Per la serie le notizie frivole non finiscono mai, scopriamo perché Rondo non indossa più la sua fascia in testa.

Come notate dalla foto qui a fianco RR è solito portare il logo della NBA sottosopra. Bene questo non è più possibile perché secondo le nuove regole emanate da Stern impediscono di mettere i loghi in maniera non canonica.

E' lo stesso giocatore a darne notizia durante una recente intervista, lasciando trasparire un certo animo ribelle.

Certo è che l'NBA con le recenti regole sull'abbigliamento e sul comportamento arbitrale, sta secondo me un bel po' esagerando e alla lunga questi atteggiamenti dittatoriali si ritorceranno contro coloro che li hanno emanati.

Dico io c'era davvero bisogno di mettere per iscirtto come un giocatore debba indossare una fascetta oppure di che lunghezza debba avere i sottopantaloncini sotto quelli uffciali.

Le dittature (noi italiani ne sappiamo qualcosa) iniziano sempre con gli stessi rituali: conformità nel pensiero e nelle impressioni, uniformità nel modo di vestire e via di questo passo. Lungi da me il voler estremizzare queste regole NBA e voler farne un esempio di dittatura in itinere, ma la libera espressione, ovviamente non offensiva, credo che sia la base di ogni uomo libero. Cosa succederebbe di così malvagio per il mondo se dai pantaloncini spuntasse un sottopantaloncino per un centimetro oppure la fascetta per la testa avesse un intarsio in radica?

Beh ok, mi sono fatto trascinare in un'inutile digressione, ma davvero ragazzi miei qui si esagera con tutte queste regole inutili. Pensate ad evitare il "serrata generale" della prossima stagione...

Una brutta notizia arriva dal quartier generale dei Celtics. Infatti secondo alcune fonti giornalistiche, poi confermate direttamente da parte del nostro GM Danny Ainge, West e Wafer si sono resi protagonisti di uno spiacevole episodio.

Coinvolti in un tre contro tre a seguito di continui e ripetuti falli di West, Wafer lascia la partitella inveendo contro Delonte. Beh sappiamo che il ragazzo non è l'uomo più equilibrato del mondo ed infatti ha seguito il suo compagno negli spogliatoi sferrando un pugno a Von e poi accapigliandosi con lui fino a che non sono stati divisi.

Per ora non si conoscono eventuali azioni disciplinari, ma sembra proprio che l'unico bersaglio sarà Delonte. Non è ufficialmente ancora fuori rosa (anche perché squalificato per altre nove partite), ma sembra proprio che persone molto vicine al nostro Ainge, abbiano riferito che il GM è davvero infuriato con il nostro 13 e stia seriamente meditando al suo taglio.

Lo confesso, dopo la prima partita con gli Heat credevo che i fantasmi della scorsa stagione fossero finalmente fugati. Ed invece la seconda uscita è stata davvero una doccia fredda. Si sono rivisti i soliti errori e le solite incomprensioni che troppe volte sono state viste la scorsa stagione. Ovvio che ieri i Cavs avessero motivazione e noi molte meno, ma ciò non giustifica una partita giocata in modo così abulica. Quella sensazione di "freno a mano tirato" è stato a mio avviso fin troppo lampante e forse non del tutto giustificato. I nostri avversari hanno dei giocatori validi, ma poco più. Era necessario vincere la sfida, per dare credito alla nostra ambizione di titolo. Spero che Rivers, Frank e soci possano aver fatto tesoro di quanto proposto e prendano adeguate contromisure.

Grande affermazione dei Boston Celtics ieri sera sul parquet amico. Gli otto punti finali non raccontano tutto quello che è stato messo sul campo e della meravigliosa prova dei nostri, che ad un certo punto della partita erano volati anche al +19. In controllo per larga parte dell'incontro, subiamo un po' nel finale le accellerazioni degli ospiti, che però non sortiscono nulla più che un riavvicinamento nel punteggio.

