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Date storiche: 30 Dicembre 1996   di Alessandro Bianco   |   Pubblicato il 30/12/2012

Stagione 1996-1997. Una delle peggiori per i Celtics, a memoria d’uomo. Il bilancio finale della RS sarà uno sconfortante 15-67 ed un umiliante ultimo posto nella Atlantic Division dominata da Miami, destinata ad essere però travolta in finale dai Bulls quasi imbattibili dell’epoca.

Il roster dei C’s è, a dir poco, imbarazzante: fatta eccezione per il rookie Antonie Walker, le guardie Dee Brown , David Wesley e Dana Barros e per l'ala grande Dino Radja, la stragrande maggioranza dei nomi evoca cupi ricordi (Marty Conlon, Todd Day, Pervis Ellison, Steve Hamer, Nate Diggers, Michael Hawkins, Stacey King, Greg Minor, Brett Szabo) o, alternativamente per i soli tifosi italiani, qualche sorriso (Frank Brickowski a Varese, oltre a Radja a Roma), o molte imprecazioni (Alton Lister, autentica meteora a Milano, tuttora ricordato come uno dei peggiori giocatori americani nella storia della società).

A tutti questi nomi, si aggiunge quello di Rick Fox, un simpatico ragazzo residente a Nassau, Bahamas, ma di madre canadese (Dianne Roberta Gerace, che prese parte anche alle Olimpiadi di
Tokyo nel 1964, classificandosi quinta assoluta nel salto in alto e quindicesima nel pentathlon. I suoi nonni erano arrivati in Canada da un paesino della provincia cosentina, Spezzano Piccolo). Rick, il cui nome completo è Ulrich Alexander, è nato a Toronto il 24 luglio 1969, lo stesso giorno in cui l’equipaggio dell’Apollo 11 ammara nell’Oceano Pacifico di ritorno dalla conquista della Luna. I Celtics lo hanno scelto con il numero 24 nel Draft del 1991, colpiti dalla sua buona carriera presso la North Carolina University, con cui poche settimane prima ha disputato le Final Four N.C.A.A. ed ha stabilito due record di College: numero di palloni rubati (197) e 140 presenze totali, senza saltare mai una partita. E’ un’ala piccola di 2 metri, molto robusta (circa 106-107 kg.) e questa sarà la sua migliore stagione in assoluto con i Verdi, che si concluderà con una media di 15.4 punti/partita. Quel lunedì 30 dicembre, si gioca alla McNichols Sports Arena di Denver, la gloriosa Big Mac che di lì a tre anni sarà demolita. Boston è 5-21 ed è reduce da una solenne bitumatura (96-126 in quel di Sacramento). Gli avversari non stanno meglio (8-21) e sono pure reduci da una sconfitta di misura a Minneapolis. Denver vive momenti difficili: in giugno ha tradato la guardia Mahmoud Abdul-Rauf per il lituano
Sarunas Marciulonis e per Jeff McInnis e la cosa non ha certo sortito effetti positivi, anzi... L’incontro è molto equlibrato, il nervosismo condiziona il gioco, Ricky Pierce (ormai ad un passo dal chiudere una
carriera N.B.A. lunga 16 anni), LaPhonso Ellis, Antonio McDyess e il panchinaro Dale Ellis tengono a galla le Pepite. Sulla sponda Celtics, sono Wesley (a fine match sarà il top scorer con 25 punti), Radja, Walker e Minor a tenere botta. Quando mancano 2:52 alla fine, McDyess mette a segno solo uno dei due liberi a disposizione. Boston è sotto 98-100 e Denver, che non la sconfigge dal lontano Campionato 1987-1988, perde una buona occasione per allungare quando Tom Hammonds stoppa Radja e McDyess non ne approfitta, fallendo da due metri e mezzo. Ancora Radja sbaglia un tiro, ma Walker è lesto al tap-in, così Boston impatta a 100 quando mancano 1:26 alla fine. Il Croato di Spalato si riscatta però nelle due occasioni successive: prima intercettando un passaggio di Mark Jackson per McDyess e segnando il canestro del vantaggio bostoniano (102-100 ad un minuto esatto dalla sirena). Poi, pressando egregiamente Ricky Pierce. Il due volte Sixth Man of The Year perde l’occasione e
lascia partire da 6 metri un air ball che finisce nei pressi di Jackson, libero sotto canestro. Jackson, però, è un playmaker (ha servito già 12 assist) e non è veloce come Antoine Walker, che afferra il rimbalzo, quasi strappandogli la palla di mano. A 17.6 dalla fine, però, un mai domo McDyess riporta l’incontro sul 102 pari. Coach M.L. Carr chiama Time Out. Quando mancano due secondi allo scadere e lo spettro dell’OT pare concretizzarsi, Walker tira, ma sbaglia. Fox però è un fulmine e insacca da meno di sei metri, quando il cronometro segna meno 0.7 secondi... Denver tenta un disperato lancio lungo di Dale Ellis per McDyess che non agguanta la palla. Si chiude 104-102: è la prima vittoria on the road della stagione per Boston...

“Sono stato in grado di dare una buona occhiata al canestro - commenterà Fox - Questi 0,7 secondi sul cronometro mi hanno spaventato a morte. Si sarebbe potuto pensare che non sarebbe successo niente in 0,7 secondi, ma tutto ciò che sarebbe potuto succedere a questa squadra è successo quest'anno”. “Abbiamo fatto saltare il nostro record perfetto – aggiungerà sorridendo Coach M.L. Carr - Rick Fox è stato fortunato ad avere una seconda occasione su quel gioco finale ed è stata una fortuna che non c'era abbastanza tempo perché Denver giocasse una rimessa”.

Philly era a 10 sconfitte consecutive, New Jersey ha vinto la sua prima e ora Boston vince il suo primo incontro in trasferta proprio con noi, mi sento come un bersaglio” sbotterà un amareggiato McDyess. Caustico Coach Dick Motta, subentrato dopo 13 partite a Bernie Bickerstaff: “Siamo come un medico di campagna, guariamo tutti. Facciamo anche visite a domicilio”.

Dopo quel canestro, la vita di Rick Fox cambierà decisamente in meglio: a fine stagione, lascerà i Celtics per approdare a Los Angeles, sponda Lakers. Qui rimarrà sette anni e, sotto la guida di Phil Jackson, assieme ai due amici-nemici Kobe & Shaq, a Derek Fisher, Robert Horry, A.C. Green, Brian Shaw vincerà tre Anelli di fila (dal 1999-2000 al 2001-2002), partendo quasi sempre nello Starting Five.

Denver gli porterà fortuna ancora, perché il 5 aprile 1999 segnerà il suo seimillesimo punto in carriera proprio in occasione di un incontro vinto 117-104 contro i Nuggets. Sposerà poi la cantante ed attrice Vanessa Williams (futura Casalinga disperata) e si ritirerà nel 2003-2004... per intraprendere una discreta carriera di attore, già iniziata nel 1999, prendendo parte a diverso titolo a serial come “Oz”, “Ugly Betty”, “Big Bang Theory”, “Dirt”, “Dollhouse”, “Body Of Proof”, “Melrose Place”. Sarà anche nel cast di “He Hot Game” di Spike Lee, assieme a Ray Allen. Dopo un divorzio amichevole dalla Williams è adesso fidanzato con un’altra attrice Eliza Dushku, tifosissima dei Celtics...

Date storiche: 30 Dicembre 1996   di Alessandro Bianco   |   Pubblicato il 30/12/2012
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