Eccoci nuovamente arrivati al momento tanto atteso da grandi e piccini, il Borsino di Celtics.it. Come ho già scritto, non si tratta più di un appuntamento settimanale, ma bensì di una scadenza ad intervalli segnati da un numero simile di partite, questo dovrebbe far raggiungere una certa uniformità nei vari giudizi. Quindi questo primo borsino parte dal 28.10 ed arriva fino al 16.11, per dieci partite in totale con un record globale di 6-4.
Il migliore indiscutibilmente dell'intero periodo è Isaiah Thomas, che con i suoi 21.0 punti e 6.3 assist, uscendo oltretutto dalla panchina in molti frangenti, ne fanno un'arma totale e letale per i nostri avversari. In questo preciso momento è la cosa più vicina ad una star che è presente nel nostro roster, piccolo grande uomo se ne esiste uno. Apprezzo tantissimo la sua determinazione, non si scoraggia mai. Ad esempio nella nostra vittoria contro Atlanta, nella prima parte della partita non riusciva a trovare il canestro da fuori ed allora ha deciso di rendersi utile in altro modo, caricando a testa bassa il canestro degli avversari. Ha ripreso ritmo e poi nel finale ha messo anche due bombe decisive, insomma un vincente, che ha saputo andare sopra i 20 punti in 7 delle 10 uscite.
Jae Crowder è un giocatore fondamentale per i nostri equilibri. Non sarà appariscente, non segnerà valanghe di punti, ma quando c'è da buttare il cuore oltre l'ostacolo lui c'è sempre. Sta diventando molto importante anche come leader nel nostro gruppo, più di una volta è lui a suonare la carica ai compagni. In difesa è letteralmente devastate, riesce a cambiare su tutti gli avversari in campo ed aiuta anche da distanze notevoli. Sempre propenso all'aiuto al compagno, si fa amare da tutti proprio per questo aspetto. Se nei momenti bui non si getta la spugna, molto del merito è da ricercare nell'ipertricotico numero 99. Con i suoi 3.0 recuperi a partita è leader dell'intera NBA, così tanto per gradire.
Anche se è andato un po' sull'ottovolante, Avery Bradley comincia la stagione in terreno positivo. Sulle 8 partite giocate (2 le ha saltate per un problema alla gamba), due volte è andato sopra i 20 e tre sopra i 13 punti. Le percentuali sono un po' discontinue, ma comunque buone se si pensa all'incredibile impegno nella metà campo difensiva. Nelle ultime due vittorie in trasferta ad Ovest, ha la media di 3.0 recuperi per serata, segno inequivocabile dell'impegno del ragazzo. Poi ci aspettiamo di più da lui, specie come continuità, ma il tempo è galantuomo.
Marcus Smart ha giocato 7 delle 10 partite per un problema al piede ha saltato tre gare, ed anche se anche lui come Avery va in altalena nei numeri complessivi, voglio dargli la mia piena fiducia. Marcus è uno di quei giocatori che sono amati alla follia dai propri tifosi perché ci mette tutto sul campo, cuore e grinta per primi. Si butta su ogni pallone ed in difesa è una furia in cerca del massimo risultato possibile. Recentemente poi ha fatto girare parecchie teste con una prestazione da 26 punti (record personale) a Oklahoma City. Se riuscirà ed elevare un po' la sua pericolosità offensiva potrebbe fare un'ulteriore passo verso la sua consacrazione. Certo, non c'è fretta, siamo appena all'inizio del suo secondo anno ed ha solo 21 anni, quindi c'è tempo.
Kelly Olynyk, pardon Olynytzki, sta mutando in quello che tutti si aspettano da lui: un'arma offensiva. La sua difesa non sarà mai a livello dei migliori NBA, ma forse neppure dei peggiori, ma ormai lo abbiamo capito lui è un attaccante ed un realizzatore. Se liberato da incombenze difensive Kelly si scatena anche in movimenti completamente inaspettati per un giocatore di quella stazza. Gli 8.3 punti di media sono pochi per il suo talento, ma certo è difficile fare di più in 17.8 minuti in campo. A questo punto mettiamogli vicino un difensore e chiediamogli di concentraci solo per l'attacco. Ah, dite che lo sta già facendo?
Amir Johnson è in crescita nella considerazione del nostro coaching staff e per lui vale esattamente il discorso fatto qualche riga sotto per Lee, ma al contrario. Infatti Amir si sta guadagnando a suon di prestazioni il rispetto di tutti, sempre concreto e positivo. A livello numerico non è nulla di eccezionale, ma non è dai numeri che si deve giudicare un giocatore come lui. E' positivo, corre, si impegna e difende sempre e comunque, non è un caso infatti che sia il nostro miglior stoppatore. Amir è un atleta e la sua fisicità è sempre a disposizione della causa. Per me il suo arrivo a Boston è una magata pazzesca di Ainge.
Per me Jonas Jerebko sarà sempre in terreno positivo se gioca così. I numeri non mi interessano nulla, ma è il suo impatto sulla partita e la sua ferocia a piacermi tantissimo. Fa sempre e dico sempre, una giocata importante nell'economia della partita, cosa davvero rara. Un canestro, un rimbalzo, una spallata... quello che si chiede allo svedese, Jonas fa. Non si tira mai indietro ed è uno di quei giocatori che ti rendono orgogliosi di vederlo con la maglia biancoverde.
