Breve premessa: È un draft a mio giudizio meno profondo e dalla media di talento più bassa rispetto a quello dell’anno passato e dell’anno prima ancora. Per cui alla fine pur volendo arrivare alla soglia dei 50 prospetti, come avevo fatto o scorso anno, ho desistito ben prima (sono 33, un numero a caso). Però, è un draft con alcuni giocatori che potrebbero diventare dei perenni all-star.
Non ho in tiro i tre europei che sono dati da moltissimi mock tra i primi trenta chiamati, non li conosco abbastanza, non ho mai visto una loro partita ma dagli spezzoni di Youtube sembrerebbero mooolto interessanti, in particolare SEKOU DOUMBOUYA. Vorrei invece osservare qualche match di summer league prima di dire la mia su GOGA BITADZE e LUKA SAMANIC. I centimetri non si insegnano, è vero, ma questi due ragazzoni hanno tecnica raffinata e tempismo. Il georgiano forse appena più pronto del croato.
Ho suddiviso i prospetti in 3 categorie: trattatori di palla, esterni, lunghi.
I Celtics sono in un momento estremamente delicato. Le scelte saranno un segnale molto importante della direzione che si intraprende. La mia idea di possibili obiettivi ho voluto sottolinearla con evidenza.
Trattatori di palla
JA MORANT G 6-3 MURRAY STATE So
Qualcuno lo paragona a Russell Westbrook, qualcun altro ha già scomodato il paragone con il primo Derrick Rose, probabilmente per quei garretti d’acciaio che gli permettono di saltare sulla testa dei difensori e pure schiacciare a due mani, nel traffico, proprio come quel formidabile Rose prima degli accidenti alle ginocchia. Morant è sì atletico ma è anche un tiratore molto preciso dalla distanza (siamo al 50% complessivo, con il 36% da 3), passatore sublime, va pure con continuità a rimbalzo, in particolare quelli lunghi, e poi è scaltro, è veloce, è un buon difensore per capacità di anticipo, per i recuperi e fin per le stoppate ( quasi una a partita !). Forza molto e perde tanti palloni. Tanti. Così tanti che potrebbe andare in quadrupla doppia di punti, rimbalzi, assist e perse ogni sera. Non so se è un vincente ma è senza dubbio un giocatore eccitante.
DARIUS GARLAND G 6-3 VANDERBILT Fr
Se ne parla da quando era un ragazzino e praticamente non c’è stato evento giovanile nazionale e internazionale che non lo abbia coinvolto. E’ un tiratore innanzitutto. Dal tiro morbido, arcuato, preciso. Poi è pure un palleggiatore estroso, un giocoliere funambolico che muove il pallone alla velocità di un globetrotter schiaffeggiandolo e carezzandolo a seconda . Non un passatore sopra la media. Non direi. Qualcuno ha azzardato il paragone con Steph Curry (rispetto al quale ha la stazza), qualcun altro con tal Kyrie Irving (rispetto al quale ha la stessa sinistra tendenza egocentrica). Lui dice di ispirarsi a Damian Lillard. Uscirà tra la 4 e la 8, chi cerca un giocoliere in lui lo troverà.
COBY WHITE G 6-5 NORTH CAROLINA Fr
Quasi quasi ci vado matto. Stile di gioco d’altri tempi. Il modo in cui corre, il modo in cui trasecola palleggiando, anche il modo in cui tira (non bellissimo ma efficace), l’acconciatura poi non parliamone neanche ma certamente fa il suo: sembra di tornare agli anni 70. Grande istinto: tira, palleggia, sa passare. Ogni tanto esagera alla ricerca di soluzioni fuori controllo, ha il fisico per giocare guardia tiratrice ma è bello immaginarlo come playmaker anche perchè in qualche frangente ha rivelato (così almeno mi sembra di capire) grande attitudine al ruolo. A NC è cresciuto partita dopo partita, inesorabilmente. Poi ha sbagliato l’ultima. Sarà scelto in lotteria.
TY JEROME G 6-5 VIRGINIA Jr
Bianco che tira da lontano. Non ha il passo e il ritmo per fare stabilmente il portatore di palla ma ha la visione di gioco per passare bene. Molto bene. Non ha neanche la rapidità di esecuzione per diventare un tiratore affidabile tra i pro. Però (il però c’è!), ogni volta che l’ho visto ho pensato che sa giocare, sa leggere la partita, è equilibrato, non butta via palloni mai, sa difendere con tenacia e intelligenza sopperendo ai suoi limiti fisici. Uno così lo vorrei sempre in squadra. Tra fine primo giro e la metà del secondo giro.
