Cari amici vicini e lontani ci siamo, comincia la parte della stagione NBA più appassionante ed avvincente. Ovviamente sto parlando dei playoff, lo spettacolo più bello di questo mondo, e siamo tutti felici perché anche quest'anno i nostri Celtics ne faranno parte. Non siamo stati però fortunatissimi nella corsa finale per accaparrarsi i posti migliori, infatti al contrario di una bella favola il nostro principesco terzo posto potenziale si è tramutato in un brutto rospo dopo le ultime tre partite contro Atlanta, Charlotte e Miami. In un possibile range che andava dal terzo al sesto posto, ci tocca in dono il quinto posto, con la conseguente perdita del fattore campo amico. Il rammarico è doppio perché finiamo al pari delle squadre citate, 48-34, ed è davvero incredibile pensare che dopo 82 partite siamo tutti con lo stesso record. Per via dei tiebracker e della mancata vittoria di Atlanta nella conference, ci toccano proprio i falchetti al primo turno.
Ma chi sono i nostri avversari?
Fughiamo subito ogni dubbio, se mai qualcuno lo avesse, sono una squadra tosta, anzi tostissima. Se vi ho spaventato, sappiate che era esattamente il mio intento per avere la vostra attenzione, ora andiamo nel dettaglio, facciamo accomodare il paziente sul lettino e chiediamogli un po' di informazioni sullo stato di salute.
Nonostante quello che possa trasparire gli Hawks sono una quadra difensiva di primo livello ed hanno alcuni magistrali interpreti per ogni situazione di gioco. Horford e Milsap sono due grandi lunghi, che sanno giocare sia nei pressi del canestro e/o partendo frontalmente, ma sono capaci anche di tirare dalla distanza ed anche da oltre l'arco, vera novità dell'anno per Horford che è passato dalle 36 conclusioni pesanti dello scorso anno alle 256 di quest'anno.
Teague e Schroder sono due playmaker capaci di accelerazioni fulminee e fanno della loro velocità un'arma importante per scardinare le difese avversarie. Bisogna stare molto attenti, perché spesso anche su canestro preso i due volano come razzi in attacco sorprendendo più di una volta le difese avversarie.
A completare la magia ci sono Korver e Bazemore, che garantiscono tiro da fuori (più il primo) ed atletismo (più il secondo).
Se questi non dovessero bastarvi, sappiate che Atlanta ha un jolly in Sefolosha, specialmente difensivo, che è una vera manna dal cielo ed è spesso utilizzato nei momenti difficili della partita, in cui una giocata di voglia cambia l'inerzia. Anzi non è nemmeno escluso che entri lui in quintetto in una o più serate.
Dopo i sette samura... ehm... giocatori citati, principali attori delle rotazioni, arrivano nettamente staccati per minuti d'impiego gli altri: Hardaway Jr. (in dubbio per un infortunio), Humphries, Scott e Splitter si dividono molti meno minuti e risultano spesso marginali alle rotazioni. Certo se su singola partita possono ritagliarsi sicuramente minuti importanti, specie se in serata di grazia.
Numeri
Ok c'è ora forse la parte più noiosa, allerta sonno, ma il basket è (anche) cifre e quindi diamo un po' di numeri.
Atlanta è la sesta squadra in tutta la lega per punti concessi agli avversari (99.2) e primi per percentuale concessa (43.2%), cartina di tornasole di un atteggiamento difensivo notevole. Per fare il paragone i Celtics in queste due specialità sono a 102.5 e 44.1%, che vi sembrerà una piccola differenza, ma in realtà non è così, sono differenze importanti se contestualizzate ad 82 partite. Atlanta concede poco anche sul perimetro visto che gli avversari tirano col 33.8% ed in questo i Celtics gli fanno degna compagnia nella classifica dei migliori con il 33.6%. Che voglia dire che i nostri coprono meglio il perimetro dell'interno a causa della cronaca mancanza di lunghi intimidatori? Beh, lo avete detto voi (io lo penso). Dato interessante è quello che vede Atlanta concedere 1.15 punti per ogni tiro avversario, secondi in tutta la lega, ancora una volta notiamo come se questi si incazzano, sia davvero difficile segnargli, ma ormai lo avrete intuito.
Loro hanno dei lunghi molto vicini all'essere definiti dominanti, noi praticamente solo delle ali grandi adattate, quindi sai che massacro a rimbalzo? No, i numeri ci raccontano ben altro, per fortuna non è matematico che chi ha i migliori lunghi prende tutti i rimbalzi. Se guardiamo quelli offensivi della squadra della Georgia, ci accorgiamo che sono davvero pochi ed infatti occupano l'ultimo posto nella lega con 8.3 ben lontani dai nostri 11.6 (terzi nella lega). Questo perché, con tutte le soluzioni perimetrali dei loro lunghi, spesso a rimbalzo offensivo semplicemente non ci sono lunghi perché si trovano nei pressi dell'arco dei tre punti e da li prendere un rimbalzo è difficile, anche se hai le bracia molto lunghe. Molto meglio invece quelli difensivi, questo era scontato, dove invece sono (di poco) migliori di noi coi i loro 33.8 contro i nostri 33.3. Qui è ovvio che non c'è uno sbilanciamento, i lunghi verosimilmente stanno nei pressi del canestro e catturano più rimbalzi insieme ai propri compagni. Di squadra Atlanta prende il 47.5% dei rimbalzi disponibili, mentre i Celtics il ben il 49.4 (sesti nella lega), ottimo segno.
