SWEET16 2023Ci attendono nella fine settimana 8 sfide bellissime (racconto qualcosa per ognuna, per come le vedo e vengono viste) ma c'è una considerazione che mi ha fatto riflettere su come il basket universitario stia cambiando. Dodici delle 16 squadre sopravvissute ai primi due turni non hanno mai vinto il torneo. Ovvero, il torneo NCAA del 2023 incoronerà un campione per la prima volta se Michigan State , UConn , UCLA o Arkansas non lo vincono. Questi sono gli unici quattro campioni precedenti ancora in lizza. Solo Michigan State e UConn hanno conquistato un titolo nell'ultimo quarto di secolo.
Un altro aspetto che mi suggerisce una riflessione è legato alla frequenza con cui ultimamente si ribaltano i pronostici del ranking. I seed 15 o 16 che sconfiggono teste di serie 1 e 2 erano un'assoluta rarità che negli ultimi 5 anni è divenuta una regola.
Lo spettacolo si fa più spettacolare con l'imprevedibilità, non c'è dubbio.
Ma c'è un altro aspetto che merita di essere considerato e riguarda il ricambio troppo rapido all'interno dei roster delle squadre più blasonate storicamente. I quattro quinti del quintetto di Duke era costituito da freshman, prospetti a 5 stelle, che dopo un inizio difficile hanno prodotto una seconda parte di stagione strabiliante, trovato l'amalgama e impressionato gli analisti nonostante un coach esordiente. Al prossimo draft, tanti saluti e tutti e 4 andranno a cercare soldi e carriera tra i pro.
Altri programmi, reclutano prospetti a 4 stelle e magari li trattengono fino alla stagione senior, (prendiamo ad esempio Timme con Gonzaga) costruendovi attorno un progetto quadriennale.
Credo che sempre più spesso le fortune di un college passeranno da queste valutazioni.
E adesso sotto con le Sweet 16 (e perdonatemi la prolissità)!
ALABAMA-SAN DIEGO STATE Alabama ha sconfitto Texas A&M CC e Maryland in modo decisamente efficiente. Il Crimson Tide ha dominato il Texas A&M Corpus Christi di oltre 20 punti nonostante Brandon Miller sia rimasto a zero (per l’unica volta in carriera) e ha surclassato anche il Maryland di 22 punti dopo un inizio cadenzato. Alabama sa vincere in molti modi. Quinerly, Sears, Miller, Clowney e Bediako sono uno starting five, atletico, alto, rapido. Forse mai come quest’anno la marea cremisi è tanto marea. Sono uno dei principali favoriti per avanzare alla prima Final Four della loro storia anche perché il loro quadrante ha già perso le teste di serie 2, 3 e 4. Affronteranno la 5. San Diego State che ha superato (anche agilmente) Defeated College of Charleston (12) e Furman (13). Non proprio dei colossi. Questa è la terza apparizione degli Aztechi alla Sweet 16 dal 2011 quando Kawhi Leonard era un aztec e furono sconfitti da UConn di Kemba Walker, Jeremy Lamb e Shabazz Napier (ora a Milano) che avrebbe poi vinto il titolo nazionale. San Diego è ancora una volta una squadra difensiva d'élite in questa stagione, Brian Dutcher è un coach con una straordinaria esperienza avendo assolto come vice di Steve Fisher per quasi 30 anni tra Michigan e San Diego, capace di reclutare gemme come Jalen Rose, Chris Webber, Juwann Howard e Kawhi Leonard. San Diego è una squadra temibile che potrebbe tessere una tela in cui si invischiano le velleità di Alabama. La domanda, però, è se gli Aztechi possano attaccare efficientemente Alabama. Sono un bel gruppo: Trammel, Seiko (nativo di Boston, tra l’altro), La Dee, Mensah, Johnson e Parrish con Matt Bradley che è l’unico in doppia cifra di media punti…
Sì ma Alabama rimane favorita nettamente.
HOUSTON - MIAMILa difesa stritolatutto di Houston potrebbe essere una garanzia di lungo cammino a marzo, quando ogni possesso vale. Houston dopo aver sconfitto con qualche patema il Northern Kentucky, ha offerto una prova molto convincente contro Auburn. Un secondo tempo in cui Auburn ha realizzato solo 4 canestri e la prova scintillante di Marcus Sasser (il cui infortunio all’inguine sembra “miracolosamente” rientrato) sono due motivi determinanti per l’ottimismo rispetto a questa squadra. Ma non solo, Jarace Walker ha un’energia e una concretezza impressionanti per un freshman e J’wan Roberts lo supporta con le stesse armi: rimbalzi, difesa, anticipi, stoppate.
