Il coach di Boston: "Non dobbiamo pensare ai Lakers che si sono rinforzati, ma alla nostra Conference. Miami deve diventare un'ossessione, dobbiamo riuscire a batterli"

Nessuno può accusare Doc Rivers di non essere una persona pragmatica. Secondo il coach dei Boston Celtics non ha assolutamente senso preoccuparsi dei Los Angeles Lakers e di quello che succede nella Western Conference, dal momento che lui e la sua truppa dovranno competere con i Miami Heat, campioni uscenti della Nba, nella Eastern Conference.

odiare miami — In un’intervista rilasciata al giornalista Bob Ryan ai margini di un evento benefico patrocinato dalla fondazione Hoop Dreams, Rivers ha dichiarato di "pensare solo a Miami". "Sinceramente non mi preoccupo dei Lakers: penso solo a Miami. Pretenderò la massima concentrazione dai miei giocatori durante l’anno – si stanno allenando anche adesso –, e voglio che ogni giorno pensino a Miami. Dobbiamo odiare gli Heat, sportivamente parlando, e dobbiamo riuscire a batterli. Sarà la nostra ossessione". Rivers fa bene a concentrarsi sugli Heat e a pretendere che i suoi giocatori facciano altrettanto. Nelle Finali 2012 della Eastern Conference Boston ha dato filo da torcere a Miami, lottando più del previsto e mandando un chiaro messaggio agli Heat: anche se la presenza di LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh induce a pensare che Miami sarà protagonista di molte finali Nba nei prossimi anni, i Celtics non si lasceranno calpestare. Per i fan più delusi dei Celtics, dei Bulls e dei Pacers sarà dura sentirselo dire, ma è la verità: a meno che ad Est qualcuno non riesca a fermarli, potremmo essere solo all’inizio dell’era degli Heat.

nucleo consolidato — Kevin Garnett è tornato e sta bene. Rajon Rondo e Paul Pierce non si sono mai tirati indietro davanti a una sfida. Jeff Green tornerà in campo dopo aver saltato l’intera scorsa stagione. Jason Terry, uno dei veterani più competitivi della lega e vincitore di un titolo Nba nel 2011, quando i Mavericks sconfissero gli Heat in Finale, sostituirà Ray Allen (che si è trasferito proprio a Miami) nel ruolo di tiratore scelto dei Celtics. Inoltre Boston può contare su un solido gruppo di riserve, tra le quali spiccano Brandon Bass e Courtney Lee. Come abbiamo scritto nel fine settimana, anche i Lakers dovranno trovare il giusta amalgama nel corso della stagione: a coach Mike Brown e al suo staff toccherà il compito di far funzionare al meglio il quartetto formato da Kobe Bryant, Steve Nash, Dwight Howard e Pau Gasol. E a dire il vero, saranno soprattutto Oklahoma City e San Antonio a dover temere i Lakers. Fin quando i loro Big Three avranno ancora qualche energia, i Celtics dovranno preoccuparsi soprattutto dell’unica squadra che li separa dal ritorno in finale.

sfida classica coi lakers — È superfluo ricordare che un’altra sfida per il titolo tra i Lakers e i Celtics sarebbe più spettacolare che mai, visto che storicamente Los Angeles e Boston regalano sempre molte emozioni quando si incontrano alle Finali. Se ci riuscissero il prossimo anno, saremmo pronti ad assistere allo show con i nostri popcorn: prima di riuscirci, dovranno fare i conti con alcuni ostacoli nelle loro rispettive conference. Ma anche i Celtics vogliono essere un ostacolo duro per gli Heat.

Sekou Smith,nba.com

Doc Rivers: «Lakers? No, io temo solo gli Heat»

L’allenatore dei Celtics concede un’intervista a poco più di un mese dalla prima palla a due del campionato e va ad esaminare quale potrebbe essere la prossima stagione. I suoi, orfani di Ray Allen, devono tornare umili e provare ad arrivare fino all’anello NBA partendo non più da favoriti o da sparring partner, ma nel gruppone formato da Knicks, Thunder, Bulls (Rose permettendo) e altre squadre, un passo dietro a Heat e Lakers.

Almeno così sembrerebbe, ma a quanto pare non per Doc Rivers. Pungolato sull’argomento Howard, quindi ad onor del vero non si parlava di pronostici o di valore della rosa, il coach ha detto: «Sinceramente non guardo ai Lakers e quello che succede lì mi interessa poco. La mia attenzione è tutta rivolta agli Heat. Sono concentrato su di loro, li voglio battere, devono essere il nostro primo obiettivo».

Ha chiaramente fatto capire che se i Celtics vogliono arrivare fino in fondo, non solo devono battere Miami, ma devo mostrarsi superiori in tutti gli aspetti. Fatto questo non avranno problemi a battere anche i Lakers, parola di Rivers.


http://www.nbaitalianews.it/2012/09/doc ... -gli-heat/

Doc

Concordo ovviamente con il coach.. ok i nostri acerrimi rivali sono i fakers ma gli Heat sono nella nostra conference e prima dobbiamo battere loro!!

Proseguono le dichiarazioni bellicose
Jason Terry: «Sono nato per uccidere»


Non ci ha messo molto ad entrare nella giusta mentalità: quella che permette ai verdi di Boston di giocare ad alti livelli praticamente da sempre. Dopo aver ufficializzato la scelta del numero 4 per la sua stagione, Jason Terry, ormai a tutti gli effetti un ex Mavs, ha da subito parlato da Celtic.

Non ci metterà molto nemmeno ad entrare nel cuore dei suoi nuovi tifosi, specialmente se in campo saprà dar seguito alle sue parole da combattente, cosa che ha sempre fatto a Dallas. Le sue parole suonano leggermente ardite, visto che ha detto che il suo obiettivo è uccidere Lakers e Heat.

«Il mio obiettivo è uccidere», ha detto durante la consueta apparizione al torneo di golf al The International, «non importa chi, se i Lakers o gli Heat. Spero tutti e due. È per questo che gioco ed è per questo che gioco qui».

BG#6 direi che sei pronto a scrivere news sul sito....

Se ti va contattami in privato che ti spiego tutto.

Cya

spero di esserne all'altezza...
ti ho comunque mandato mp