La domanda che ci facciamo tutti è una sola: ed ora cosa succederà?
Questa meravigliosa stagione è finita. Nonostante la nostra sconfitta in finale, non me la sento di definirla in maniera diversa. Dopo una regular season traballante in cui abbiamo ottenuto la quarta posizione assoluta ad Est, appena sono iniziati questi playoff abbiamo fatto il salto di qualità che non sempre le squadre, anche di livello, sanno fare. Il grandioso cammino nella post-season ci ha portato a soli due possessi dal titolo e probabilmente, tolti alcuni tifosi dei Celtics, nessuno avrebbe mai creduto a questo andamento.
Eppure dopo tutti questi successi ora ci troviamo con due finali giocate in tre anni, un titolo vinto ed un futuro incerto. E' il basket NBA, dove nulla dura per sempre. Tutti sapevamo nell'estate del 2007 che la squadra avrebbe avuto un orizzonte temporale di tre anni e non di più e che avremmo dovuto vincere tutto il possibile in questo periodo. E' andata bene, poteva andare benissimo, ma recriminare non serve a nulla. Quindi ora si deve ricostruire ed anche vista la situazione salariale, non sarà per nulla facile. Ma prima di affrontare il discorso giocatori, c'è anche da capire chi guiderà questi Celtics.
Sappiamo tutti che Tom Thibodeau, il guru della difesa, ci ha lasciato per inseguire un legittimo sogno e cioè quello di essere l'head coach di una squadra NBA, scegliendo i giovani e promettenti Chicago Bulls. Ma anche sul fronte del nostro coach, Glen “Doc” Rivers, non ci sono certezze. Più volte avrebbe detto di pensare allo stop per una o due stagioni, per seguire da vicino la sua famiglia e le ambizioni di suo figlio Austin a livello universitario. Si sono quindi subito rincorse in queste ore tante voci che vorrebbero Kevin McHale come nuovo head coach e Lawrence Frank come suo vice, alla pari di altre fantasie o presunte tali. Non possiamo fare altro che aspettare, perché davvero non sappiamo quale piega prenderà tale scenario.
Stessa cosa o quasi per il roster. Ci sono molti addii o presunti tali. Ovviamente tutti parlano del contratto di Ray Allen che scade proprio questa estate e che consegna lo status di unrestricted free agent a He Got Game. Più volte Ray ha detto, anche a mezzo stampa, di voler restare, ma le ultime voci giunte non sono rassicuranti. Sia in questo che anche durante lo scorso anno, sono trapelate dallo spogliatoio voci che dipingevano Ray Allen non proprio così allineato con l'astro nascente Rajon Rondo. Ora che presumibilmente nella prossima stagione si avrà il passaggio di testimone tra i Big Three e il razzo col numero 9, forse credere che Ray stia pensando di cambiare aria, non è un'idea così insensata. Esisterebbe poi un fortissimo interessamento di Chicago, che ha bisogno di punti dal perimetro ed ha un nuovo coach che ha un buonissimo rapporto proprio con lui.
Quindi oltre a Rondo nel reparto dietro resterebbe sotto contratto solo Paul Pierce che però ha (avrebbe?) anche la possibilità di uscire dal contratto un anno prima della naturale scadenza. Potrebbe volerlo fare per due motivi: andare via (questa era facile) o uscire dall'attuale contratto e rifirmare (ristrutturando di fatto l'attuale accordo), spalmandolo in più anni a cifre sicuramente più basse, per aiutare il salary cap della squadra. Come per Ray Allen anche qui cosa passi nella testa dei protagonisti non è dato sapersi.
Sul fronte lunghi invece la situazione, che sembrava un po' più lineare, si è notevolmente complicata negli ultimi giorni. Sotto contratto sono in quattro: Kevin Garnett, Glen Davis, Rasheed Wallace e Kendrick Perkins. Quest'ultimo a causa dell'infortunio procuratosi in gara 6, con ogni probabilità tornerà a febbraio del 2011 e ovviamente non nel pieno delle sue forze visto il lungo periodo di inattività. Poi un'altra tegola ha colpito i Celtics alla fine della serie con i Lakers. Sheed Wallace ha detto senza mezzi termini di volersi ritirare. Conferma di questa decisione è venuta dal giocatore e da Rivers. La vicenda di fine gara 7 in cui Sheed avrebbe preteso giustizia nei confronti degli arbitri forse incide su questa scelta, ma non conosco davvero i contorni della vicenda quindi non so che pensare. Potrebbe essere l'amarezza del momento o una scelta che sarebbe stata fatta a prescindere da tutto e tutti. Se Sheed mollasse solo due giocatori sarebbero a roster.
