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Approfondimenti  »  [2016/2017] Borsino #7


[2016/2017] Borsino #7   di Deep   |   Pubblicato il 21/03/2017

Eccoci giunti al penultimo appuntamento dell'anno col nostro borsino, mamma mia come passa veloce il tempo. Questo borsino prende in esame 10 partite, partendo dalla vittoria contro i Lakers del 03.03.2017 fino alla vittoria di ieri 20.03.2017 in casa contro gli Wizards. In questo periodo il bilancio è di 6-4, ed è compreso il viaggio ad Ovest con 5 partite consecutive.

Isaiah Jamar Thomas gioca 8 delle 10 partite in esame, ed anche se c'è una leggera flessione nei numeri, stiamo sempre parlando di eccellenza. Ora pensare di mettere un giudizio diverso dal positivo ad un giocatore che porta 25.6 pts, 4.5 ast, 1.9 stl tirnado il 46.0% dal campo, sarebbe semplicemente follia, ed infatti non ci penso minimamente. Del periodo c'è un solo grande errore che è rappresentato da quella palla persa contro Phoenix nel finale, per il resto una altro periodo da incorniciare, anche perché senza di lui abbiamo capito ancor più quanto sia importante, anzi indispensabile.

Avery Antonio Bradley dopo un lungo periodo di stop, è tornato in campo giusto a ridosso di questo periodo. Chiaro che le gambe non fossero al massimo e che i minuti fossero limitati, ma nonostante questo il nostro numero 0 ha tenuto medie di 15.9 pts col 46.3% dal campo ed il 40.9% da 3PT. I minuti sono andati in crescendo così come l'impatto sui nostri destini. Chiaro che sia diventato insostituibile questo ragazzo.

Corey Jae Crowder vive un ottimo momento. Non solo per i 12.3 pts e i ben 8.0 reb di media, ma perché sta tornando ad incidere prepotentemente sulle partite. Il suo apporto nei finali è in crescita esponenziale, così come la presenza fisica in difesa e sotto i tabelloni. Così come per Bradley, constare un aumento del rendimento ora che ci avviciniamo ai playoff è davvero un bel segno.

Giudicare Amir Jalla Johnson solo dai numeri è sbagliato, perché l'apporto del ragazzo va oltre questi. Però non si può non notare il fatto che Stevens lo utilizzi molto poco nei momenti decisivi della partita e che in alcune circostanze non faccia nulla per meritarsi fiducia. Ma ci sono delle eccezioni, come ieri contro gli Wizards, in cui Amir anche con numeri miseri, ha messo la sua esperienza e la sua attitudine difensiva al servizio dei compagni. Servono giocatori così, che si sacrifichino per la causa.

Eccone un altro che sta salendo nel suo rendimento. Alfred Joel Horford è in netto miglioramento specie rispetto al periodo precedente con i suoi 16.7 pts, 7.0 reb e 5.0 ast (nessun lungo passa come lui). Oltre a questo aspetto prettamente numerico, c'è da constatare come la faccia e l'atteggiamento di Al siano cambiate, con un'impennata di aggressività. Evidentemente anche lui sente odore di playoff e sta alzando l'asticella del suo rendimento.

Terry William Rozier deve trovare assolutamente continuità. Non può passare da prestazioni con 0 punti, ad altre da 14, per poi tornare a 0. Ok i punti non sono tutto, infatti spesso Terry ci mette altro come i rimbalzi o gli assist, ma deve comunque poter essere un affidabile uomo di rotazione. Quando Stevens gira lo sguardo verso di lui in panchina, non deve essere colto da dubbi su quale tipo di Rozier sia venuto alla partita, ma deve poter contare sul suo certo contributo.

Se ne facciamo una questione di numeri per Marcus Osmond Smart ci sono molte cose che proprio non vanno, come il tremendo 14.3% da 3PT o le 2.2 palle perse. Se ne facciamo una questione di scelte, anche qui sarebbe in terreno molto negativo, perché il nostro Marcus non è un grande estimatore di Spike Lee e non fa la cosa giusta, intestardendosi in soluzioni mal consigliate. Ma se ne facciamo una questione di energia e sacrificio, Smart è il migliore dei Celtics sempre e comunque, con giri di vantaggio sul secondo. E' il giocatore che tutti vorrebbero avere in squadra, che gli avversari odiano e che il pubblico ama.

Periodo agitato quello del nostro rookie Jaylen Marselles Brown. Sì perché oltre al rendimento sul campo, ottimo nella prima parte del periodo in oggetto, meno in queste ultime uscite (usando un eufemismo), Brown ci ha messo anche un bel litigio con Smart in panchina durante un TO nella vittoria con Minnesota. Sono dovuti intervenire i compagni, Crowder su tutti, per far terminare la diatriba, segno che il ragazzo ha comunque molta personalità, pure troppa dicono i maligni. Sul campo c'è stata una flessione di rendimento ed anche di utilizzo, segno che il rookie seppur a sprazzi sia dimostrando il suo lavoro, deve ancora lavorare molto.

Jonas Jerebko è un altro del roster che mi sembra in caduta libera, il suo scarso utilizzo dell'ultimo periodo, compreso il mancato utilizzo di ieri, la dicono molto sul suo stato attuale. Anche se non bisogna giudicare solo i numeri, i 2.6 pts, 2.8 reb sono poca cosa, ma quello che mi stupisce è lo scarso approccio difensivo ed in generale la poca energia a disposizione. Speriamo torni lo Jerebko dei playoff scorsi, sarebbe molto importante.

Kelly Tyler Olynyk  continua ad essere un X-Men mutaforma. Può essere un cecchino dalla mano morbidissima, un rimbalzista da primato, oppure un ombra sullo sfondo. Non sappiamo davvero mai chi arriverà alla partita. Son sincero non so mai che trend affibbiargli, ogni volta che ci penso potrei dargli qualcosa di diverso. Anche in questo periodo quindi resto col mio 6 politico, cosa che non mi fa onore lo ammetto, provate ad aiutarmi voi.

N.G. Non posso dare una valutazione agli atri ragazzi del roster. Su Gerald Green forse potrei azzardare un giudizio positivo, perché contestualizzando il suo ruolo, lui deve entrare e dare qualche punto, cosa che puntualmente fa, ma giocando davvero troppo poco. Quindi per lui e per gli altri, non mi lancio in un ardito giudizio.

Lo sguardo di brace di Bradley Kent Stevens ieri durante un timeout per un inizio non brillante, dopo una palla persa da Rozier, ci ha detto molto del personaggio. Ha guardato i suoi che rientravano in panchina uno ad uno e nessuno, dal più giovane fino al veterano, ha osato incrociare il suo sguardo, men che meno proferire verbo, segno che Brad ha davvero in mano l'anima di questa squadra e che i suoi giocatori lo rispettano e molto. Per il resto non c'è molto da aggiungere, stagione fantastica, conduzione della squadra ottima ed allenatore che è asceso alla vetta coi migliori della lega. Ha confermato che il canto delle sirene di alcuni prestigiosi atenei universitari non gli interessano e che lui vuole restare ai Celtics ed a Boston, bene così.

[2016/2017] Borsino #7   di Deep   |   Pubblicato il 21/03/2017
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