Il nostro 2008 è stato magnifico, con i Celtics tornati in vetta al mondo a suon di prestazioni eroiche e tanta, tanta energia. Chi non ricorda gli urli di Garnett, la classe di Pierce, le bombe di Allen o le evoluzioni di un giovane Rondo? Credo che nessuno di noi si sia scordato di quei magnifici ragazzi, che sotto la guida di Glen "DOC" Rivers hanno scritto una pagina indelebile della nostra storia. Ma ora la domanda nasce spontanea: dove sono finiti i ragazzi di quella fantastica squadra?
Cominciamo dal nostro capitano, Paul Pierce, che oggi gioca ai Clippers dopo aver lasciato i nostri colori nell'estate del 2013. Ha ancora molte frecce al suo arco e la recente serie ai playoff con Washington ha dimostrato che un campione resta sempre un campione, anche se con qualche chilometro orario in meno. Facendo un passo indietro, la stagione con i Nets, subito dopo aver lasciato i Celtics, non è stata molto esaltante, probabilmente il talento da solo non è bastato a mettere insieme un team vincente. Quello che gli addetti ai lavori battezzano come "chimica" è esattamente quello che è mancato a Pierce e soci.
Kevin Garnett ha vissuto la stessa sorte di Pierce nell'estate del 2013 in direzione Nets, anche se dopo il primo anno KG ha seguito una strada diversa. Dopo aver iniziato un ulteriore anno a Brooklyn è tornato a casa nel Minnesota, dove ricordo che aveva giocato per 12 anni prima di arrivare ai Celtics. Oggi Kevin ha deciso di continuare a giocare almeno per altri due anni, facendo da chioccia ai giovanissimi e talentuosi giocatori di Minny.
Ufficialmente Ray Allen non ha ancora pronunciato la parola fine sulla sua carriera, ma di fatto è come se lo avesse fatto. Il suo passaggio a Miami nell'estate 2012 generò davvero molti malumori tra i nostri tifosi, ed ancora oggi non si capisce appieno la sua scelta se non pensando ad un rapporto davvero problematico con Rondo o al fatto non riuscì a cancellare l'offesa ricevuta per essere stato di fatto scambiato durante la sua ultima stagione. Sta di fatto che molti tra i tifosi di Boston non gli hanno ancora perdonato quel gesto, anche se egoisticamente Allen lasciò i Celtics di fatto per vincere un altro titolo con LeBron James e soci. Ray ora sembra dedicarsi alla sua famiglia e basta, ma ancora qualcuno dice che un suo ritorno non è da escludersi.
Rajon Rondo invece vive un periodo davvero complicato. Era tra i più giovani di quel gruppo ed oggi, a 29 anni, secondo logica sarebbe dovuto essere una star NBA. Beh non è andata così, perché lasciati i Celtics nel dicembre scorso, dopo essere tornato da un brutto infortunio al ginocchio, ha vissuto mesi travagliatissimi a Dallas, culminati con una separazione burrascosa col team dove non si è mai preso col coach Carlisle. Ora ha firmato con i Kings a cifre contenute per gli standard attuali, avendo sulle spalle una grande aspettativa per capire se saprà tornare lo splendido giocatore visto ai Celtics, cosa della quale in molti dubitano. La definizione americana di "strange cat" si sposa davvero bene con Rajon.
Kendrick Perkins era anche lui tra i giovani all'epoca dei big three ed infatti fu ben chiaro il lavoro di crescita che compì sotto l'ala protettrice di Kevin Garnett. Oggi Perk è un giocatore dei Pelicans dopo aver fatto il panchinaro a Cleveland lo scorso anno, dove ha giocato molto poco e non esattamente benissimo. Lasciò i Celtics nel febbraio del 2011, direzione Oklahoma, dove però non ha mai conquistato i cuori dei tifosi e nemmeno della dirigenza.
Tony Allen è ancora sulla breccia dell'onda. La sua carriera a Boston è finita nel 2010 e da allora è una pedina fondamentale dei Memphis Grizzlies. Nel 2012, 2013 e 2015 è stato inserito nel primo quintetto difensivo NBA, in virtù delle stagioni di alto livello disputate. Nella prossima stagione con sole 10 partite coi Grizzlies, supererà il numero di partite disputate in totale con la maglia dei Celtics.