SHAMORIE PONDS G 6-0 ST JOHNS Jr
Affidabile piccoletto con un enorme talento offensivo sia come realizzatore che anche come passatore. Palleggiatore sublime, molto intelligente nella gestione, difficilmente spreca un pallone. Ha un tiro in sospensione mancino ed efficace, viene da un terzo anno a quasi 20 punti a partita e oltre 5 assist. Creativo nelle conclusioni e creativo nei passaggi smarcanti. Mi ha ricordato Tim Hardaway, l’originale, il papà, per il corpo compatto e tarchiato, la velocità di esecuzione.
CARSEN EDWARDS G 6-0 PURDUE Jr
Ha disputato un torneo finale di impressionante rendimento, firmando alcune prestazioni semplicemente storiche, (ad esempio era dal 2004 che qualcuno non firmava oltre 40 punti in una partita). Nonostante non sia che 180 cm di altezza ha braccia lunghe quasi 2 metri ed è più una guardia tiratrice intrappolata in un corpo da play, che un play. Nel senso che pur avendo un controllo di palla eccellente, non è un gran passatore, la passa poco, tende a tirare. Incrocia il palleggio, arresto e tiro: sbang! In 36 partite nel suo terzo anno a Purdue, ha viaggiato a oltre 24 punti di media in 36 minuti. È un realizzatore! Potrebbe venirne fuori un Eddie House!
Esterni
JARRETT CULVER G 6-6 TEXAS TECH So
C’è qualcosa che non sappia fare? Non tira benissimo da tre e neanche i liberi. Per il resto è una iradiddio, guardia alta (quasi 2 metri) capace di difendere con aggressività e andare in transizione. Mani rapidissime e pensiero saettante, il ragazzo gioca per la squadra e non per sé stesso, ma se poi c’è da mettere il tiro importante si prende pure quella responsabilità. Fantastico passatore, la sua visione di gioco e il suo altruismo lo staccano nella mia graduatoria delle guardie al vertice assoluto. Ho solo qualche dubbio sul suo controllo della palla, non è un palleggiatore sopraffino (mi sembra il fondamentale in cui è più carente), per cui a Texas Tech era più ala che guardia, perfetto per i ritmi e le stazze degli universitari, ma in NBA deve diventare una guardia per forza. Un nuovo Stacey Augmon ma con in più il tiro e il passaggio, potenzialmente un all-star.
ZION WILLIAMSON F 6-6 DUKE Fr
I liberi non li tira bene. Ogni tanto qualche pallone lo butta via. Per il resto, tutto il resto, è un mostro impressionante. Elettrizzante. Corpo forgiato per muscoli scolpiti da centometrista caraibico, potenza esplosiva, polpacci detonanti, bicipiti di acciaio. Corre, tira, schiaccia, passa, allunga, penetra, salta, va a rimbalzo, sporca traiettorie, si sbuccia anche le ginocchia. Domina. Sarà alto 196 cm con tutta la generosità del metro e del centimetro ma gioca sopra il ferro come giocava Larry Johnson da UNLV (poi Charlotte e NY) ma con più tiro da fuori. Mancino, meccanico, a scatto ma lo mette. Avrà certamente un impatto importante fin da subito e almeno finchè le fibre muscolari sapranno tenere tutto quell’amperaggio là.
RJ BARRETT F-G 6-7 DUKE Fr
Prima che Zion esplodesse tutto il suo roboante talento, il canadese era il più stimato candidato alla primissima chiamata al draft. Io francamente mi aspettavo di più da lui. Ai mondiali juniores di un paio di anni fa aveva sbaragliato la concorrenza e sembrava un passo avanti a tutti. Realizzatore e passatore sopraffino (ecco, questo mi piace parecchio: la sua naturalissima attitudine a passare il pallone e non solo a tirare). Ala piccola barra guardia alta dai fondamentali curatissimi (è cresciuto a pane e palla a spicchi, suo papà ex giocatore è nello staff tecnico della nazionale canadese, il suo padrino e mentore è Steve Nash…), mancino, ottimo tiratore ma discontinuo dalla distanza (30% da 3), più continuo da dentro l’arco. Notevole attitudine al rimbalzo, se rapportata alla stazza e al ruolo. Come Zion non tira bene i liberi e perde qualche pallone di troppo. Mi sembra di capire che non sarà lui il futuro Grant Hill ma se la fortuna lo assiste avrà una carriera formidabile.