Tra le nostre fila da notare la bella partita di Pierce, Allen (autore di una bomba cruciale sul finale, con gli Heat a -3), Shaq, Rondo (che smazza addirittura 17 assists),  Garnett (autore di una doppia doppia) e Davis.

Potrete rivedere l'incontro in differita su Sky Sport 2 oggi alle 14.30 ed alle 22.00.

Non parlo del Natale ovviamente visto il periodo dell'anno, ma dell'inizio della stagione NBA 20410/2011. Dopo la buona pre-season, anche se più di qualcuno ha notato che abbiamo affrontato solo squadre della non competitivissima Atlantic, il comportamento sul campo è stato pur sempre buono. I nuovi arrivati sono sembrati già ben amalgamati col gruppo, anche se il vero dubbio della stagione è davvero la tenuta fisica dei non giovanissimi componenti del roster.

L'inizio è davvero col botto visto che si parte davanti al nostro pubblico contro i rinnovati Miami Heat. Ovviamente è chiaro che essere in forma a fine ottobre non è un nostro obiettivo, però bisogna dare dei segnali da subito e gli Heat devono capire che devono passare da noi per misurare le loro velleità di titolo.

In tanti via email ci hanno chiesto se la partita sarà trasmessa in diretta. Purtroppo sia SKY che Sportitalia non hanno risposto alle nostre richieste, ma temo che la motivazione sia solo una: nessuno dei due presenterà la partita di domani sera.

Speriamo che almeno ILP non blocchi la visione della trasmissione e vi spiego velocemente il perché. Infatti sul servizio di streaming non vengono trasmesse le partite se sono previste nei palinsesti televisivi locali. Nel nostro caso se SKY o Sporitalia avevano facoltà di trasmissione, ma non lo fanno per motivi loro, la trasmissione potrebbe essere bloccata e sarebbe un vero peccato.

Però a parte queste facezie tecniche, domani si comincia e speriamo che si una bella partita (e una nostra vittoria).

LET'S GO CELTICS.

Visto che il roster è definito e di notizie rilevanti non ce ne sono, una notiziola frivola frivola per i nostri amici tifosi. Ecco a voi svelato il nuovo tatuaggio che Paul Pierce si è tatuato sull'avambraccio destro.

Niente male direi, sopratutto per quel bel quadrifolgio verde d'Irlanda che non stona mai sul braccio di un losangelino.

Mentre i Celtics rimontavano e sconfiggevano i New Jersey Nets nell'ultima partita di pre-season, i destini di tre giocatori dei Celtics erano ad una svolta.

Infatti Lasme e West (Mario) venivano tagliati dal roster ufficiale, regalando l'ultimo spot a Von Wafer, che intanto giocava tutto l'ultimo quarto della partita di ieri sera.

Tutto secondo copione quindi, senza sorprese. Per Mario West il destino sembrava segnato, mentre tra Lasme e Wafer c'è stata incertezza fino all'ultimo minuto.

A conti fatti il roster definitivo è anche uno di quelli più completi di tutta l'NBA:

G: Rondo, Robinson, Allen, Wafer, D.West, Bradley.

F: Garnett, Pierce, Davis, Daniels, Harangody.

C: S.O'Neal, J.O'Neal, Erden, Perkins.

Sempre più spesso sul forum, in email con piccioni o mezzi di fortuna riceviamo la domanda: ma chi verrà tagliato dal nostro roster? La curiosità spinse l'uomo sulla Luna e quindi perché non avventurarci nella mente di Ainge per provare a dare una risposta?

Tralasciando i giocatori sicuri di "fare" la squadra, che sono dodici, la scelta è tra coloro non hanno un contratto non garantito: Erden, Lasme, Wafer, West e West (Delonte e Mario).

Tra questi mi sento di escludere dalla lotta per il non taglio da subito il cavallo di ritorno Delonte West che ha troppo talento ed un'anima celtica per non avere un'altra chance. Certo ha problemi fisici e con qualche eccesso comportamentale, ma Ainge lo ama e resterà con noi.

