deep ha scritto:
MarcUs ha scritto:
voglio scrivere una presentazione.
Grazie.
Eccomi!
Ncaa
Dieci contender e una mina vagante
Siamo a metà marzo e nelle prossime 3 settimane prenderà corpo il più folle e appassionato torneo dentro-fuori dello sport, il torneo finale della NCAA del basket. La cosidetta March Madness.
Non sono in vena di pronostici ma ci tengo a ribadire che nelle ultime 25 stagioni (io la seguo da non meno di 30), il torneo di basket maschile NCAA è stato vinto soltanto una volta da una testa di serie che non fosse tra le prime tre.
L'unica è stata la UConn di Kemba Walker che lo ha fatto nel 2014 contro la Butler di coach Stevens.
Anche per questo motivo, Alabama, Houston, Purdue, Arizona, Kansas sono in cima ai pronostici di gran parte dei commentatori. Proverò a raccontarne il motivo. Aggiungerei -da parte mia- UCLA, non voglio trascurare habituè come Duke e Gonzaga e mi sento di avanzare la candidatura di UConn e di Marquette.
Per un motivo o per l'altro, a seguire, ho scritto qualcosa su queste 10 squadre che mi sento di mettere adesso un gradino sopra tutte e considerarle come legittime aspiranti alle Final Four e contender.
Qualche precisazione geo-metrico-grafica:
Ucla, UConn, Gonzaga e Kansas sono dallo stesso quadrante, solo una delle tre arriverà alle Final Four.
Houston ha sulla sua strada verso le Final Four Texas e Xavier (due squadre di grande livello che non metto nella mia top ten, le mie prime due escluse).
Alabama ha potenzialmente sulla sua strada la temibile Arizona, ma anche Baylor e Virginia (che non metto nella mia top ten e che vedo meno bene del solito).
Purdue è nello stesso quadrante di Marquette e di Duke.
Infine, azzardo una sorpresa. Avrò personalmente uno sguardo più che curioso appresso ai Razorbacks dell'Arkansas che hanno avuto una stagione disastrata dagli infortuni ma adesso affrontano il torneo finale con Anthony Black e Nick Smith Jr in salute. Questi due sono il backcourt più scintillante di tutto il college basketball e combinandosi all'esperienza di Devonte Davis, all'atletismo di Ricky Council IV e alla stazza di Makhi Mitchell potrebbero portare la squadra di coach Musselman ovunque. O, insomma, abbastanza oltre quello che adesso si crede. Staremo a vedere.
Loro sono la mia mina vagante. Partono contro Illinois e potrebbero avere Kansas al secondo turno.
ALABAMAI Crimson Tide sono la testa di serie numero 1 e i legittimi favoriti alla vittoria finale per quanto siano stati costantemente al centro dell’attenzione negli ultimi 2 mesi per questioni di criminalità e meno per le straordinarie risposte sul campo. Ancor più straordinarie proprio considerando tutto quello che accadeva. Alabama ha chiuso la stagione con un record di 17W-1L in un SEC carico di talento, con l'unica sconfitta contro Tennessee all'inizio di febbraio. la compagine di coach Nate Oats è stato in testa alla classifica del basket universitario per gran parte della stagione grazie a un attacco frenetico e una difesa di prim'ordine. Difesa e contropiede rapidissimi. I Crimson Tide sono secondi nella nazione sia per percentuale di difesa effettiva dal campo che per la rapidità con cui vanno a canestro. Molto del potenziale della squadra passa da Brandon Miller, un giocatore straordinario a questo livello, candidato ad una scelta tra la 2 e la 8. Ala tuttofare con punti e rimbalzi, rapido, tecnico, le sue medie di 20 punti, 8 rimbalzi e 2 assist non raccontano nemmeno tutto il talento di un freshman che ha già più di 20 anni e ha avuto una stagione sempre in crescendo, nonostante tutto. Per dire, la sua prestazione migliore dell’anno è quella da 41 punti contro il South Carolina, 2 giorni dopo essere stato interrogato come complice di un omicidio.