Sorprendentemente, i Cougars hanno concesso più di 71 punti solo una volta in questa stagione e i loro 56,5 punti consentiti a partita sono il secondo miglior risultato nella nazione. Il loro margine di rimbalzo di +7,5 a partita, incute rispetto.
Scrivevo: ” Houston non arriva alle Final Four dal 1984 quando imperversava la squadra dei Cougars Phi Slama Jama di coach Guy Lewis con Clyde The glyde Drexler e Hakeem The dream Olajuwon a imperversare in campo, giocando una pallacanestro spettacolare sopra il ferro, che tra 1982 e 1984 arrivò tre volte di fila alle Final Four e alla partita finale nel 1983 e nel 1984. Sempre perdendo.”
Le Final Four quest’anno sono a Houston.
Non sarà facile perché ad attendere i Cougars c’è Miami che è pericolosa con la sua schiera di guardie abilissime, guizzanti, produttive. E nell'Elite Eight potrebbe esserci Texas, che è la squadra che mi ha impressionato di più nella postseason.
Ma intanto c’è Miami.
Gli Hurricanes hanno quattro giocatori con una media di punti a due cifre. La guardia junior Isaiah Wong è in una forma strepitosa, va con una media di 16 punti, 4,3 rimbalzi, 3,4 assist e 1,4 palle rubate a partita. Sta realizzando il 44,4% dei suoi tiri in campo, di cui il 37,5% da 3 punti e l'83,3% dalla linea di tiro libero. La scorsa settimana ha pubblicato prestazioni di punteggio a due cifre consecutive nel torneo ACC. Ha segnato 22 punti in una sconfitta in semifinale per 85-78 contro Duke, e ha ottenuto 17 punti e cinque assist in una vittoria per 74-72 su Wake Forest nei quarti di finale. La guardia senior Jordan Miller ha segnato in doppia cifra in 26 delle ultime 27 partite, ha una media di 15 punti, 6.2 rimbalzi, 2.7 assist e 1.3 rubate in 34.7 minuti di azione. I due hanno fornito una superba prestazione al secondo turno contro l'Indiana, per 46 punti in due e una vittoria per 85-69.
Houston favorita ma non troppo
TEXAS - XAVIERFinora Texas è la squadra più sorprendente di tutte e potrebbe continuare la sua corsa ben oltre i pronostici della vigilia. Viene da un’annata complicata in cui il capo allenatore Chris Beard accusato di violenze domestiche è stato sospeso a tempo indeterminato. L'allenatore ad interim Rodney Terry ha fatto un gran lavoro, rendendo sempre più difficile per il Texas assegnare il lavoro a tempo indeterminato a qualcun altro. Dall'accusa di violenza domestica che ha portato alla sospensione a tempo indeterminato dell'allenatore Chris Beard e al suo successivo licenziamento (Beard è stato poi scagionato per mancanza di prove dall’accusa di aver strangolato la consorte ed è stato assunto da Ole Miss), Terry ha portato i Longhorns a un record di 21-7, un titolo di torneo Big 12 e il primo Sweet 16 del programma dal 2008. Terry sembra l’uomo giusto al momento giusto, nativo di Angleton (fuori Houston, sede delle Final Four di quest'anno) che ha giocato a college al St.Edwards proprio in fondo alla strada dal Moody Center e che è stato uno degli assistenti principali di Rick Barnes l'ultima volta che Texas è arrivato alle sweet16, guadagnandosi la reputazione di formidabile reclutatore portando Kevin Durant , DJ Augustin, Tristan Thompson. Dalle parole piene d'amore che i leader della squadra Sir'Jabari Rice, Timmy Allen e il sorprendente Dylan Disu hanno avuto per Rodney Terry dopo la vittoria di sabato sulla Penn State, penseresti che sia stato lui il motivo per cui tutti hanno scelto di trasferirsi ad Austin. Questo legame è la loro forza.
