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NCAA 
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Messaggio Re: NCAA
Ragazzi sono a Venezia a riscoprire Armando Pizzinato :o

Vi leggerò quando torno :heart


25/03/2023, 21:10
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Messaggio Re: NCAA
Due sogni assieme non si avverano.
Kansas State - Florida Atlantic, ovvero tutto il senso del college basket


Il sogno di Kansas State si è interrotto bruscamente.
Keyontae ha giocato poco ed è uscito per falli.
Al Madison Square Garden di New York, a casa sua, Markquis ha fatto un'altra partita scintillante ma non è bastata. Il ragazzo di neanche 175 cm è stato eletto MVP delle Regionals ma il sogno si è infranto.
Il sogno di FAU, invece continua. Inaspettatamente. Contro ogni pronostico. Ancora una volta.
Per i Gufi della Florida tutti hanno portato qualcosa, Bryan Greenlee ha segnato 16 punti, Alijah Martin ha segnato 17 punti, di cui un 3 fondamentale, il centro Vladislav Goldin, alto 7 piedi e un pollice, ha segnato 14 punti, con 13 rimbalzi e due stoppate, Johennel Davis ha realizzato 14 punti, con 8 rimbalzi e 6 assist e Michael Forrest -che veniva dalla panchina- ha realizzato i quattro tiri liberi fondamentali negli ultimi 20 secondi.
Il collettivo di Florida ha vinto, ha vinto soffrendo e ribattendo colpo su colpo, con coraggio e audacia. Quello che coach Dusty May ha creato è un organico straordinariamente motivato, in cui quattro piccoletti si muovono come forsennati attorno ad un pinnacolo nato a Nalchick, in Russia sul lato freddo del Caucaso, a metà strada tra mar Nero e mar Caspio (ma evidentemente non si è sentito spaesato nelle aule della Florida Atlantic che si affacciano sulla spiaggia di sabbia bianca all'ombra delle palme) (... non scherzo... )
E forse (forse) ancora non hanno capito dove sono arrivati.

Florida Atlantic University alla sua seconda apparizione nel torneo NCAA (la prima dal 2003), che non aveva mai vinto una partita di un torneo NCAA, arriva a quattro vittorie consecutive, si aggiudica la finale della East Region e si recherà a Houston per il prossimo week end per giocare contro il vincitore della finale della South Region tra Creighton e San Diego State...

Il Coach Dusty May ha assunto la carica di capo allenatore del programma di basket maschile della FAU nel 2018 dopo una lunga carriera come assistente universitario.
Da parte mia, ho voluto ricostruire la storia di questo coach tanto capace e tenace, destinato a diventare uno dei futuri coach collegiali di riferimento. Per scoprire che dobbiamo considerarlo un allievo di Bobby Knight, rispetto al quale più volte, direttamente o indirettamente, il suo destino è andato incrociandosi.
Be', si è diplomato a Bloomington, Indiana. Okay?

