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[2022/2022] Nik Stauskas #13 
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Hall of fame

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Messaggio [2022/2022] Nik Stauskas #13
Nikolas Tomas Stauskas nasce il 7 ottobre 1993 a Mississauga nell’Ontario in Canada da Paul e Ruta Stauskas, rifugiati di origine lituana. “Tre nonni su quattro erano lituani e i miei andarono in Canada durante la seconda guerra mondiale. Mi parlavano in lingua madre e io parlavo il lituano fluentemente. Ora invece, lontano da casa, faccio più fatica ma continuo a capirlo bene. Ho ancora alcuni parenti in Lituania”. Nik ha anche un fratello di nome Peter.

Comincia a giocare a basket a otto anni. Racconta Nik: “Mio zio allenava l’Ausra Sports Club, organizzazione canadese per ragazzini lituani. Mi disse che ero alto e dovevo quindi giocare. Non ne sapevo nulla: giocai con loro un torneo e col basket fu amore a prima vista. Non ho più smesso”. L’origine non mente: “Pochi anni fa sono andato per la prima volta in Lituania. Sono rimasto stupito dallo straordinario talento diffuso. Con amici andai a giocare in una palestra: erano solo dilettanti ma tutti sapevano bene cosa fare”. Poi nel 2004 la Lituania batte gli Usa ad Atene. Nik ricorda: “Che emozione. Da lì cominciai a seguire Jasikevicius: sapeva fare ogni cosa, tirare, passare da ogni parte del campo. Divenne il mio preferito”.

Nel 2009 Nik frequenta la South Kent School nel Connecticut ma l’anno successivo passa alla St. Marks a Southborough in Massachussets. Ha un’ottima prima stagione ma nel New England Preparatory School Athletc Council (NEPSAC) la scuola finisce battuta da Tilton che schiera Nerlens Noel. Nik però cresce ancora e nel 2012 riesce a conquistarsi la rivincita facendo prevalere St. Marks su Tilton e prendendosi il premio di miglior giocatore.

All’università Nik arriva ai Michigan Wolverines dove trova Tim Hardaway, Trey Burke e Caris LeVert: conquistano le Final Four perdendo poi contro Louisville. Un po’ di futura aria Celtics comincia ad aleggiare: insieme a Nik gioca Jon, fratello più giovane di Al Horford. Nik si svela formidabile tiratore col 44% da tre, persino uno dei migliori nella storia della NCAA. Però è anche ottimo atleta, dotato di buon trattamento di palla e sa passare. Non è ottimo difensore ma, opportunamente sorretto dai compagni, sa tenere il campo. Senza Burke e Hardaway, al suo secondo anno Nick con Michigan perde con Kentucky. Nik però diviene stella indiscussa. Oggi Nik ammette: “Aver successo così giovane può diventare la rovina di un giocatore se non riesce a capire cosa occorre per diventare un vero professionista. Troppo spesso ho dato per scontati il mio posto e la mia carriera in NBA”.

Nel 2014 Nik partecipa ad un allenamento predraft a Boston con Marcus Smart e Gary Harris. All’epoca Nik disse: “E’ fantastico tornar qui. Ci sono stato due anni per il liceo e sono entusiasta d’esservi di nuovo. Sono riuscito a rivedere i miei compagni. Sento questa come casa mia”. Al draft i Celtics hanno la 6a e la 17a. Alla 6a viene scelto Marcus. Ce la faranno a prendere Nik alla 17a? No, Nik viene prima scelto all’8a dai Sacramento Kings di Vivek Ranadive.

I Kings di DeMarcus Cousins e Rudy Gay non sono però esattamente la miglior squadra per sviluppare i giovani talenti NBA: in un anno cambiano 3 allenatori, da Mike Malone e George Karl. Ne risente anche Nik: ottiene poco spazio, non è molto seguito, peraltro elemento molto importante per un rookie. Perdipiù a fine anno finisce ceduto ai Sixers. Guidati da Brett Brown con Mike D’Antoni come assistant, i Sixers dell’epoca sono però in piena ricostruzione. Nik ritrova Nerlens Noel ma nel roster vi sono anche Robert Covington, Jerami Grant, Christian Wood, Richaun Holmes, Jahlil Okafor. Nik tiene una media di 8,5 punti a partita tirando col 38% e giocando circa 24 minuti a partita. L’anno successivo, quando in squadra arrivano Joel Embiid e Dario Saric, Nik migliora ancora raggiungendo la media di 9,5 punti, 2,8 rimbalzi e 2,4 assist. Poi però insieme a Jahlil Okafor i Sixers lo tradano ai Nets di coach Atkinson, D’Angelo Russell, Spencer Dinwiddie e Jarrett Allen ma anche il suo ex compagno Caris LeVert. Ai Nets, pur alzando la sua percentuale da tre al 40%, i suoi minuti giocati calano a 14. Intanto però si comincia a parlare di Nik come underachiever, talento mai sbocciato perché non ha saputo approfittare delle situazioni o, più semplicemente, non ha avuto le giuste opportunità. Nik però continua a sperare e provarci.