Dall’altra parte c’è Xavier. Esattamente un anno dopo essere tornato a Xavier lo scorso marzo, Sean Miller ha riportato i Musketeers agli Sweet 16. Domenica hanno battuto Pittsburgh per passare al secondo fine settimana del torneo NCAA per la prima volta dal 2017. L'unico anello mancante su entrambi i curricula di Xavier e di Miller è un'apparizione nelle Final Four. Miller non è andato oltre tre corse Elite Eight in Arizona e una a Xavier. Xavier è stato allo Sweet 16 nove volte e all'Elite Eight tre volte. Se questo è l'anno che cambia per entrambi, sarebbe una sorpresa. Il giocatore cruciale dei Moschettieri è Colby Jones, uno dei miei giocatori preferiti del college basket, un’ala all around con il profilo di un Pippen (il naso) e la versatilità quasi (molto quasi). Lui è il collante di un quintetto in cui tutti vanno in doppia di cifra di media, Souley Boum PG da oltre 16 punti e 4 assist a partita, Adam Kunkel guardia bianca con oltre il 40% da 3, e un reparto lunghi che conta sul settepiedi Jack Nunge con accanto a lui (e sembra in grande forma) Jerome Hunter, in assenza del forte Zach Freemantle assente da fine gennaio.
Texas favorita. Decisamente.
UCLA -GONZAGAQuesta è una di quelle partite che non mi perderei per niente al mondo. Cronin contro Few. Timme contro Jacquez Jr. E un’infinità di altre cose. UCLA sembrava fuori dai giochi quando si è infortunato Jaylen Clark. Se non fosse che è sbocciato Amari Bailey, matricola che ha colto l'attimo ed è emerso come giocatore di impatto in un momento cruciale. In tre partite di torneo Pac-12 e due partite di torneo NCAA, Bailey ha mostrato un'eccezionale regia in campo aperto, ha segnato una media di 17 punti a partita durante quel periodo e ha avuto sei assist in entrambe le vittorie di UCLA dei primi due turni lo scorso fine settimana.
Jaime Jaquez Jr. è il leader indiscusso e anima dei Bruins, ha una media di 17,5 punti, 8,1 rimbalzi e 1,5 rubate, sa fare tutto, è un vincente (tra l'altro uscirà come senior quest'anno a inizio secondo, molto probabilmente, e quindi nei paraggi di una scelta Celtics...). Tyger Campbell ha segnato una media di 15,9 punti, 5,3 assist e 1,7 palle rubate nelle ultime 10 partite con l'UCLA. Poi c’è l’energia di Adem Bona che dovrà tenere Timme e tutte le sue astuzie in post. Questa è una chiave del match.
Per quanto riguarda i Bulldogs, la vittoria su TCU ha prolungato una delle serie più straordinarie del basket universitario. Gli Zags tornano agli Sweet 16 per l'ottavo anno consecutivo, almeno il doppio rispetto a qualsiasi altra striscia attiva nella nazione. Con UCLA poi c’è una serie di partite che hanno fatto storia. Negli Sweet 16 del 2006, i Bruins hanno lasciato Adam Morrison disperato sul pavimento dopo aver recuperato dal -17. Gonzaga si è vendicato due volte da allora, in particolare nell’ultima sfida con un tiro sullo scadere da metà campo di Jalen Suggs nelle semifinali nazionali del 2021. Una delle partite più epiche degli ultimi 3 anni del college basketball.
Timme e Few sono ancora ai loro posti, condottiero in campo ed in panchina, ma è l’ultimo giro di valzer per i due, dal momento che l’ala bianca con baffi da Buffalo Bill è nel suo anno senior. La squadra non è una potenza come quelle degli ultimi anni. Non c’è un Suggs e neanche un airone come Holmgren. Però, Drew Timme ha una media di 21,1 punti, 7,3 rimbalzi e 3,1 assist per i Bulldogs. Poi, Julian Strawther ha segnato 18,4 punti di media nelle ultime 10 partite con Gonzaga.
Pronostico molto difficile. UCLA ha qualcosa di più tecnicamente. Gonzaga potrebbe avere qualcosa di più emotivamente. Comunque vada, sarò dispiaciuto del non vedere proseguire il cammino di Jacquez Jr o Timme, due dei più bei giocatori di college basket degli ultimi 10 anni.