Appena diplomatosi, ha iniziato a lavorare come studente manager all'Indiana University per il programma di pallacanestro degli Hoosiers, lo ha fatto dal 1996 al 2000, sempre sotto il leggendario coach Bobby Knight. “Quello che ho imparato da Coach Knight è stato il valore di essere un grande insegnante. Ogni anno che alleno cerco di essere un insegnante migliore di quello che sono stato l'anno prima", ha dichiarato recentemente May.
Dopo essersi laureato all'Indiana, May è stato assunto alla University of Southern California per lavorare per tre anni come coordinatore video di coach Henry Bibby (che fu compagno di Bill Walton in una mitica edizione 1970-71-72 dei Bruins della UCLA di coach John Wooden , oltre ad essere il padre di Mike Bibby, campione NCAA con Arizona e ottima PG a livello NBA, e più recentemente allenatore dei Tijuana Zonkeys nel Circuito de Baloncesto de la Costa del Pacífico). Poi, May è tornato ancora all'Indiana con ruoli amministrativi, sempre sotto coach Bobby Knight, e nel 2005 ha iniziato la sua carriera di assistente. Un anno a Eastern Michigan con Coach Charles Ramsey e poi un anno a Murray State con Coach Billy Kennedy e quindi due anni a University of Alabama-Birmingham con Coach Mike Davis che arrivava dall'head coaching alla Indiana dove aveva sostituito proprio Bobby Knight di cui era stato primo assistente. Quindi una più cospicua esperienza a Louisiana Tech, per tre anni sotto Coach Kerry Rupp (anche lui ex assistente di Davis all'Indiana e ad UAB) e poi sotto coach Mike White (attualmente HC di Georgia) che lo volle come suo assistente anche a Florida Gators quando l'ateneo lo chiamò come capo allenatore per sostituire il grande Billy Donovan, già vincitore di 2 titoli NCAA di fila con Joakim Noah, Corey Brewer e Al Horford per i Gators, che si trasferiva agli OKC Thunder per altre 5 sue annate memorabili, compresa la corsa alle finali NBA. Dopo tre anni come primo assistente allenatore di White ai Gators, dal 2015 al 2018, May è stato nominato capo allenatore al Florida Atlantic il 22 marzo 2018 in sostituzione di Michael Curry (ex giocatore NBA, passato pure da Cantù...).
Il 5 anni ha messo assieme un record di 101W -59L.
Sempre positivo nei primi 4 anni.
Entusiasmante il quinto.

Comunque vada.

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26/03/2023, 12:57
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Messaggio Re: NCAA
MarcUs ha scritto:
Due sogni assieme non si avverano.
Kansas State e Florida Atlantic, ovvero il senso del college basket.[...]
[...]Florida Atlantic in 5 anni ha messo assieme un record di 101W -59L.
Sempre positivo nei primi 4 anni. Entusiasmante il quinto.
Comunque vada.


Entusiasmante il quinto e anche il quadro qui dipinto. Onore agli Owls. Comunque vada.

MarcUs :clap2
(Aspetto UConn-Gonzaga)


26/03/2023, 15:19
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Messaggio Re: NCAA
Cita:
(Aspetto UConn-Gonzaga)


UConn-Gonzaga. Non sempre chi perde è sconfitto

Non c’è due senza tre.
Oggi mi è arrivata una mail da un rivenditore di computer con scritto proprio: “non c’è due senza tre”.
Per ringraziarmi di aver comprato ancora da lui.
Peccato che fosse il terzo portatile in tre anni.

Ho pensato a Gonzaga.
Sembra la maledizione dei Bruins. (Per me è la maledizione della mela morsicata)
Per il terzo anno consecutivo, un'emozionante vittoria contro l'UCLA è seguita da una sconfitta dei Bulldogs di Gonzaga. Due anni fa era Baylor, l'anno scorso Duke e quest'anno UCONN.
A un passo dalle Final Four, Gonzaga è stato sconfitto dagli Huskies con un sonoro 82-54.
Mortificante.
Avvilente.
Senza poter accampare scuse.
Drew Timme ha guidato Gonzaga con 12 punti e 10 rimbalzi, Julian Strawther ne ha segnati 11.
UCONN ha avuto grandi prestazioni da Jordan Hawkins con 20 punti, Andre Jackson ha messo 8 punti, 10 assist e 9 rimbalzi, Adama Sanogo ha portato 10 punti, 10 rimbalzi, sei assist e la chiave per annullare la difesa di Gonzaga. Quando Gonzaga lo ha raddoppiato, lui liberava sistematicamente un compagno e le rotazioni difensive dei Bulldogs sono state lente, non tenendo i tagli e lasciando diversi canestri facili ai ragazzi di coach Dan Hurley.
Non c’è stata storia. Alla lunga. Perché all’intervallo UCONN era solo a più 7, 39-32 con un canestro da 3 della matricola nativa di Boston Alex Karaban (che ha chiuso con 12 punti, 4 rimbalzi e una stoppata).

