Forse è inutile dirlo, ma quello che oggi vedremo è un incontro diverso dal solito. Le sfide tra Celtics e Lakers hanno sempre qualcosa di diverso, di magico.

I giocatori delle due franchigie non si amano, gli staff si ignorano, le dirigenze fanno finta che la controparte non esista, le città si snobbano vicendevolmente e noi tifosi non ci sopportiamo proprio. Anche i più moderati di noi quando incontriamo i Lakers perdono quell'alone di tranquillità ed iniziano a sragionare ed inveire come il peggiore dei tifosi calciofili nostrani.

Se poi consideriamo che l'ultima volta che le due squadre si sono viste eravamo in gara 7 delle finali NBA dell'anno scorso e che i Lakers divennero campioni a spese nostre, capiamo ancora una volta che i Celtics non affronteranno la sfida come una della 82.

Sarà una casualità, ma le due squadre si presentano alla gara dopo una pessima sconfitta (non che le sconfitte siano mai buone), quasi a sottolineare che andavano risparmiate le energie per la sfida diretta.

Allen vs Bryant, Rondo vs Fisher, Pierce vs Artest, Garnett vs Gasol e Shaq vs... tutti. Già Shaq. Forse meriterebbe un discorso a parte solo lui, perché lui ha fatto grandi i Lakers ha vinto molto con loro ed è andato via sbattendo la porta e litigando con Kobe e Jackson.

Ma non dimentichiamo anche la voglia di rivincita di Perkins, che proprio nella serie finale dello scorso anno si ruppe il ginocchio all'inizio di gara 6, per tornare in campo solo qualche giorno fa.

Insomma una partita di stagione, ma che non può essere come una normale gara di stagione. Il risultato conta, ma non è tutto. Dobbiamo dimostrare semplicemente di competere ad armi pari, ed in un mondo di uomini, lanciare messaggi chiari e decisi.

BEAT LA.