Se i Boston Celtics vorranno competere con i Miami Heat per la supremazia nella Eastern Conference, avranno bisogno di qualità in panchina. Negli ultimi due anni il quintetto dei Celtics è sempre stato tutto sommato perfetto. Infatti, la formazione schierata da Doc Rivers alla fine della scorsa stagione (Rajon Rondo, Avery Bradley, Paul Pierce, Brandon Bass e Kevin Garnett) superando gli avversari con una media di addirittura 21.1 punti ogni 100 possessi in 342 minuti (playoff inclusi); di gran lunga il miglior risultato di qualsiasi quintetto che abbia giocato insieme almeno 200 minuti. Tuttavia, i Celtics si sono trovati in difficoltà ogni qualvolta Garnett si riposava. Nella regular season, Boston veniva superata di 2,6 punti ogni 100 possessi quando KG era seduto in panchina, cifra che nei playoff è schizzata addirittura a 27.6 punti ogni 100 possessioni. Nel complesso, i Celtics soffrivano l'assenza di Garnett più in attacco che in difesa. Quindi, se Jason Terry, Courtney Lee, Bradley (quando si riprenderà) e Jeff Green possono aiutare Boston a rimanere a galla quando i titolari si siedono in panchina, la chiave della stagione potrebbe essere il rookie Jared Sullinger. Il giocatore, che possiede ottime capacità di gioco in post e sui rimbalzi che ben si adattano all'NBA, era considerato tra le prime cinque scelte potenziali del draft. Tuttavia, i problemi alla schiena e i dubbi sulla condizione atletica hanno spaventato alcune squadre, finendo per essere chiamato dai Celtics come ventunesima scelta.
Se c'è una cosa che possiamo desumere dai primi giorni di preparazione, è che Sullinger potrebbe essere una sorpresa del draft. Nelle due partite dei Celtics all'estero, il giocatore ha messo a referto un totale di 25 punti e 15 rimbalzi in 44 minuti, tirando 10 su 18 (55.5%) dal campo. Si è mosso bene senza palla, ha finito alla grande e ha attaccato il tabellone. Le abilità di Sullinger sono esattamente ciò di cui avevano bisogno i Celtics sotto canestro. Si tratta di una squadra basta sui tiri in sospensione che non se la cava molto bene nei rimbalzi (l'anno scorso i Celtics sono stati la peggior squadra nei rimbalzi offensivi degli ultimi 35 anni) o dalla lunetta. Hanno un disperato bisogno di fisicità. Chiaramente non possiamo permetterci di esagerare, Sullinger non ha ancora affrontato un pacchetto lunghi NBA. E questo non succederà fino a sabato, giorno in cui i Celtics affronteranno i Knicks a Hartford, nel Connecticut. Ma è comunque plausibile aspettarsi che Sullinger sia davanti a Chris Wilcox e Darko Milicic nelle rotazioni dei lunghi e che riceva molte opportunità di contribuire alla squadra da rookie. Doc Rivers lo ha addirittura fatto partire dal quintetto insieme a Garnett nella vittoria di domenica contro Milano.
Bass sarà con ogni probabilità ritenuto ancora giocatore da quintetto di Boston. Tuttavia, Rivers vorrebbe che Sullinger trascorresse molto tempo in campo insieme a Garnett, convinto del fatto che il rookie possa giocare molto meglio da ala grande piuttosto che da centro, come scritto da Mark Murphy del Boston Herald: l'abilità mostrata venerdì sera da Jared Sullinger di farsi largo nell'area pitturata mettendo a segno 16 punti e cinque rimbalzi, tra cui cinque offensivi, ha sottolineato la grande capacità del rookie di farsi spazio grazie alla sua considerevole fisicità. Tuttavia, lo staff dei preparatori (specialmente quelli dedicati alle statistiche di squadra) dei Celtics sta anche cercando di trovare gli abbinamenti giusti di cui avrà bisogno il giocatore. Non essendo dotato di una grande elevazione, molti hanno previsto che Sullinger avrà problemi a segnare punti e a prendere rimbalzi se marcato da difensori più alti di lui. Perciò, coach Doc Rivers sta cercando di escogitare un piano per proteggerlo, facendo sì che non sia mai il giocatore dei Celtics più lungo in campo. In questo modo, non attirerà automaticamente la marcatura del centro avversario nell'area pitturata.
Tutto questo ha molto senso, anche se far giocare Sullinger soltanto come ala grande potrebbe essere più facile a dirsi che a farsi, visto l'unico ritmo di sostituzione usato da Rivers (cinque minuti dentro, cinque minuti fuori) per Garnett. Se KG sarà il primo titolare di Boston a uscire durante il primo quarto, Rivers dovrà mandare qualcuno in campo che non sia Sullinger. Le opzioni più probabili sarebbero Wilcox o Milicic, a meno che Rivers non voglia usare i lunghi ancora meno rispetto all'anno scorso. A quel punto Sullinger si giocherebbe il posto da ala grande con Bass. Sarà interessante vedere come si svilupperanno le rotazioni di Rivers sotto canestro. Tuttavia, vada come vada, Sullinger potrebbe essere un elemento molto determinante per la stagione dei Celtics.
John Schuhmann, nba.com