Quinto appuntamento che arriva durante per l'ASG di Toronto e la deadline del 18 febbraio che potrebbe anche cambiare (non penso rivoluzionare) il notro roster. Ma noi occupiamoci di quanto è avvenuto per i nostri colori, il resto ci interessa relativamente, anzi nel caso dell'ASG per nulla. Eravamo rimasti alla fine di gennaio, quindi questa uscita va dalla gara interna contro Chicago del 22/01 alla gara del 10/02 contro i Clippers. Un viaggio di 12 partite che ci ha "regalato" un record entusiasmante di 10-2.
Isaiah Thomas è sempre sugli scudi e sempre molto motivato, tanto che con la nomina al suo primo ASG è diventato agli occhi di tutti la nostra star. Se poi i numeri ci raccontano che il nostro IT4 ha viaggiato a 20.8 punti e 6.3 assist a sera, capiamo bene che il ragazzo sta facendo una stagionona. Durante il precedente periodo trovavo un neo solo nelle percentuali dalla lunga distanza ed anche queste sono salite nel periodo al 37.3%. Oltre a questo il nostro piccolo grande uomo solo in 4 circostanze su 12 non ha segnato 20+ punti e comunque mai meno di 14. Insomma in una parola continuità.
Avery Bradley da buon capitano ci ha spesso indicato la strada, come quando il 5/02 ha segnato il canestro della vittoria in casa dei Cavs. Cose da piccola leggenda insomma. Come per IT, anche Avery è stato mediamente continuo ed ha segnato 16.8 punti col 42.1% dalla linea del tiro pesante. Ad una guardia non dovresti chiedere altro, ma Bradley quell'altro te lo da sempre con dosi massicce di difesa e sulla palla è davvero un mastino. Le 1.5 palle rubate non dicono niente dell'intensità che ci mette in difesa.
L'arma segreta dei nostri ha un nome ed un cognome, Evan Turner. I suoi 12.8 punti, 5.5 rimbalzi e 6.0 assist uscendo dalla panchina, ci raccontano molto del suo straordinario impatto. Oltretutto la cosa che faceva irritare tutti, il tiro da tre punti, è praticamente sparito ed in 12 uscite sono solo 3 le volte in cui ha tentato la conclusione pesante (con 0 centri peraltro). Evan è per talento probabilmente il giocatore più eclettico e totale del nostro roster, all-around per dirla all'americana, capace di cambiare il volto delle partite. Non deve stupire se a Cleveland marcato oltretutto dal migliore giocatore del mondo o giù di li, si è permesso il lusso di essere determinante per la nostra vittoria. Se solo riuscisse ad essere continuo sarebbe una star di questo sport.
Sono pochi gli appunti che possono essere mossi a Jae Crowder, davvero pochi. Che ci sia sole o pioggia poco importa, Jae si mette divisa e scarpe, si sistema i capelli e via a lottare su ogni pallone. I 12.1 punti e 4.6 rimbalzi a sera sono solo dei numeri se non li inseriamo nel contesto delle prestazioni sempre intense del ragazzo. Una certezza e che oltretutto si fa sentire dai compagni anche a livello vocale, pronto a richiamarli ad un livello di intensità consono al nostro modo di stare di campo. Insomma sta diventando, se non lo è già, insostituibile.
Molto bene il nostro secondo anno Marcus Smart nel periodo sotto analisi. I suoi 12.0 punti con 3.5 rimbalzi a sera (mica pochi per una guardia), con il 40.5% dal campo e il 39.3% da 3PT, ne fanno una sicurezza per Stevens. Esattamente come Crowder, ma senza il discorso dei capelli, ogni sera di Marcus sappiamo che ci metterà tutta l'intensità possibile sul campo per cercare la vittoria. Onore al nostro leone indomito, anche lui convocato per l'ASG, ma per quello del venerdì.