CAMERON REDDISH F 6-8 DUKE Fr
Da quel poco che avevo visto di filmati prima del suo approdo a Duke, Cameron Reddish, ragazzone di Westtown Township, PA, lo confesso, era quello che mi sembrava il più intrigante, in prospettiva NBA, dei 3 del ipotetico trio delle meraviglie. Più di Zion e Barrett. Non ci avevo visto giusto. La sua annata al college è stata appena discreta, in generale assai sotto le attese della vigilia. Si è come arreso al ruolo di terzo violino, senza troppo scuotersi. Determinazione e dedizione non sembrerebbero quindi albergare dentro questo corpaccione di oltre 2 metri. Un anno fa era dato tra i primi 5 ma ho la sensazione che andrà attorno alla 10. Eppure, questo sa fare tutto e a sprazzi il suo talento si è rivelato abbagliante. Atletico, buon tiratore, corre, salta, ottima attitudine al recupero difensivo. Non diventerà Paul George come qualcuno aveva avventatamente pronosticato e forse non diventa neanche un Rudy Gay.
DE’ANDRE HUNTER F 6-7 VIRGINIA So
Due metri di altezza e braccia lunghissime (7-2!!!), il secondo anno nativo di Philadelphia è uno dei prospetti più solidi e affidabili di tutto il draft. Ottimo attaccante, con percentuali al tiro altissime dentro e fuori, ai liberi, in transizione, a difesa schierata. Difensore versatile e intelligente, capace di tenere il passo delle guardie e di anticipare le ali forti, non un grande rimbalzista ma ha comunque l’attitudine a saltare, sgomitare, prendere spazio. Forse è soprattutto un ottimo tiratore dalla lunga quando è piazzato in angolo (in particolare a destra, rispetto al fronte d’attacco, come ampiamente rivelato nella vittoriosa finale contro Texas Tech) e meno, assai meno, se parte da un’azione manovrata o addirittura dal palleggio. Ecco: il controllo del palleggio non mi è mai sembrato da guardia o da ala piccola tecnica, lo trovo più da un 3-4, da ala forte tattica, cioè bassa di statura e dalla struttura da ala piccola, che tanto piace ad alcuni coach ( anche Stevens?). Insomma non sarà il prossimo Jimmy Butler, ma forse ne viene fuori il nuovo James Posey. (qualcuno in giro lo paragona a Taddeus Young)
PJ WASHINGTON PF 6-8 KENTUCKY So
Secondo anno da Kentucky con numeri di tutto rispetto e un’attitudine particolare a fare tutto bene, qualcosa in particolare (il rimbalzo d’attacco ad esempio, il semigancio a seguire, e anche un certo modo sublime di usare il piede perno e giocare spalle a canestro). Non ha il corpo forse per poter giocare a livello NBA il suo basket. Nel senso che mi sembra ancora leggerino per sgomitare al piano di sopra. Questa è l’idea che più volte ho avuto guardandolo. Troppo leggero per giocare i corpo a corpo con i pari ruolo NBA, non ha ancora saputo costruire un primo passo fronte a canestro, una partenza in palleggio, realmente affidabili. Impressionante, invece, il suo tiro dalla distanza (43% da tre) e su questo aspetto potrebbero consumarsi le sue migliori fortune al draft.
TYLER HERRO G 6-6 KENTUCKY Fr
Il ragazzino (appena 19 anni) è un bianco di quasi 2 metri che tira dalla media senza possibilità di errore. Ha le braccia corte, più corte di un ligure impenitente e non è un palleggiatore sopraffino. Si racconta che in allenamento ci siano settimane che non sbaglia un libero. Da freshman a Kentucky ha giocato 37 partite con oltre 32 minuti di media, e questi sono argomenti importanti!
Ha qualcosa nelle movenze a scatto e nel rilascio del tiro in sospensione che mi ricordano Predrag Danilovic e un certo modo di correre e muoversi in scivolamento laterale che mi evoca Zarko Paspalj (le stesse braccia corte?) due serbi che personalmente ho ammirato tantissimo e che la NBA l’hanno vista ma non da grandi protagonisti, per mancanza di esplosività, di attitudine, forse anche di voglia. Herro chissà.
ROMEO LANGFORD G 6-6 INDIANA Fr
Prediletto e prescelto del nostro super deep, che certamente subisce il talento cristallino quanto discontinuo di questo ragazzo dell’Indiana. Quasi due metri di altezza e fondamentali finissimi, velocità di esecuzione, capacità di trovare soluzioni creative in ogni situazione. Ha bisogno di trovare equilibrio, a mio giudizio, perché di suo ha una certa tendenza alla forzatura e da qualche partita l’ho visto uscire con degli score paurosi. Ha un’ottima attitudine al rimbalzo e sulle palle vaganti si avventa e parte in transizione alla velocità della luce (le braccia sono lunghissime, quasi 7 piedi, per cui ne viene pure qualche stoppata) ma non significa che è un difensore, tutt’altro: in difesa non mi sembra che si sia mai troppo sbattuto. Le percentuali al tiro dalla distanza e ai liberi non sono da fromboliere (27% da tre, 72% ai liberi). Inoltre, per quello che si legge in giro, dopo i workout la sua proiezione al draft sta calando. Facile che sia disponibile alla 14. Forse pure alla 20.
