“Entrare in una partita contro Lew Alcindor [poi, Kareem Abdul-Jabbar] è come entrare in una rissa con il coltello e scoprire che non c'è lama nel manico.”
In sala stampa il giorno dopo una cocente sconfitta: “A volte ti svegli al mattino e vorresti che i tuoi genitori non si fossero mai incontrati.”
“Anche se viveva sulla spiaggia al college, non era mai abbronzato. Questo è quello che definisco un giocatore serio!”
“Non dirò che Wilt Chamberlain è l'uomo più forte che abbia mai conosciuto, ma posso dire che quando si toglie il sudore dalla fronte, alcune persone sotto di lui si fanno il bagno.”
Queste sono alcune frasi celebri di Bill Fitch, leggendario allenatore, citato sovente per la sua estrema durezza e il rigore militaresco nel condurre una squadra e solo di rado ricordato per la sua ironia, geniale a tratti.
Nato il 19 maggio 1932 a Davenport, Iowa, Bill Fitch è stato un istruttore di esercitazione dei Marines prima ancora che uno straordinario allenatore della NBA, introdotto nella Hall of Fame nel 2019 .
Prima di allenare in NBA, Fitch ha giocato a basket al Coe College di Cedar Rapids e lì aveva ottenuto il suo primo posto di capo allenatore nel 1958. In seguito ha allenato alla North Dakota University, dove Phil Jackson era uno dei suoi giocatori, e poi a Bowling Green e Minnesota.
Per un tifoso dei Celtics della mia generazione, però, Bill Fitch fu innanzitutto il primo coach NBA di Larry Bird.
E Larry Bird non ha mai mancato di rendergli merito e omaggio. Nel suo libro Drive: The Story of My Life , Bird afferma che Fitch più di ogni altro ha avuto una potente influenza sulla sua etica del lavoro forte e determinata. In seguito, The Legend ha dichiarato, in un’intervista a Sports Illustrated nel 1997, che Fitch "era il migliore coach in termini di motivazione, ed era capace di mettere i membri della squadra davvero in gioco l'uno per l'altro".
Bird pensava, tuttavia, che Fitch si fosse dimesso da allenatore del Celtic nel 1983, dopo quattro stagioni, perché "dopo un po' era entrato epidermicamente in conflitto con alcuni ragazzi".
Duro e rigoroso, la disciplina di Fitch però non era semplicemente nei modi e nelle relazioni. È stato il primo a studiare sistematicamente la sua squadra e gli opponenti, un innovatore nel registrare partite e allenamenti per analizzare i suoi giocatori e i loro avversari, tanto da meritare un soprannome che circolava in tutto il campionato negli anni pre-high-tech quasi per schernirlo: Captain Video.
"Non ho mai pensato che essere conosciuto come Captain Video fosse un cattivo affare", ha detto al sito web della NBA nel 2013. "Altre persone potevano ridere e prendere in giro quanto volevano. La verità è che ero contento che nessun altro lo stesse facendo perché pensavo che desse sempre un grande vantaggio alle nostre squadre”.
E ancora, più recentemente aveva detto: “Se poteste vedere il mio armadio... oggi è stipato dal pavimento al soffitto di vecchie cassette e di DVD, e sto ancora girando film. Amo sempre la competizione e la strategia”.
Fitch è stato due volte allenatore dell'anno NBA ed è stato scelto come uno dei 10 migliori allenatori nella storia del campionato nel 1996-97, in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario della NBA.
Aveva fatto il suo debutto come allenatore nella NBA a Cleveland, vedendo la sua squadra di espansione del 1970 perdere tutte le prime 15 partite. Un esordio a cui solo un duro avrebbe potuto sopravvivere.
Nella sua sesta stagione, i Cavaliers hanno vinto il titolo della Central Division, andando 49-33, e sono arrivati al secondo turno dei playoff, portando a Fitch il suo primo premio di Coach of the Year.