Il primo minuto della ripresa- però- non poteva andare peggio per Gonzaga.
In sessanta secondi, Timme ha preso il suo terzo fallo.
Karaban ha segnato un floater.
Strawther ha mancato un tre.
Hawkins di UCONN ne ha realizzato uno.
Il vantaggio di UCONN è arrivato a +12 in un baleno.

Meno di due minuti dopo, Timme ha commesso il suo quarto fallo e si è seduto in panchina, coach Mark Few ha urlato agli arbitri, con rabbia, con disperazione, ancora senza rassegnazione, ma il vantaggio degli Huskies era già salito a +18.

A cinque minuti dalla fine, Gonzaga era tre su 21 nei tentativi di tiro del secondo tempo mentre UCONN aveva portato il proprio vantaggio a +33.

Drew Timme ha lasciato la partita (la sua ultima da Bulldog) con due minuti da giocare, compresso tra gli abbracci dello staff tecnico.

Mi ha emozionato.

Poi, i prossimi giorni saranno pieni di allenatori in poltrona certi di poterti dire cosa è andato storto per l'università con sede a Spokane, nel verde e remoto stato di Washington, e come la squadra avrebbe potuto essere migliore, ignorando quanto fosse veramente grande questa squadra e quanto incredibile sia stata ancora una volta la loro stagione. Drew Timme e Julian Strawther andranno a giocare nei Professionisti. Altri lasceranno. Altri arriveranno.

E come ogni anno, anche il prossimo, coach Mark Few saprà mettere assieme una squadra.
Un’altra squadra forte e vera, una squadra candidata a vincere. Vedrete.

Non destinata a vincere.
No, destinata mai.

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26/03/2023, 16:57
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Messaggio Re: NCAA
Nottata persa e figlia femmina.

Trepidavo nell’attesa, il mio compito di simpatizzante era quello di accompagnare il magnifico Nowell e il redivivo Keyontae Johnson di Kansas State alle final four, da questa parte del tabellone south/east e dall’altra parte west/midwest l’eterna Gonzaga di Drew Timme e dei coniugi Few.

Kansas State ha lottato fino all’ultimo secondo, il sogno si è infranto al raddoppio di Massoud con palla persa che ha impedito l’ultimo tiro per il pareggio e overtime. Per Gonzaga Timme non è riuscito a replicare la grandiosa prestazione contro Ucla, UConn è sembrata più completa e nel secondo tempo ha dilatato il vantaggio per una vittoria senza discussione.

Questa la nuda cronaca per due sogni infranti, morti all’alba secondo copione da luogo comune.


Ma ecco che, conclusa la storia bella di Kansas State, un’altra bella storia (apprendiamo dal preziosissimo MarcUs) fa capolino e come fai a non simpatizzare anche per Florida e il suo coach,
come fai a non simpatizzare per il basket collegiale che sempre rinasce e sempre si rinnova?
Fatti i complimenti a UConn, squadra di grande valore, applaudiamo commossi l’addio di Timme al basket universitario e l’arrivederci a Mark Few per la prossima costruzione di una squadra vera come sono sempre state le sue.

Stasera si completerà il quadro delle final four, altra nottata che non è mai persa e tantomeno foriera di becera misoginia.

Le figlie femmine sono belle come i figli maschi.


26/03/2023, 18:58
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Messaggio Re: NCAA
cedric ha scritto:
Nottata persa e figlia femmina.


Le figlie femmine sono belle come i figli maschi.


Grande cedric!
altroché :clap2

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26/03/2023, 19:08
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Messaggio Re: NCAA
Avrei scommesso su Texas e avrei scommesso su Creighton.
Sono passate Miami e San Diego.

