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News sui Boston Celtics in particolare e sull'NBA in generale

In questa sezione troverete diverse news che parlano di NBA ed in particolare di Boston Celtics. Le news sono divise in categorie in modo da permettere una rapida classificazione della notizia. A fianco della descrizione delle categorie in Legenda e Stats trovate il numero di post presenti nella specifica categoria. Cliccando sull'icona della categoria sia in Legenda e Stats che nel post filtrerete le categorie per l'argomento prescelto.


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Ancora cancellazioni.

A margini degli infruttuosi incontri di questi giorni, l'NBA nella persona di David Stern, annuncia la cancellazione tutte le partite del mese di Novembre. Ormai era solo questione di ore per questo annuncio e le poche speranze si erano infrante nelle dichiarazioni non proprio ottimistiche seguite agli ultimi incontri tra le parti.

Con questa cancellazione è ufficilale che la stagione da 82 partite non sarà più possibile.




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Pubblicata da Luciano Pellegrini il 29.10.2011


Incontro a sorpresa.

Non era stato schedulato nulla questa settimana ed invece le parti si sono nuovamente ritrovate a New York nella giornata di ieri con un incontro fiume di quindici ore e che verrà ripreso oggi alle 20:00 (orario italiano).

Ma nessuno si faccia ingannare, potrebbe essere il solito buco nell'acqua come gli incontri della settimana scorsa in presenza del responsabile federale inviato direttamente dalla Casa Bianca.

Come al solito bocche cucite al termine del meeting, ma non è passato troppo tempo prima che le solite gole profonde dessero qualche informazione top secret. In sostanza il nodo cruciale della BRI (percentuale delle entrate che i proprietari si impegnano ad investire ogni anno negli stipendi giocatori) che nel contratto in scadenza era al 57%, sarebbe stata portata al 50% a fronte però del 52.5% della più bassa proposta dei giocatori.

Aspettiamo anche queste ultime evoluzioni, ma siamo certi che se questo ennesimo tentativo fallirà, già in nottata potrebbe essere annunciata un'ulteriore cancellazione di partite NBA. Quante? non si sa di preciso, si va dalle due settimane minimo a tutte quelle fino al 31/12/2011 incluso.




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Pubblicata da Luciano Pellegrini il 27.10.2011


Mediazione fallita, nessun accordo.

Purtroppo nonostante la presenza dei un rappresentante federale, George Cohen, inviato direttamente dal presidente Obama e dopo che le due parti si sono parlate per 30 ore in tre giorni, si apprende che le posizioni sono rimaste sostanzialmente le stesse e quindi nessun accordo è possibile.

Si aspetta ad ore l'annuncio della cancellazione di tutte le partite fino al 01.01.2012 comprese le sfide natalizie da sempre un grande appuntamento mediatico.

A questo punto aspettatevi il peggio, perché le cancellazioni potrebbero continuare fino ad abbracciare tutta la stagione. Ultima nota, per ora non sono previste nuove riunioni tra le parti.

La tristezza mi pervade.




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Pubblicata da Luciano Pellegrini il 21.10.2011


Nuovi incontri.

Probabilmente il nome George Cohem ai più non dice nulla, ma potrebbe rappresentare un ruolo chiave e molto importante per tutti noi appassionati di NBA. Infatti è la persona incaricata direttamente dal presidente Obama (noto amante dell'NBA) per cercare di mediare tra le posizioni dei proprietari e dei giocatori.

Un primo risultato c'è subito stato, con una riunione fiume di ben 16 ore, record di durata in queste trattative, svolta  martedì e terminata alle 2.00 di notte. Ieri poi le negoziazioni sono continuate e dovrebbero proseguire anche oggi. Le bocche sono cucite a doppio filo, su indicazione proprio di Cohem, ma perlomeno la temuta cancellazione di tutte le gare fino al 1.01.2012 prevista per ieri non c'è stata.

Attendiamo gli sviluppi e speriamo in una schiarita.




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Pubblicata da Luciano Pellegrini il 20.10.2011


Prime due settimane cancellate.

David Stern ha dichiarato ai media che sono state cancellate le prime due settimane di stagione regolare visto che le riunioni fiume degli ultimi giorni non hanno sortito nessun sostanziale passo in avanti per la risoluzione del lockout. Inoltre Stern ha aggiunto che queste settimane andranno perse e non saranno recuperate riformulando un calendario compresso.

L'ago della bilancia sembra restare la differenza di tre punti percentuale nella firma del contratto collettivo. Gli owners sono saliti alla spartizione 50 e 50 degli introiti, mentre i giocatori ora non negoziano sotto il 53%. Quest'ultima posizione però vacilla. Infatti in seno all'associazione dei giocatori ci sarebbe una spaccatura che vorrebbe l'accettazione di questo accordo, quindi gli scenari potrebbero mutare anche molto velocemente.

Oltre a questa percentuale, ci sarebbero da approvare altr emisure, come un hard cap intorno ai 65 milioni di dollari, una eccezione fissata a 3 milioni, ma solo per un giocatore all'anno.

Una cosa che sconvolge è che le perdite dei mancati introiti stagionali, molto velocemente supereranno le richieste dei giocatori, che se anche firmassero tra qualche settimana al 53%, otterrebbero comunque meno di una firma oggi al 50%.

I casi sono due: sono mal consigliati o non sanno contare?




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Pubblicata da Luciano Pellegrini il 11.10.2011


Sempre peggio.

Da lunedì prossimo, se le cose non cambieranno, inizieranno ad essere cancellate intere settimane di partite dal prossimo calendario NBA. Dovrebbero essere eliminate le prime due settimane, per poi continuare in questa opera di eliminazione dalla storia se questo lockout continuerà a perdurare.

