"Every Family Has a Secret" era lo slogan con cui veniva promosso il film più intimo e personale del grande regista Francis Ford Coppola, uscì nelle sale nel 2009. Titolo originale: Tetro. Titolo per la distribuzione italiana: Segreti di famiglia
A novembre, quando Creighton è partito da Omaha, Nebraska, per il tradizionale Maui Invitational, i Bluejays si sono fermati a San Diego e il giorno successivo hanno condiviso un jet charter per le Hawaii con la squadra di San Diego State. I due allenatori, Greg McDermott di Creighton e Brian Dutcher di San Diego State, sedevano l'uno di fronte all'altro, esaminando i filmati sui loro laptop, scambiandosi rapporti di scouting e magari rimuginando sulla possibilità di giocare di nuovo l'uno contro l'altro. Lo avevano fatto nel primo turno del torneo NCAA l'anno prima e aveva vinto Creighton. Chissà. Per una strada tortuosa, e per insondabile destino, entrambe le squadre si sono poi ritrovate lì dove non erano mai state prima, protagoniste della finale di un campionato regionale.
"Non avrei mai pensato che li avremmo trovati qui altrimenti avrei cercato di rubare alcuni schemi di gioco dal suo computer", ha detto, sorridendo, Dutcher mentre ricordava quell’aneddoto. Ma chissà se, la prossima volta che i due allenatori si ritroveranno, i limiti della fratellanza saranno messi alla prova dopo che i San Diego State hanno raggiunto una vittoria su tiro libero di Darrion Trammell a 1,2 secondi dalla fine.
Una partita combattuta e giocata come sopra una scacchiera, tra strateghi della tattica e giocatori volenterosi e infaticabili, ha avuto un epilogo confuso. La minuscola guardia senior di San Diego State ha subito un fallo da Ryan Nembhard di Creighton quando ha tentato un floater vicino alla linea di tiro libero a 1,2 secondi dalla fine in una dura finale della East Region che era 56 pari fin lì.
Trammell, che la partita prima aveva segnato 21 punti per superare Alabama, era in una serata così così al tiro con solo 5 su 14 e non era ancora transitato sulla linea di tiro libero fino proprio a quel ultimo secondo. Il primo tiro libero di Trammell è uscito dal canestro. Il tempo si è fermato. 56 pari. Ha messo il secondo. A quel punto, a poco più di un secondo da giocare, Creighton non è riuscita a tirare nella sua ultima disperata giocata. Baylor Scheierman, che giocava come quarterback al liceo, ha lanciato a tutto campo. Aguek Arop di San Diego State e Arthur Kaluma di Creighton sono entrambi saltati per questa palla che è stata deviata fuori. C’è ancora del tempo o non ce n’è più? Gli arbitri hanno esaminato la sequenza al video per minuti che scivolavano via lenti, come il sudore dalle tempie di tutti i presenti, da una parte e dall’altra. Partita finita. Al momento della deviazione, il tempo era scaduto. Hanno vinto gli Aztechi.
Gli ultimi sei secondi "sembravano un'eternità", ha detto in campo Arop, l'attaccante del San Diego State che viene giusto giusto da Omaha, Nebraska. Coach Greg McDermott ha urlato contro gli arbitri in campo ma in conferenza stampa ha preferito accettare la decisione e non criticare la chiamata sbagliata." Abbiamo perso una partita perché non abbiamo fatto abbastanza e San Diego State l'ha fatto".
Gli Aztechi hanno tenuto Alabama e Creighton a un totale di 5 su 44 (11,4%) da 3 punti, la migliore percentuale di difesa da 3 punti mai vista in un fine settimana regionale.
"Immagini la vittoria prima di addormentarti, la sogni quando dormi, immagini la vittoria quando ti alleni e speri che diventi realtà", ha detto Nathan Mensah, centro senior di 6 piedi e 10 di San Diego State, che ha contribuito con 8 punti, 6 rimbalzi e 3 stoppate.
La stessa vittoria che speravano e immaginavano i ragazzi di Creighton, i ragazzi di coach McDermott. Fino all’ultimo. Legittimamente. Le Final Four. Perché, anche se il gioco si è svolto in modo frammentato, cadenzato, scomposto, come spesso capita quando si confrontano due formazioni con un evidente contrasto di stili, per cui l'attacco astuto e fluido di Creighton ha trovato sulla sua strada il basket muscoloso e metodico di San Diego State, entrambe avrebbero ugualmente meritato l’accesso alle Final Four.
Dopo che Creighton è arrivata ad un vantaggio di 28-20, spinta da una folla in gran parte vestita di blu, San Diego State ha finalmente compreso come impedire al centro dei Bluejays, il lunghissimo Ryan Kalkbrenner, di farsi strada verso il canestro e usare le sue ingegnose mosse in post. Da lì in poi, si è giocato in gran parte al ritmo lento preferito da San Diego State, ma ciò nonostante Creighton ha giocato quasi sempre in vantaggio, respingendo gli assalti Aztechi fino agli ultimi minuti.
Quando è finita la partita, qualcuno potrebbe essersi sorpreso nel vedere due ragazzi, ognuno con la canotta di un altro colore, che si scambiavano un abbraccio intenso e fortissimo. Erano Arthur Kaluma di Creighton e Adam Seiko di San Diego State, due fratelli.
Kaluma, sophomore dei Bluejays, ha avuto una media di 12 punti e 6,0 rimbalzi a partita in questa stagione. Seiko, una guardia senior del quinto anno degli Aztechi, ha una media di 6,2 punti a partita. È uscito dalla panchina in 32 partite su 33 in questa stagione ma, giocando 20,2 minuti a partita, come cardine della rotazione.
I fratelli, entrambi nativi di Boston, poi cresciuti a ovest, hanno giocato insieme per la squadra nazionale ugandese nel torneo FIBA AfroBasket nel 2021. La mamma Ariko quella volta era lì, estasiata dal guardare i suoi figli competere per il paese d'origine. Lei poi c’era anche ieri, con le due sorelle dei ragazzi, le magliette personalizzate, e tanta emozione. E alla fine ha pianto un misto di gioia e di tristezza, quella stessa che i suoi figli si trasmettevano in quell’abbraccio a fine partita, quando il maggiore aveva già tagliato le reti dei canestri e l'altro aveva sfiorato pochi minuti prima il canestro della vittoria, deviando proprio lui l’ultimissimo pallone della partita. |