Le Final four di Houston avranno:

UConn - Miami

Florida Atlantic - San Diego

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27/03/2023, 7:38
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Messaggio Re: NCAA
Miami e coach Jim Larrañaga, l'uomo che muove gli uragani sdrammatizzando

Il gioco dei Texas Longhorns è sembrato una macchina perfetta per 34 minuti contro i Miami Hurricanes.
Gli Hurricanes inizialmente hanno faticato a ruotare in difesa e a trovare accorgimenti per fermare il tiro da 3 punti dei Texas Longhorns.
Ma Miami non ha ceduto un millimetro.
E, alla fine, nei restanti sei minuti, Miami ha sfasciato quella macchina.

"Dico sempre ai giocatori, quando siamo in partita, che la squadra sia in vantaggio o in svantaggio, non giocare per il punteggio, gioca", ha detto Larrañaga.

Una meravigliosa partita di Elite Eight che sembra quasi la storia di coach Larrañaga, mitico condottiero degli uragani.
Gli Hurricanes, alla loro seconda apparizione consecutiva nell'Elite Eight, questa volta hanno portato a termine il lavoro, sconfiggendo i Longhorns 88-81 e avanzando alla loro prima Final Four.
Per il mitico coach Jim Larranaga non sarà la prima, invece.
Arrivare fin qui non è stato facile affatto; è stata dura.
Ma è stato pur sempre un gioco.

Gli Hurricanes hanno dovuto affrontare una determinata Drake nel primo turno (vinto 63-56), poi hanno ribaltato il pronostico battendo Indiana 85 - 69. Il capolavoro tattico contro Houston, testa di serie 1, ha portato a una vittoria per 89-75 che gli ha consentito di sfidare un altro favorito come Texas Longhorns.
E batterlo.
Coach Larrañaga conosce il college basket e la pallacanestro quanto pochi. Cinquanta anni e più, con il sorriso sulle labbra e la consapevolezza che di gioco si tratta.
Jim Larrañaga allena squadre di college basket dal 1971 , quando si è laureato al Davidson College e ha ottenuto un lavoro come assistente allenatore sotto Terry Holland.
Dopo cinque anni lì, è andato all'estero e ha ottenuto un lavoro da giocatore-allenatore in Belgio per il Geronemo Basketball Club. È durato solo un anno.
Nel 1977 aveva già ottenuto il suo primo lavoro come capo allenatore all'American International College, dove ha raggiunto un record di 28-25 in due anni prima di ricongiungersi a Terry Holland come suo primo assistente ma questa volta presso l'Università della Virginia.
Nel 1981 "Coach L" ha avuto il suo primo assaggio delle Final Four NCAA.
Nel 1984 alla Virginia giocavano due future prime scelte come Ralph Sampson (che sarà avversario dei Celtics nella finale del 1986) e Olden Polynice (che passerà fugacemente pure dall’Italia all’Hamby Rimini, con Mike Silvester).

Poi, nel 1986, Larrañaga è stato nominato capo allenatore del programma di basket di Bowling Green State University, dove ha avuto un impatto immediato, portando i Falcons a un record di 15-14, 8 vittorie in più dell’anno precedente e squadra più migliorata della nazione.
Nei suoi 11 anni con i Falcons di BGSU Larrañaga ha registrato un record di 170-144.
Il suo anno di maggior successo è stato il 1997, quando ha ottenuto un posto nel torneo NIT con un record di 22-10 ed è stato nominato Mid-American Conference Coach of the Year. Prima di lasciare l'Ohio nel 1997, Larrañanga ha avuto l'opportunità di formare giocatori di ottimo livello come Antonio Daniels, Anthony Stacey e suo figlio, Jay Larrañanga, che ha continuato a giocare professionalmente in Europa ed è stato a lungo assistente allenatore per i Boston Celtics (dal 2012 al 2021).

