25 stagioni (io la seguo da non meno di 30), il torneo di basket maschile NCAA è stato vinto soltanto una volta da una testa di serie che non fosse tra le prime tre.
L'unica è stata la UConn di Kemba Walker che l'ha fatto nel 2014 contro la Butler di coach Stevens. Fine. Ogni anno alle Final Four arriva qualche sorpresa, una o più. Ma vincere è un'altra cosa. Qui di seguito vi dico due cose delle 8 squadre che hanno maggiori possibilità di vincere in ordine del tutto soggettivo ma con un occhio al ranking e nessuno al bracket. Quindi le mie prime 8 (più una) squadre che terrò d’occhio. Non ci sono Ucla e Duke e neanche Purdue (perdona zio) … tutte e 3 magari arriveranno alla sweet sixteen ma non le vedo tra le prime 4.
1. GONZAGA è la squadra favorita. Lo era anche lo scorso anno e forse ancora di più lo scorso anno. Negli ultimi 5 anni difficilmente non era tra le favorite. Ha la coppia di lunghi più efficiente di tutte, il freshman Chet Holmgren e il terzo anno Drew Timme possono mandare per aria ogni difesa e nelle partite tattiche che li attendono difficilmente non faranno pesare la loro straordinaria abilità come realizzatori (e non solo quello) Il backcourt non è altrettanto talentuoso e se vengono attaccati in velocità possono soffrire tremendamente. Hanno perso contro StMarys, qualcuno dice che Gonzaga non riesce mai ad arrivare in fondo... si diceva lo stesso di Jay Wright e Villanova finchè non hanno vinto due titoli... Penso che coach Mark Few meriti finalmente di arrivare a quel traguardo.
2. ARIZONA ha avuto un rendimento straordinario da fine gennaio e ha battuto più volte UCLA (che penso sia una delle squadre meglio allenate e più complicate da affrontare su partita secca, ma anche tra le più altalenanti in un campionato) Coach Lloyd era il secondo di coach Few fino allo scorso anno. Un'esordiente che ha preso le misure della nuova squadra in paio di mesi e poi ha spiccato il volo. Sono una squadra che gioca bene, con un attacco veloce, diversificato ed equilibrato, una buona difesa. Alla testa del gruppo c'è un ragazzo fantastico come il canadese sophomore Bennedict Mathurin a guidare l'attacco con 20 punti a sera. Lui è un 2 metri, guardia, capace di andare in doppia cifra al rimbalzo diverse volte, molto competitivo . Non è velocissimo, non è un atleta d'elite, ma ha talento, certi movimenti mi ricordano il Markelle Fultz di Washington che uscì alla 1 nel 2017. Mathurin uscirà tra la 10 e la 15 se tutto va bene. A dar manforte sotto canestro c'è Christian Koloko, terzo anno del Camerun, ha raggiunto la piena maturità, 2.12 di una certa mobilità, stoppatore formidabile, ha una manina discreta anche dalla media e un corpaccione che tornerà molto utile nei finali punto a punto, tanto in attacco quanto in difesa.
3.KANSAS La migliore squadra nella migliore conferenza del paese è difficile escluderla dai pronostici. In apparenza non sembra diversa dalla squadra sconfitta dall'USC di Mobley nel secondo round dello scorso marzo. Ma c'è un anno più, ed è l'ultimo anno di Ochai Agbaji guardia dall'atletismo straripante, di grande continuità, creativo, forte mentalmente, l'ho visto martellare Baylor 15 giorni fa e subire la difesa asfissiante di Texas tech l'altro ieri, la stessa difesa che a fine gennaio aveva divelto con 37 punti. Il lungo McCormack, gli esterni Wilson e Braun, i piccoli Harris e Remy Martin (detto XO... è una battuta) sono tutti terzo e quarto anno, Martin quinto dopo 4 ad Arizona state, e sanno il fatto loro anche se non avranno una carriera NBA. Sono esperti, coach Bill Self non ha bisogno di presentazioni, ha condotto i Jayhawks a 3 final four e un titolo (2008) e anche questo anno puntano decisamente alle Final Four , prima di ricostruire un nuovo gruppo e un’altra storia.