RUY HACHIMURA PF 6-8 GONZAGA Jr
Il nativo di Toyama, Giappone, è un’ala grande atipica, non di grande fisicità, dalle braccia lunghissime ma non un saltatore, non è un muscolare. Gioca di fino. A volte pure troppo. Felpato nelle movenze di avvicinamento a canestro rimane fondamentalmente un attaccante. Attaccante di primissimo livello però, con percentuali alte al tiro (anche da tre, anche se a ben guardare produce meno di un tiro a partita, quindi tiratore dalla distanza non è), con grande facilità di corsa, con un tiro dal mid range pressoché infallibile. Le medie invece dei rimbalzi, recuperi, stoppate, assist, sono sotto la media. Io lo vedo chiamato intorno alla venti (molti mock lo pongono più su) ma non mi sembra il nostro uomo.
NICKEIL ALEXANDER WALKER G 6-5 VIRGINIA TECH So
Ha il passo cadenzato, felpato, le braccia lunghe, l’ottimo controllo di palla che potrebbe farne una PG di 195 cm con viva attitudine difensiva e ottimo QI. Canadese anche lui, di Toronto per altro, con un secondo anno a Virginia Tech da 16.2 punti (con 4 assist, 4 rimbalzi, 2 recuperi) . L’ho visto poco. L’ho cercato molto. Gli ho visto cileccare una partita contro Duke, pur apprezzandone il suo ambidestrismo, la capacità di correre e difendere con perseveranza. Magari ne esce uno Shaun Livingston o un Brian Shaw. Chiamata tra la 18 e la 25.
NASSIR LITTLE G/F 6-6 NORTH CAROLINA Fr
Dopo aver dominato ogni tipo di evento pre-college (MVP al MacDonalds, MVP al Jordan Classic), Nassir Little era atteso alla prova della NCAA ad un livello di dominio degno di Williamson e Barrett. Non è andata così. Centellinato durante tutto l’anno, non è arrivato a 20 minuti di media a partita, facendo in tempo però a rivelare almeno in parte il suo enorme talento. Saltatore e competitore oltre la media. Potente. Più ala che guardia. Selezione del tiro discutibile, pessime le medie dalla lunga distanza (tipo Langford, deep non prederla male) ma buona attitudine difensiva, energico anche come stoppatore (sarebbe ad oltre 1 block a sera su 36 minuti di utilizzo), continuo poi, molto continuo nell’andare a rimbalzo. Più che ricordarlo, è chiaro che ha guardato tanto Kobe Bryant e vi si ispira. Ha giocato poco e forse non è mai entrato nelle grazie di Roy Williams. Aspetto da non trascurare. Era considerato una sicura chiamata da lotteria, ora è dato attorno alla 15. Ha un modo di saltare e una forza che mi hanno ricordato il povero Jerome Kersey, per chi lo rammenta.
KEVIN PORTER JR G 6-5 USC Fr
Talento clamoroso e un milione di perplessità sulla sua attitudine al lavoro. Una ventina di partite giocate nel suo primo anno a USC, poco più di venti minuti a partita. Orfano di padre da quando aveva 4 anni (per non dimenticarlo veste il numero 4), non deve aver avuto una vita troppo facile. A USC non si contano i fatti di insubordinazione e gli incidenti, l’atteggiamento da star, certe movenze alla Harden e il suo carattere focoso e poco incline alla disciplina non sembrano consigliare troppo la sua chiamata. Ma il talento c’è. Salta come una cavalletta. Sa incrociare le linee di passaggio e andare in contropiede. Tirava da tre con oltre il 41%. Quasi come tira i liberi (uno squallido 52%, che da solo testimonia una certa difficoltà a tenere la concentrazione). Può fare tutto a parte passare la palla (questo fondamentale proprio gli manca). Sarebbe in zona Celtics tra la 14 e la 24, a seconda dei mock. Io per molti motivi ci starei alla larga, per almeno altrettanti lo chiamerei. E se ne esce un altro Latrell Sprewell?!