Non hanno scuse per non raggiungere almeno il primo Elite Eight della scuola dal 2004.
UCLAUCLA è stata grande. La squadra di Mick Cronin, dopo le sorprendenti Final Four conquistate due anni fa e l’uscita inattesa dal torneo NCAA dello scorso anno per mano di North Carolina, è diventata una forza quasi inarrestabile quest'anno, andando 27-4 nella stagione regolare per guadagnare la testa di serie più alta nel Pac-12. I Bruins hanno chiuso la stagione con una serie impressionante di 10 vittorie consecutive (e in particolare una vittoria dominante sul numero 8 di Arizona). Quella vittoria sui Wildcats si è rivelata costosa per i Bruins, tuttavia, poiché la guardia junior Jaylen Clark ha subito un infortunio al piede che ha messo a repentaglio il resto della sua stagione. Prima di farsi male, Clark aveva una media di 13 punti, sei rimbalzi e 2 assist a partita, ed è stato un fattore chiave nella rotazione dei Bruins. Con Clark fuori, le guardie Jamie Jaquez Jr. (leader emotivo e tecnico della compagine, autore di 17.5 punti a partita) e Tyger Campbell (12.9 punti e 4.7 assist) dovranno salire ancora di più come scorer, sperando anche che la guardia matricola Amari Bailey porti qualcosa di significativo ai Bruins. Sono curioso di vedere al livello più alto il lungo turco Adem Bona, un atleta in campo aperto incredibilmente veloce ed esplosivo, eccellente anche come difensore.
Con Clark in campo non avrei avuto dubbi nel considerarli da Final Four (e avrei scritto che sarebbe sorprendente non trovali lì), senza di lui è diverso ma Jacquez in campo e Cronin a bordo campo sanno come vincere una partita dietro l’altra.
KansasKansas è la detentrice e ha una possibilità non trascurabile di ripetere la cavalcata dell'anno passato. La squadra è forte. In stagione regolare, in una Big 12 di altissimo livello hanno messo assieme un ottimo 13-5 arrivando ad un eccellente17-7 nelle partite del Quad 1. In sostanza, il gruppo di Bill Self è già stato messo a dura prova durante la stagione regolare e ne è uscito alla grande.
Il pluri-all-american Jalen Wilson (che quest’anno ha messo medie pazzesche: 20 punti e quasi 8.5 rimbalzi a gara, più 3 assist e il 36% da 3) è un’ala di 2 metri che incarna il concetto dell’all around, capace letteralmente di tutto, se lui riesce ad esprimere il suo talento non sono molti quelli che possono tenerlo. Lo affianca un freshman sorprendente come Gradey Dick, ala di oltre 2 metri, bianco e biondo, con fondamentali da guardia e 14 punti a partita che qualcuno improvvidamente paragonava al primo Bird (direi più per assonanza del surname). Loro due sono una minaccia offensiva che difficilmente si riesce a contenere e per questo motivo i Jayhawks hanno aspirazioni legittime al bis.
PurdueLa squadra prediletta da zio, quella dei Boilermakers di Purdue, per gran parte della stagione regolare è sembrata la migliore squadra della nazione, ma è sensibilmente calata di rendimento nell’ultimo mese. Dopo aver iniziato 23-1, i Boilermakers hanno perso quattro partite su sei partite prima di eliminare Wisconsin e Illinois . Cosa dovremmo aspettarci dal torneo finale?
Zach Edey è chiaramente tra i migliori giocatori universitari, il centro più dominante a questo livello, dall’alto dei sui 7 piedi e 4 pollici porta 22 punti e 13 rimbalzi a partita. È indifendibile una volta che riceve sotto ed è un muro in difesa. Qualche critico ritiene che Purdue dipenda troppo Edey, e che ci sia uno sbilanciamento rispetto all’apporto di punti e soluzioni che arrivano dalle guardie (Fletcher Loyer e Braden Smith hanno una media di punti che sommati non arrivano a quella del centro). Se coach Matt Painter ha tenuto da parte alternative al gioco sotto per Edey, questa squadra potrà avanzare fino alle Final Four e oltre.
