[2020/2021] Primo turno vs Brooklyn Nets
https://www.youtube.com/watch?v=rS2XfZ5_fpY“
Io li odio i nazisti dell’Illinois!”
Mutatis mutandis potrebbe divenire
“
Io li odio i Nets di Brooklin!”
In effetti i Nets non sono esattamente squadra simpatica. In principio c’era Irving (no, non Erving né Earvin), il terrapiattista fuggito da Boston, sì, quello della salvia bruciata a bordo campo: lunatico, pigro, strafottente, chi più ne ha, ne metta, tanto sono sempre meno di quelli che merita. Il fatto è che quanto a puro talento per il canestro non è secondo a nessuno. E questo lo rende ancor più odioso. Da tempo i tifosi del Garden l’attendono con ansia: immagino non per festeggiarlo ma per fargli la festa. Continuerà a negarsi? A lui s’è poi aggiunto l’affilato Kevin Durant, un altro che sprizza simpatia da ogni poro e un altro inimitabilmente sopraffino quanto a classe cestistica. Kevin l’avremmo volentieri voluto a Boston: a differenza di Irving, sono certo avrebbe fatto benissimo, a se stesso e a noi. Forse sarebbe pure diventato simpatico… come, a suo tempo, fece sua maestà K.G. Infine è giunto James Harden: odioso era nei Rockets, odioso il modo in cui è giunto ai Nets, odioso lo stato in cui s’è presentato. Quanto a metter il pallone dentro il canestro però nulla da dire: al massimo ci sarebbe da dire su difesa, gioco di squadra, ecc., tutte quelle altre cose che fanno sì che la pallacanestro sia un meraviglioso intreccio d’equilibri. Incredibilmente però, lo dicono tutti,
Ciccio Harden ai Nets pare aver mutato approccio: sa rinunciare ai bottini personali, si sacrifica per i compagni, prova persino a difendere. Sta davvero cercando di rendersi simpatico. I tre insieme possono esser deleteri per chiunque, oltre che per se stessi. Sotto le flebili lampade della
regular season era facile e financo piacevole per loro condividere la luce: sarà lo stesso sotto gli incandescenti getti di luce dei riflettori dei
playoff o delle
finals? Comincia a farsi prossima l’improrogabile ora delle risposte.
Clamorosa pecca sarebbe però tralasciare o anche solo sottovalutare gli altri importanti tasselli del puzzle dei Nets. A cominciare dal suo allenatore Steve Nash, uno che di basket e di personalità ne ha masticato tantissimo e con autorevolezza. per proseguire con Blake Griffin, Joe Harris, De André Jordan, Jeff Green, Landry Shamet, Mike James, Spencer Dinwiddie, Bruce Brown. Quanto basta per pensare d’esser di fronte ad uno squadrone che non a caso viene accreditato come probabile vincitore dell’anello.
A prima vista si direbbe ci sia ben poco da fare. Se poi s’aggiunge che
è stato costretto a dare forfait e che per postumi Covid e vari acciacchi alcuni nostri giocatori non paiono al meglio della condizione, beh, davvero potrebbe subito calare il tetro sipario della rassegnazione.
Però …
Però nelle occasioni che contano c’è un
che ha preso gusto a rifilar qua e là cinquantelli. C’è una squadra capace di svaporar vergognosamente contro squadrette ma anche e soprattutto d’esaltarsi a livelli vertiginosi fino a vincere contro compagini assai più accreditate. E d'ora in poi non incontreremo che compagini accreditatissime! C’è in tutti, giocatori, staff tecnico, dirigenza, la fondata convinzione che “
possiamo giocarcela contro chiunque” e dove “
chiunque vuol proprio dire chiunque, nessuno escluso”. C’è un allenatore,
, capace tra i più capaci a tirar fuori il meglio da se stesso e dai propri uomini. Ci sono giocatori che hanno un conto aperto col mondo da portare sino in fondo come
,
,
,
,
,
,
. E c’è una squadra giovane, tra le più giovani della lega, con un tasso di sfrontatezza e d’irriverenza che non conosce rivali, come ha dimostrato
tirando in faccia a Derrick Rose e come ad ogni azione in campo dimostrano
,
,
,
,
,
, persino
. E, ancora, c’è l’intero Garden pronto a dare una mano, una grande immensa mano, vero e proprio giocatore aggiunto.
Ecco, sì, “
possiamo giocarcela contro chiunque”. E’ giunta l’ora di scendere in campo: il sorriso della sfida anima e rallegra i nostri sguardi. Essere i Celtics è nostro orgoglio e siamo qui per provarci.
Domenica, ore 2