MATISSE THYBULLE G-F 6-5 WASHINGTON Sr
Senior da Washington con una serie infinita di qualità difensive e un atteggiamento vincente in ogni frangente del gioco. Braccia lunghe e rapidissime, mulinellano recuperi e stoppate, si lancia sul parquet senza esitazione, intercetta e riparte, intelligenza superiore in ogni fase del gioco. Forte mentalmente. Ispirato. Sua madre è morta di cancro prima che lui iniziasse l’università. Studente e giocatore modello. Molto pronto a mio giudizio a diventare un role player, una sorta di agente speciale difensivo. In attacco comunque fa il suo, le percentuali al tiro sono basse da distanza medio e lunga. Ai liberi tira con l’85%! Se non si vuole rischiare, lui è una scelta da fare. Gli auguro una carriera alla Tony Allen! Chiamata alla 25 circa.
TALEN HORTON TUCKER G 6-4 IOWA STATE Fr
Ha un’espressione e un corpaccione che lo farebbero sembrare ben più grande della sua età. Ho preso un colpo a leggere che solo a fine novembre compirà 19 anni. 194 centimetri e braccia che superano i sette piedi, corpo compatto, muscoloso, con gambe potenti che lo fanno saltare sulla testa dei difensori. Deve migliorare ogni aspetto del gioco, soprattutto la precisione al tiro ancor prima che la selezione. Buonissimo difensore in uno contro uno, coriaceo e pugnace nel corpo a corpo. Un trattore quando parte in contropiede. Maturo, come si diceva, lo sembra di già.
CAMERON JOHNSON SF 6-7 NORTH CAROLINA Sr
Ala di 2 metri dai movimenti fluidi e dal tiro efficace, rapido nel rilascio, di buona tecnica (deep che dici?) nel suo anno da senior a NC gli ho visto giocare almeno due partite spettacolari contro i primi della classe. 24 punti, 7 rimbalzi e 4 assist contro Duke, 25 punti con un impressionante 6/8 da tre contro Gonzaga. Tiratore impressionante dalla distanza (oltre il 45% da tre con 6 tentativi a gara!!!), va a rimbalzo ed è un discreto passatore. Non è velocissimo, non ha un gran cambio di passo ma uscendo dai blocchi saprà far male anche al piano di sopra. In certe movenze ricorda Klay Thompson, ma se va bene diventa una specie di Justin Jackson (peraltro, già suo ex compagno) o di Jared Dudley.
KELDON JOHNSON F 6-6 KENTUCKY Fr
Il freshman da Kentucky è uno dei più promettenti esterni di tutto il lotto. Il suo anno di NCAA ha avuto dei momenti esaltanti e qualche partita girata storta ma il ragazzo ha mostrato di avere potenziale. Primo passo al fulmicotone, bel tiro in sospensione con rilascio soffice, si muove bene anche in post basso, spalle a canestro, facendo valere un uso del perno da manuale e un magistrale tempismo in elevazione. La prima volta che l’ho visto, ho pensato fosse un incrocio tra Marc Aguirre e Adrian Dantley, ali piccole piccole dominanti a fine anni ottanta sulla rotta tra Dallas e Detroit. Non diventerà così forte, ma nelle mani giuste ne verrà un giocatore vero.
DYLAN WINDLER SF 6-7 BELMONT Sr
Uno dei miei preferiti! Perchè nella perenne attesa del nuovo fenomeno bianco tiratore inarrestabile e passatore sublime (ehi, non guardate al mio avatar) mi sono imbattuto in questo ragazzo che magari non è un passatore sublime, forse neanche tanto un passatore, ma quanto a tirare… be’ questo la mette da ogni posizione. 2 metri appena appena, braccia non lunghe, ma rapide e anche forti, oltre quello che t’aspetti, fondamentali curati indefessamente (si dice che alleni maniacalmente il suo tiro ad ogni situazione fin da quando era un bambino). Rimbalzista strepitoso, considerando il ruolo e la stazza. Gli fa gioco il tempismo e il QI elevato. Ala piccola forse più che guardia alta. Nella sua ultima prestazione con Belmont, nella sconfitta contro la ben più quotata Maryland, ha realizzato 35 punti. Ha lo sguardo del vincente, del competitivo, di chi non vorrebbe mai e poi mai perdere. È nativo dell’Indiana, guarda caso. Chiamata tra la 25 e la 35. Volessimo anticipare il suo destino, io esulterei.
CHUMA OKEKE F 6-8 AUBURN So
Originario della Nigeria, combo ala con grande attitudine al tiro dalla distanza (38 % da oltre l’arco), capace di giocare spalle a canestro come di andare in palleggio fronte a canestro e sfidare le difese. Stazza e ottimi fondamentali. Notevole attitudine all’anticipo, al recupero, alla stoppata, in un contesto di small ball diventa un 4 ideale. Altrimenti è un 3 potente ma con visione di gioco e controllo del corpo. Ho letto da qualche parte di paragoni con Robert Horry ma forse ricorda più Marvin Williams.