Tra il 1997 e il 2011 coach Larrañaga ha quindi allenato al George Mason College di Fairfax Virginia che ha portato al torneo NCAA cinque volte. Nel 1999, 2001, 2008 e 2011, compresa la corsa alle Final Four nel 2006 che per la prima volta aveva portato l'attenzione nazionale su quel programma e sul suo allenatore.
È stato nominato allenatore nazionale dell'anno 2006 Clair Bee e ha vinto più partite di qualsiasi allenatore a George Mason e nella Colonial Athletic Association, che i Patriots hanno vinto nel 1999, 2001 e 2008.
In quegli anni, Larrañaga si è fatto conoscere non soltanto come un allenatore vincente, ma anche come un eccezionale motivatore di giocatori, dotato com'è di una rara umanità e immediata simpatia.
Nel 2006 i Patriots hanno chiuso con un record di 27-8 e si sono classificati n. 8 nel seeding.
Le squadre di Coach L in quegli anni hanno avuto caratteristiche simili, con alte prestazioni offensive, tanto movimento senza palle, fitta rete di passaggi, e soprattutto una dura difesa, mobile, agitata, veloce che divenne nota anche come "Scramble defense". Il termine scramble, secondo voi chi lo aveva inventato? Lui, ovviamente.
Difesa strapazzata. Nel senso che strapazza.

Quando nel 2011 coach Larrañaga ha accettato la posizione di capo allenatore a Miami, in un programma appena più ambizioso, le aspettative erano tante.
Non le ha mai tradite. Ha iniziato a lavorare in maniera ancora più profonda sulla psiche, la serenità prima di tutta.
Già, nella sua seconda stagione nel 2012 ha portato l'Università di Miami a un titolo di Regular Season ACC.
Quell'anno gli Hurricanes sconfissero Duke (numero 1 del seeding) per 90-63.
Nel 2013 Coach L ha portato l'Università di Miami al suo primo titolo di torneo ACC di basket maschile nella storia del programma battendo North Carolina Tar Heels 87-77 ed è stato nominato allenatore di college basket dell'anno dall'Associated Press. Quell'anno, gli Hurricanes sono arrivati alla Sweet 16 dove hanno perso contro Marquette. Il leader in campo era Shane Larkin, la PG approdata anche ai Celtics.

Coach Jim Larrañaga ha complessivamente guidato gli Hurricanes a cinque presenze nel March Madness, inclusa l'impressionante corsa di quest'anno. Nel frattempo ha spiegato il suo approccio con la squadra (e la vita) in questo modo: “ai ragazzi glielo dico sempre ogni giorno, ancora e ancora. Devi affrontare la vita con un atteggiamento positivo. Sempre. La vita è per il 10% ciò che ti succede e per il 90% come reagisci”.
Potrebbe bastare.
Ma c’è molto di più.
L'esempio è la più alta forma di insegnamento.

Quando i Miami Hurricanes hanno ottenuto la vittoria contro gli Houston Cougars, testa di serie numero 1 superstite, l'allenatore 73enne ha celebrato la grande vittoria con alcune impressionanti mosse di danza negli spogliatoi, con una somma di autoironia, più soddisfazione, più sdrammatizzazione, più allegria, che ha dato come risultato la grande gioia dei suoi giocatori (e poi degli utenti di twitter che hanno visto e commentato le immagini) e un senso di unione fortissima.
Un utente ha scritto: "Coach L è il migliore. L'amore, il rispetto e l'ammirazione reciproca che emergono tra lui e la squadra è qualcosa di così bello e di così contagioso".