Anche Erden ha buonissime possibilità di fare la squadra. Fuori Perkins fino all'anno prossimo e con Shaq e JO che storicamente soffrono qualche infortunio di troppo, il turco dovrebbe rientrare nei piani della dirigenza.

Lasme è un delle note liete della prestagione. Ha fisico e doti atletiche paurose, buoni movimenti in attacco e una certa predisposizione per la difesa. Rischia seriamente di restare in squadra per queste sue doti, anche se qui bisogna vedere chi lo staff prediligerà: un altro esterno o un interno come lui.

Wafer e Mario West sono invece agli antipodi. Wafer è un buon attaccante e tiratore e West un difensore con un'energia ed una voglia notevoli, ma dallo scarso talento offensivo. I tagli potrebbero essere proprio loro o più verosimilmente tra uno dei due e Lasme.

Concludendo se dovessi andare ad intuito direi che per completare il roster resteranno Delonte West, Wafer ed Erden. Però Ainge giudica i giocatori con parametri diversi rispetto al senso comune e quindi non escluderei qualche sorpresa (Lasme?).

Si è spento all'età si 71 anni per complicazioni cardiache un pezzo dei grandi Boston Celtics, Larry Siegfried.

Grande amico di Hondo Havlicek col quale oltre all'esperienza nell'NBA condivise anche gli anni del college, Larry vinse 5 titoli nei Celtics prima di essere scelto da Portland nel draft di espansione della franchigia dell'Oregon nel 1969.

La pre-season volge al termine e possiamo iniziare a trarre le prime indicazioni di massima. Ovviamente le partite affrontate sono sicuramente meno impegnative del normale oltre che esclusivamente con squadre della non competitiva Atlantic Division. Però nonostante questo ci sono stati importanti segnali. Primo fra tutti la tanto declamata profondità sembra davvero tale. Mancano alcuni dei protagonisti in una partita? Non c'è problema, ne salgono in cattedra altri senza nessun problema. Se anche in stagione sarà così, per una squadra non giovanissima, sarà molto importante e vitale per raggiungere un buon record.

Queste le mie personalissime note del viaggio di questa pre-season.

NOTA 1: tralasciando i soliti noti, la nota più positiva di questa prima fase ha un nome ed un cognome: Marquis Daniels. Finalmente è tornato sui buoni livelli di Indiana ed è sempre convinto e "cattivo" al punto giusto. Ci voleva perché è chiamato davvero ad un anno difficile e al quale verrà chiesto tanto specie come vice Pierce.

NOTA 2: Non ha un nome ed un cognome questa seconda nota, ma una collocazione fisica: il ginocchio di Garnett. L'ho rivisto davvero bene in nostro numero 5, reattivo e scattante, la notizia che tutti aspettavano.

NOTA 3: Shaq si sta integrando a meraviglia. Non è dominante come un tempo, salta di meno, ma è davvero grosso e fa un vuoto intorno a se che ha del mostruoso. Un'addizione importante a dir poco.

NOTA 4: Robinson può diventare davvero quello che era Vinnie Johnson al tempo dei Bad Boys di Detroit. Il giocatore che esce dalla panchina, forse senza un ruolo ben definito, ma con la capacità di incendiarsi in un attimo e realizzare subito qualcosa di importante.

NOTA 5: Erden, Lasme e Harangody. Tre nomi che non ci aspettavamo certo di dover valutare oggi ed invece sono delle note positive in questo inizio di stagione. Lasme viene dal nulla e non si sa se resterà, ma ha destato davvero una bella impressione così come il turco e il rookie. Speriamo che possano dare un contributo importante.

Queste sono delle prime impressioni e non è detto che saranno suffragate dai fatti, ma la strada intrapresa sembra davvero buona. Siamo quasi pronti per l'inizio della stagione e non vediamo l'ora.