Lunghi
BOL BOL C 7-3 OREGON Fr
BOL BOL è un talento pazzesco, con il limite dei piedi non rapidissimi ( ci sta vista l'altezza) ma se il suo papà ogni tanto tirava da tre lui lo supera, lui è un tiratore affidabile e continuo, dalla formidabile abilità da dietro l’arco, tirando con il 52% complessivo per tre tentativi a partita.
In sole 9 partite a Oregon ha avuto medie di oltre venti punti e quasi 10 rimbalzi. Ma ciò che mi ha impressionato è stato il suo gioco. Le sue movenze. Fin agile per la stazza. Stoppatore da tre bloccate a sera, coordinato al punto da non avere mai avuto problemi di falli. Non è un difensore ma neanche un mollaccione. Senza l'infortunio sarebbe stata sicura una chiamata nelle prime 8. L’infortunio ha minato le certezze di tanti, per cui alla 14 potrebbe essere ancora disponibile. Se la salute lo accompagnasse, allora nessun dubbio: diventerà qualcuno anche in NBA, è un ragazzo speciale con lo sguardo fiero di un guerriero Masai.
BRUNO FERNANDO C 6-10 MARYLAND So
Il lungo proveniente da Luanda, Angola, è certamente tra i primi 5 centri del draft e forse lo era già l’anno passato, quando già era pronosticato come sicura chiamata da primo giro. Lungo non lunghissimo a ben vedere perché a occhio e croce sarà un 2 metri e 4 cm, ma ha braccia interminabili e un corpo forte e flessuoso, corre e attacca con decisione, salta, ha un ottimo gioco in post, piedi veloci, qualche buon numero anche fronte a canestro. Tira bene i liberi (quasi 80%), passa discretamente. Tutti sono concordi nel riconoscergli etica lavorativa, abnegazione , spirito sereno. In difesa non mi è sembrato un fulmine ma segna 10.6 rimbalzi a partita (su 34 giocate) e 1.9 stoppate in 30 minuti di utilizzo medio. Non male! Penso possa considerarsi prima che un centro un’ala grande vecchio stampo, senza ancora velleità di tiro da tre. Potrebbe venirne fuori qualcosa di simile ad un Derrick Favors.
JAXSON HAYES C 6-11 TEXAS Fr
Da molti mock considerate il miglior centro del draft. Non l’ho visto giocare troppe volte ma da quelle tre-quattro partite in cui l’ho seguito (più tutti gli highlights) ho maturato la sensazione che ci sia un grande potenziale ancora in gran parte da rivelare e tantissimo lavoro da fare. Chi lo sceglie si ritrova tra le fila un quasi sette piedi con le braccia lunghe e i polpastrelli ben educati (tira i liberi con un incoraggiante 74%) che in 32 partite, giocando 23 minuti di media, ha messo assieme 10 punti, 5 rimbalzi e oltre 2 stoppate. Non ha ancora un grande controllo del corpo. Non tira da oltre un metro. Fondamentalmente schiaccia. Tende ad essere falloso, molto falloso (da qui il minutaggio ridotto), a rimbalzo non è ancora un fulmine. Però, sembrerebbe avere etica di lavoro e volontà di migliorarsi, dal suo arrivo all’università è cresciuto tantissimo, non solo nelle considerazioni dei mock, anche nei fatti (quando si dice buon sangue: suo papà Jonathan è stato professionista in NFL per 12 anni ed è il Tight end coach ai Cincinnati Bengals). Chi lo sceglie non porterà a casa un dominatore dell’area ma un corpaccione da sviluppare tecnicamente tipo il nostro Ronfo Williams e che magari ti diventa un Jarrett Allen o addirittura un De Andre Jordan (se tutte le costellazioni si allineano). Ha appena compiuto 19 anni.