Fitch è stato poi assunto come allenatore dei Celtics nel 1979 dopo che avevano saltato i playoff per due stagioni consecutive e ha subito ricevuto il suo secondo premio come allenatore dell'anno nel 1980, quando i Celtics, nella stagione da rookie di Bird, sono andati 61-21 e hanno raggiunto il secondo turno dei playoff. L'arrivo di Larry Bird ha sicuramente aiutato la svolta della squadra, ma Fitch ha lasciato che la sua stella già da rookie prendesse il controllo della squadra e dell'NBA. Boston avrebbe perso contro i 76ers nei Playoff 1980, ma dopo aver aggiunto Kevin McHale e Robert Parish, l’anno successivo arrivarono alle finali per sconfiggere gli Houston Rockets in sei partite, con la vittoria decisiva in Texas. Era il quattordicesimo titolo dei Celtics, il primo dal 1976, il primo dei tre di Bird-Parish-McHale.
Jimmy Rodgers suo fedelissimo vice ai Cavs lo avrebbe seguito a Boston dove si sarebbe stabilito per un decennio, fino a diventare a sua volta head coach nel biennio 1988-90. Per dire di legacy.
Prendendo poi il posto di allenatore proprio dei Rockets, nel 1983, e in una squadra che in due anni era caduta in fondo alla NBA, Fitch ha sfruttato due prime chiamate al draft e sviluppato le cosidette Twin Towers, Hakeem Olajuwon e Ralph Sampson, come il nucleo di una squadra che ha condotto fino alle finali NBA del 1986, dove i Rockets hanno perso proprio contro i nostri Celtics, in sei partite.
Quando Kevin McHale ha poi allenato gli Houston Rockets nel 2012, ha ricordato le lezioni che aveva assorbito da rookie durante il regime a volte intimidatorio di Fitch.
"Uscendo dal college, non ero mai stato vicino a un allenatore che parlasse e urlasse come faceva Bill ", ha detto McHale a The Houston Chronicle, "ma posso dire che mi ha davvero spinto al massimo e ho pensato che Bill avesse fatto con noi un ottimo lavoro".
Fitch ha poi ottenuto l'incarico di allenatore dei New Jersey Nets nell'agosto 1989, succedendo a Willis Reed, che era diventato vicepresidente della squadra dopo una stagione da 26-56.
I Nets hanno vinto solo 43 partite nelle prime due stagioni di Fitch nel New Jersey, ma li ha allenati fino ai playoff del 1992, la loro prima apparizione in sei anni, e Fitch aveva dato alla squadra una fisionomia importante, acquisendo Derrick Coleman e Kenny Anderson al draft, e da trade Dražen Petrović e Terry Mills . Si dimise dopo la sconfitta al primo turno dei playOff 1992. Fu il primo coach NBA a credere fermamente e finalmente nel talento immenso del Mozart di Sebenico che con lui disputerà la prima delle sue due stagioni NBA da oltre 20 punti di media .
Infine, è diventato allenatore dei sempre in difficoltà Los Angeles Clippers nel 1994. Non ha mai prodotto una squadra veramente vincente con i Clippers, ma li ha portati ai playoff nella sua terza stagione, nel 1996-97. I Clippers dovranno poi attendere 10 anni prima di ripetere l’”impresa eccezionale”.
Si ritira nel 1998 e la Basketball Hall of Fame lo ha introdotto soltanto nel 2019.
Lui purtroppo non ha neanche potuto prendere parte alla cerimonia di Springfield per problemi di salute.
Ma con la consueta acuta ironia Fitch aveva registrato un messaggio in cui sottolineava che era nato nel 1932, non nel 1934, come diceva erroneamente la sua biografia nel profilo di introduzione.
"Un ragazzo non può invecchiare e almeno riceverne il merito?" disse Fitch.
Quando si è ritirato, aveva raggiunto un incredibile record di 944 vittorie (undicesimo di tutti i tempi per numero di vittorie) ma ha anche un record di sconfitte cospicuo, con 1106 è secondo nella storia, appena dietro a Lenny Wilkens. Non ha mai iniziato un percorso con squadre vincenti, semmai lui le ha rese vincenti. O quasi. Sempre.
