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[2016/2017] Borsino #4   di Deep   |   Pubblicato il 16/01/2017

Siamo arrivati quasi a metà stagione, manca solo una partita al giro di boa, ed i nostri Celtics attualmente che occupano la terza posizione ad Est con un record complessivo di 25-15 e nel periodo preso in esame, che va dalla sfida di Natale contro New York fino alla vittoria del 13/01/17 ad Atlanta, hanno un record di 8-2.

Nota: Se non diversamente specificato, ogni numero citato è riferito al periodo preso in esame.

Se fosse possibile per Isaiah Jamar Thomas userei il doppio simbolo positivo, perché sta giocando un basket celestiale. Anche in questo intervallo preso in esame, sta viaggiando con numeri assolutamente fantastici: 31.5 pts di media, 48.8% da campo e 44.6% da 3PT, 94.0% ai liberi con addirittura 8.3 viaggi in lunetta sera e 5.9 assist. Se a questo aggiungiamo una prestazione da 52 punti, due da 38 ed in generale che in ogni singola partita ha segnato almeno 21 punti o più, stiamo parlando della nostra guida tecnica, tattica e umorale, insomma il nostro Lord. A Thomas è stato dato un nuovo appellativo, il Re nel Quarto, con un riferimento alla sua straordinaria propensione di produrre punti nell'ultimo quarto, quasi 10 punti di media, quando il gioco si fa duro....

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Anche se ha disputato solo 5 delle 10 partite, Avery Antonio Bradley Jr. resta in terreno positivo e la sua assenza si sta facendo sentire tanto nel nostro organico. Sfiora i 20 punti a sera (19.4), il 45% da 3 PT (44.8%) ed è sempre tra i migliori in difesa, non a caso nonostante "maneggi" molti palloni il saldo tra recuperate e perse recita +0.2 per lui. Anche se è un po' scesa la media dei rimbalzi presi, i suoi 5.6 a sera sono sempre numeri straordinari che ne fanno una delle migliore guardie della stagione, non dei Celtics, ma dell'intera lega. Che fate non mi credete sulla parola? Malfidati...

Per Corey Jae Crowder archiviato il fattaccio dopo la partita con i Jazz, nel quale non aveva nascosto il suo fastidio per gli apprezzamenti fatti dal pubblico ad Hayward e dichiarando in modo più o meno esplicito di potersene andare (togliete il telefono dalle mani del ragazzo o almeno bloccategli la connessione), Jae dopo un paio di prestazioni negative (addirittura 0 punti nella sfida successiva a quella con i Jazz), è tornato a macinare gioco ed ottime prestazioni. I suoi 13.1 punti, 4.6 rimbalzi sarebbero già da soli sufficienti a farne felice possessore di un biglietto verde verso un periodo positivo, se a questo aggiungiamo un bel 50.0% al tiro da 3 PT (volenti o nolenti il nostro marchio di fabbrica), la valutazione si scrive da sé, ed allora perché l'ho scritta io? Misteri della testiera.

Amir Jalla Johnson ha saltato una partita contro Washington per un problema alla caviglia, quindi ha giocato 9 delle 10 partite prese in esame. Diciamo che anche se qualche segno di miglioramento è più che visibile, specie in difesa dove lotta come un gladiatore, c'è però da constatare come il ragazzo stia giocando una delle sue peggiori stagioni a livello statistico. Bisogna andare a quando era imberbe a Detroit all'inizio della sua carriera NBA per trovare numeri comparabili. Anche in queste 9 partite si sono abbassati alcuni valori rispetto a medie annuali già di per se basse, come i punti segnati scesi da 6.4 di media stagionale a 5.9 del periodo o come la percentuale al tiro scesa dal 53.2% al 43.9%. Salgono invece i rimbalzi da 4.5 a 5.7, un buon segnale almeno questo. Però non posso che attribuirgli un valore negativo e mi spiace un po', perché vedo un progresso, ma non sufficiente per un uomo da quintetto NBA.

Resta sostanzialmente stabile Alfred Joel Horford con numeri che sono perfettamente aderenti con quelli delle medie di stagione. Quindi perché non è un giudizio positivo? Grazie per la domanda e vi rispondo subito: perché mi mancano quegli acuti proprio del suo lignaggio, quelle prestazioni che mi aspetto e che voglio dal nostro Al. Certo, sono esigente e lo so, ma dal numero due (sulla carta) della nostra squadra, è il minimo che mi aspetto. Certo è stato decisivo nella sfida contro Phila, quando ha messo un canestro dall'angolo nell'ultimo minuto per il +1 che ha deciso di fatto l'incontro, ma non mi accontento ed è esattamente quello che mi aspetto, più di queste giocate da lui.