BRANDON CLARKE PF 6-8 GONZAGA Jr
Se i giocatori d’area “devono” tirare e realizzare dalla distanza, lui non è quel giocatore. Se, invece, un giocatore d’area deve fare tutto quello che occorre per vincere, in difesa e in attacco, senza lesinare sforzo, impegno, dedizione, capacità di coinvolgimento, allora lui è un top ten. Sarà alto 2 metri e 2, ma il canadese di Vancouver è flessuoso come un bambù ed è un saltatore tale da poter giocare ala grande vecchio stile e centro eventualmente qualche minuto. Rimbalzista accanito, taglia-fuorista da competizione, stoppatore formidabile per tempismo (non è lunghissimo e le braccia sono corte), passa discretamente bene, non spreca un pallone, lui è un giocatore fatto e finito. Senza punti deboli, mentalmente fortissimo, carismatico. Nella gara che fa entrare Gonzaga in sweet sixteen, vinta per 71-83 contro Baylor, è a referto con 36 punti (15/18 da due), 8 rimbalzi, 5 stoppate e 3 assist. È il primo giocatore dai tempi di Shaquille O'Neal a realizzare una gara nel torneo con 35+ punti e 5+ stoppate. Potrebbe saltarci fuori un nuovo Buck Williams. O magari anche qualcosa di più di un Leon Powe. Con deferenza scrivendo.
MFIONDU KAGENBELE C 6-10 FLORIDA STATE So
A parte la difficoltà di pronuncia del nome, il lungo canadese dei Seminoles è probabilmente il centro che darà nell’immediato più certezze di tutti. Potenziale ce n’è. Corpaccione ben forte e abbastanza veloce. Più potente che agile. Saltatore sopra la media. Buon tiratore dalla distanza (pure notevole, tipo 8 metri), gioca con grande intensità e mostra sempre un atteggiamento molto positivo. Forte soprattutto in attacco, per adesso, ma non è escluso che possa trasformarsi in un ottimo difensore. Per adesso tende a coprirsi di falli. Suo zio (fratello di sua madre) è niente poco di meno di Dikembe Mutombo. Considerato tra la 10 e la 15. Per me sarebbe intorno alla 25. Ricorda vagamente Ibaka (forse più nella fisionomia che tecnicamente)
JONTAY PORTER C 6-11 MISSOURI So
Centro dalla mano raffinate, che probabilmente sarebbe stato un’ala grande coi fiocchi venti anni fa e che adesso potrebbe essere un centro tattico che gioca lontano dal canestro. Magari non prende tanti rimbalzi e non sgomita sotto le plance, però, ha visione di gioco, passa bene, recupera palloni, ha qualche problema a gestirsi con i falli ma ha ugualmente avuto un anno da sophomore con 10 punti e quasi 7 rimbalzi in meno di 25 minuti. Più che molle, gioca ad un ritmo cadenzato e desta qualche scetticismo la sua scarsa propensione alla corsa, al salto, all’atleticismo. Con assai meno potenziale, ricorda Brook Lopez.
GRANT WILLIAMS PF 6-7 TENNESSEE Jr
Neanche 2 metri (1.97 magari?) compatti, tarchiati, compressi e di straripante efficienza. Non è atletico, ma è furbo, tecnico, voluminoso. Braccia forti su un busto largo. Culo che scula e si fa largo in area creando spazio al post. Adoro Grant Williams, terzo anno da Tennessee, è una power forward senza particolari punti deboli, a parte la statura. Buono a rimbalzo, ottimo passatore, rapido più che veloce. Con i piedi a terra ha un rilascio del tiro frontale lento, però è preciso. Gran lavoratore, almeno così si racconta di lui, capace di incrementare ogni anno il suo bagaglio di movimenti in post (già da accademico), aggiungendovi anche un tiretto dalla lunga e media distanza già oggi abbastanza continui. Tira i liberi con l’82% (andando dalla lunetta 7 volte a sera). Lo vedo tra la 20 e la 25.
NICOLAS CLAXTON C 6-11 GEORGIA So
Filiforme secondo anno di almeno 2 metri e 8. Ala grande più che centro. Oppure centro in un’accezione modernissima. Pura energia e versatilità. Sa mettere palla per terra e palleggiare, è capace di giocare fronte a canestro e partire dal palleggio, può virare nel traffico e affondare una schiacciata, sa tirare dalla distanza e mettere il piazzato dall’angolo. Ha un talento vastissimo che andrebbe meglio calibrato. Percentuali modeste al tiro da ogni distanza. Difensore distratto, però ottimo nel fondamentale della stoppata, meno a rimbalzo (comunque 9 a partita), non conosce l’arte del tagliafuori. Passa bene il pallone, molto molto bene, gli ho visto aprire il contropiede con fendenti illuminanti, smarcare i tagliatori giocando alto, riaprire al tiratore nell’angolo mentre scivola sul lato debole. Mi ricorda John Salley. O anche Thurl Bayley. Sta guadagnando considerazione ad ogni workout!
