Secondo appuntamento col borsino, che prende in esame stavolta 11 partite, per un record complessivo nel periodo di 6-5. Tra le sei vittorie ci sono alcuni "trionfi", come i 33 punti di scarto contro i Wizards, i 25 punti contro i Nets, i 17 punti contro i Kings o come la recentissima vittoria di 18 contro i Pelicans. I momenti più bassi invece sono rappresentati senza dubbio dalle sconfitte contro i Nets il 22 novembre e quella di 19 punti ad Orlando, senza praticamente mai combattere.
Un buonissimo periodo di forma per il nostro Avery Bradley, che mette insieme delle prestazioni notevoli andando cinque volte oltre i 20 punti segnati e comunque sempre in doppia cifra in tutte le uscite. Sempre l'ultimo a mollare, anche nelle sconfitte ci mette l'anima e non a caso registra la prestazione numerica più elevata, 27 punti, nella sconfitta contro i Nets. Non poteva che avere medie eccelse quindi ed i 18.9 punti col 47.9% da tre punti ne sono una diretta testimonianza.
Procede bene la stagione di Isaiah Thomas, con numeri letteralmente da star. Anche nel periodo in esame è quasi sempre uno dei migliori, almeno per punti segnati. Sconfina anche a quota 30 punti segnati contro i Sixers e solo 2 volte su 11 uscite è sotto i 18 punti messi a referto. Dopo quanto vi ho scritto capirete che i 21.0 punti segnati in media in queste partite, sono ormai la normalità per il ragazzo, anche se c'è da notare una percentuale dalla lunga distanza non di primissimo livello col 35.1%. Comunque sia in attacco è il nostro leader tecnico, c'è poco altro da aggiungere.
Jae Crowder resta sicuramente in terreno positivo, anche se ha avuto qualche passaggio a vuoto nel periodo. Uno su tutti la prestazione deficitaria contro i Nets nella sconfitta di 10 dei Celtics. Per il resto il 13.3 punti di media col 47.5% dal campo e il 42.0% da tre punti sono un bel vedere, oltretutto perché accompagnati dalla solita massiccia dose di difesa. Tutti i numeri sono in crescita, ad eccezione delle rubate passate da 3.0 di media a 1.3.
Jared Sullinger per un attimo ha rischiato di essere messo in terreno neutro, perché se è vero che nel periodo in oggetto viaggia praticamente in doppia doppia per punti e rimbalzi, rispettivamente 10.0 e 9.9, è anche vero che sta tirando in maniera deficitaria. Il 39.6% dal campo per un lungo, anche se perimetrale come lui, sono davvero poca cosa e devono assolutamente migliorare. Però, come accennavo nella presentazione di questa rubrica, non si giudica un giocatore solo dai numeri e quindi premio senza dubbio l'atteggiamento gladiatorio di alcune uscite, Sullinger non fa mai un passo indietro quando bisogna dare qualche sportellata. Questo è un netto progresso rispetto al giocatore abulico della preseason ed anche di alcune uscite nella prima parte di stagione.
Amir Johnson è di fatto insieme a Sullinger, il nostro lungo titolare visto che nelle 11 partite del periodo analizzato è partito in quintetto tutte e 11 le volte e la risposta è stata più che discreta. Però Amir reclama spazio e non per nulla le due partite in cui ha fatto registrare una doppia doppia sono quelle in cui a superato i 30 minuti di utilizzo, quindi un segnale forte al coaching staff. Forse è inutile aggiungerlo, ma è sempre bene tenerlo in mente, Amir è il miglior stoppatore della squadra e senza dubbio il nostro intimidatore per eccellenza.
Evan Turner è ormai il nostro agente speciale in uscita dalla panchina. Il suo compito è quello di accelerare appena messo piede in campo, rompere i ritmi e dare imprevedibilità al gioco. Ho appena descritto il modo di giocare di Evan, lui è esattamente questo. I suoi 9.5 punti conditi da 4.5 rimbalzi e 4.0 assist, dicono molto del suo impatto. Visti gli infortuni che hanno costretto Thomas a diventare titolare, la qualità della nostra panchina passa per il nostro numero 11 e lui sta rispondendo alla grande.
