D1. Ciao Alessandro, grazie per la disponibilità per questa intervista. Alessandro all'anagrafe, ma ilcrispo per tutti noi e ben conosciamo il tuo nick, visto che ormai sei una colonna del nostro forum/sito visti i ruoli di gestione che stai ricomprendo con consolidata maestria, per questo ti ringrazio in prima persona e tutti noi siamo in debito. Come prima cosa, ormai un rito obbligato, parlaci un po' di te, delle tue passioni oltre ai Celtics, insomma apri il tuo cuore a noi.
R1. Ciao Deep innanzitutto non posso che ringraziarti per i complimenti che mi rivolgi, il ruolo di moderatore che ricopro insieme a te, Zio Trifoglio e Gioia Celtics è molto importante nell'economia del forum e rappresenta senza dubbio una responsabilità che ricopro con piacere ed impegno assoluto. Ho 50 anni compiuti da pochissimo, sono un Agente Assicurativo per la Generali Italia Spa, vivo ad Urbisaglia (MC) e non sono sposato (sì, sono uno spirito libero con una vita sentimentale diciamo un po' movimentata...). Se dovessi descrivermi direi che sono una persona gioviale ed appassionata, ma amo molto anche stare con me stesso, nel senso che ho un sacco di passioni e nel corso della vita ho cercato sempre di portarle avanti anche a scapito per esempio della vita sentimentale. Da sempre amo suonare, la chitarra (durante il lockdown ho ripreso a suonare anche il pianoforte che avevo abbandonato da giovanissimo), ho diversi gruppi con cui mi diverto a suonare (tempo permettendo... maledetto lavoro!!). Sono stato sempre uno sportivo (ma non ho mai giocato a basket !) poi i miei problemi al ginocchio hanno di fatto limitato di molto le mie possibilità.
D2. Immancabile la domanda sul tuo tifo per la Victoria Libertas Pesaro, forse meglio conosciuta come la Scavolini dei tempi d'oro, sono certo che vorrai raccontarci qualcosa in proposito?
R2. Beh si, parlando di basket oltre ai Celtics sono un tifoso sfegatato della Scavolini Pesaro (ormai purtroppo nome consegnato alla storia... adesso ci chiamiamo Carpegna Pesaro... sono finiti i tempi d'oro!) praticamente la mia passione per queste due squadre è nata insieme. Ho vissuto di persona all'hangar di Pesaro le gesta di questa bellissima squadra nel periodo d'oro 80/90 quando oltre agli storici grandi giocatori italiani potevamo avere in roster dei grandissimi campioni stranieri (di uno di loro vi parlerò prossimamente in un articolo di approfondimento). Una società di provincia che lottava contro i mostri sacri, una favola che ha portato a Pesaro scudetti e coppe. Una passione ancora viva in me ma purtroppo ormai una squadra senza risorse economiche relegata al quasi anonimato. Peccato.
D3. Per i Boston Celtics da dove nasce la tua passione e da quanti anni segui i colori più belli del mondo?
R3. I Celtics sono la mia vita li seguo dai primi anni '80, e sappiamo tutti quant'era difficile in quel periodo per noi italiani seguire il basket americano senza la tecnologia di oggi. Mi sono innamorato di loro per il meraviglioso colore della maglia e perché già da allora amavo la storia della città di Boston. Avevo malappena 11 /12 anni ma la presenza di alcuni miei amichetti i cui padri lavoravano nel mondo del basket a Porto San Giorgio mi fece avvicinare a questo bellissimo sport. Poi ho scoperto Larry Bird e... apriti cielo! A questo si unisce il fatto che come sapete ho parte della mia famiglia che vive a Baltimora e quindi la possibilità di andare negli anni a trovarli spesso non ha fatto altro che alimentare questa mia passione viscerale. Sapete che nel 1991 ho avuto l'onore indescrivibile di vedere una partita dei Celtics al vecchio Garden... era il 27 dicembre 1991 contro i Seattle Sonics di Shawn Kemp e Gary Payton. Poi nel 1992 altre due partite a Washington contro i Bullets... onestamente non ricordo benissimo le date ma tipo il 15 ed il 22 novembre. Ricordi indelebili, chissà mai se rivedrò i Celtics dal vivo!
D4. Parliamo di storia, qual è il giocatore, o i giocatori, che più hai amato e/o che meglio hanno incarnato il nostro consolidato pride?