SAGABA KONATE C 6-7 WEST VIRGINIA Jr
Centro di 2 metri e basta! SA-GA-BA’ KO-NA-TE’ è già nel nome un inno alla battaglia. O un inno alla gioia, alla gioia di giocare e di competere. Nativo del Mali, terzo anno a West Virginia con una carica di energia positiva straripante. Ho ancora negli occhi la sia partita fantastica contro Villanova dello scorso anno e spero non siano troppi a ricordare come abbia annullato Paschall, Stoppatore da 3 a sera giocando 24 minuti di media. Rimbalzista da 8 a sera con 13,5 punti e nessuna paura. Si diceva 2 metri ma poi braccia lunghe e mani fortissime. Tira da 3 con il 39% e non una volta ogni tanto ma 3 a partita. Tira i liberi con l’81%. Perde qualche pallone e nella foga di anticipare e stoppare tende a commettere qualche fallo di troppo. Il corpaccione è da elite. Alto non troppo ma largo il giusto! Alla numero 51 se fosse disponibile mi ci fiondo!
Le mie ipotesi di scelta Celtics
14. a. Brandon Clarke se fosse disponibile non lo lascerei passare. Lui può immediatamente darci qualcosa nell’area, partendo dalla panchina.
14. b. Potrebbe essere disponibile un esterno talentuoso come Romeo Langford, Herro, Little… ma abbiamo bisogno di esterni che giocano 2-3?
14. c. Bol Bol è stuzzicante, se si avessero piene rassicurazioni sulla sua tenuta fisica, perché no?
20. Kevin Porter Jr è uno problematico ma ha talento da futuro all star e magari sotto l’ala giudiziosa di un Marcus Smart, in uno spogliatoio equilibrato come il nostro, con un front office così ben definito nei ruoli come quello dei Celtics … (ok, questa cosa l’avevo scritta una settimana fa)
22. Ty Jerome è quel tipo di giocatore affidabile e utilissimo che potrebbe bilanciare il rischio della scelta di un Kevin Porter Jr.
51. a. Sagaba Konate è il mio uomo!
51. b. Shamorie Ponds potrebbe essere da subito un validissimo back up del play titolare (chi?).
51. c. Carsen Edwards andrà via prima… ma nel caso fosse presente …
Il mio mock
1. ZION WILLIAMSON. mai come quest’anno: un uomo solo al comando!
2. JA MORANT, Conley è già stato impacchettato … Memphis lo aspetta
3. RJ BARRETT, a New York si riparte (per l’ennesima volta) da lui!
4. JARRET CULVER, un tuttofare formidabile
5. DE ANDRE HUNTER, in fondo spero proprio che i Cavs vadano su altro
6. COBY WHITE, quel che manca ai Suns
7. DARIUS GARLAND, lo vedrei meglio a Chicago che a Phoenix
8. CAM REDDISH, caduto indietro ma non troppo
9. JACKSON HAYES, finalmente un centro
10. PJ WASHINGTON, anche se forse sono coperti nel ruolo
11. SEKOU DOUMBOUYA, sembra forte il francesino di Limoges
12. NASSIR LITTLE, ho come l’ idea che Jordan uno così da NC non lo farà passare
13. ROMEO LANGFORD, talento cristallino (lo metto qui, così vediamo deep la faccia che fa)
14. BRANDON CLARKE, tira come Andrei lanciava il peso nel 1984, ma è L’uomo squadra
15. GOGA BITADZE, visto in spezzoni ma sembra un portento, qualche mock lo dà alla 8
16. NICKEIL ALEXANDER WALKER, altro tuttofare che difficilmente andrà più giù
17. KELDON JOHNSON, talento da sviluppare ma i falchi iniziano a volare
18. NICOLAS CLAXTON, che bel giocatore inconsueto… ci farei un pensierino alla venti
19. BOL BOL, quanti dubbi e quanti solletichi
20. KEVIN PORTER JR, un matto
21. TYLER HERRO, per me andrebbe più dietro ma …
22. TY JEROME, un saggio
23. CAMERON JOHNSON, solido, forte, pronto
24. MFIONDU KABENGELE, il nipote di Mutombo va alla corte da Embiid
25. BRUNO FERNANDO, Portland ha bisogno di centimetri nell’attesa di Nurkic
26. LUKA SAMANIC, ho pensato che magari in coppia con Zizic …
27. GRANT WILLIAMS, formidabile atleta … tra i miei preferiti
28. CHUMA OKEKE, combo ala che potrebbe da subito entrare nei meccanismi offensivi di Kerr
29. MATHISSE THYBULLE, guardia difensiva, intelligente, con carisma… Pop non lo arruola?
30. DYLAN WINDLER, tiratore stellare, amerei vederlo di altro verde vestito (il nostro!) riuscissimo a recuperare questa scelta dando un Yabusele…
Alla 51. Sagaba Konate!!!