La stagione sportiva è alle porte e dopo un'estate turbolenta i tifosi dei Boston Celtics si chiedono cosa aspettarsi dai nostri ragazzi. Prima di rispondere a questo quesito ripercorriamo le fasi salienti di questa off-season che non è stata certo priva di sorprese.

La prima decisione da prendere riguardava un aspetto a dir poco delicato: continuare con i big three? Il progetto triennale si era già trasformato in quinquennale e il trio delle meraviglie, che aveva portato un anello, una finale e molti altri successi, era forse un po' logoro. Non certamente nella figura emotivamente dominante di questo trio, quel Kevin Garnett capace di reinventarsi da centro e dominare per lunghi tratti le sfide. Era ovvio quindi che il principale tentativo fosse proprio di convincerlo a rifirmare un nuovo contratto, lasciando in secondo piano l'altro dei big senza contratto Ray Allen e non ricoprendolo certo delle stesse attenzioni riservate a KG. Rifirmato il nostro numero 5 le attenzioni si rivolsero  poi Ray (lui sì apparso in difficoltà la scorsa stagione) che però già risentito per i tentativi di trade di questi anni e non certo incoraggiato da un rapporto difficile col nuovo padrone tecnico dei Celtics, Rajon Rondo, ha preferito cambiare aria ed andare proprio dai nostri rivali ad est, gli odiati Heat.

Smaltita velocemente la delusione, Ainge ha virato verso nuovi orizzonti creado a mio avviso un grande gruppo. Le firme di Terry e Lee sono sicuramente una polizza importante per tamponare la partenza di Ray. Entrambi portano pericolosità dall'arco ed esperienza ad alti livelli e Terry in particolare, uscendo dalla panchina, potrebbe davvero essere l'elemento spacca partite che tanto ci mancava lo scorso campionato, un novello Eddie House per tornare al titolo del 2008.

Importanti i ritorni di Wilcox e Bass a dare solidità nel reparto lunghi, anche se la vera speranza per i nostri colori è rappresentata da Green, anche lui cavallo di ritorno. Jeff ha tanta qualità ed ha tutte le carte in regola per diventare una star NBA, almeno tutti lo speriamo. Anche i due lunghi arrivati dal draft sono delle scommesse importanti, ma che possono dare delle immense soddisfazioni. Specie Sullinger solletica un bel po' gli appetiti dei tifosi in verde.

Ma senza essere dei profeti i nostri destini passano in gran parte per la fantasia e l'estro di Rajon Rondo. La squadra è nelle sue mani e se escludiamo alcuni momenti in cui Pierce avrà l'ultima "parola" sul campo, tutto verrà deciso dalle sapienti mani del folletto col 9. Altro aspetto importante sarà quello di preservare la salute di Pierce e Garnett con minutaggi ridotti. I nostri due veterani devono essere messi in condizione di dare il massimo quando conta, nelle partite importanti e nei playoff. Perciò la profondità creata da Ainge potrebbe essere una manna dal cielo. Il quintetto titolare vedrà Rondo, Lee (fino al rientro di Bradley), Pierce, Bass e Garnett con Terry, Green, Wilcox e Sullinger a scalpitare dalla panchina.

Quindi torniamo alla domanda iniziale su cosa aspettarsi da questa stagione. Io, lo dico fin da ora, credo nel titolo. Molti dei nostri giocatori sono capaci di salire di livello quando conta e le aggiunte di quest'anno portano tanta solidità.

Siamo in ballo, ed allora balliamo.