Ci sono altri numeri significativi, come il ritmo imposto e il numero di canestri per possesso, ma non sono così significativi perché molto simili. C'è però una statistica che ci deve dare tranquillità e segnare la via, i recuperi. Molto del nostro gioco è basato sulla pressione difensiva e sulle ripartenze, siamo i secondi della lega, dobbiamo insistere su questo vitale aspetto e non solo all'interno delle nostre mura amiche, ma sempre e comunque.
Confronto
Anche se piace sopratutto a noi tifosi al bar fare certi paragoni, non ha molto senso pensare a sfide head-to-head nella NBA di oggi, noi di Celtics.it siamo testardi e non ci facciamo mancare un bel confronto tra reparti. Però cedo ai tempi che passano, raggruppiamo tutto in tre macro-categorie: interni, esterni e panchina.
Interni: Qui la sfida principale è tra Horford e Milsap vs Sullinger e Johnson. Mhhhh, non c'è molta storia ammettiamolo. Il loro lunghi titolari sono migliori dei nostri, non c'è dubbio alcuno. Prevalgono in ogni aspetto del gioco, anche nella continuità dei numeri messi in campo. Limitare per 4-5-6-7 (???) partite entrambi è un'impresa impossibile, possiamo sicuramente cercare di togliergli qualche opzione, ma eliminarli dal campo è impossibile. Possiamo sperare che incappino in giornate negative al tiro ed allora li potremmo invitare a reiterare tali conclusioni, ma non fateci troppo affidamento. I nostri dal canto loro, possono portare lontano dal canestro i rispettivi avversari, più Sully che Amir, più che per abusare del marcatore, per permettere la penetrazione dei piccoli avendo sguarnito il ferro. Credo che Stevens farà uso massiccio di questa variante tattica.
Esterni: Ed utilizzando quindi un classico "gancio da alpinista" rispetto alla frase precedente, vediamo se i piccoli potranno spaccare in due la partita, anche approfittando di questa scelta tecnica. Beh se parliamo del nostro Thomas la risposta è sì, potrebbe trarre un beneficio enorme da questo aspetto, sono sicuro che non sfuggirà nelle valutazioni di Brad. A livello generale Teague, Bazemore (o Sefolosha) e Korver vs Thomas, Bradley e Crowder è un bell'andare, anche se sono sincero e preferisco di gran lunga il nostro reparto di esterni. Sono più variegati e non composti da soli specialisti seppur di livello (chi ha detto Korver e/o Sefolosha?). Specie nel trio dove non è presente lo svizzero, gli esterni degli Hawks sono inferiori dal punto di vista difensivo e potrebbero soffrire la pressione che i nostri imporranno sull'incontro. Come dicevo prima, chi marcherà Teague dovrà avere gli occhi anche dietro la nuca per impedire facili ripartenze.
Panchina: Qui secondo me c'è il vero punto di forza della nostra squadra. Turner, Smart, Olynyk, Jerebko... questi giocatori non esistono nella panchina di Atlanta, che possono schierare al massimo dei buoni specialisti o giovani promettenti. Possiamo avere un vantaggio quando verranno schierate le seconde linee, perché ricche di talento e pericolosità. Non mi vedo un Humphries a correre dietro ad un Jerebko o ad un Olynyk, così come Smart potrebbe cambiare tutto lo scenario difensivo limitando il play che si trova davanti in quel momento. Insomma credo molto nella capacità dei nostri ragazzi in uscita dal pino di cambiare la partita in nostro favore.
Siamo 2 a 1 per noi, serie vinta a mani basse? Magari fosse così facile, i soli confronti diretti non vogliono dire molto, anzi non valgono neppure la carta sulla quale sono scritti.
Conclusione
Io non riesco a fare un pronostico serio e visto che ho rotto la sfera di cristallo lo scorso anno nella sfida con Cleveland, non so dirvi chi prevarrà. Certo mi immagino una serie lunga e faticosa, credo che si andrà a gara 7 o perlomeno a gara 6, e che saranno dei singoli episodi a determinare il successo o l'insuccesso in questa serie. Come ho predetto sul nostro forum, vedo i Celtics vincenti per 4 a 3 sugli Hawks, in virtù di una ferrea volontà di gettarsi su ogni singolo pallone vagante e di sacrificare il proprio corpo per un bene superiore, quello della squadra. Vedo i Celtics favoriti di un'unghia proprio per questa loro voglia di gettare il cuore oltre l'ostacolo, spero basti.