Torna l'appuntamento con il nostro borsino, il capitolo numero 2 dell'anno. In queste ulteriori 10 partite stagionali il record è stato di 7-3 nel bilancio tra vittorie e sconfitte, portando il nostro bilancio totale a 12-8, terzi nella Eastern Conference. Ma andiamo nel dettaglio dei singoli giocatori. Come vi ho detto, queste valutazioni non rispecchiano esattamente l'andamento tra vittorie e sconfitte, quindi non stupitevi se troverete delle valutazioni non in linea col record raggiunto.
Isaiah Jamar Thomas sta viaggiando a medie incredibili, da vero all star. I suoi 25.7 punti e 6.0 assist lo pongono in vetta, non solo per il rendimento rendimento di squadra, ma nell'élite della lega. Inutile non ammetterlo, stiamo diventando completamente dipendenti dal nostro piccolo grande uomo. Anche nell'ultima partita contro i Sixers, se il nostro numero 4 non si accendeva nel finale probabilmente avremmo affrontato una cocente sconfitta.
Avery Antonio Bradley Jr. sta avendo una stagione davvero incredibile. I suoi numeri sono quasi sorprendenti specie nella voce rimbalzi in cui primeggia nella lega per ruolo. Avery è a 7.9 rimbalzi in stagione di media, ed anche in questo secondo intervallo temporale viaggia a 7.7. Certo i 17.1 punti a partita ed il 40% da 3PT non è che siano numeri insignificanti, ma mi sorprendono un po' meno. L'unica perplessità è legata al diverso atteggiamento difensivo in cui ogni tanto mi sembra più arrendevole. Ma comunque non possiamo lamentarci, Avery è per rendimento tra le migliori SG della lega.
Corey Jae Crowder ha giocato 8 delle 10 partite del periodo ed è stato molto positivo nel farlo. I suoi 12.9 pts, 4.1 reb, 2.4 ast ed il 37.0%da 3PT, ne fanno un importante polo offensivo dei nostri. Non consideriamo poi la sua importanza difensiva, dove brilla sempre per applicazione e risultati. Jae è diventato il nostro barometro umorale, è sempre il primo a spronare i compagni e mordere le caviglie degli avversari. Quando non c'è i Celtics sono un paio di gradini inferiori sul piano dell'aggressività, quanto è importante lo abbiamo capito.
Amir Jalla Johnson non sta attraversando quello che possiamo chiamare un buon periodo. Parte sempre titolare, ma nel periodo è stato usato solo per 17.5 minuti, quindi segno inequivocabile che non sta convincendo Stevens. Ma come dare torto al nostro coach, non c'è bisogno di guardare i numeri per capire che Amir non sta dando quanto da lui atteso. Una cosa poi sorprende molto, la sua scarsa esplosività, cosa che non era mai stata un problema per lui. Se c'è un problema fisico forse sarebbe meglio capirlo, perché così "dimesso" Amir non lo abbiamo mai visto.
Alfred Joel Horford è tornato ed ha giocato 7 delle 10 partite, saltando anche una sfida per stare vicino alla moglie che partoriva la sua secondo genita. 16.1 pts, 7.0 reb, 4.6 ast, 2.9 blk e ben il 44.8% da 3PT ne fanno sicuramente uno dei migliori nel periodo. Ma solo i numeri non descrivono quanto sia importante per il team. Ad esempio quando è tornato dopo l'infortunio, contro Detroit il 19.11.2016 ha segnato il canestro della vittoria condendo il tutto anche con una stoppata sul possibile tiro di pareggio degli avversari. Lo paghiamo per questo è vero, ma vedere applicate le nostre teorie cartacee sul campo riempe il cuore.
Terry William Rozier non ha sicuramente numeri strabilianti, ma non voglio giudicare il ragazzo da questo. Mi piace moltissimo il suo atteggiamento ed anche se spesso non riesce a mettere in campo il suo potenziale, da sempre qualcosa alla causa. Non è un caso se spesso le rimonte avvengono con lui sul parquet, e sono portato a credere che questo avvenga perché oltre alle sue caratteristiche tecniche, il ragazzo ha delle doti fisiche incredibili e non mai paura di sporcarsi le mani. Però è ovvio che lo attendiamo a prestazioni migliori.