Visto le prestazioni dei nostri do un voto positivo a Jared Sullinger, perché dimostra in più di una circostanza di tenerci ai nostri colori. E' un mostro di discontinuità, passa da prestazioni altisonanti ad altre del tutto dimenticabili senza una vera spiegazione. A sua difesa però c'è da dire che spesso ha a che fare con gente molto più grossa e alta di lui, ma certo non più determinata. Questa sua aria distaccata nasconde invece un giocatore molto determinato e determinante per i nostri destini. I 10.8 punti e 7.9 rimbalzi raccontano che numericamente è su buoni livelli, anche se non su picchi di eccellenza ai quali tutti noi lo aspettiamo.
Ammettiamolo chi non ha un debole per Jonas Jerebko? Il biondino che sembra buono come il pane, ed in realtà è cattivo come l'aglio, non lesina mai il suo apporto anche con colpi proibiti agli avversari. E' sempre utile, capace di giocare sia da tre che da quattro tattico e col 44.4% da 3PT in questa fase della stagione è stato capace di allargare il campo, perché il suo tiro va onorato. Una squadra con velleità deve avere un Jerebko nel proprio roster, uno che non rompe mai e se viene chiamato in causa fa il suo dovere, che sia una bomba dall'angolo o una randellata ben assestata.
Kelly Olynyk ha avuto in questo periodo un momento di esaltazione totale nel quale tirava da 3PT con medie da fantascienza, ma un crollo altrettanto fragoroso nella seconda parte del periodo in oggetto. Le sue medie ci riportano 10.4 punti a sera, con 4.0 rimbalzi, il 45.4% dal campo ed il 33.3% da tre punti, quindi niente di trascendentale. Se trova un po' di continuità, il voto positivo non gli verrà negato.
Amir Johnson non sta andando bene ed anzi vive una flessione costante, anche e sopratutto nei minuti in campo. Mai in doppia cifra per punti segnati e solo 3 volte per rimbalzi presi, Amir forse paga qualche problemino fisico (fascite plantare) che evidentemente lo limitano. Parte sempre titolare, ma difficilmente è in campo nei momenti decisivi, se non è un segno questo non esistono i segni. Se arrivasse un lungo a Boston in questa sessione di mercato, l'indiziato per lasciargli posto e minuti in campo è proprio lui.
Esce dalla zona d'ombra da dove era entrato, Tyler Zeller ci regala delle prestazioni davvero buone. Certo non mi faccio fregare più e se vuole guadagnarsi il mio voto positivo, dovrà essere molto più cotante di quello che è stato fino ad ora. Stevens non è un matto, se vede impegno e dedizione ti premia con minuti in campo, ma se vede apatia ti toglie dalle rotazioni senza pietà. Ammesso che non si scambiato, vediamo che Tyler troveremo dopo la pausa.
Visto che verrà tagliato o scambiato sicuramente, questo non è un giudizio del periodo analizzato per David Lee, ma un voto per la sua permanenza a Boston. Avete visto il rosso prima di queste parole, ecco quello è tutto il mio livore per quello che poteva essere un grande colpo per noi ed invece non lo è stato. David non si è mai inserito nel nostro gioco, non è stato mai determinante offensivamente e in difesa è stato un colabrodo. Di positivo c'è che non ha creato problemi, ma per me resta la delusione dell'anno senza mezze misure.
N.G. Rozier, Mickey, Hunter e Young hanno giocato pochissimo o addirittura niente in questo periodo, non sono quindi giudicabili.
Stevens ha ormai il pieno e completo appoggio. Ha creato una squadra così come il personale gli ha permesso di fare, la fa giocare anche molto bene in alcuni frangenti e sfrutta al meglio le caratteristiche dei suoi. Uno dei più bravi allenatori in circolazione ed in molti se ne sono accorti, diciamo che c'è molto poco altro da aggiungere se non che sono molto contento che sia il nostro coach e rappresenta una certezza del nostro team. |