4. TEXAS TECH forse il quarto seed per Texas tech è un azzardo maquesta squadra mi piace. Sotto Il coach esordiente Mark Adams, assistente di Chris Beard, ha mantenuto l’imput del suo mentore e predecessore. i Red Raiders edizione 21-22 sono tornati ad un livello di difesa mostruoso. Paragonabile a quello che nel 2019 con Moretti jr e con Jarrett Culver (tanto formidabile a livello universitario quanto inespresso in NBA) li aveva portati ad un passo dal titolo. L’atteggiamento feroce di questo gruppo può portarli molto lontano, sono 6 ragazzi intercambiali con una corporatura tra i 196 cm e i 203 cm tutti capaci di fare tutto. Pressano a tutto campo, corrono, premono. Tutti maturi. Bryson Williams, Terrence Shannon, David Warren, Kevin McCullar, Kevin Obanor, Adonis Arms, sono nomi che non leggerete nei mock draft ma potrebbero arrivare in fondo.
5. AUBURN è una squadra che ho visto molte volte perché ho preso una cotta per Jabari Smith fin dal suo esordio. Ovviamente il talento di questo ragazzino di Tyrone, Georgia, è determinante rispetto alle sorti di una squadra che difende bene e ha un attacco ben distribuito dove oltre al formidabile talento di Smith si segnalano Wendell Green e Walker Kessler. Se Smith è un incredibile freshman all-around di 207 cm capace di andare a canestro quando vuole e come vuole, Green e Kessler sono l’asse play pivot, affidabile e indubbiamente talentuoso. Entrambi sophomore e entrambi dotati di enormi qualità. Entrambi con un primo anno speso altrove (West Kentucky per Green e North Carolina per Kessler). Entrambi con qualche rivincita da prendersi. Veloce guizzante funambolico il primo. Solido, robusto, di stazza imponente è invece il centro bianco destinato ad una chiamata al primo giro del prossimo draft. Se questi tre, tutti e tre, girano al meglio, battono chiunque. O quasi.
6. KENTUCKY rispetto alle migliori squadre dell’era Calipari, non è stata costruita su delle stelle dal radioso futuro in NBA. Questa versione dei Wildcats è una versione molto più legata al gioco di squadra, al sudore e alla determinazione. La stella è Oscar Tshiebwe, junior 204 cm (con 220 cm di apertura alare) dalla Repupplica democratica del Congo, il più dominante rimbalzista di tutto il lotto, un difensore determinato e arcigno, un giocatore di squadra votato al sacrificio. Oscar sta entrando nel torneo NCAA con una media di 17 punti, 15,2 rimbalzi, 1,8 palle rubate, 1,6 stoppate e 1 assist a partita tirando il 60% dal campo. Tsiebwe è stato il miglior giocatore di basket del college in questa stagione. Ty Ty Washington è la PG di grandissimo rendimento che completa la diagonale (scusate il termine volleistico), ordinato, concreto, sa fare quello che occorre per far girare la squadra, non domina in nessuna voce statistica ma probabilmenteè il miglior playmaker del prossimo draft (mi piace molto anche Chandler di Tennessee). È una squadra di grande temperamento ma non così continua in attacco e molti commentatori ne segnalano la alterna vena nel tiro dalla distanza che potrebbe condizionare l’efficacia anche sotto (il solito discorso della coperta corta). Kellan Grady la guardia senior che avrebbe le qualità per aprire la scatola nelle ultime 4 partite ha tirato 3 su 14 dalla distanza e, insomma, sarà dura se mantiene queste stats.