UCONN - ARKANSASLe tre squadre di UConn che nel 1999, 2004 e 2011 hanno trionfato nel campionato nazionale guidate dal leggendario coach bostoniano Jim Calhoun (che fu pure alla guida di Northwestern, lanciando Reggie Lewis
) sono emerse tutte dal quadrante ovest. Come questa volta. Le statistiche avanzate degli Huskies hanno suggerito per tutta la stagione che sono una serissima candidata alle Final Four e la loro prestazione nella scorsa fine settimana di Albany lo ha confermato. Due vittorie perentorie, coach Dan Hurley che pare non sbagliare una scelta e molti critici che già reputano UConn la squadra più in forma di tutte nel momento più importante dell’anno. Hanno surclassato l’insidiosa Iona di Rick Pitino e Saint Mary's, una squadra di ottimo spessore, grazie a un totale di 52 punti e 21 rimbalzi del lungo Adama Sanogo e al tiro da 3 punti di Jordan Hawkins e Tristen Newton. In totale, Sanogo ha una media di 17,3 punti e 7,5 rimbalzi per gli Huskies e Jordan Hawkins ha segnato una media di 14,7 punti nelle ultime 10 partite. Occhio ai due. Ma occhio anche ad Arkansas! Arkansas annovera tra le sue fila due prossime chiamate top 10 del draft NBA (Anthony Black e Nick Smith Jr), due solidissimi talenti del college basket con stimmate di leader (Devo Davis e Ricky Council IV) e una vasta gamma di talenti complementari che per un motivo o per l’altro non ha giocato all'altezza del suo livello di talento. I Razorbacks sono finiti molto sotto nella classifica SEC perché gli infortuni hanno messo da parte molti dei loro giocatori chiave e, anche quando erano in buona salute, mancava sempre qualcosa. Adesso le cose sembrerebbero essersi sistemate, l’ingresso nelle SweetSixteen va oltre le previsioni generali della vigilia (non le mie!) e se la giocheranno avendo ancora margini di miglioramento vastissimi. Ad esempio, hanno realizzato solo un totale di sei tiri da 3 in due partite di torneo NCAA e Nick Smith Jr. non ha dato loro quasi nulla in nessuna delle due sere. I Razorbacks hanno trovato comunque un modo per avanzare al terzo Sweet 16 consecutivo. Ora si dirigono a Las Vegas come sfavorito ma con un gruppo pieno di talento e, finalmente, con un compagno di nome fiducia. Anthony Black ha una media di 12,6 punti, 5,1 rimbalzi, quattro assist e due palle rubate per i Razorbacks. Ricky Council IV ha segnato una media di 14,1 punti nelle ultime 10 partite.
Pronostico più aperto di quanto il ranking faccia immaginare. Ho scritto più volte che Arkansas ha il backcourt più talentuoso (e incostante) del college basket e possono fare e disfare tutto; e niente. La mia simpatia da almeno 25 anni a questa parte va a UConn e questo mi condiziona. Non sopporterei di vedere coach Eric Musselman a torso nudo ancora una volta. Mettiamola così!
CREIGHTON-PRINCETONCreighton credo che sia l'unica squadra Sweet 16 da molto tempo a questa parte che ha subito una serie di sei sconfitte consecutive durante la regular season e comunque sono qui. I Bluejays non hanno vinto una sola partita per quasi un mese dalla fine di novembre fino a poco prima di Natale, periodo che ha coinciso con il periodo in cui il loro miglior giocatore, Ryan Kalkbrenner, era fuori per mononucleosi. Ora i Bluejays sono esattamente dove la maggior parte delle persone pensava che sarebbero stati quando hanno iniziato la stagione da top 10: sono nella Sweet 16 per la seconda volta in tre anni e saranno favoriti per battere Princeton e passare al primo Elite Eight del programma. Coach McDermott se lo meriterebbe. Ryan Kalkbrenner sta tirando con il 70,6% e ha una media di 15,7 punti per i Bluejays. Trey Alexander ha una media di 2,2 segnati da 3 nelle ultime 10 partite.
Princeton ha già fatto il suo.
Ma vediamo come va. Un seed 15 che rovescia un n. 2 era una rarità da una o due volte in un decennio. Negli ultimi 5 anni accade sovente e ogni anno una testa di serie bassa raggiunge la Sweet 16. La difesa di Princeton può essere un bel rompicapo per chiunque ma Creighton ha risorse sia interne che esterne per scardinarla. Se il punteggio rimane molto basso Princeton ha qualche possibilità, se il gioco sarà aperto (hmmm improbabile) Creighton vince in carrozza. In ogni caso, non riesco ad immaginare una vittoria dei Tigers contro Creighton ma la partita secca è sempre una partita da giocare. Intanto, il Tiger Tosan Evbuomwan ha una media di 14.8 punti, 6.3 rimbalzi e 4.7 assist ed è uno dei talenti più continui e completi. Da parte sua, Ryan Langborg ha una media di 1,9 segnati da 3 nelle ultime 10 partite.
