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[Playoff 2010] Primo turno   di Luciano Pellegrini   |   Pubblicato il 17/04/2010

Introduzione

Eccoci entrare nel momento più caldo, affascinante e stressante di tutta la stagione: I PLAYOFF NBA. Come si evince dal logo presente qui sulla sinistra, i nostri avversari si chiamano Miami Heat. La squadra che abbiamo "pescato" è arrivata a questa seconda fase grazie al suo record di 47 vittorie a fronte di 35 sconfitte. Nei precedenti incontri stagionali il record parla di una supremazia dei Celtics, con il bilancio nettamente favorevole ai biancoverdi per 3-0, anche se a dire il vero le partite sono state molto equilibrate.

La forza degli Heat e la loro opzione offensiva numero uno, due e tre ha un nome ed un cognome: Dwyane Wade. Flash è nell'élite (a mio avviso con Kobe e LeBron), ma sfortunatamente per lui, a differenza dei suoi illustri colleghi, non ha intorno a sé dei giocatori di egual valore.

Reparto per reparto i nostri avversari non spaventano poi tanto e tolto il già citato numero 3, gli altri non sembrano giocatori di primissima fascia. Ci sarebbe una notevole eccezione a questo discorso, con una giocatore per il quale il Dio del basket ha abusato cn il talento. Parlo ovviamente di Michael Beasley, ma i suoi tanti e non sempre leggeri problemi fuori dal campo, ne stanno davvero limitando l'impatto sulle partite. Ovvio che poi se il ragazzo stringesse un paio di viti, tutto cambierebbe per gli Heat e non solo.

Dicevamo dei reparti degli Heat e vediamo quindi i giocatori che li compongono.

Playmakers
Chalmers - Arroyo - Alston: La cosa che mi viene in mente è: che bel casino. Non si è mai capito bene chi fosse il titolare, con l'utilizzo che variava ora sull'uno poi sull'altro. Difronte a questi ci sarà un avversario non da poco che risponde al nome di Rondo e credo che alla fine le doti difensive di Chalmers potranno arginare un po' le folate del notro numero 9 che altrimenti farà a fette il suo diretto avverario.
Vantaggio: Boston.

Guardie
Wade - Cook: Avrei potuto scrivere anche solo Wade. Fa tutto lui segna, passa,  prende rimbalzi ed è il metronomo della squadra. In difesa predilige sicuramente intervenire in maniera aggressiva sulle linee di passaggio, anche se non è per nulla un brutto difensore faccia a faccia, anzi. Un po' più in difficoltà, a mio avviso, a rincorre Ray Allen sui blocchi. Per la nostra difesa sarà molto importante l'apporto di Tony Allen su di lui. Cook è un tiratore da fuori dal limitato impatto sulla squadra.
Vantaggio: Miami.

Ali piccole
Richardson
- Wrigth - Jones: Lo spot di ala piccola è occupata in prevalenza da QRich che, ricordiamo, è il nemico giurato proprio del nostro Pierce. E proprio loro si troveranno davanti in un sfida che stavolta conta molto. Non ce ne voglia Quentin, ma Pierce lo sovrasta in tutti gli aspetti del gioco. Certo che la palla in mano tra gli esterni è sempre nelle mani di Wade e quindi gli altri, Quentin compreso, deve farsi trovare pronto sugli scarichi e poco altro. Dorell Wright, che gioca cira 20 minuti a gara, è un'ala piccola sui generis, non tanto per la posizione in campo, ma soprattutto per la sua atletismo e la sua altezza, più da ala forte che da esterno. Attenzione a lui, potrebbe essere uno spiacevole problema per la nostra difesa. Molti limitato l'apporto di Jones.
Vantaggio: Boston.

Ali grandi
Beasley - Haslem: Esistono due giocatori più lontani dei due Heat? Il primo tutto talento e svogliatezza, ed il secondo sostanza e spirito di abnegazione. Non è escluso per nulla poi vedere i due in campo anche insieme con magari Haslem da 5 o Beasley da tre tattico. Haslem che è un giocatore di un'efficacia unica, è il fido scudiero di Wade ed è il bersaglio preferito del pick-n-roll di Flash. Trovo molto più bilanciata Miami quando ha in campo Udonis, ma il talento non si compra al mercato, è quello che può fare Beasley con un pallone in mano il numero 40 degli Heat lo può fare solo con un joypad in mano. Un Garnett in forma mondiale si mangerebbe entrambi, ma quello odierno potrebbe soffrire e non poco la forza e la sostanza dei due. Davis poi qualche spallata la può sempre dare, ma l'altezza gioca a sfavore dell'ex Big Baby.
Vantaggio: Boston.

Centri
Anthony - O'Neal - Magloire: Il più talentuoso dal quale aspettarsi qualcosa visto che è l'uomo sul parquet che guadagna di più di tutti sarebbe Jermaine O'Neal. Fare però un discorso contratto-valore in campo non sempre funziona, anzi. Gli anni migliori sono alle spalle e JO si sta allontanando sempre più dal canestro, accontentandosi di un tiro dalla media. E' però un giocatore di esperienza con tante gare giocate e quindi mai sottovalutare un veterano NBA. Su Anthony siamo anocra in camera di consiglio. Stoppa salta e intimidisce gli avversari, ma poi? Niente più, non ha un movimento degno di questo nome in attacco e le sue cifre stagionali testimoniano questo. Magloire è un duro e sono sicuro che se ne avrà l'occasione un paio di mazzate le piazzerà senza dubbio. La solidità di Perkins e l'estro di Sheed potrebbe prendere il sopravvento, ma se Sheed non sarà quello determinante, ma quello svogliato, saranno dolori.
Vantaggio: -.

Conclusioni
Se i Celtics giocheranno in difesa da Celtics questa serie è già finita. Un solo uomo, seppur fortissimo, non può vincere una serie a sette partite, ma può spostare gli equilibri. Individuiamo nel predominio sotto i tabelloni la chiave della serie.

Pronostichiamo i Celtics vincenti in 5-6 partite al massimo. Se arriviamo a gara 7 la nostra relativa freschezza sarà un grosso problema.

[Playoff 2010] Primo turno   di Luciano Pellegrini   |   Pubblicato il 17/04/2010
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