Nel 2018/19 come free agent firma un contratto con i Blazers di coach Stotts, Lillard, Mc Collum ma anche Kanter, Nurkic, Evan Turner, Seth Curry, Trent jr., Anfernee Simons. Racconta Nik: “Credevo finalmente di aver trovato una casa”. Ciò che accade alla prima giornata potrebbe avere del memorabile. Lebron James è passato ai Lakers e tutti sono appiccicati al televisore ad ammirare il suo esordio proprio contro i Blazers. In effetti il debuttante si prende la scena. Però non è Lebron, è Nik che alla prima partita con Portland eguaglia il suo personale di 24 punti portando la sua franchigia al clamoroso successo sui Lakers. Sei mesi dopo, nel febbraio 2019, Nik finisce ciononostante fuori squadra: in una sola settimana viene tradato tre volte, da Portland a Cleveland, poi a Houston, poi a Indiana che rinuncia. Torna così a Cleveland. Nik racconta: “Sono rimasto confuso perché non me l’aspettavo. E scoraggiato. Era come ripartire da zero, ricominciare a gareggiare per nulla”. Eppure Nik ripaga Cleveland di coach Larry Drew, la prima del post Lebron James, con Collin Sexton, Kevin Love, Cedi Osman, Ante Zizic e Tristan Thompson, entrando dalla panchina con 15 minuti di media e segnando con il 37% da tre. Qualcosa però in lui s’è spezzato.

A fine stagione Nik prova la carta europea in Spagna nel Baskonia dove gioca 22 partite ma qualche prova sfortunata, un infortunio al ginocchio e il successivo intervento chirurgico lo bloccano. Lo scorso anno è tornato a casa in G League nei Raptors 905: gioca nella bolla Covid. Il suo obiettivo è ritrovare la NBA. Nik dice: “Vivi ed impari. Penso che la mia esperienza, tra le cose fuori campo e i fallimenti in campo, mi abbia insegnato che nella vita c’è molto di più del semplice basket. E questo mi avvicina al basket con una mentalità diversa e forse più chiara rispetto al passato”. Fra alti e bassi occorre guardar avanti, in prospettiva, al di là dello stipendio e della percentuale del tiro da tre, consapevole che, al di là della pallacanestro, nella vita contano anche altre cose.

Nell’attuale annata Nik passa ai Grand Rapids Gold, squadra legata ai Denver Nuggets, ma, per via dell’emergenza Covid, è chiamato per un decadale coi Miami Heat. Gioca due sole partite con 12 minuti complessivi segnando 5.5 punti di media con il 50% da tre seppur su un piccolissimo campione (1/2). Poi rientrano i titolari coi loro contratti e la preparazione già effettuata. Nick torna così in G League nei Grand Rapids Gold dove gioca per un po’ insieme a Isaiah Thomas e Matt Ryan allenato dall’ex Celtic Jason Terry. Tiene una media di 26 punti a partita con il 46% da tre su 8,5 tentativi. Poco proprio non è, però non pare sufficiente anche se Udoka ha riferito che da tempo Nik era sotto osservazione. Nel frattempo Nik arriva a pensare di smettere con la pallacanestro: “Spesso mi sono detto che, se nemmeno quest’anno fossi riuscito a guadagnarmi una nuova opportunità in NBA, avrei davvero valutato la possibilità di lasciare il basket. Con moglie e un figlio in arrivo, la cosa non riguarda più solo me stesso”.

Il 2-3 marzo 2022 all’improvviso cambia il vento. Nik azzecca due super prestazioni in back-to-back. Nella prima realizza 57 punti e nella seconda ne segna 43. Il totale lo rimette agli onori della cronaca e dei riflettori: diviene mr. 100 punti. Molti teams lo cercano ma alla fine la spunta Brad Stevens che lo firma coi Celtics per due anni seppur il secondo anno senza stipendio garantito. Pare che Nik abbia rifiutato diverse offerte per venire a Boston e ora si stia dando da fare per cercar casa per il futuro. Come si dice: quando passa il treno …

Voglio sfruttare al massimo questa chance. Sto cercando d’imparare il sistema, di legare con tutti questi ragazzi e lo staff tecnico. Sono qui solo da pochi giorni ma ho avuto solo ottime sensazioni. Ho molto lavoro da fare per arrivare dove voglio quindi continuerò a tener alta la testa e a lavorare".

Ecco una serie di filmati per far più approfondita conoscenza con Nik:

breve documentario sui primi anni di Nick https://www.youtube.com/watch?v=CWacu_G6uy8
2013/14 highlights con Michigan https://www.youtube.com/watch?v=8A20tSnvb4c
23/4/2014 Nik in allenamento e impressionante serie di tiri da tre https://www.youtube.com/watch?v=MXsnoYAYJHU
draft 2014 con Smart e arrivo a Sacramento https://www.youtube.com/watch?v=-mNauCwNO0E
18/10/2018 mitica partita contro Lakers https://www.youtube.com/watch?v=ZyoXLe2KvGw
best plays … finora!!! https://www.youtube.com/watch?v=o9a-PKSiPSo
Welcome Boston https://www.youtube.com/watch?v=2BSKts4VmF0&t=55s
1° incontro con stampa https://www.youtube.com/watch?v=nqOCMQEK3qU

Continuiamo a sognare insieme, Nik!!! :heart

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10/03/2022, 23:43
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Messaggio Re: [2022/...] Nik Stauskas #13
Nik deve avere pazienza perché le rotazioni corte di Coach Ime al momento lo relegano a sventolatore.
Deve tenere la testa bassa, lavorare ed imparare il sistema, poi l'occasione arriverà.


11/03/2022, 9:37
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Messaggio Re: [2022/...] Nik Stauskas #13
Eccellente lavoro Sirio, mi ha permesso di conoscere il giocatore e farmi un'idea sulle reali capacità di inserirsi nella nostra squadra. Avrebbe le doti per essere un tiratore mortifero, da usare chirurgicamente nelle fasi di carenza realizzativa. Possiede anche una buona penetrazione e una certa confidenza ad attaccare il ferro.
Aspettiamo con fiducia.


11/03/2022, 10:03
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