Così pare.

https://www.youtube.com/watch?v=ceseMbgwQdI

Ovviamente, per chi non lo sapesse, il coach non è nuovo queste esultanze/balletto negli spogliatoi. Tutt'altro ... :banana


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27/03/2023, 13:35
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Messaggio Re: NCAA
Ma che meraviglia di cose mi fate leggere.... GRAZIE! :clap2


27/03/2023, 15:50
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Messaggio Re: NCAA
"Every Family Has a Secret"

"Every Family Has a Secret" era lo slogan con cui veniva promosso il film più intimo e personale del grande regista Francis Ford Coppola, uscì nelle sale nel 2009. Titolo originale: Tetro. Titolo per la distribuzione italiana: Segreti di famiglia

A novembre, quando Creighton è partito da Omaha, Nebraska, per il tradizionale Maui Invitational, i Bluejays si sono fermati a San Diego e il giorno successivo hanno condiviso un jet charter per le Hawaii con la squadra di San Diego State.
I due allenatori, Greg McDermott di Creighton e Brian Dutcher di San Diego State, sedevano l'uno di fronte all'altro, esaminando i filmati sui loro laptop, scambiandosi rapporti di scouting e magari rimuginando sulla possibilità di giocare di nuovo l'uno contro l'altro. Lo avevano fatto nel primo turno del torneo NCAA l'anno prima e aveva vinto Creighton.
Chissà.
Per una strada tortuosa, e per insondabile destino, entrambe le squadre si sono poi ritrovate lì dove non erano mai state prima, protagoniste della finale di un campionato regionale.

"Non avrei mai pensato che li avremmo trovati qui altrimenti avrei cercato di rubare alcuni schemi di gioco dal suo computer", ha detto, sorridendo, Dutcher mentre ricordava quell’aneddoto.
Ma chissà se, la prossima volta che i due allenatori si ritroveranno, i limiti della fratellanza saranno messi alla prova dopo che i San Diego State hanno raggiunto una vittoria su tiro libero di Darrion Trammell a 1,2 secondi dalla fine.

Una partita combattuta e giocata come sopra una scacchiera, tra strateghi della tattica e giocatori volenterosi e infaticabili, ha avuto un epilogo confuso.
La minuscola guardia senior di San Diego State ha subito un fallo da Ryan Nembhard di Creighton quando ha tentato un floater vicino alla linea di tiro libero a 1,2 secondi dalla fine in una dura finale della East Region che era 56 pari fin lì.

Trammell, che la partita prima aveva segnato 21 punti per superare Alabama, era in una serata così così al tiro con solo 5 su 14 e non era ancora transitato sulla linea di tiro libero fino proprio a quel ultimo secondo.
Il primo tiro libero di Trammell è uscito dal canestro.
Il tempo si è fermato.
56 pari.
Ancora.
Secondo tiro.
Palleggio.
Sospiro.
Palleggio.
Ha messo il secondo.
Il secondo è entrato.
A quel punto, a poco più di un secondo da giocare, Creighton non è riuscita a tirare nella sua ultima disperata giocata.
Baylor Scheierman, che giocava come quarterback al liceo, ha lanciato a tutto campo.
Aguek Arop di San Diego State e Arthur Kaluma di Creighton sono entrambi saltati per questa palla che è stata deviata fuori.
C’è ancora del tempo o non ce n’è più?
Gli arbitri hanno esaminato la sequenza al video per minuti che scivolavano via lenti, come il sudore dalle tempie di tutti i presenti, da una parte e dall’altra.
Partita finita. Al momento della deviazione, il tempo era scaduto.
Hanno vinto gli Aztechi.

Gli ultimi sei secondi "sembravano un'eternità", ha detto in campo Arop, l'attaccante del San Diego State che viene giusto giusto da Omaha, Nebraska.
Coach Greg McDermott ha urlato contro gli arbitri in campo ma in conferenza stampa ha preferito accettare la decisione e non criticare la chiamata sbagliata." Abbiamo perso una partita perché non abbiamo fatto abbastanza e San Diego State l'ha fatto".

Gli Aztechi hanno tenuto Alabama e Creighton a un totale di 5 su 44 (11,4%) da 3 punti, la migliore percentuale di difesa da 3 punti mai vista in un fine settimana regionale.