ArizonaL'Arizona ha chiuso la stagione regolare con due sconfitte nelle ultime tre partite, ma ancora una volta ha registrato una stagione regolare fenomenale, terminando con un punteggio di 25-6. Coach Tommy Lloyd è stato capace in due anni ad Arizona di mettere assieme un record impressionante di 61 vinte e 10 perse, come nessuno mai nella conference. Per venti anni è stato primo assistente a Gonzaga, selezionatore eccellente di talenti fuori dagli states (da Olynyk a Sabonis). Predica una pallacanestro aperta, veloce, spettacolare, molto offensiva, contando su un roster multietnico che ha le sue stelle nei due lunghi titolari Tubelis e Ballo. Il mancino lituano Azuolas Tubelis (c’è in squadra anche il suo fratello gemello, Tautvilas ) è un ragazzone di 206 cm che sa giocare a pallacanestro con la maturità e la essenzialità dei grandi giocatori europei, è un grande rimbalzista, sa correre e guidare il contropiede, ha una ottima visione di gioco in campo aperto, ma sa farsi valere anche spalle a canestro col perno e le finte old school. Accanto a lui volteggia l’atletismo e la stazza del quasi settepiedi Oumar Ballo che arriva dal Mali e che dopo un anno a Gonzaga è passato ad Arizona, potente più che verticale, tempista, dai piedi discretamente rapidi e con una mano che sa metetre canestri pure dalla distanza, non soltanto inchiodate a canestro, appendendosi al ferro. Le guardie Courtney Ramey, Kerr Kriisa (estone) e Pelle Larsson (svedese) sono tutte a doppia cifra di media punti, ci sarà bisgno di un loro contributo costante (e anche sopra il livello consueto) per arrivare alle Final Four.
Hanno sulla loro strada Creighton e Baylor, due possibili sorprese, la prima in particolare è una formazione che è solo una sesta testa di serie, ma fondamentalmente è la stessa squadra che ha quasi mandato a casa Kansas (poi vincitrice del torneo) al secondo turno l'anno scorso, ed è più sana ed in forma di allora.
GonzagaÈ impossibile scrivere che il numero 9 assoluto del ranking stia vivendo un "anno negativo" dopo aver terminato la stagione regolare 26-5, ma i bulldogs di Mark Few non sono mai sembrati così dominanti come ci hanno abituato negli anni passati. A ben guardare, quattro delle cinque sconfitte della squadra sono arrivate contro squadre classificate per il torneo, quindi di tutto rispetto, e lasciando anche intendere che questa squadra è concentrata e non perde contro compagini di livello inferiore. In più hanno chiuso la stagione in crescendo con sette vittorie consecutive. E poi c’è Drew Timme. Un ragazzo che a livello NCAA domina il gioco come pochi. Quest’anno ha segnato una media di 21,1 punti a partita con 7,4 rimbalzi a gara. Lui è maturo, forte, preparato, ha leadership. Attorno non ha il talento degli ultimi anni (non c’è un Suggs e tanto meno un Holmgren a dargli manforte) ma lui è pienamente in grado di caricarsi la squadra sulle spalle e avanzare nel torneo. E chissà…
HoustonDopo aver perso Marcus Sasser per infortunio, gli Houston Cougars sono caduti contro i Memphis Tigers nell'AAC Championship Game. Tuttavia, i Cougars hanno chiuso con un record strabiliante di 31-2 nella stagione regolare.
La squadra di coach Kelvin Sampson è capace di una difesa soffocante e di un assoluto dominio a rimbalzo, motivi per cui molti critici la pongono tra i favoriti alla vittoria del torneo. I numeri parlano chiaro. Sorprendentemente, i Cougars hanno concesso più di 71 punti solo una volta in questa stagione, chiusa con 56,5 punti concessi a partita. Il loro margine di rimbalzo è di +7,5 a partita, tra i top ten della nazione. E insomma, la difesa e i rimbalzi spesso sono le chiavi per trionfare a marzo.