Passa Creighton con qualche sofferenza.
TENNESSEE - FLORIDA ATLANTICIl cammino dei Volunteers del Tennessee verso una Final Four passa attraverso "il fango". Questo è il termine usato dal mitico coach Rick Barnes per definire il loro stile di gioco duro e violento, sempre intimidatorio, che li ha aiutati a superare una squadra come i Blue Devils di Duke che aveva vinto 13 delle 15 partite precedenti. Ora il Tennessee entra da favorita in una semifinale regionale con la Florida Atlantic. Una condizione che spesso riesce difficile per le squadre di Rick Barnes, dal momento che in tre dei suoi quattro precedenti in tornei NCAA ha perso contro teste di serie a due cifre ... Ma insomma, non dovrebbe ripetersi ancora questa situazione. Uno dei motivi per scongiurare questa evenienza si chiama Santiago Vescovi, l'uruguagio che sta tirando il 37,1% da oltre l'arco con 2,8 tiri da 3 punti a partita per i Volunteers, con una media di 12,7 punti, 3,1 assist e 1,8 rubate. Poi è ad alto livello il contributo di Olivier Nkamhoua che sta tirando il 47,9% e una media di 11,6 punti nelle ultime 10 partite. Ma tutti i Vols fanno legna.
Da parte sua, Florida Atlantic ha messo assieme un record impressionante di 33W e 3 L in stagione, con un impianto di gioco efficacissimo che l’ha portata alla sua prima Sweet 16. Questo traguardo dovrebbe aver saziato gli Owls, io credo. Il leader in campo è Johnell Davis che ha una media di 13,9 punti, 5,4 rimbalzi e 1,6 rubate per loro. Il più in forma ultimamente sembra Alijah Martin che ha segnato una media di 13,9 punti nelle ultime 10 partite.
Tennessee favoritissima.
MICHIGAN STATE - KANSAS STATEQuasi quasi non è più una notizia, quella che il leggendario coach Tom Izzo abbia fatto centro ancora una volta a marzo, portando una sua squadra testa di serie n. 5 o peggio alle semifinali regionali per la sesta volta nella sua carriera. Gli Spartans ora hanno una concreta possibilità di guadagnarsi una Final Four con Purdue, Marquette, Duke e Kentucky già tutte eliminate dal loro quadrante Il faro in campo è Tyson Walker che ha una media di 14,8 punti per gli Spartans. Joey Hauser (fratellino di Sam, comunque va per i 24 anni…) ha una media di 3,3 segnati da 3 nelle ultime 10 partite. Anche lui è in gran forma. Dall'altra parte c'è una favola che si sta avverando e si chiama Kansas State che era pronosticata ultima nei Big 12 nella stagione d'esordio di coach Jerome Tang e ha già superato anche le aspettative più ottimistiche. I Wildcats hanno terminato due partite fuori dal primo posto in campionato, hanno rivendicato un seed n. 3 nel torneo NCAA e poi sono sopravvissuti al Kentucky per avanzare agli Sweet 16. “Tutti quei grandi giocatori che hanno giocato per il Kentucky? Non torneranno”, ha detto Tang ai suoi prima della gara. Mi sembra una squadra in missione con una storia già degna di una pellicola (esistesse ancora celluloide...) cinematografica che magari attende un epilogo felice ancora più felice. Da favola. È la storia di Keyontae Johnson, nativo della Virginia che guida la squadra sia nei punti (17.7) che nei rimbalzi (7.1), tornato a giocare dopo due anni e ripresosi da un collasso cardiocircolatorio che lo aveva fulminato in campo e ridotto in coma per tre giorni. Ha migliorato ulteriormente le sue medie nelle prime due gare del torneo finale. Accanto a lui un bel gruppo motivato e un piccolo fenomeno che sa accendere la luce in campo, tale Marquis Nowell. La minuscola guardia senior nativo di New York city è un regista agile e istintivo, che scansiona il campo e fa la lettura giusta, a volte spettacolare ed esaltante, capace di cambiare anche il corso emotivo di un match. È secondo nella nazione negli assist (7,8) e vi aggiunge 17 punti a gara più 2,5 recuperate. Sembra in gran forma, a inizio mese contro il West Virginia, ha offerto una prestazione da 24 punti, otto assist e sei palle rubate.
Se Kansas State avanza, la favola (e il film) prende corpo. Io tiferò per il film con la favola dentro.