Leon Powe è stato una grande protagonista della stagione 2008 ed in particolare di una fantastica gara 2 nelle finali NBA contro i Lakers. Leon si fece molto male nel playoff del 2009 contro i Bulls e di fatto la sua carriera ad alti livelli terminò li. Le successive stagioni con Cavaliers, Grizzlies ed in Porto Rico sono dimenticabili e per nulla degne di note. Il 29 settembre del 2014 Leon è stato assunto nella dirigenza dei Celtics con un ruolo non meglio specificato, ma che molto probabilmente ha a che fare con lo sviluppo dei giocatori o come ambasciatore del nome Celtics nel mondo.
James Posey dopo i Celtics firmò per gli Hornets nell'estate del 2008 e con i Pacers poi, ma la sua carriera era già ampiamente in fase calante. Gli ultimi grandi acuti furono proprio quelli con la nostra squadra nel 2008 col suo importantissimo ruolo tattico in uscita dalla panchina. Di fatto ritirato nel 2011, ha intrapreso la carriera di vice prima a Canton in D-League e poi ai Cavaliers da quest'anno.
Il nostro idolo Brian Scalabrine dopo i Celtics, lasciati nel 2010, si è accasato per due anni ai Bulls e durante il lockout è venuto a mostrare il suo talento in quel di Treviso. Dopo la sua carriera da giocatore, nel 2012 Scalabrine raggiunge lo staff di commentatori nella "nostra" Comcast SportsNet. Nell'estate del 2013 approda come vice ai Warriors ma durante la stagione qualcosa non va come deve e viene assegnato agli affiliati dei Warriors in D-League per divergenze di opinioni con l'head coach Mark Jackson. Al termine della stagione torna a Boston sempre al Comcast SportsNet, dove spesso lo troviamo come analista specie durante le trasferte dei nostri.
Eddie House era il tiratore che faceva impazzire mezza NBA nel 2008. Fu scambiato il 18 febbraio del 2010 con NY e poi nell'estate successiva firmò per gli Heat, squadra che lo aveva selezionato all'inizio della sua carriera. Restò in Florida per un anno fino al suo taglio nel dicembre del 2011. Da li in poi si sono perse un po' le tracce di Eddie, se non per i video girati al figlio che tanto successo hanno avuto in rete visto che il ragazzino sembra avere tanto talento dalla sua o per qualche apparizione come "mental coach" per vari team, come ad esempio coi Broncos approdati al Superbowl del 2014.
Scott Pollard, istrionico giocatore, nel 2008 praticamente abbandonò il basket giocato, dedicandosi alla carriera di analista. Già si erano avute delle avvisaglie di questa sua intenzione, visto che il 12 aprile del 2008 Scott aveva affiancato i nostri commentatori per dare un po' di colore alla telecronaca della sfida tra i Celtics e gli Hawks. Attualmente è l'opinionista tecnico della radio degli Indiana Pacers, dove oltretutto ha giocato dal 2003 al 2006.
Glen Davis ha girato alcune squadre NBA dopo averci lasciato nel 2011. Prima Orlando e poi i Clippers, ma non ha avuto molta fortuna a dire il vero, anzi coi Magic si è lasciato anche piuttosto male. In perenne lotta col suo peso per tentare di tenere un'accettabile condizione fisica, in questo momento è nella lista dei free agents in cerca di collocazione.
Sam Cassell era evidente a tutti che sarebbe diventato un allenatore o un vice vista la sua super parlantina e perché avesse un'opinione su tutto e tutti in qualunque contesto. Ha passato cinque anni a Washington come vice e dal 2014 è a Los Angeles, sponda Clippers, per riunirsi con Doc Rivers sempre nella posizione di assistente allenatore. In estate la firma di Pierce ha di fatto portato tre pezzi del nostro ultimo trionfo a riunirsi per tentare una nuova corsa al titolo.
P.J. Brown, che si ritirò alla fine della stagione 2008, è sparito dalle carte nautiche se non per la sporadica presenza sugli spalti durante le partite della figlia Kalani Brown a Texas A&M. Altro di lui non è dato sapersi, se non che passa intere giornate a pescare.
Gabe Pruitt non ha certamente avuto una carriera sfavillante. Il nostro rookie, che nel 2008 fece qualche rara apparizione in campo, da li in poi ha fatto tanta D-League ed Europa. Oggi è in forza al Panionios in Grecia. |