R4. Parto dai giocartori che "ho vissuto" ovviamente Larry Bird, Dio fatto uomo, ma delle "sue" epiche formazioni direi quasi tutti i giocatori che vestivano la nostra maglia... faccio una carrellata sparsa di nomi: McHale, Parish, DJ Johnson, Ainge, Maxwell, Walton, Pierce, Garnett. Poi ovviamente le leggende Russell, Cowens, Sam Jones, Tommy Heinsohn, Cousy, Havlicek, K.C. Jones... dimentico sicuramente qualcuno, ma di certo nel basket degli anni leggendari tutti i giocatori che vestivano la nostra maglia incarnavano alla grande lo spirito celtico. Ai giorni d’oggi... mah, lasciamo stare.
D5. Ma non solo di ricordi vive l'uomo, come vedi questo nuovo corso dei Celtics, culminato in estate con una mezza rivoluzione?
R5. Vediamo... potrei risponderti d'impatto, d'istinto, ma preferisco pesare le parole. Abbiamo cambiato allenatore, Udoka è giovane ma di sicuro ancora non molto esperto quindi già questo ci pone il problema di dover crescere insieme a lui. La squadra, pur se con qualche lacuna per me è una buona formazione, con dei grandi talenti, dei giovani interessanti e qualche giocatore d'esperienza (non moltissimi a dire il vero!). Vediamo, vedremo, abbiamo bisogno di crescere e di molto dopo le prime partite di RS. Dobbiamo portare pazienza, adesso ogni giudizio sarebbe avventato.
D6. Ti do una wild card, ruba un giocatore da una delle altre 29 franchigie e mettilo nei nostri Celtics, che nome ci fai?
R6. Chris Paul!
D7. Tatum, Brown e Smart, in questo momento [06.11.2021] sono loro l'asse portante di nostri Celtics. Ci credi in questi ragazzi o nel più classico del gioco delle torri butteresti giù qualcuno di loro perché incompatibile con il nostro progetto?
R7. Credo fortemente in ognuno di loro, sono il presente ed il futuro della squadra, ma debbono volerlo e debbono dimostrare di poter vestire da leaders questa maglia pesante. Ultimamente hanno avuto qualche problema che li ha limitati un po' in campo, ma io sono convinto che possano darci tantissimo. Basta che ci credano veramente però!
D8. Ora la risposta alla curiosità alla quale ti chiedo di dare una risposta sincera e che tutti noi aspettiamo: ma come hai fatto ad individuare in quell'ammasso grezzo di talento atletico e testa scombussolata di Robert Williams III un giocatore su cui puntare per il futuro e da difendere, a ragione, a spada tratta contro tutto e tutti?
R8. Ahhhhh... me l'aspettavo questa domanda Deep, sai che ne avevamo parlato: semplicemente non potevo credere che un giocatore con quelle doti atletiche scendesse in campo come un'ameba non in grado di dare il suo bel contributo almeno in termini di atletismo e presenza fisica, Robert mi ha sempre dato l'impressione di chi non fosse ancora in grado di sfruttare minimamente il suo talento ma che fosse necessario solo aspettare che ne prendesse coscienza. E' andata proprio cosi, adesso è un giocatore vero, che deve e può ancora migliorare. Io sono convinto che anche al tiro dalla media abbia le meccaniche giuste per divantare molto più efficiente, sono straconvinto che continuando a lavorare migliorerà anche sotto questo aspetto. L'orsacchiotto addormentato e stralunato ormai è solo un ricordo!
D9. Per la penultima domanda ti rimando ancora una volta ai pensieri storici, fammi un bel quintetto all-time dei Celtics ed uno libero, con chiunque tu voglia inserirci.
R9. Temevo questa domanda... ma non mi sottraggo. Bob Cousy, Sam Jones, Larry Bird, John Havlicek, Bill Russell sesto uomo Paul Pierce... ma ce ne sono tantissimi che meriterebbero di entrare in quintetto. Oddio il quintetto libero da vincoli celtici? Dura dura... ma dai sto al gioco: Magic Johnson, Michael Jordan, Julius Erving, Larry Bird, Bill Russell. Ma anche qui... ai voglia a mettere…
D10. Grazie ancora per il tuo tempo, ed ora ti regalo un foglio bianco, chiudi l'intervista come meglio credi, magari salutando e/o bullizzando i tuoi cugini d'oltre oceano?
R10. Innanzitutto voglio salutare e ringraziare tutti i magnifici ragazzi del forum con i quali condivido giornalmente questa magnifica fede sportiva. Poi naturalmente ringraziare te Deep che sei l'ingegnere che permetti a questa splendida macchina di viaggiare veloce e sicura. Quanto ai miei cugini americani, Romeo e Donald, sapete quanto vi ami e quanto vi sia riconoscente per tutto quello che avete fatto e fate per me, siete la mia vita. Vi amerò sempre anche se il destino vi rende, crudelmente, imperfetti!