Maggio e stiamo parlando di voti alla stagione? Beh qualcosa non quadra...
Ci sarà tutta l'estate per approfondire il discorso tecnico e tattico dei nostri Celtics, cercando di capire chi arriverà e chi andrà, facendo quindi mutare gli scenari della nostra squadra preferita, ma ora è il momento di analizzare il rendimento dei nostri giocatori.
Rajon Rondo: Una prima parte di stagione da 10 pieno, una seconda parte in ombra anche a causa di qualche problema fisico e dall'indubbio contraccolpo di aver perso i miglior amico in squadra (Perkins) scambiato a febbraio. Resta sempre il giocatore su cui ripartire e che ha i margini di crescita più spaventosi.
VOTO: 7.5
Ray Allen: Per lui una solida stagione coronata con il record di triple segnate nella storia della NBA. Ma a parte questo record personale, la nostra guardia tiratrice titolare ha fatto in pieno il suo dovere mantenendo uno standard di rendimento elevato ed una condizione fisica invidiabile. Forse sono mancati gli acuti (tolta gara 3 a New York), ma continua ad essere una certezza per noi.
VOTO: 8
Paul Pierce: Il capitano ha giocato una solida stagione e come Ray Allen è stato sempre presente (escluse le ultime due patite stagionali in cui volutamente sono stati tenuti a riposo). Punto di riferimento offensivo, Paul non si è mai tirato indietro rispondendo presente. Ha pagato un po’ l’eccessivo utilizzo nell’ultima parte di stagione, non incidendo con continuità nelle sfide ai plaoff, ma la sua resta una buona stagione.
VOTO: 8
Kevin Garnett: Il Garnett della regular season ci aveva convinto che i problemi fisici erano alle spalle e che all’arrivo della seconda parte della stagione avremmo rivisto il solito bigliettone. Purtroppo non è stato così. Anche se non gli si può imputare nulla, se non il tempo che passa, Kevin non ha inciso a dovere e specie nella serie con Miami è andato in difficoltà. L’unica partita vinta è stata quella in cui KG ha attaccato veramente Bosh. Ecco un ruolo su cui riflettere.
VOTO: 7.5
Il rendimento dei nostri migliori giocatori è stato complessivamente buono, ma non eccelso e da qui si evince come a maggio stiamo parlando di pagelle e pensando al mercato anziché occuparci delle Finals. Ma proseguiamo l’analisi con gli altri giocatori.
Glen Davis: Iniziano le insufficenze. Male Big Baby o meglio bene la prima parte di stagione ma poi crollato nel momento del bisogno. Forse la stanchezza (ma ha 25 anni) o una condizione atletica approssimativa, ci ha privato completamente di una valida alternativa nel ruolo. Purtroppo credo che la necessità di rinvigorire il ruolo con atleticità e forze fresche sanciscano la fine di Davis in maglia biancoverde.
VOTO: 5.5
Jermaine O’Neal: Quando è stato in campo si è comportato in maniera egregia. Purtroppo però è stato tormentato dagli infortuni (ha dovuto anche subire un’operazione) che ne hanno limitato l’utilizzo in tutta la stagione. Non è più il giocatore di Indiana, ma resta un valido aiuto difensivo nella nostra area. Sarebbe il caso che uscisse dalla panchina e non fosse il titolare, in modo da non spremerlo troppo per ricorrere a lui solo in caso di bisogno.
VOTO: 6.5
Delonte West: Bene Delonte, molto bene. Ha avuti molti problemi fisici anche lui, ma poi nella seconda parte di stagione e nei playoff ha fatto bene, giocando duro in difesa ed in attacco come alternativa di Rondo, ma anche di Ray Allen. Resta da capire sempre che Delonte arriva alla partita, ma per motivi extra-cestistici, ma è un giocatore sul quale fare affidamento per il futuro, dimostrando ancora una volta che il suo basket migliore Delonte lo gioca con la casacca dei Celtics.
VOTO: 7
Shaquille O’Neal: Beh quando Shaq è in campo si sente ancora. E’ grosso, ed intimidisce ed ha ancora sprazzi di una classe superiore. Però il fisico non lo supporta più e di fatto è sparito piano piano dalle rotazioni se non per il cameo fatto contro Miami. Forse si ritirerà o forse no, ma resta un surplus importante, che però userei davvero con molta più parsimonia se fossi Rivers.
VOTO: 6
Nenad Krstic: Arrivato a metà stagione è partito abbastanza bene ed in quintetto per l’assenza dei due O’Neal ma dopo un po’ si è dimostrato tristemente inadeguato al nostro sistema. Potrebbe essere utile se usato come 4 tiratore, perché ha nelle sue corde tale gioco, ma non come intimidatore d’area o come centro. Semplicemente a queste condizioni non è da Celtics.
VOTO: 4.5
Von Wafer: Fermato completamente a tre quarti di stagione da un infortunio al polpaccio quando era in forse crescita. Da lì in poi non è praticamente stato più utilizzato. E dire che il ragazzo stava crescendo e non poco ed in rendimento in campo era più che buono. Ora resta il dubbio di cosa farne di lui, se proporgli un contratto o lasciarlo partire. Secondo me l’interesse per giocatori prolifici uscendo dalla panchina ha già sancito la fine di Von ai Celtics.
VOTO: 6
Avery Bradley: Incoraggiamento per questo ragazzo. Sì perché di lampi ne ha mostrati alcuni e prima di dare giudizi bisogna vederlo in campo. E’ veloce, può asfissiare il portatore di palla ed ha un buon tiro in sospensione accoppiato a buonissime doti atletiche. Da provare.
VOTO: 6
Arroyo, Murphy, Pavlovic: Sono arrivati nel mercato di riparazione, ma non hanno riparato nulla. Sono finiti ben presto ai margini della rotazione e non hanno mai lasciato troppe tracce. Probabilmente l’anno prossimo li vedremo con altre divise in campo, ma nessuno a Boston li rimpiangerà troppo.
VOTO: S.V.
Come vedete poche le insufficienze, perché sempre ad una Semi-finale di Conference siamo arrivati e con il terzo record assoluto ad EST, ma neanche voti eccelsi per una stagione, non nascondiamoci dietro ad un dito, che volevamo coronare con una vittoria, ma che così non è stato. Analizzeremo in estate il mercato e come andranno le cose a livello di roster, ora è ancora troppo presto. Come dite? Ho dimenticato un giocatore? No, l’ho tenuto per ultimo perché giudicandolo voglio iniziare a parlare del nostro futuro.
Jeff Green: Di fatto lo scambio con Perkins è stato fatto per averlo in roster. Si è puntato su di lui come mattoncino su cui ricostruire i Celtics dell’immediato futuro. Può giocare da tre, ma anche da quattro in un quintetto piccolo ma veloce, ed in difesa è un buon prospetto. Però da quando è arrivato ha deluso, non incidendo mai, non mettendo mai la faccia in modalità cattiva e sembrando giocare sempre sulle uova. Nella nostra squadra che si vinca o si perda, ci teniamo sempre che i nostri ragazzi ci mettano tutto quello che hanno e Green non mi ha dato questa idea. Chi si ricorda gara 5 a Miami, dove davvero sembrava svogliato o pelomeno intimidito. INACCETTABILE in entrambi i casi. Il potenziale c’è, ma ora deve dimostrarlo al mondo e non sarà facile viste che le prime dichiarazioni della dirigenza sembrano volerlo caricare di forti responsabilità il prossimo anno.
VOTO: 5