Terry William Rozier è sparito dai radar il giorno della partita di Natale e riapparso come un novello Houdini (l'illusionista non in nostro ex play), solo tre partite dopo contro Miami, ma più per le difficoltà nel roster che altro. Terry comunque sia sta dando qualcosa, grazie a quelle incredibile doti atletiche in primis. C'è anche l'acuto che definirei al limite del godimento fisico, contro Washington in cui i suoi 11 punti sono risultati vitali per la vittoria ed era in campo nell'allungo decisivo, grande attestato di stima di Stevens. Il terreno positivo lo otterrà immediatamente, lo prometto, a patto che trovi un po' di continuità.

Marcus Osmond Smart quando c'è stato bisogno di alzare il suo rendimento a causa di qualche defezione nel roster, leggete Bradley, lo ha fatto senza grossi problemi. Addirittura il ragazzo è andato oltre il suo endemico problema delle percentuali al tiro, non a caso nel periodo è al 39.4% dal campo e 39.5% da 3PT, ben sopra le sue medie stagionali. A meno che non gli piaccia prenderci tutti in giro ed in realtà potrebbe avere le percentuali di Ray Allen, apprezzo tantissimo questo suo sacrificarsi e darsi da fare per il team, se a questo aggiungiamo che tira con il 89.2% i liberi e smazza ben 5.0 assist a sera, questo ne fa tra i più positivi di questa frazione di stagione.

Anche Jaylen Marselles Brown ha giocato 9 delle 10 partite in questione, ma ha avuto un netto calo nel rendimento. Tutti i suoi numeri sono, se non in picchiata, in netta diminuzione. Questo è anche dovuto ad un utilizzo altalenante da parte di Stevens, che non sempre crede nel ragazzo. Tempo di crescere c'è, nessuno ha fretta, ed è innegabile che il ragazzo abbia numeri notevoli. Restano comunque negli occhi alcuni lampi, come lo schiaccione con tanto di urlo per terrorizzare l'Est contro Atlanta.

Jonas Jerebko è stabilissimo nei suoi numeri stagionali, un vero metronomo. Da o cerca di dare sempre qualcosa in uscita dalla panchina, spesso gli si chiede di difendere e prendere dei tiri da 3PT, cose entrambe nelle corde di JJ. Non tanti gli acuti da segnalare, se non la sfida a Cleveland o quella contro Washington. In generale comunque sono contento di avere Jonas con noi, è uno di quei giocatori che sai che scenderanno in campo cercando di dare tutto quello che hanno, tanto o poco che sia.

So che alcuni non saranno d'accordo con la valutazione positiva di Kelly Tyler Olynyk, anzi forse la maggioranza, ma lo trovo in continua crescita e voglio premiarlo. Ma non è solo leggendo i numeri che sta salendo, ad esempio sta tirando col 43.3% da 3PT (non poco), ma è soprattutto per lo spirito. Quando vedo un mediocre (?!?) difensore come lui sbattersi su ogni pallone come se fosse il possesso decisivo della stagione, mi si riempe il cuore di gioia. Non è sempre così, Kelly ha spesso dei passaggi a vuoto imbarazzanti, ma non in queste ultime partite, oltretutto dove gli arbitri lo stanno molto penalizzando.

Gerald Green ha dato davvero tanto alla squadra con prestazioni notevoli e spesso determinanti per la vittoria. In pochi minuti in campo (13.1) ha segnato 8.6 pts di media, col 48.2% dal campo e 44.4% da 3PT. Alcuni acuti come contro Miami (19), New Orleans (15) e Toronto (14) hanno decretato un periodo magico per il nostro veterano. Se qualcuno si chiedesse poi se le gambe sono ancora quelle dei tempi migliori, gli suggerirei di andarsi a vedere l'alley-oop contro Atlanta, con la sua testa ad altezza ferro. Vola Gerald, vola....

NG: Non posso giudicare alcuni giocatori per quanto poco o nulla li abbiamo visti in campo. Infatti il numero di partite, e relativi minuti, per i nostri giocatori di complemento (spero nessuno si offenda) sono stati rispettivamente:
James Young 0 partite e quindi 0 minuti, oltre ad un infortunio alla caviglia.
Demetrius Montell Jackson 0 partite e quindi anche per lui 0 minuti.
Tyler Paul Zeller 2 partite e poco più di 15 minuti in totale, prima dell'infezione che lo ha messo KO.
Jordan Mickey ha giocato solo una partita, peraltro in quintetto, per un totale di 13:59 minuti, davvero troppo poco per una valutazione.

Per il nostro Bradley Kent Stevens non potevo continuare con valori negativi o neutri, la squadra vince ed il record complessivo è buono nonostante le assenze. I miei dubbi sono sul modo di mettere in campo la squadra, cioè sempre troppo monotematica. Lo small ball sembra essere diventato un dogma, non si può giocare l'ultimo quarto senza questo assetto, così come la ricerca ossessiva del tiro pesante, sempre più predominante. Però, mi ripeto, onore a chi vince e lui in questo momento ha ragione, spero continuerà ad aver ragione fino alle finali interstellari per il dominio dei mondi liberi.

[2016/2017] Borsino #4   di Deep   |   Pubblicato il 16/01/2017
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