7. BAYLOR è ancora lì. Sono i detentori del titolo e nonostante Davion Mitchell e Jared Butler non siano più qui, Scott Drew ha fatto un’eccellente lavoro ancora, prima al reclutamento e poi nella conduzione di una squadra che è andata in crescendo. La forza rimane la versatilità difensiva e il grande ritmo offensivo. Se lo scorso anno la scossa la davano le due guardie prima citate, quest’anno sono le due ali Sochan e Brown che possono accendere la gara. Il freshman Kendall Brown forse non ha ancora svelato tutto il suo enorme talento, a livello atletico è tra i prospetti più impressionanti che io abbia mai osservato, quando salta sembrerebbe avere le molle sotto i talloni, arriva al ferro quando vuole, non tira male neanche dalla distanza, ma tra poco, è una combo-ala di 2 metri, di una rapidità sconvolgente, molto presente a rimbalzo, dai piedi rapidissimi. Forse (Keegan Murray permettendo) il migliore 3 del prossimo draft. Forse, anche perché un altro contendente potrebbe essere il suo compagno Jeremy Sochan (meno di un mese fa ha fatto una bellissima partita contro Kansas) 204 cm, inglese di nascita e polacco di nazionalità, di padre afroamericano e di madre polacca, ex giocatrice di Basket, difensore attivissimo, rimbalzista, ha velocità e corsa, si tuffa sulle palle vaganti, sa incendiare la partita con giocate ad effetto, per adesso è un tiratore molto rivedibile ma compirà 19 anni a fine maggio, quindi di tempo ne ha… Le guardie Flagler e Cryer, l’ala bianca Mathhew Mayer e il lungo Tchatchoua rappresentano il core esperto e affidabile di un gruppo che potrebbe tornare alle final four.
8.IOWA Iowa? Gli Hawkeyes l’ultima final four l’hanno giocata nel 1980… con Bob Hansen e Ronnie Lester nel backcourt. Cosa avrebbero di tanto speciale quest’anno i ragazzi di coach Fran McCaffery. La risposta è semplice: Keegan Murray, un'ala secondo anno, di quasi 22 anni però, che non smette di sbalordirmi, probabilmente il giocatore più completo del college basket. Chiude la stagione con 23 punti, quasi 9 rimbalzi e 2 assist, tirando da tre al 37% (con il 45,5% dall'inizio di gennaio, tirando non meno di 5 volte a sera). Classe infinita, può prendere un rimbalzo e partire in palleggio, sfidando il quintetto avversario quando vuole, forse non è quel tipo di swing man veloce ed esplosivo al punto da essere chiamato in lotteria al prossimo draft ma ci andrà lì lì vicino. L’espertissimo Jordan Bohannon, Filip Rebraca (figlio di Zeliko), Patrick McCaffery (figlio del coach Fran e fratello di Connor che a sua volta dà un contributo dalla panchina) e il piccolo Joe Touissant completano una squadra cui non mancano centimetri e scuola. Domenica hanno sconfitto senza troppi scrupoli la talentuosa Purdue. Sono in crescita.
La + 1 è per me TENNESSEE, forse la squadra più calda della nazione e certamente la più sorprendente del 2022. I Vols sono 12-1 dall'inizio di febbraio, con vittorie su Kentucky (due volte), Auburn e Arkansas. Possono giocare a qualsiasi ritmo e confrontarsi con quasi chiunque. Sono la più grande minaccia per l'Arizona in quella zona del tabellone. Il loro leader è il piccolo Kennedy Chandler, freshman di 183 cm, un concentrato di energia, una guardia ruba palloni, non un metronomo, non un passatore eccelso, non un tiratore (anche ai liberi è così così) ma un catalizzatore di forza e passione che sa disseminare in campo.
Gonzaga e Texas Tech sono sullo stesso lato, potrebbero trovarsi contro Duke Kansas, Iowa e Auburn sono nello stesso lato delle 3 ne esce una per le Final Four Arizona potrebbe trovarsi sulla strada Tennessee, O anche Villanova... Baylor e Kentucky sono anch'esse dallo stesso lato, la prima potrebbe inciampare in UCLA, la seconda in Purdue
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"L'unica cosa che penso della superstizione è che porta male essere indietro alla fine della partita.“ Bill Russell #6
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