Chissà cosa hanno provato i tifosi biancoverdi quando, a 6:49 dalla fine del terzo quarto, Pierce è crollato per terra dolorante al ginocchio destro grazie alla goffaggine di Perkins. Il sogno è finito, o cose del genere? Tutt'altro. Double P è rientrato un minuto e mezzo dopo con una fasciatura rigida, più forte di prima, tra il tripudio della folla (non altrettanto è successo a Perkins poco dopo). Non lo ha fermato la distorsione, non lo ha fermato la “mazzata” in faccia subita da Kobe Bryant, anzi, sono vicende che lo hanno fatto arrabbiare come solo ai campioni succede. Due azioni, simili nell'evolversi, hanno dato il là alla vittoria dei Celtics in gara 1. Due triple consecutive di Pierce, in contropiede, dopo due stoppate, la prima di PJ Brown, l'altra di Garnett, hanno dato il là al break Celtics a fine terzo quarto, dopo una gara non bella, equilibrata, dalle basse percentuali e che non voleva saperne di decollare. Sull'onda dell'entusiasmo, i Celtics hanno costruito nell'ultima frazione la loro vittoria, abbassando la saracinesca e costringendo i gialloviola ad un eloquente 5 su 20 dal campo, grazie ad una difesa impeccabile comandata dai blocchi e dalle rotazioni perfette di PJ e KG, gli stoppatori di cui sopra, con il contributo di Ray Allen che ha difeso onestamente in comproprietà con Pierce, su un Kobe che se vuole vincere il suo quarto anello deve provare a fare il Jordan e non scomparire dalla gara. I Celtics hanno imposto il loro ritmo di gara, impedendo agli avversari di fare il loro gioco, e questo è bastato. Impressionante la concentrazione in difesa negli ultimi 12 minuti, quando con tre rubate consecutive hanno letteralmente tramortito una squadra che fino ad allora aveva mostrato di essere la migliore di questi playoffs. Quando poi Cassell e Rondo contribuiscono positivamente all'attacco allora non ce n'è per nessuno. Bisogna ora vedere quanto Phil Jackson sarà bravo a trovare gli “aggiustamenti” per gara 2 (notte tra domenica e lunedì alle 3:00 am). Basti pensare al “mismatch” di Gasol in marcatura su Garnett. Quest'ultimo ha tirato in testa al catalano e lo ha attaccato uno contro uno dove e quando voleva, ed il cambio di marcatura con Odom non ha sortito alcun effetto. Fermato Bryant, limitato Gasol, la panchina gialloviola non ha inciso più di tanto e deve salire di livello se vuole regalare al proprio coach il sorpasso su Red Auerbach. Ma Red, da lassù, con Johnny Most, DJ, Reggie Lewis, faranno di tutto per proteggere i Celtics. |