Marcus Osmond Smart è entrato in una buca profonda e non riesce ad uscirne. Sta davvero avendo numeri incredibilmente negativi come i 7.2 pts/game col 20.9% da 3PT. Non è certo quello che tutti noi ci spettiamo da lui. Oltre a questo, che già non è poco, più di qualcuno si è accorto che Marcus è spesso anonimo in campo e questo non è un bene per un giocatore che fa dell'aggressività il suo marchio di fabbrica. Cosa stia succedendo al ragazzo non saprei dire con esattezza, so solo che non è lui questo.
Jonas Jerebko si è ripreso decisamente dopo un inizio balbettante. Le sue prestazioni difensive sono in netto miglioramento ed è facile notare il suo 76.9% nel tiro da 3PT o i suoi 4.5 reb in 17.2 minuti di utilizzo. Grande protagonista della nostra panchina, probabilmente è il più positivo della second unit o è molto vicino ad esserlo. In questo momento, in cui stiamo cercando una nostra dimensione, è davvero importante avere delle certezze e Jonas lo è.
Kelly Tyler Olynyk deve imparare ad essere più continuo. Non può passare da 19 a 2 punti nel giro di una notte. Come per il discorso fatto per Jonas, è importante che i ragazzi in uscita dalla panchina diano il loro contributo sempre e comunque. Oltretutto il talento di Kelly è sotto gli occhi di tutti, perché quando il nostro 41 c'è con la testa e le gambe, lascia davvero a bocca aperta (almeno in attacco). Un 7 piedi che tira col 55.6% dal campo potrebbe essere normale, meno se consideriamo che gioca lontano da canestro ed il suo 47.8% da 3PT lo testimonia. Quindi penso che Ollie deve trovare solo un po' di continuità e sarà la nostra meravigliosa arma tecnica offensiva. Per la parte difensiva lasciamo perdere, non è e non sarà mai un fattore.
Lo confesso, dare una valutazione negativa a Jaylen Marselles Brown alle sue prime uscite NBA è davvero brutto e me ne vergogno un po', però ho visto un'involuzione del ragazzo. Ha perso fiducia ed i 2.6 pts e 0.4 ast sono davvero poca cosa. Certo è vero, entra anche spesso in momenti importanti per i nostri, ma molto spesso è uno dei colpevoli dei travasi di bile di Stevens. Molte, troppe volte, il nostro coach lo lascia in campo per pochi minuti e poi visti atteggiamento ed errori non lo rimette più in campo. E' successo in 5 delle ultime 6 partite, non esattamente un buon segno.
NG: Demetrius Montell Jackson, Jordan Mickey, Gerald Green e James Young hanno giocato davvero col contagocce o per nulla. Non posso certo giudicarli, così come Tyler Paul Zeller che non lascia mai traccia di se e non posso metterlo in nessuno stato, se non quello catatonico.
Bradley Kent Stevens è per me la nostra stella ai Celtics lo sapete, ma non posso essere d'accordo con quanto vedo in campo in questa fase. Cioè non vedo la squadra che vorrei e credo che il nostro coaching staff stia facendo delle modifiche al gioco, che non mi piacciono troppo. Per esempio parlo della difesa, decisamente meno aggressiva della scorsa stagione, cosa che ci aveva reso un vero terrore tra le squadre avversarie. Ora, forse per paura di soccombere troppo a rimbalzo, difendiamo meno il perimetro e cerchiamo di difendere un po' meglio il ferro. Ma snaturare le caratteristiche della squadra è pericoloso e così non difendiamo come lo scorso anno sul perimetro e non difendiamo il ferro con la necessaria efficacia, insomma siamo in una terra di mezzo pericolosissima. Visto che parliamo di pericoli, vedo molto negativa la nostra tendenza a tirare tanti, troppi, tiri da 3PT (30.8, 5° in tutta la lega). La ricerca ossessiva di queste conclusioni non vorrei fosse un modo per mascherare altre lacune e questo sarebbe davvero preoccupante. Insomma, c'è bisogno di ritrovare il nostro ritmo, che specie tra le mure amiche ci permetteva di incidere pesantemente sulle sfide. |