Riassumiamo quanto detto, ruolo per ruolo:
Playmakers: Rondo
Guardie: -
Ali piccole: Pierce
Ali grandi: Garnett – Davis
Centri: Perkins (non disponibile fino a febbraio 2011)
Non c'è che dire, un bel lavoro per Ainge e soci. Già Ainge. Voci incontrollate, a cui però dobbiamo dare evidenza, vedrebbero Danny dietro la scrivania dei Suns, dei quali è stato giocatore ed allenatore, dopo l'abbandono di Kerr tornato alla televisione. Qui mi permetto di non credere a queste voci, perché cominciare la ricostruzione di una squadra e lasciare dopo qualche settimana, sarebbe a dir poco un tradimento e non voglio neanche prenderlo in considerazione.
Approfondiremo nel dettaglio la situazione salariale, però vediamo un po' l'immediato futuro del nostro roster, caso per caso. Ovvio che queste considerazioni valgono se ci sarà Rivers sul pino, altrimenti bisognerebbe rivederle guardando i singoli casi con gli occhi del nuovo coach.
Tony Allen: potrebbe restare, però ovviamente il ragazzo a questo punto vorrebbe un contratto un po' più lungo delle ultime proposte. Sono convinto che Tony sia una delle migliori guardie difensive, della lega non solo dei Celtics, ma in attacco siamo un po' alle aste se non si corre in contropiede. Però è un Celtics da tanto tempo, ed a mio avviso deve essere rifirmato.
Finley: verrà lasciato partire e probabilmente si ritirerà.
Robinson: i 4.000.000 di dollari del suo contratto non sono francamente gestibili dal nostro cassiere. Se si dimezza il contratto potrebbe anche rimanere, ma verosimilmente andrà in un'altra squadra, anche perché il ragazzo non so quanto sia gestibile in una intera stagione.
Williams : bye bye.
Daniels: anche qui ho la sensazione che siamo al capolinea. Non c'è stato quel feeling necessario per poter nuovamente puntare su di lui, nonostante abbiamo mostrato dei lampi, specie nella prima parte della stagione.
Scalabrine: forse per il tempo passato con noi e per l'amore che il pubblico nutre per lui, gli verrà offerto un contratto al minimo salariale o giù di lì. Starà a lui accettare o meno, a seconda delle offerte che potrebbe ricevere da altre franchigie. C'è da dire che oltre alle note di colore, Brian non sposta un granché su un campo da basket, almeno non ad alti livelli.
Lafayette, Landry e Gaffney: non posso sapere cosa abbiamo intenzione di fare con i tre. Sono stati a roster ma più come personale da allenamento che per altro. Lafayette mi piacerebbe molto rivederlo la stagione prossima, sugli altri mi astengo per ignoranza.
Capitolo scelte. Al draft abbiamo la 19 e la 52. Aspettarsi un giocatore subito pronto ad alti livelli è del tutto impossibile. Prendere un prospetto che potrà nel giro di una o due stagioni incidere a buon livello è ottimisticamente quello in cui possiamo sperare. Non ne farei un discorso di ruolo, perché tolto quello di playmaker in cui per anni ci sarà Rondo come titolare, il resto dei ruoli sono o saranno liberi. Bisognerà prendere i migliori prospetti disponibili, ma in questo Ainge è davvero bravo.
Il futuro è incerto, il gruppo sembra molto vicino allo smembramento o quasi, e i nuovi assetti del mercato dei free agents di questa estate (durante il quale non potremo prendere i nomi migliori), sembrano relegarci ad un ruolo di secondo piano per anni a venire. Ma non bisogna mai scherzare con questi campioni. KG, PP, Rondo e chi di questo gruppo resterà, sono in grado di fare qualunque cosa e darli per morti sarebbe un errore imperdonabile. C'è da metter in campo una squadra competitiva e per farlo bisognerà effettuare delle scelte, anche se dolorose.