Jared Sullinger si è ripreso bene in questa seconda fase, ma io non sono soddisfatto. Ci ho pensato un po', ho riguardato alcuni commenti alle partite, poi i numeri e non mi sono convinto a metterlo in terreno positivo, anche se manca meno di un'unghia. Troppo brutto l'inizio della stagione e troppo brutto il suo atteggiamento. Le prime tre partite, partito in panchina, lo hanno visto segnare 9.3 punti a partita e prendere "solo" 6.0 rimbalzi a sera con 1.7 assist. Da li in poi, nelle successive 7 partite, abbiamo assistito ad un cambio di rendimento, non tanto nei punti aumentati di poco a 11.3 di media, ma nei rimbalzi passati a 10.1 e negli assist anche essi cresciuti fino a 2.6. Ma allora perché, se ci sono i miglioramenti, resta in terreno neutro? Presto detto, il suo atteggiamento del **BIP**. Non mi piace per nulla, non è da componente dei Celtics far vedere al mondo di essere infastidito verso tutto quello che ti circonda. Durante i timeout lascia i compagni ed il coach prima del tempo, non comunica come dovrebbe, se non per lamentarsi di qualcosa con gli arbitri o i compagni. Insomma per me dovrebbe essere uno dei nostri leader, ed invece non lo è, anzi sembra quasi che non gli interessi troppo il nostro destino. Ti prego Sully, ti adoro come giocatore, non farti cacciare per questo atteggiamento del tutto negativo. E' vero che manca un passo, anzi molto meno, per entrare in zona positiva, però il rendimento sul campo non è l'unico ostacolo, da lui, in questo momento, ho sensazioni molto negative.
Evan Turner quest'anno gioca in un ruolo completamente diverso rispetto allo scorso anno. Nelle 10 partite giocate è entrato in quintetto solo una volta e per le assenze dei compagni. Il suo ruolo è quello del tuttofare che esce dalla panchina e gli riesce anche bene. Sia chiaro, a livello di talento non so quanti possono vantarne più del nativo di Chicago e non parlo solo dei Celtics, ma purtroppo Evan è incostante e vive a livello umorale tutte le partite. Potrebbe entrare e spaccare in due il match o galleggiare nell'anonimato per interi minuti. Purtroppo fino ad ora i bassi sono stati leggermente superiori ai fantastici acuti, come la partita contro Indiana dove non sbagliava praticamente mai. Se troverà un briciolo di continuità, il terreno positivo per lui è ad un solo passo.
Da David Lee mi aspetto tanto. Credo che sia un giocatore indicato per il nostro gioco e per far crescere i giovani nel roster. Dopo queste prime 10 partite dire che mi ha deluso è forse dire poco. Partito in quintetto nelle prime 3 partite stagionali in cui ha segnato 5.3 punti e preso 6.3 rimbalzi col 25.0% dal campo, Stevens lo ha messo in panchina e ridotto di tanto i suoi minuti. Niente da dire, saggia decisione, ora sta a lui dimostrare il suo valore e farsi strada tra le sabbie mobili del pino. A Boston non si regala nulla a nessuno, neppure ad un fresco campione NBA.
Tyler Zeller più che in terreno negativo dovrebbe essere messo sulla bacheca degli scomparsi. Che è successo al nostro centro titolare? Non ne ho la più pallida idea, è semplicemente sparito dal radar. Stevens non lo vede più se non per farlo giocare nel garbage time o quando qualcuno ha problemi di falli. Stento a capire cosa sia successo tra lui ed il coaching staff, ma qualcosa di negativo c'è stato. Io non ho delle serie spiegazioni, credo davvero che un giocatore non possa passare da buono a "broccolo" in pochi giorni. Non saprei che altro dire, trascuro anche il segnalarvi i suoi miseri numeri stagionali.
N.G. Non sono giudicabili per me Hunter (che sembra comunque buono), Rozier, Mickey ed ancor meno Young. Hanno giocato poco e mi riservo un commento quando ci saranno argomenti su cui dibattere.
Brad Stevens è un eccellente coach, ha delle idee e dei principi che applica con ammirabile dedizione. Non ha secondo me una spiccata attitudine per l'organizzazione del gioco a difesa schierata, ma è anche vero che bisogna fare di necessità virtù ed impostare il gioco in base a chi hai nel roster. Ecco perché i Celtics corrono, traendo la propria ispirazione dalla difesa, se però non è così, qualche granello di sabbia si insinua negli ingranaggi e non giochiamo più così fluidi. Se devo trovare qualcosa da migliorare è proprio la gestione ragionata del gioco, un po' deficitaria in alcuni frangenti. Il resto è ottimo, anche la vorticosa rotazione di uomini che mette in atto ogni sera, ma questa è una diretta conseguenza del fatto che si ritrova giocatori nel roster tutti molto simili per rendimento e valore globale, con alcune doverose eccezioni. |