Kelly Olynyk sta proseguendo per la sua strada, fatta di tanto attacco e poca difesa. Il mio pensiero di lui è che non dobbiamo più chiedergli di difendere, visto che non ha lo spirito giusto per farlo, ed anzi proteggerlo con un compagno di reparto adeguato, per ottenere in cambio di liberare tutto il suo estro offensivo. Se i minuti in campo lo consentono, Kelly mette in piedi delle prestazioni notevoli. Vedere un sette piedi fare movimenti da guardia e tirare col 43.3% da tre punti non è proprio canonico. Insomma si è capito, io sto con Ollie che deve giocare di più, i 17.7 di media di queste ultime 11 partite sono pochi.
Adoro Jonas Jerebko è uno di quei classici giocatori per i quali i numeri non sono tutto, lo ribadisco, ma in queste partite non è andato bene, anzi a dire il vero è andato maluccio. Se togliamo la brutta serata di squadra dei nostri di Orlando, dove lui alla fine era tra i meno peggio, per il resto ha fatto fatica a tenere il campo. Un po' piatto come atteggiamento complessivo, poco propenso alla lotta, se togliamo questi aspetti dal suo gioco non resta tantissimo al nostro svedesone. Lo vogliamo cattivo e convinto come ai bei giorni, di un giocatore molle e da 2.1 punti e 3.4 rimbalzi ne è piena l'NBA.
Tyler "non gioco mai" Zeller è ormai insieme a Lee nella cuccia del coach. Viene scongelato solo in alcune selezionate circostanze e non ha tempo per far vedere troppo in campo. Ovviamente il terreno negativo è anche per lo scarso approccio alle partite ed immagino anche agli allenamenti, del ragazzo. Ovviamente non lo so, sto immaginando, ma se un titolare di inizio stagione viene ridotto a 7:24 minuti di media in campo nelle ultime 11 partite, ci deve essere una spiegazione che va oltre a quello che noi vediamo, che comunque resta nettamente insufficiente.
La mia personalissima delusione stagionale fino ad ora si chiama David Lee senza dubbio. Perde il posto in quintetto, non lotta per riconquistarlo ed anzi gioca in alcuni frangenti con sufficienza, come se fosse un giocatore di classe superiore. Beh caro David, francamente io non la vedo questa enorme classe e nelle 9 partite in cui sei stato impiegato, ne posso salvare forse la metà, non di più. Ma se i numeri lo potrebbero portare (forse) in terreno neutro, io non lo salvo perché da lui voglio di più. Da un giocatore con un IQ cestistico sopra la media come lui, si deve pretendere che sia d'esempio per i giovani e porti le sue capacità al servizio della squadra. Avanti siamo onesti, quanti di voi che leggete lo potreste affermare senza paura di smentita per David? Ecco appunto...
N.G. Per motivi diversi sono ancora diversi i giocatori non giudicabili. La partita e mezza giocata da Smart ovviamente ne impedisce una valutazione, come il non utilizzo di Mickey, Young e Rozier, con quest'ultimo ha giocato solo scampoli di partite. Chi ha giocato un po' di più è Hunter, che ha fatto anche buone cose in alcuni frangenti, come i 12 punti ad Atlanta e gli 8 a San Antonio che hanno dato il via alla nostra rimonta, ma francamente sono ancora troppo pochi per permettermi una valutazione complessiva.
Brad Stevens sta allenando bene e mi piace molto il modo in cui ha semplificato giochi. I nostri non sono molto portati per l'attacco a metà campo ed allora Brad li lascia molto liberi di svariare e correre, piazzando sempre e comunque dei tiratori sugli angoli come valvola di sicurezza. Gli infortuni ovviamente hanno condizionato le rotazioni e la fisionomia generale della squadra è mutata, ma i principi sono sempre gli stessi: se si può si deve correre. Ha affrontato anche la mini polemica di Crowder in maniera molto signorile, senza rispondere al giocatore ed anzi dandogli minuti insieme ai proprio compagni oltre le normali rotazioni ed è arrivata la vittoria di Miami, segno che siamo difronte a persone estremamente intelligenti (più il coach a dire il vero). In queste 11 uscite si è fatto delle idee chiare sui giocatori e sul loro rendimento: Zeller in questo roster non è molto utile e Lee lo è solo in ben selezionati frangenti. Johnson, Sullinger, Olynyk e Jerebko sono le prime scelte per le rotazioni ed a seguire i pochi minuti rimasti, si possono anche chiamare briciole, vengono divisi tra Tyler e David. Per il reparto guardie invece gli esperimenti sono sospesi fino al ritorno di Smart, ed a quel punto sarà interessante vedere chi dovrà fare un passo indietro e partire dalla panchina. |