Re: [2023/2024] FINALE DI CONFERENCE vs Indiana Pacers
Piaccia o non piaccia, una prima vittoria l'abbiamo già raggiunta. In finale di conference ad est arrivano due squadre simili, quasi gemelle, che, più o meno con gli stessi pregi e gli stessi difetti, paiono nate dalla stessa matrice. "Formazioni temibili perché giovani, grintose, aggressive, con bell'organico, con attitudini difensive e talentuose in attacco" (cit.) ma sono anche incostanti, "soffrono di alti e bassi" (ricit.) anche se "quando si fa sul serio mettono in campo tutto quel che hanno" (tricit.). Insomma gli Original Celtics e i Simil-Celtics degli ex Celtics. Giocano pure in maniera simile, arrembante, di entusiasmo, di corsa, con alti punteggi. Bella battaglia.
Qualche differenza però c'è. Gli Original paiono più talentuosi, più maturi, più navigati. I Simil, essendo più giovani, paiono più sfrontati, impertinenti. Gli Original hanno tutto da perdere ma anche tutto da guadagnare, i Simil nulla da perdere e tutto da guadagnare: d'altronde la loro stagione già è successo. Dei Simil, essendo così giovani, si potrà ancora dire "Sono sulla strada buona: si faranno". Degli Original, che giovani in gran parte sono ancora, lo si potrebbe ancor dire ma ormai sono sempre più obbligati a dire "Eccoci, ci siamo, è il nostro anno!".
Che fare? Giocare come loro alla velocità della luce potrebbe essere rischioso perché sono più giovani, corrono di più. D'altro canto giocare lentamente potrebbe imbrigliare tanto loro quanto noi, perché sarebbe snaturare il nostro gioco e correre il rischio di non raccappezzarcisi più. Insomma, un bel rebus! Forse allora conviene giocare rapidi ma con avvedutezza, intelligenza ed esperienza, senza lasciarci trasportare a fare i cavalli pazzi. Occorrerà concentrazione. Non solo per spicchi di gara. Per il loro modo di giocare i Simil si ritrovano spesso carichi di falli. Se incontrano difensori arcigni e concentrati, si ritrovano costretti a forzare. Sono vantaggi da tener presenti e da sfruttare non appena se ne presenta l'occasione.
In ogni caso noi facciamo scendere in campo Holiday, White, Brown, Tatum, Horford, Pritchard, Hauser, Kornet. Ma anche Porz, Tillman, Oshae, Svi, Jaden. Senza dimenticare Walsh e Queta. Non siamo e non possiamo essere secondi a nessuno.