"Immagini la vittoria prima di addormentarti, la sogni quando dormi, immagini la vittoria quando ti alleni e speri che diventi realtà", ha detto Nathan Mensah, centro senior di 6 piedi e 10 di San Diego State, che ha contribuito con 8 punti, 6 rimbalzi e 3 stoppate.

La stessa vittoria che speravano e immaginavano i ragazzi di Creighton, i ragazzi di coach McDermott.
Fino all’ultimo.
Legittimamente.
Le Final Four.
Perché, anche se il gioco si è svolto in modo frammentato, cadenzato, scomposto, come spesso capita quando si confrontano due formazioni con un evidente contrasto di stili, per cui l'attacco astuto e fluido di Creighton ha trovato sulla sua strada il basket muscoloso e metodico di San Diego State, entrambe avrebbero ugualmente meritato l’accesso alle Final Four.

Dopo che Creighton è arrivata ad un vantaggio di 28-20, spinta da una folla in gran parte vestita di blu, San Diego State ha finalmente compreso come impedire al centro dei Bluejays, il lunghissimo Ryan Kalkbrenner, di farsi strada verso il canestro e usare le sue ingegnose mosse in post. Da lì in poi, si è giocato in gran parte al ritmo lento preferito da San Diego State, ma ciò nonostante Creighton ha giocato quasi sempre in vantaggio, respingendo gli assalti Aztechi fino agli ultimi minuti.
Fino quasi all'ultimo secondo.

Quando è finita la partita, qualcuno potrebbe essersi sorpreso nel vedere due ragazzi, ognuno con la canotta di un altro colore, che si scambiavano un abbraccio intenso e fortissimo.
Erano Arthur Kaluma di Creighton e Adam Seiko di San Diego State, due fratelli.

Kaluma, sophomore dei Bluejays, ha avuto una media di 12 punti e 6,0 rimbalzi a partita in questa stagione.
Seiko, una guardia senior del quinto anno degli Aztechi, ha una media di 6,2 punti a partita. È uscito dalla panchina in 32 partite su 33 in questa stagione ma, giocando 20,2 minuti a partita, come cardine della rotazione.

I fratelli, entrambi nativi di Boston, poi cresciuti a ovest, hanno giocato insieme per la squadra nazionale ugandese nel torneo FIBA AfroBasket nel 2021. La mamma Ariko quella volta era lì, estasiata dal guardare i suoi figli competere per il suo paese d'origine. Lei poi c’era anche ieri, con le due sorelle dei ragazzi, le magliette personalizzate, e tanta emozione. E alla fine lei ha pianto un misto di gioia e di tristezza, quella stessa che i suoi figli si trasmettevano in quell’abbraccio a fine partita, quando il maggiore aveva già tagliato le reti dei canestri e l'altro aveva sfiorato pochi minuti prima il canestro della vittoria, deviando proprio lui l’ultimissimo pallone della partita.

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27/03/2023, 19:13
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Messaggio Re: NCAA
Che storie,MarcUs. Sempre grato. :chr:


27/03/2023, 19:21
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Messaggio Re: NCAA
cedric ha scritto:
Che storie,MarcUs. Sempre grato. :chr:


:irish_drink: :hf:

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27/03/2023, 20:21
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Messaggio Re: NCAA
deep ha scritto:
Ma che meraviglia di cose mi fate leggere.... GRAZIE! :clap2

:hf: :ksks:

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27/03/2023, 20:23
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Messaggio Re: NCAA
Fantastico, MarcUs, fantastico

:bowdown: :bowdown: :bowdown:


27/03/2023, 20:25
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Messaggio Re: NCAA
Zio Trifoglio ha scritto:
Fantastico, MarcUs, fantastico

:bowdown: :bowdown: :bowdown:

:irish_drink: grazie Zio, grazie mille

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27/03/2023, 21:08
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