L'oggetto del contendere, da fonti non ufficiali ma ben informate, resta sempre la quota di spartizioni degli utili per gli atleti. Nel contratto appena scaduto i presidenti dovevano versare il 57% ai propri giocatori, ed ora invece vorrebbero elargire il 46%. L'associazione giocatori hanno chiesto un cifra tra il 50-54% del totale degli introiti. Visto il divario e la compattezza della NBPA, durante gli ultimi meeting sembrerebbe che i proprietari siano saliti al 50%, come richiesto in prima istanza. Però ora i giocatori infastiditi avrebbero alzato la percentuale "minima" al 53% e quindi ci sono anocra svariati milioni di differenza.

Soldi ed ancora soldi e quando si mettono in mezzo tra gli umani destini è guerra, sempre.




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Pubblicata da Luciano Pellegrini il 07.10.2011


Siamo alle accuse.

Da osservatori interessati, ma distanti, il fatto che NBA e NBPA si incontrassero così tante volte, non faceva che alimentare la fiammella della speranza. Quando poi le due parti si sono incontrate per una riunione fiume di sette ore sabato scorso, alcuni avevano già gridato al miracolo e la questione sembrava in dirittura d'arrivo. Mai impressione fu più sbagliata. Infatti secondo le solite gole profonde delle riunioni (ricordiamo che non vengono rilasciate descrizioni ufficiali degli incontri, mo solo brevi sommari) gli urli ci sono stati, ma erano tutt'altro che di giubilo. Sembrerebbe che momenti di tensione avessero addirittura fatto sfiorare una rottura  totale e ancora più clamorosa.

Protagonisti di uno degli episodi raccontati all'esterno sarebbero Stern e Wade. Il primo accusava il giocatore degli Heat di aver "pilotato" l'abbandono di James e Bosh impoverendo non solo le loro ex squadre, ma anche tutto l'indotto collegato, mentre il numero 3 della Florida avrebbe risposto a muso duro intimando a Stern di non puntare il dito verso di lui visto che non era certo suo padre.

Insomma anche da questa vicenda si capisce che siamo ancora in alto mare. La spartizione degli introiti, some al solito, sono la questione principe e non sappiamo davvero chi mollerà.

Per ora a rimetterci sono soprattutto i tifosi, ma sembra che non interessi a nessuno..




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Pubblicata da Luciano Pellegrini il 03.10.2011


Spiraglio?

Non aggiungo considerazione personali e mi limiterò alla fredda cronaca.

Dopo l'incontro di mercoledì ed alla vigilia dell'incontro fiume programmato per venerdì tra l'NBA e l'NBPA (associazione giocatori), anche se non ci sono dichiarazioni ufficiali sembra proprio che si sia smosso qualcosa. In sostanza sembra che le parti coinvolte stiano cercando seriamente di evitare la serrata per parte o per tutta la stagione prossima.

Secondo fonti ben accreditate una delle posizioni di maggior attrito, un Hard Salary Cap (senza eccezioni),  sarebbe stata accantonata. I proprietari avrebbero quindi deciso di non pretendere più questa clausola per favorire una mediazione più ampia.

Riassumendo le indiscrezioni:

1. Resterebbe in essere la Larry Bird Exception che permetterebbe ai team la firma di un proprio free agent fuori dai margini salariali, ma solo per un giocatore all'anno.

2. Ci sarebbe ancora una Mid Level Exception (MLE), ma di entità minore rispetto all'attuale.

3. Resterebbe anche la Luxury Tax, ma molto più "cattiva" dall'attuale. Ricordiamo che oggi per ogni dollaro che eccede il Salary Cap la franchigia colpevole deve versare un dollaro, mentre in previsione questa multa potrebbe essere di 3-5 dollari per ogni dollaro in eccesso.

Spiragli all'orizzonte? Come dicevo all'inizio non aggiungo colore alla fredda cronaca, ho preso già troppe padelle sui denti.




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Pubblicata da Luciano Pellegrini il 29.09.2011


Training camp cancellati.

C'era solo da attendere l'ufficialità che è giunta puntuale come le tasse. L'NBA ha cancellato i training camp e tutta la pre-stagione. Ricordiamo che il ritrovo delle squadre NBA era previsto per il 3.10.2011, mentre le prime apparizioni pubbliche sarebbero dovute essere dal 9.10.2011 in poi. In totale sono "saltate" 43 partite ed il sospetto che questo sia solo l'inizio è realmente palpabile.

Non c'è più tanto ottimismo intorno a questo lockout, di sicuro saranno cancellate delle partite, dobbiamo solo capire quante.

Sono giorni difficili per noi amanti dei Celtics e dell'NBA.




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Pubblicata da Francesco Sanna aka datruth il 26.09.2011


Il futuro di Ray.

Intervistato durante una sua recente apparizione all'University of Connecticut, la sua alma mater, Ray Allen ha dichiarato che sarebbe pronto a perdere tutta la stagione in nome della causa collettiva.

"Nobody wants to miss a year, but I'm prepared to do what the team needs me to do, what my players association, players union team, what they need me to do, because we want to make sure we get the right deal for us."

Ovviamente non  è quello che si augura, ma è preparato a questa eventualità. Ray ha aggiunto che la sua carrierà non finirà nell'immediato, ed anche se il lockout porterà via tutto il suo ultimo anno di contratto, la voglia di proseguire c'è ancora.




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Pubblicata da Luciano Pellegrini il 23.09.2011




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