Una preoccupazione per i Cougars è che non sono esattamente una squadra costruita per giocare in attacco in modo variato, sono metodici, tendono a rallentare i ritmi, e talvolta vi rimangono invischiati loro stessi.
UConnUConn sta entrando nel torneo NCAA come una delle squadre più in voga del paese dopo aver terminato la stagione regolare con 10 vittorie consecutive. Gli Huskies, guidati da coach Dan Hurley (il fratello di Bobby che vinse due titoli a Duke da PG condottiero agli inizi degli anni novanta) sono nuovamente una squadra pericolosa, con un attacco che può surriscaldarsi in fretta e tanta passione.
Il maliano Adama Sanogo è un’ala-centro di 2 metri, robusto come una quercia secolare e con piedi più rapidi di quello che potresti pensare, è un giocatore che gioca con coraggio e abnegazione, portando 17 punti a partita, tanti rimbalzi, stoppate e difesa. Accanto a lui, Jordan Hawkins è una guardia robusta che mi ricorda Bane, almeno per efficacia al tiro, 195 cm e una media di 16,2 punti e 4,0 rimbalzi e che nelle sue ultime otto partite ha segnato una media di 20 punti tirando con il 42% da oltre l'arco su quasi 7,5 tentativi. E poi, non sono da dimenticare la guardia alta Tristen Newtown (che porta oltre 10 punti a partita) e l’ala bianca freshman, nativa dei sobborghi di Boston, Alex Karaban (che porta quasi 10 punti a partita) hanno dimostrato di poter sfruttare al massimo le loro opportunità quando Sanogo e Hawkins sono imbrigliati dalle difese avversarie. UConn giocherà la prima contro Iona di Rick Pitino. Non c’è da stare sereni.
DukeStagione davvero complicata da decifrare per Duke che, nel primo anno dell’era post CoachK, ha dapprima mostrato importanti cedimenti (del tutto in linea con quella che nelle prospettive doveva essere l’annata zero di una storia tutta da scrivere), per poi trovare un’amalgama vincente nell’ultimo mese e mezzo. Coach Jon Scheyer ha trovato il bandolo della matassa e i Blue Devils di Durham NC hanno chiuso la stagione regolare con una serie di nove vittorie consecutive, inclusa una potente vittoria per 62-57 contro l'odiato rivale di sempre della North Carolina Tar Heels. La notizia migliore per le loro speranze post-stagionali è che la difesa è diventata un punto forte. Hanno quindi concluso la stagione con un altro titolo ACC dopo aver battuto la Virginia University.
Fin qui tutto bene (cit).
Tuttavia, i Blue Devils non sono così profondi come la squadra dell'anno scorso e non hanno un qualcuno che possa avvicinare il talento di un Paolo Banchero. Il centro Kyle Filipowski e la guardia Jeremy Roach dovranno brillare ben oltre la consuetudine per consentire a Duke di tornare alle Final Four. Ma sarà dura. Non impossibile. Ma dura.
Marquette Dopo aver vinto 27 partite in stagione, il titolo della stagione regolare del Big East e aver superato il Big East Tournament, Marquette entrerà nel gran ballo della March Madness con le più alte possibilità di raggiungere le Final Four da quando Dwyane Wade indossava l'uniforme. In tanti hanno trascurato questa squadra, guidata dal Big East Player of the Year nel playmaker Tyler Kolek (PG bianca con talento di condottiero e di metronomo che porta 13 punti di media, 8 assist a partita) anche dopo aver guadagnato la testa di serie numero 1. A me pare che coach Shaka Smart, che ha portato VCU da Cenerentola alle Final Four nel 2011, sia tornato ai suoi vecchi modi magistrali di coaching. I suoi Golden Eagles hanno una media di 80,4 punti a partita giocando un basket offensivo manovrato, brillante, bello. Con Kolek a dettare i ritmi Kam Jones (15 punti di media) e Olivier Maxence-Prosper (12.5 punti di media) a fare canestro. E tanta voglia di stupire ancora.